Con il termine “trapianto d’organo” (in inglese “organ transplantation”) si intende un intervento chirurgico che prevede la sostituzione di un organo o di un tessuto. Spesso è usato come sinonimo di “innesto“, sebbene in questo caso il trasferimento di organi o tessuti sia effettuata senza la realizzazione di un’anastomosi chirurgica. La rimozione di un organo o tessuto da un organismo donatore è detto “prelievo” di organi o tessuti; il termine “espianto” va riservato, invece, alla rimozione chirurgica di un organo precedentemente trapiantato e rimosso per diversi motivi, sebbene comunemente sia spesso usato nel senso di “prelievo”.
Esistono diversi tipi di trapianto d’organo:
- Omotrapianto (anche chiamato autotrapianto). L’omotrapianto di organi o tessuti rigenerabili avviene quando l’organo o tessuto vengono prelevati dalla stessa persona che li riceverà e ciò ovviamente elimina il rischio di rigetto e l’esigenza di farmaci immunosoppressori, dal momento che il corpo riconosce il tessuto trapiantato come proprio. È un’opzione che si presenta nel caso di interventi programmati, nei quali può rendersi necessario un trapianto di organi o tessuti. Contestualmente all’omotrapianto, viene spesso anche programmata l’autotrasfusione di sangue. Grazie ai progressi delle tecniche di crioconservazione, è possibile il prelievo di cellule al fine di un eventuale omotrapianto, anche a grande distanza di tempo, in presenza di patologie che lo rendano necessario. Ne sono un esempio la conservazione dei cordoni ombelicali, oppure il prelievo di cellule staminali embrionali.
- Allotrapianto. Per allotrapianto si intende il trapianto di organi o tessuti tra due diversi soggetti della stessa specie. Con questo tipo di trapianto si può andare incontro al rischio di rigetto in quanto il sistema immunitario può riconoscere ed attaccare il non-self (organi o tessuti) introdotto.
- Isotrapianto. L’isotrapianto è un tipo di allotrapianto in cui il donatore e il ricevente sono geneticamente identici, come nel caso di due individui gemelli omozigoti. Questo tipo di trapianto si differenzia dagli altri allotrapianti perché gli organi isotrapiantati essendo dal punto di vista genetico identici a quelli del ricevente, il corpo del ricevente riconosce come proprio (“self”) l’organo ricevuto e non scatena la reazione immunitaria che porta al rigetto.
- Xenotrapianto. Con il termine xenotrapianto (dal greco xeno, che significa estraneo) si intende il trapianto di organi, tessuti o cellule tra organismi di due specie diverse. L’animale più studiato come donatore di organi per l’uomo è il suino, in quanto ha delle similitudini anatomiche con la specie umana. La più grande barriera resta ancora quella immunologica, ma diverse ricerche si stanno concentrando sullo sviluppo di animali geneticamente modificati per poter superare alcune barriere.
Da quanto detto appare chiara la differenza tra i vari tipi di trapianto: nell’omotrapianto l’organo viene prelevato dallo stesso individuo che lo riceve; nell’allotrapianto da un altro individuo; nell’isotrapianto da un altro individuo geneticamente identico al ricevente; nello xenotrapianto l’organo viene prelevato da un essere vivente di specie diversa.
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