Gianluca Vialli è morto a 58 anni, il campione lottava da tempo contro un tumore

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO GIANLUCA VIALLI MORTO 58 ANNI CANCRTO TUMORE PANCREASA 58 anni è venuto a mancare l’ex calciatore, allenatore e dirigente della Nazionale italiana di calcio Gianluca Vialli. Lottava da oltre cinque anni contro un tumore al pancreas. Dopo Sinisa Mihajlovic e Pelé, un altro grande protagonista del calcio se ne va. Nato a Cremona il 9 luglio 1964, il campione era ricoverato in una clinica a Londra per il recente aggravarsi delle sue condizioni di salute. La notizia della sua scomparsa è arrivata oggi, intorno alle 10 del mattino. L’ex pluripremiato attaccante lombardo di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea, costretto a lasciare lo staff azzurro del ct della Nazionale Roberto Mancini per l’aggravarsi dei sintomi, non è riuscito a vincere la battaglia contro il tumore al pancreas iniziata nel 2017. Dopo un periodo di tregua seguita alle prime cure, la malattia è purtroppo recentemente tornata con forza, aggravando le sue condizioni di salute.

Numeri da campione

Con lui se ne va uno dei calciatori più iconici e vincenti del panorama italiano. Tra i migliori centravanti degli anni ’80 e ’90, Gianluca Vialli rientra nella ristretta cerchia dei calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, unico fra gli attaccanti. Vincitore di numerosi trofei in campo nazionale e internazionale, tra cui: la coppa dei campioni 95/96 con la Juventus; due scudetti (nel 94/95 con la Juventus e nel 90/91 con la Sampdoria); una supercoppa (nel 98/99 con il Chelsea) la coppa Uefa 92/93 con la Juventus; due coppe delle coppe (nel 97/98 con il Chelsea e nel 89/90 con la Sampdoria); quattro coppe Italia (tre con la Sampdoria ed una con la Juventus). Vialli è stato capocannoniere dell’Europeo Under-21 1986, della Coppa Italia 1988-1989 – in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione – della Coppa delle Coppe 1989-1990 e della Serie A 1990-1991. Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990, in quest’ultimo mondiale è arrivato terzo) e un Europeo (Germania Ovest 1988). Più volte candidato al Pallone d’oro, come capo delegazione della nazionale italiana (allenata dall’ex compagno Roberto Mancini) ha vinto gli Europei di calcio del 2020, che – a causa del Covid-19 – era stato posticipato all’estate del 2021.

L’ultimo messaggio

Il 14 dicembre l’ex attaccante della Nazionale aveva lasciato il ruolo di capo delegazione degli azzurri con un messaggio:

“Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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