La coagulazione intravascolare disseminata (CID) o coagulazione vascolare disseminata è una gravissima sindrome clinica caratterizzata dalla presenza disseminata di numerosi trombi.
I trombi rappresentano il prodotto finale della coagulazione del sangue al quale contribuiscono i cosiddetti fattori della coagulazione. Nel caso della CID l’eccessiva formazione di trombi finisce col consumare questi fattori determinando una coagulopatia da consumo caratterizzata da una scarsa tendenza del sangue a coagulare e quindi da fenomeni emorragici. Peraltro la fibrinolisi, iperattiva per sciogliere i numerosi trombi, può andare incontro ad esaurimento funzionale con aggravamento della malattia che finisce con l’essere caratterizzata da episodi emorragici coesistenti con fenomeni trombotici.
La CID interviene per attivazione del fattore tissutale della coagulazione determinata da alcune situazioni cliniche:
- quadri particolari di shock
- determinate complicanze ostetriche
- infezioni, soprattutto da Gram negativi
- neoplasie come quelle del pancreas e della prostata
- leucemia promielocitica acuta
- morso di quei serpenti e ragni i cui veleni trasformano direttamente il fibrinogeno in fibrina
- infezioni da Coltivirus (della famiglia dei Reoviridae)
- interventi chirurgici particolari
- ustioni e traumi
Essa è caratterizzata da un quadro di laboratorio in cui sono evidenti:
- diminuzione delle piastrine o trombocitopenia;
- un tempo di protrombina (PT) e un tempo di tromboplastina parziale (PTT) (tempo di formazione del coagulo fibrinico per via estrinseca ed intrinseca) notevolmente allungati;
- il fibrinogeno notevolmente ridotto così come alcuni fattori della coagulazione quali il V e l’VIII.
La CID si manifesta nella fase conclamata con una seria predisposizione alle emorragie, di gravità variabile dalle petecchie ed ecchimosi diffuse a emorragie franche a livello renale, gastrico o delle superfici cruentate come nel caso di decorso post-operatorio.
Trattamento
È complesso e rivolto contemporaneamente:
- ad eliminare la causa scatenante la CID, controllando le fonti chirurgiche di sanguinamento o i problemi ostetrici (rimozione dell’aborto ritenuto, zaffaggio della cavità uterina, ecc.), combattendo la causa infettiva con antibiotici a largo spettro;
- a correggere la perdita di sangue mediante infusione di sangue fresco, succedanei del sangue, plasma (plasma Exchange) (anche centinaia di sacche in pochi giorni);
- a correggere la coagulopatia rimpiazzando i fattori della coagulazione consumati;
- ad eliminare la situazione trombotica non risolta dalla fibrinolisi spontanea e che sta sviluppando complicanze (a livello renale o vascolare periferico) mediante somministrazione di eparina.
I risultati dipendono dalla tempestività con la quale vengono riconosciuti i segni della malattia e dalla capacità di individuarne le specifiche alterazioni così da permettere una terapia mirata ed efficace.
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