Questo è conosciuto come uno dei momenti più incredibili della medicina. Il 17 maggio 1922 all’Università di Toronto, due ricercatori allora sconosciuti andarono in un reparto ospedaliero dove molti bambini che erano in Continua a leggere
Archivi tag: ricerca scientifica
Rasoio di Occam: se senti gli zoccoli, pensa al cavallo, non alla zebra
“Pluralitas non est ponenda sine necessitate”: Non considerare la pluralità se non è necessario. E’ una frase che racchiude molto del significato del Continua a leggere
A 5 anni regala i suoi risparmi al medico che ha curato la mamma dal cancro: “Sono per la ricerca”
Ha messo poche monete da cinque, due ed uno centesimi in una busta con su scritto “da Giovanni” e le ha regalate al medico che ha curato il cancro di sua madre. È la storia di Giovanni, 5 anni, che ha deciso di Continua a leggere
I ricordi dei tuoi nonni sono scritti nel tuo DNA
La notizia, apparentemente poco eclatante per i non addetti ai lavori, se confermata, rappresenterebbe una svolta epocale nella ricerca scientifica, ed è questo che adoro della scienza: non fai in tempo ad essere “sicuro” che una cosa in Natura si svolga in un certo modo, che arriva una nuova scoperta a mettere tutto in discussione, anche se la precedente tesi era stata formulata e confermata da premi Nobel e geni della medicina. La scienza non accetta dogmi, tutte le “verità” possono essere sfidate ed a tutti è data una onesta chance di vincere! Ma a quale notizia mi riferisco? I nostri comportamenti presenti (comprese le reazioni di paura e di gioia) potrebbero essere influenzati da eventi accaduti in passato, che hanno riguardato i nostri antenati e che sono stati trasmessi a noi mediante una forma di “memoria genetica”. In pratica i ricordi trasmettono dai genitori ai figli “imprimendosi nel Dna” e influenzando lo sviluppo cerebrale ed i comportamenti delle generazioni successive. Sono i risultati eccezionali suggeriti da uno studio su cavie pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience da un gruppo di scienziati della Emory School of Medicine di Atlanta.
Le emozioni dei padri ricadono sui figli (e sui nipoti)
La scoperta potrebbe spiegare ad esempio perché un evento traumatico che ha coinvolto un antenato continui a influenzare la famiglia molte generazioni dopo. Inoltre lo studio fornisce un’evidenza del fenomeno della cosiddetta «eredità epigenetica transgenerazionale», una condizione in cui l’ambiente esterno influenza la genetica di un individuo e quindi questo cambiamento diventa ereditabile. Lo studio è stato condotto su alcuni topi da laboratorio: essi hanno cominciato ad avere paura di un odore particolare, quello della ciliegia, grazie a condizionamenti ripetuti. Quando lo sentivano, erano spaventati; quando sono nati i figli di questi topi, ecco la cosa straordinaria: anche loro, senza mai essere stati esposti in precedenza, hanno mostrato di essere spaventati dall’odore di ciliegia. La cosa si fa ancora più incredibile quando si scopre che lo stesso fenomeno si può ritrovare anche nei nipoti. Lo studio sembra suggerire che, nei caratteri ereditari, possano essere presenti anche elementi legati al comportamento acquisito: un dato decisamente sorprendente.
Leggi anche:
- Le malattie genetiche più diffuse al mondo
- Malattia di Huntington: cos’è, ereditarietà, come si trasmette, età di insorgenza
- Sindrome di Klinefelter: cariotipo, cause, sintomi e cura
- Sindrome di Turner: cariotipo, cause, sintomi e segni caratteristici
- Sindrome di Down: cause, sintomi in gravidanza e nei neonati
- Sindrome di Marfan: trasmissione, sintomi e frequenza
- Malattia di Huntington: cos’è, ereditarietà, come si trasmette, età di insorgenza
- Differenza tra genetica ed epigenetica
- Differenza tra genetica e genomica
- Differenza genetica tra uomo e scimmia
- Cos’è un cromosoma ed a che serve?
