Dopo alcuni giorni in cui aveva parlato di una generica malattia che lo affliggeva, il famoso cantante Fedez ha ammesso: “Ho un raro tumore neuroendocrino del pancreas”. Un tumore maligno del pancreas, cioè cancro del pancreas. Il tumore neuroendocrino del pancreas è lo stesso tipo di tumore che ha causato la morte di Steve Jobs, il celebre fondatore di Apple, morto a 56 anni il 5 ottobre del 2011. Non abbiamo accesso alla cartella clinica del giovane (stadiazione, eventuale presenza di metastasi, eventuale presenza di altre patologie…), ma sappiamo che il tumore è stato asportato con un complicatissimo intervento in anestesia generale denominato “duodenocefalopancresectomia“, durato circa 6 ore.
La “procedura di Whipple” (altro nome con cui viene chiamata la duodenocefalopancresectomia) è un intervento laborioso: da molti è considerato l’intervento di chirurgia generale tecnicamente più complesso ed è eseguito solo dai chirurghi più esperti, dal momento che demolisce diverse strutture (vedi immagine in alto), tra cui:
- testa del pancreas (quindi NON tutto il pancreas, ma solo una parte di esso);
- duodeno;
- porzione terminale della via biliare (coledoco);
- colecisti (chiamata anche “cistifellea”).
Rimosse tutte queste strutture, l’intestino deve essere “riattaccato” con la via biliare residua, con il duodeno residuo e con il pancreas residuo, in modo da permettere comunque al cibo di transitare lungo il tubo digerente ed esser digerito. Per la nostra esperienza, soprattutto quest’ultima parte è veramente complessa e spesso fonte di complicazioni anche mortali perfino per il chirurgo più esperto al mondo. Uno dei miei professori di chirurgia generale all’università una volta disse a noi studenti: “Dio ha messo il pancreas in quella posizione lì perché voleva che nessuno al mondo lo toccasse”.
Non sappiamo nulla su come sia andato l’intervento ma supponiamo che sia perfettamente riuscito ed una buona notizia, vi assicuriamo non così scontata, è che Federico Leonardo Lucia sia sopravvissuto alla duodenocefalopancresectomia, tuttavia i chirurghi generali del nostro Staff conoscono bene le statistiche correlate a questo tipo di situazione. La sopravvivenza a 5 anni dei pazienti sottoposti alla duodenocefalopancresectomia oscilla tra 0.4 e 10% e ciò significa che a 5 anni dall’intervento, mediamente meno di un paziente su dieci è ancora vivo mentre 9 sono deceduti, anche se con l’associazione chemio/radioterapia la sopravvivenza sale a circa il 21%, quindi comunque bassa (8 deceduti e 2 vivi) e potrebbe salire ancora con altre cure (analoghi della somatostatina, termoablazione epatica, terapia radiorecettoriale…), rimanendo comunque un dato ben poco confortante. Altro dato demoralizzante: la sopravvivenza media per i pazienti sottoposti a duodenocefalopancresectomia è di 18 mesi, il che significa in pratica che mediamente chi subisce questo intervento vive per appena un altro anno e mezzo.
Le brutte notizie, però, non si fermano qui. I tumori neuroendocrini trattati con la chirurgia – quindi proprio il caso di Fedez – pur avendo una prognosi mediamente migliore rispetto ad altri tipi di cancro del pancreas, determinano una sopravvivenza a 5 anni che oscilla tra il 61% nel caso dello stadio I (quello con prognosi migliore), il 52% dello stadio II, il 41% dello stadio III ed il 16% dello stadio IV (il peggiore). Quindi significa che nel migliore dei casi circa 4 pazienti con tumori neuroendocrini trattati con la chirurgia su 10 sono morti a 5 anni dalla diagnosi, mentre nel peggiore 84 pazienti su 100 sono morti a 5 anni dalla diagnosi. Ricordiamo come Steve Jobs, con lo stesso tipo di cancro, morì 8 anni dopo la prima diagnosi, avvenuta nel 2003, anche se non sappiamo esattamente la gravità del tumore che aveva colpito il fondatore della Apple.
Ora, noi auguriamo tutto il bene del mondo a Fedez, ma purtroppo le statistiche relative alla sua sopravvivenza sul lungo periodo non sono molto confortanti, anche se ovviamente in medicina ogni paziente fa storia a sé e lui – oltre ad aver aggredito il tumore precocemente, ad essere molto giovane ed apparire in forma ed in salute – ha sicuramente accesso a cure all’avanguardia, fatti che senza dubbio migliorano molto la prognosi.
Confidando nel fatto che del suo caso sappiamo ben poche informazioni e che quindi queste previsioni statistiche non valgano per lui, diamo un caloroso abbraccio a Fedez ed alla sua bellissima famiglia.
Per approfondire:
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Salve, viene considerato uno dei tumori più difficilmente curabili, la sopravvivenza a 5 anni è già un successo. Grazie sempre per le preziose informazioni.