In breve: l’esame istologico è una procedura tramite il quale si analizza un campione bioptico ottenuto tramite biopsia, la quale può essere effettuata con varie metodologie, tra cui una in particolare chiamata agoaspirato (chiamata anche “agobiopsia”). L’esame istologico è importante perché permette, assieme ad altri esami diagnostici, di arrivare ad una diagnosi, di impostare le cure più efficaci e di prevedere l’andamento della malattia.
L’esame istologico è una tecnica diagnostica che consiste nell’osservazione al microscopio di un campione di tessuto prelevato direttamente dal paziente nel sito in cui si sospetta si stia sviluppando una patologia, ad esempio un tumore. Il prelievo viene posto su un vetrino ed analizzato al microscopio da un medico specializzato in anatomia patologica, chiamato anatomo-patologo, che è in grado di identificare le cellule osservate come aventi caratteristiche normali o tumorali. Dal punto di vista della forma e dell’aspetto, infatti, le cellule tumorali sono diverse dalle corrispettive cellule normali: possono cambiare i contorni e la disposizione nel tessuto, oltre all’aspetto del nucleo, la parte centrale che contiene il materiale genetico. Generalmente più la cellula è “diversa” dalle cellule del tessuto dove si è sviluppato il tumore, più la prognosi è maligna. Alla fine dell’indagine istologica, dopo un complesso ragionamento clinico che tiene conto di molti fattori, l’anatomo-patologo stila un referto che è estremamente importante per definire – assieme ad altri esami come TAC e risonanza magnetica – la diagnosi, gli eventuali trattamenti (chirurgia, radioterapia, chemioterapia adiuvante e neoadiuvante…) e la prognosi (fausta, infausta).
La biopsia consiste nel prelievo di un campione di cellule o di tessuto ottenuto – tramite varie metodiche – dal corpo del paziente, che sarà poi sottoposto all’esame istologico, cioè esaminato al microscopio per accertare l’eventuale presenza di cellule atipiche, come abbiamo descritto nel precedente paragrafo. Esistono quattro tipi di biopsia:
- biopsia escissionale: prelievo di un nodulo o di una lesione completa sospetta;
- biopsia incisionale: prelievo di un campione di nodulo o di tessuto sospetto;
- biopsia percutanea: prelievo di un campione di nodulo o di tessuto sospetto tramite un ago di grosso calibro attraverso la cute;
- agoaspirato (anche chiamato “agobiopsia”): particolare procedura tramite la quale il prelievo di un campione di nodulo, tessuto sospetto o versamento si esegue tramite aspirazione con ago sottile, anche sotto controllo radiografico o ecografico.
Uno degli aspetti più delicati di questo tipo di esame diagnostico è il punto esatto in cui si decide di effettuare il prelievo: se il tumore è piccolo, ad esempio, è possibile “mancare il bersaglio” ed avere così un campione “sano” che rappresenta un falso negativo (cioè siamo portati a pensare che non ci sia patologia mentre in realtà essa è presente). Per tale motivo è bene affidare le biopsie a specialisti esperti, che in genere eseguono il prelievo con l’aiuto di uno strumento di indagine come l’ecografia o la TC.
Esistono vari tipi di biopsia, in base al tessuto interessato:
- Biopsia del midollo osseo : prelievo di un piccolo campione di midollo osseo introducendo un ago nell’osso iliaco o nello sterno. Il campione sara’ esaminato al microscopio per accertare l’eventuale presenza di cellule neoplastiche.
- Biopsia delle vescicole seminali : prelievo di liquido dalle vescicole seminali (le ghiandole che producono lo sperma) utilizzando un ago. L’anatomo-patologo analizzera’ quindi il campione al microscopio per accertare la presenza di cellule neoplastiche o di altra patologia.
- Biopsia linfonodale : asportazione totale o parziale di un linfonodo. L’anatomo-patologo analizzera’ quindi il campione al microscopio per accertare la presenza di cellule neoplastiche.
- Biopsia midollare e agoaspirato : aspirazione di un campione di tessuto osseo e di midollo osseo mediante l’introduzione di un ago nella cresta iliaca o nello sterno. I campioni vengono poi analizzati in laboratorio per accertare la presenza di eventuali cellule neoplastiche.
- Biopsia transperineale : tecnica di biopsia prostatica, che si esegue introducendo nella prostata un ago sottile attraverso la cute della regione che separa lo scroto dall’ano.
- Biopsia transrettale : tecnica di biopsia prostatica, che si esegue introducendo nella prostata un ago sottile attraverso il retto, usualmente sotto controllo ecografico.
A questo punto dovrebbe essere chiara la differenza tra i termini citati nel titolo dell’articolo: l’esame istologico è una procedura tramite il quale si analizza un campione bioptico ottenuto tramite biopsia, la quale può essere effettuata con varie metodologie, tra cui una in particolare chiamata agoaspirato (anche chiamata “agobiopsia”).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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