- Differenza tra gene e allele
- Quanti cromosomi hanno esseri umani, scimmie, cani, gatti e topi?
- Quanti cromosomi ha chi è affetto da Sindrome di Down?
- Ectrodattilia: cause, cure ed immagini
- Polidattilia; cause, ereditarietà, sindromica e chirurgia
- Sindrome di Beals e padiglione auricolare “accartocciato”: sintomi e cure
- Differenza tra polidattilia, sindattilia, ectrodattilia, oligodattilia e aracnodattilia
- Dita ippocratiche congenite e secondarie: cause, sintomi e terapie
- Quante ossa ci sono nella mano e come si chiamano?
- Donne nate senza vagina: è la sindrome di Rokitansky-Kuster-Hauser
- Microtia ed anotia: la malformazione congenita dell’orecchio
- Palatoschisi: cause, problemi derivanti e cure
- Labbro leporino (cheiloschisi): tipi, cause, problematiche e cure
- Arinia: la mancanza congenita del naso
- Atrofia muscolare progressiva: cause, sintomi, cura, aspettativa di vita
- Differenze tra sclerosi laterale amiotrofica e sclerosi multipla
- Morbo di Parkinson: cause, sintomi, decorso, terapie
- Morbo di Alzheimer: cause, sintomi, decorso, terapie
- Demenza senile: cause, sintomi, decorso e cure
- Sindrome del cuore infranto: il falso infarto di chi ha il “cuore spezzato”
- Sindrome di Cornelia de Lange: avere l’aspetto di un bambino per tutta la vita
- Sindrome di Wolff-Parkinson-White: cos’è, cosa fare, come si cura
- Quando il paziente deceduto “resuscita”: la Sindrome di Lazzaro
- La sindrome che fa crescere il pene alle bambine di 12 anni
- Fibrosi cistica polmonare: cos’è, sintomi in neonati e bambini, cure
- La Sindrome da abbandono: cos’è e come si supera
- Anemia falciforme: cosa significa, cause, sintomi e cure
- Differenze tra la distrofia muscolare di Duchenne e di Becker
- Talassemia: cos’è, sintomi, cure, differenti tipi ed alimentazione
- Celiachia: cos’è il glutine, in quali alimenti è contenuto ed in quali no?
- Sindrome di Noonan: cause, sintomi nel neonato, aspettative di vita
- Sindrome di Bloom: cause, sintomi, diagnosi e terapia
- Insensibilità congenita al dolore: la strana malattia che non ti fa sentire nessun dolore
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
I deodoranti che contengono alluminio causano il cancro al seno?
Da alcuni anni gira su internet un messaggio di tale dottoressa Gabriela Casanova Larrosa Dell’Universita’ dell’Uruguay che lega l’uso di antitraspiranti contenenti “chloridrato di alluminio” al cancro al seno. Ma sarà vero? In questo momento non esiste alcuna conferma scientifica seria dell’affermazione che deodoranti o antitraspiranti causino il cancro al seno o che addirittura l’utilizzo di tali prodotti sia “la causa principale del cancro al seno” come dice l’appello.
Una smentita molto autorevole a quest’accusa proviene dall’American Cancer Society. Secondo l’ACS, “vi sono moltissimi studi epidemiologici estremamente rigorosi riguardanti i fattori di rischio del cancro al seno, pubblicati nelle riviste mediche. Non siamo al corrente di nessuno di questi studi che dimostri o anche soltanto suggerisca che l’uso di antitraspiranti sia un fattore di rischio per il tumore al seno, men che meno la sua ‘causa principale’”.
Conferme scientifiche cercansi
Per quel che mi risulta, esiste una sola pubblicazione scientifica che suggerisce un possibile legame fra deodoranti/antitraspiranti, depilazione delle ascelle e tumore al seno: è stata pubblicata a dicembre 2003 dallo European Journal of Cancer Prevention, Volume 12, pp. 479-485. Si intitola “An earlier age of breast cancer diagnosis related to more frequent use of antiperspirants/deodorants and underarm shaving” ed è consultabile sul sito dell’EJCP.
