Differenza tra inspirazione e espirazione: l’atto respiratorio

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA INSPIRAZIONE ESPIRAZIONE    Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgUn atto respiratorio è fondamentalmente costituito da:

  • inspirazione (circa 1,3 – 1,5 secondi di durata);
  • espirazione (circa 2,5 – 3 secondi di durata);
  • breve pausa che si verifica fra inspirazione ed espirazione (circa 0,5 secondi).

Nel respiro spontaneo di un soggetto normale le fasi inspiratorie durano circa la metà del tempo delle fasi espiratorie. Un atto respiratorio dura circa 3 – 4 secondi. La frequenza respiratoria negli adulti normalmente si attesta su un range di valori tra i 16 ed i 20 atti respiratori al minuto a riposo (più elevati nei bambini). Sotto i 12 atti respiratoti al minuto si parla di bradipnea, mentre sopra i 20 si parla di tachipnea, ma sia bradipnea che tachipnea possono essere non solo patologici, ma anche fisiologici (ad esempio rispettivamente negli sportivi allenati e in soggetti sani sotto sforzo.

L’inspirazione è la fase attiva della respirazione. I centri troncoencefalici inviano impulsi motori al midollo, da li questi raggiungono attraverso i nervi frenici e gli intercostali il diaframma e i muscoli interfcostali. Si assiste all’espansione dalla gabbia toracica. Questa è determinata in primis dalla contrazione a quindi dall’abbassamento del muscolo diaframma, a forma di cupola posto tra il torace e l’addome che provoca un aumento in altezza del torace. In secundis i muscoli intercostali esterni muovono le coste(a parte le prime due, che risultano più rigide) verso l’alto e verso l’esterno (esemplificando: a manico di secchio): ciò provoca una aumento in sezione trasversa della cavità toracica. L’espansione cavitaria è seguita dall’espansione pleurica ad essa accollata. Tra la pleura parietale e quella viscerale c’è un sottile foglietto mucoso che riduce gli attriti e consente un agevole scorrimento dei polmoni. Conseguentemente la pressione nello spazio pleurico(attorno ai polmoni) si riduce e ciò determina un espansione dei polmoni, che sono distensbili.a coadiuvare l’inspirazione sono presenti muscoli detti inspiratori accessori; questi sono i muscoli scaleni e i muscoli sternocleidomastoidei che con l loro contrazione distendono ancor più la gabbia toracica. Normalmente non sono attivi.

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L’espirazione segue l’inspirazione. In genere è un processo passivo dovuto al rilasciamento dei muscoli inspiratori e quindi all’innalzamento del diaframma e al ritorno in situ delle coste. È coadiuvato dai muscoli intercostali interni, che sono disposti perpendicolarmente agli intercostali esterni e facilitano con la loro contrazione il ritorno delle coste alla posizione di riposo. Anche i muscoli addominali anteriori aumentando la pressione addominale facilitano il ritorno del diaframma. I muscoli accessori e i muscoli espiratori intervengono solo in caso di respirazioni forzate o durante l’esercizio fisico. In generale l’aria entra ed esce dai polmoni seguendo il gradiente pressorio. In inspirazione la pressione toracica negativa provoca l’espansione dei polmoni e quindi una pressione alveolare negativa, che richiama aria dall’esterno. In espirazione si verifica il meccanismo opposto.

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