L’esame istologico è una tecnica diagnostica che consiste nell’osservazione al microscopio di un campione di tessuto prelevato direttamente dal paziente (biopsia) nel sito in cui si sospetta si stia sviluppando una patologia, ad esempio un tumore. La biopsia consiste nel prelievo di un campione di cellule o di tessuto ottenuto – tramite varie metodiche – dal corpo del paziente. Esistono quattro tipi di biopsia:
- biopsia escissionale: prelievo di un nodulo o di una lesione completa sospetta;
- biopsia incisionale: prelievo di un campione di nodulo o di tessuto sospetto;
- biopsia percutanea: prelievo di un campione di nodulo o di tessuto sospetto tramite un ago di grosso calibro attraverso la cute;
- agoaspirato: particolare procedura tramite la quale il prelievo di un campione di nodulo, tessuto sospetto o versamento si esegue tramite aspirazione con ago sottile, anche sotto controllo radiografico o ecografico.
Per quale motivo sottoporsi a biopsia ed esame istologico?
Sono molti i motivi che spingono un medico a richiedere un esame istologico, principalmente è quello di capire se un certo tessuto è interessato da una data patologia o no e se quella patologia è benigna o maligna. Se ci si è appena sottoposti a un intervento chirurgico di qualsiasi tipo, ad esempio può succedere di eseguire un esame istologico sull’eventuale materiale asportato. Si tratta, infatti, di una prassi e serve a scongiurare complicazioni post-operatorie. Un esame di questo tipo, però, potrebbe essere richiesto anche in altre occasioni: dopo l’asportazione di un neo sospetto, nel caso in cui siano state identificate masse o noduli sospetti (al seno ad esempio), o se si è da poco subito un aborto per quanto riguarda le pazienti ostetrico-ginecologiche. In questo secondo caso l’esame istologico viene svolto direttamente sul feto e può essere un valido aiuto nell’identificare le cause fisiologiche che hanno portato all’interruzione della gravidanza. Nel primo caso, invece, serve a escludere la presenza di più specifiche patologie.
Leggi anche: Differenza tra esame istologico, biopsia, agoaspirato ed agobiopsia
L’importanza del sito di prelievo
Uno degli aspetti più delicati di questo tipo di esame diagnostico è il punto esatto in cui si decide di effettuare la biopsia: se il tumore è piccolo, ad esempio, è possibile “mancare il bersaglio” ed avere così un campione “sano” che rappresenta un falso negativo (cioè siamo portati a pensare che non ci sia patologia mentre in realtà essa è presente). Per tale motivo è bene affidare le biopsie a specialisti esperti, che in genere eseguono il prelievo con l’aiuto di uno strumento di indagine come l’ecografia o la TC.
L’analisi dell’anatomo-patologo
Il tessuto prelevato con la biopsia viene posto su un vetrino ed analizzato al microscopio da un medico specializzato in anatomia patologica, chiamato anatomo-patologo, che è in grado di identificare le cellule osservate come aventi caratteristiche normali o tumorali. Dal punto di vista della forma e dell’aspetto, infatti, le cellule tumorali sono diverse dalle corrispettive cellule normali: possono cambiare i contorni e la disposizione nel tessuto, oltre all’aspetto del nucleo, la parte centrale che contiene il materiale genetico. Generalmente più la cellula è “diversa” dalle cellule del tessuto dove si è sviluppato il tumore, più la prognosi è maligna. Alla fine dell’indagine istologica, dopo un complesso ragionamento clinico che tiene conto di molti fattori, l’anatomo-patologo stila un referto, che contiene elementi fondamentali come:
- l’elenco dei tessuti di cui si è richiesta l’analisi;
- la descrizione macroscopica degli stessi materiali, effettuata a occhio nudo dall’anatomo-patologo;
- i dettagli che sono venuti fuori dopo l’osservazione al microscopio;
- un’ipotesi di diagnosi.
L’anatomo-patologo indica una ipotesi di diagnosi, che quindi non è necessariamente esatta, ma darà delle indicazioni al medico che ha richiesto l’esame istologico, indicazioni che sono importanti per formulare una diagnosi certa. In questo il medico sarà aiutato da altri strumenti diagnostici come l’anamnesi, l’esame obiettivo, la propria esperienza ed eventuali esami di laboratorio e di diagnostica per immagini (RX, TAC, ecografie, risonanza magnetica…).
Perché il risultato dell’esame istologico è importante?
Il risultato dell’esame istologico è estremamente importante per definire – assieme ad altri esami come TAC e risonanza magnetica – una serie di informazioni che possono condizionare di molto l’iter terapeutico. L’esame istologico fornisce indicazioni su:
- la diagnosi (tumore maligno, benigno);
- gli eventuali trattamenti (chirurgia, radioterapia, chemioterapia adiuvante e neoadiuvante…);
- la prognosi (fausta, infausta).
Leggi anche:
- Differenza tra tumore benigno, maligno, neoplasia, cancro e metastasi
- Cos’è un tumore? Perché viene il cancro? Quali sono le cause?
- Tumore al seno C1 C2 C3 C4 C5: cosa significa il referto?
- Differenza tra tumore e tessuto normale con esempi
- Cosa sono le metastasi? Tutti i tumori danno metastasi?
- Capire se si ha un tumore: come viene diagnosticato un cancro
- Che significa malattia terminale?
- Chemioterapia: durata, in pastiglie, come funziona, fa male, perché farla?
- Differenza tra chemioterapia adiuvante e neoadiuvante
- Differenza tra chemioterapia sistemica e loco-regionale
- Polipi intestinali e polipectomia: come si esegue, biopsia e pericoli
- Biopsia del linfonodo sentinella: a che serve, perché è importante
- Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?
- Broncoscopia polmonare con biopsia: rischi e complicazioni gravi
- Cancro al seno: metastasi e sintomi avanzati del tumore
- Come riconoscere un nodulo maligno del seno da uno benigno?
- Riconoscere il cancro al seno: sintomi precoci e tardivi
- Tumore al seno nell’uomo sintomi, dolore, sopravvivenza e guarigione
- Tumore al seno: sintomi e segni visibili
- Tumore al seno: stadiazione, prognosi e sopravvivenza
- Differenza tra ecografia e mammografia nella diagnosi di tumore al seno
- Noduli al seno: quando preoccuparsi ed andare dal medico?
- Cancro al seno: sintomi precoci, diagnosi, terapia e prevenzione
- Tumore del colon retto: diagnosi, metastasi, prognosi e stadiazione
- Tumore del colon retto: sintomi iniziali, tardivi e ritardo nella diagnosi
- Tumore del colon retto: trattamento chirurgico, radioterapia e chemioterapia
- Tumore del colon retto: terapia personalizzata col test RAS
- Quanto tempo mi rimane da vivere?
- Differenza tra prevenzione primaria, secondaria e terziaria con esempi
- Cure palliative: cosa sono ed a che servono?
- Dolore: cos’è, da cosa è causato, quanti tipi di dolore esistono?
- Differenza tra sintomo e segno con esempi
- Differenza tra malattia, sindrome e disturbo con esempi
- Differenza tra malattia acuta e cronica con esempi
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!