Nell’ambito della salute e del benessere quando si parla di cambio di stagione ci si riferisce di solito alla fase di passaggio dall’inverno alla primavera, ma anche, seppur meno spesso, al passaggio dall’estate all’autunno.
Il cambio di stagione, in particolare il passaggio dal periodo invernale a quello primaverile, è un argomento molto dibattuto perché è piuttosto elevato il numero di persone che riferiscono l’insorgere di problemi più o meno pesanti a livello fisico e mentale. Non è certo un caso che si parli di disturbi da cambio di stagione.
Disturbi da cambio di stagione: quali sono le manifestazioni più comuni?
La più comune manifestazione del cambio di stagione è l’astenia, una forma di stanchezza caratterizzata da una sensazione di notevole mancanza di forze che non migliora significativamente con il riposo; è legata essenzialmente allo sforzo dell’organismo per adattarsi alle nuove condizioni climatiche e alla variazione delle ore di luce.
Sono molto comuni anche i dolori muscolari senza febbre, che ricordano quelli che si provano quando si contrae l’influenza.
Altre manifestazioni spesso riferite sono il mal di testa, l’insonnia, i disturbi gastrointestinali, la difficoltà a concentrarsi, l’ansia e lo stress. Alcune persone riferiscono anche malinconia e tristezza; queste due ultime manifestazioni sono però più comuni quando si passa dall’estate all’autunno piuttosto che dall’inverno alla primavera.
In linea di massima, si registra un certo abbassamento delle difese immunitarie, il che rende più suscettibili a infezioni e malanni di stagione.
Si deve sottolineare il fatto che non è detto che tutti i disturbi sopra riportati si manifestino; inoltre la loro intensità è decisamente individuale: vi sono persone che soffrono molto il cambio di stagione; alcune che hanno bisogno di un breve periodo di assestamento, mentre altre non avvertono particolari problemi.
Quali sono le cause dei disturbi da cambio di stagione?
Quando si passa dall’inverno alla primavera o dall’estate all’autunno, si verificano importanti variazioni climatiche, sia per quanto riguarda le temperature, sia per quanto riguarda il livello di umidità. Un’altra importante variazione riguarda la durata di esposizione alla luce solare, soprattutto quando c’è il passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa.
Tipicamente, inoltre, quando si arriva ai cambi stagione, lo stile di vita subisce inevitabili variazioni. Per esempio, moltissime persone, che hanno interrotto o ridotto drasticamente l’attività fisica, riprendono ad allenarsi con continuità. Per molti cambiano gli orari di lavoro, altri riprendono a praticare determinati hobby o attività (giardinaggio, cura dell’orto) ecc.
In alcune stagioni, inoltre, soprattutto in quella primaverile e in quella autunnale, aumenta il livello di allergeni nell’aria, causando le cosiddette allergie stagionali.
Tutti questi cambiamenti hanno un impatto rilevante, sia sul fisico che sulla mente ed è quindi del tutto normale che l’organismo reagisca con determinate manifestazioni come per esempio la stanchezza e la debolezza.
Cosa si può fare?
I disturbi da cambio di stagione sono fastidiosi, ma non sono mai particolarmente gravi e, grazie ad alcuni accorgimenti, è possibile combatterli in modo efficace.
Per quanto il sintomo più comune sia la stanchezza, un ottimo modo per gestirla è quello di praticare attività fisica con una certa regolarità: allenarsi è un ottimo modo per combattere lo stress e rilassarsi e “insegnare” all’organismo a resistere alla stanchezza.
Anche una sana alimentazione e una corretta idratazione sono importanti per gestire al meglio i cambi di stagione. La dieta deve essere varia ed equilibrata; deve cioè garantire il giusto apporto di macro- e micronutrienti, ovvero carboidrati, proteine, grassi, vitamine e sali minerali.
Può inoltre essere d’aiuto un’integrazione alimentare mirata, utile per supportare il sistema immunitario. A questo proposito si possono suggerire integrazioni di alcune vitamine, in particolare la B6, la B12, la C, il beta-carotene, e di minerali, come per esempio potassio e magnesio.
Per quanto riguarda eventuali disturbi gastrointestinali, si può prendere in considerazione l’assunzione di probiotici, mentre per quanto concerne i disturbi del sonno, potrebbe essere utile l’assunzione di melatonina.
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