Leiomioma: il tumore benigno della muscolatura liscia

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO LABORATORIO MICROSCOPIOIl leiomioma è un tumore benigno (quindi NON è un cancro, con “cancro si intende un tumore “maligno“), localizzato nella muscolatura liscia. Il leiomioma non deve essere confuso con il leiomiosarcoma, che è un tumore maligno (un cancro) e quindi è potenzialmente molto più pericoloso del leiomioma.

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Tipi di leiomioma

Il leiomioma si sviluppa comunemente nell’utero, nello stomaco o nell’esofago dando origine rispettivamente al leiomioma uterino, gastrico o esofageo.

  • Il leiomioma uterino è un tumore benigno che cresce all’interno e/o intorno alla parete dell’utero, a partire dalle cellule muscolari lisce del miometrio e dal tessuto connettivo fibroso; si suddivide in tre forme distinte, quello sottosieroso, quello intramurale e infine il sottomucoso. Tali malattie, data la loro natura, colpiscono prevalentemente le donne intorno alla terza decade di età, infatti circa una donna su 5 dopo i 35 anni sviluppa un leiomioma uterino.
  • I leiomiomi esofagei sono fra i più comuni tumori benigni esofagei (assieme ai polipi fibro-epiteliali), anche se spesso non vengono notati e diagnosticati, perché quasi sempre si tratta di tumori benigni. La patologia benigna, di cui il leiomioma è un rappresentante, è tuttavia soltanto una piccola parte (meno dell’1%) delle neoplasie esofagee. Patologie maligne come carcinoma squamocellulare e adenocarcinoma riferite all’esofago meritano quindi attenzione non solo per la particolare aggressività, ma anche per la non irrilevante prevalenza.
  • I leiomiomi gastrici sono più rari di quelli esofagei, spesso sono asintomatici ed hanno una grandezza generalmente minore di 5 centimetri.

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Cause e fattori di rischio

Le cause specifiche dei leiomiomi, non sono ancora del tutto note, ma si crede che alcuni fattori possano rappresentare fattori di rischio che, forse agendo in sinergia, aumentano il rischio che si sviluppi. a uterino non sono ancora note, ma s’ipotizza che più di un fattore possa svolgere un ruolo nell’insorgenza del tumore. Possibili fattori di rischio per la sviluppo di un tumore, sono:

  • forte sovrappeso;
  • anamnesi familiare positiva per i leiomiomi;
  • vita sedentaria;
  • dieta poco sana;
  • età avanzata;
  • fumo di sigaretta.

Ogni tipo di leiomioma, ha specifici fattori di rischio. Nel caso di quelli uterini, vi sono:

  • menarca (prima mestruazione) precoce, prima degli 11 anni di età;
  • tarda età per la menopausa (l’ultima mestruazione) oltre i 50 anni di età;
  • età fertile (in particolare dopo i 30 anni);
  • ipertensione arteriosa;
  • disfunzioni ormonali.

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Sintomi e segni

I sintomi e segni di un leiomioma variano in base a numerosi fattori tra cui il sito di insorgenza e la grandezza. Nel caso dei leiomiomi uterini, possibili sintomi sono:

  • minzione frequente (ciò può accadere quando un fibroma esercita pressione sulla vescica);
  • dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia);
  • dolore alla pancia o alla parte bassa della schiena;
  • stitichezza;
  • sanguinamento eccessivo durante le mestruazioni;
  • sanguinamento nel periodo intermestruale;
  • senso di tensione al basso addome;
  • perdite vaginali croniche;
  • incapacità di urinare o svuotare completamente la vescica;
  • pancia gonfia o pesantezza nella parte bassa dell’addome;
  • difficoltà nel concepimento, infertilità o sterilità.

In alcuni casi i sintomi possono essere del tutto assenti. I sintomi dei fibromi uterini, di solito, si stabilizzano o scompaiono del tutto dopo la menopausa.

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Diagnosi

La diagnosi si avvale principalmente di esame del sangue e di strumenti della diagnostica per immagini, come l’ecografia, la TAC e l’endoscopia, associati anche a biopsia ed esame istologico. Nel caso di un tumore che interessi l’utero, è indispensabile una isteroscopia, che permette di visualizzare le pareti uterine interne e la localizzazione dei tumori.

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Terapia

Questo tipo di tumore non deve necessariamente asportato: si osserva e solo se subisce variazioni nel tempo si interviene. Qualora ci sia il rischio di rapida trasformazione in tumore maligno (sarcoma), l’unico intervento ritenuto valido è l’asportazione chirurgica.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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