I deodoranti che contengono alluminio causano il cancro al seno?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO ASCELLA UOMO PUZZA SUDORE SEBO SPRAY COSMETICI PROFUMODa alcuni anni gira su internet un messaggio di tale dottoressa Gabriela Casanova Larrosa Dell’Universita’ dell’Uruguay che lega l’uso di antitraspiranti contenenti  “chloridrato di alluminio” al cancro al seno. Ma sarà vero? In questo momento non esiste alcuna conferma scientifica seria dell’affermazione che deodoranti o antitraspiranti causino il cancro al seno o che addirittura l’utilizzo di tali prodotti sia “la causa principale del cancro al seno” come dice l’appello.

Una smentita molto autorevole a quest’accusa proviene dall’American Cancer Society. Secondo l’ACS, “vi sono moltissimi studi epidemiologici estremamente rigorosi riguardanti i fattori di rischio del cancro al seno, pubblicati nelle riviste mediche. Non siamo al corrente di nessuno di questi studi che dimostri o anche soltanto suggerisca che l’uso di antitraspiranti sia un fattore di rischio per il tumore al seno, men che meno la sua ‘causa principale’”.

Conferme scientifiche cercansi

Per quel che mi risulta, esiste una sola pubblicazione scientifica che suggerisce un possibile legame fra deodoranti/antitraspiranti, depilazione delle ascelle e tumore al seno: è stata pubblicata a dicembre 2003 dallo European Journal of Cancer Prevention, Volume 12, pp. 479-485. Si intitola “An earlier age of breast cancer diagnosis related to more frequent use of antiperspirants/deodorants and underarm shaving” ed è consultabile sul sito dell’EJCP.

Si tratta di uno studio retrospettivo di Kris McGrath, un allergologo di Chicago. È importante notare il termine “retrospettivo”, perché fa molta differenza. Nei test normali, un gruppo di persone viene esposto alla sostanza da testare in condizioni rigorosamente controllate, di norma con un “gruppo di controllo”, ossia un altro gruppo analogo di persone che non viene esposto alla sostanza. In uno studio retrospettivo, invece, ci si basa sul ricordo delle persone, che può essere impreciso. Vi ricordate esattamente a che età avete iniziato a usare deodoranti? Avete sempre usato deodoranti contenenti alluminio cloridrato? Da che età vi depilate le ascelle?

Comunque sia, persino questa pubblicazione conclude piuttosto blandamente, affermando che “la depilazione delle ascelle, in combinazione con l’uso di antitraspiranti/deodoranti [notare l’inclusione dei deodoranti, che invece l’appello dichiara innocui] potrebbe avere un ruolo nel cancro al seno. Non è chiaro quale di questi fattori sia coinvolto. La letteratura esaminata suggerisce l’assorbimento di sali di alluminio, facilitato dal danneggiamento della barriera cutanea. Sono necessarie indagini con gruppi di controllo [in cui si confrontano persone esposte alla sostanza e persone non esposte] prima di consigliare abitudini igieniche alternative per l’ascella”. Lo studio di McGrath è discusso anche in un’intervista per la NBC. Per contro, nel 2003 è stato pubblicato nel Journal of the National Cancer Institute uno studio un po’ più rigoroso, che mi risulta sia il primo mirato specificamente a confermare o smentire questo supposto legame fra antitraspiranti/deodoranti e cancro al seno. Si intitola Antiperspirant Use and the Risk of Breast Cancer, di Dana K. Mirick, Scott Davis e David B. Thomas, ed è liberament e consultabile sul sito del JNCI. Lo studio non ha trovato indicazioni di questo legame né con i deodoranti, né con gli antitraspiranti.

Per farla breve: prove scientifiche rigorose, per ora, non ce ne sono. Per ora c’è soltanto un’ipotesi assai controversa, supportata da un’unica pubblicazione scientifica basata su tecniche abbastanza imprecise. Nel frattempo, naturalmente, se per prudenza volete astenervi dall’usare deodoranti e antitraspiranti, fate pure, ma attenzione ai danni collaterali che potreste causare se non vi tenete sottovento.

Il “chloridrato di alluminio”

L’alluminio cloridrato è una sostanza chimica che ha proprietà antitraspiranti ed è effettivamente presente in molti prodotti per l’igiene personale. Sotto forma di farmaco di libera vendita, la FDA (Food and Drug Administration), ente statunitense che si occupa di verificare la sicurezza di ogni sostanza, la classifica come sicura per l’uso normale. Questo non significa che è assolutamente innocua (non esistono sostanze assolutamente innocue, come ben sa chi prova a ingerire un etto di peperoncino): significa soltanto che alle dosi in cui è presente nei prodotti in commercio, e applicato sulla pelle, non produce danni rilevabili (e quindi non induce il cancro). Se uno se la spara in bocca o ci fa un bel pediluvio, ovviamente, potrebbe esserci qualche danno, ma queste sciagurate ipotesi non sono coperte dai test per ovvia carenza di volontari. Sull’alluminio cloridrato girano storie di tutti i tipi: c’è chi lo accusa di provocare il cancro al seno, come in quest’appello, e chi dice che produce la perdita di memoria o il morbo di Alzheimer. Nessuna di queste affermazioni ha basi scientifiche, ed è importante notare che chi le fa è spesso promotore di prodotti “ecologici” alternativi che guarda caso si vantano di non contenere alluminio cloridrato, per cui non è necessariamente disinteressato.

Va detto che l’alluminio cloridrato contiene (è abbastanza ovvio) alluminio, e ci sono indicazioni scientifiche secondo le quali l’alluminio, come molti altri elementi, è neurotossico se assimilato in grandi quantità. Tuttavia l’esposizione all’alluminio presente naturalmente nei cibi e nell’acqua potabile è di gran lunga superiore a quella che si potrebbe avere dall’uso normale di antitraspiranti, per cui il rischio è proporzionalmente più basso. In altre parole, se avete paura di prendere il cancro da un antitraspirante, dovreste anche aver paura di avvolgere i cibi nella stagnola (che nonostante il nome è fatta di alluminio).

L’appello sembra suggerire che il pericolo sia costituito dall’alluminio cloridrato, ma in realtà ne “spiega” l’azione in modo contraddittorio. Dice che gli antitraspiranti, impedendo la traspirazione, trattengono le tossine nell’organismo, e queste tossine inducono il cancro. Ma se è vero questo meccanismo, allora qualsiasi prodotto che blocca la traspirazione dovrebbe essere pericoloso, anche se non contiene alluminio cloridrato. Giusto per scrupolo, ricordo che fra “deodorante” e “antitraspirante” c’è una differenza notevole: l’antitraspirante blocca la sudorazione, il deodorante no.

Come capita spesso negli appelli-bufala, il messaggio è semplificato e in bianco e nero: dice che “i deodoranti sono inoffensivi”, ma non tiene conto del fatto che molte persone sono allergiche ad un particolare tipo di sostanza presente in molti antitraspiranti e deodoranti: il profumo. Applicare un prodotto contenente profumo, specialmente sulla pelle già irritata da una depilazione, può causare reazioni cutanee tutt’altro che trascurabili. Non si può quindi essere faciloni e categorici e affermare che i deodoranti sono inoffensivi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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