Si tratta di uno studio retrospettivo di Kris McGrath, un allergologo di Chicago. È importante notare il termine “retrospettivo”, perché fa molta differenza. Nei test normali, un gruppo di persone viene esposto alla sostanza da testare in condizioni rigorosamente controllate, di norma con un “gruppo di controllo”, ossia un altro gruppo analogo di persone che non viene esposto alla sostanza. In uno studio retrospettivo, invece, ci si basa sul ricordo delle persone, che può essere impreciso. Vi ricordate esattamente a che età avete iniziato a usare deodoranti? Avete sempre usato deodoranti contenenti alluminio cloridrato? Da che età vi depilate le ascelle?
Comunque sia, persino questa pubblicazione conclude piuttosto blandamente, affermando che “la depilazione delle ascelle, in combinazione con l’uso di antitraspiranti/deodoranti [notare l’inclusione dei deodoranti, che invece l’appello dichiara innocui] potrebbe avere un ruolo nel cancro al seno. Non è chiaro quale di questi fattori sia coinvolto. La letteratura esaminata suggerisce l’assorbimento di sali di alluminio, facilitato dal danneggiamento della barriera cutanea. Sono necessarie indagini con gruppi di controllo [in cui si confrontano persone esposte alla sostanza e persone non esposte] prima di consigliare abitudini igieniche alternative per l’ascella”. Lo studio di McGrath è discusso anche in un’intervista per la NBC. Per contro, nel 2003 è stato pubblicato nel Journal of the National Cancer Institute uno studio un po’ più rigoroso, che mi risulta sia il primo mirato specificamente a confermare o smentire questo supposto legame fra antitraspiranti/deodoranti e cancro al seno. Si intitola Antiperspirant Use and the Risk of Breast Cancer, di Dana K. Mirick, Scott Davis e David B. Thomas, ed è liberament e consultabile sul sito del JNCI. Lo studio non ha trovato indicazioni di questo legame né con i deodoranti, né con gli antitraspiranti.
Per farla breve: prove scientifiche rigorose, per ora, non ce ne sono. Per ora c’è soltanto un’ipotesi assai controversa, supportata da un’unica pubblicazione scientifica basata su tecniche abbastanza imprecise. Nel frattempo, naturalmente, se per prudenza volete astenervi dall’usare deodoranti e antitraspiranti, fate pure, ma attenzione ai danni collaterali che potreste causare se non vi tenete sottovento.
Il “chloridrato di alluminio”
L’alluminio cloridrato è una sostanza chimica che ha proprietà antitraspiranti ed è effettivamente presente in molti prodotti per l’igiene personale. Sotto forma di farmaco di libera vendita, la FDA (Food and Drug Administration), ente statunitense che si occupa di verificare la sicurezza di ogni sostanza, la classifica come sicura per l’uso normale. Questo non significa che è assolutamente innocua (non esistono sostanze assolutamente innocue, come ben sa chi prova a ingerire un etto di peperoncino): significa soltanto che alle dosi in cui è presente nei prodotti in commercio, e applicato sulla pelle, non produce danni rilevabili (e quindi non induce il cancro). Se uno se la spara in bocca o ci fa un bel pediluvio, ovviamente, potrebbe esserci qualche danno, ma queste sciagurate ipotesi non sono coperte dai test per ovvia carenza di volontari. Sull’alluminio cloridrato girano storie di tutti i tipi: c’è chi lo accusa di provocare il cancro al seno, come in quest’appello, e chi dice che produce la perdita di memoria o il morbo di Alzheimer. Nessuna di queste affermazioni ha basi scientifiche, ed è importante notare che chi le fa è spesso promotore di prodotti “ecologici” alternativi che guarda caso si vantano di non contenere alluminio cloridrato, per cui non è necessariamente disinteressato.
Va detto che l’alluminio cloridrato contiene (è abbastanza ovvio) alluminio, e ci sono indicazioni scientifiche secondo le quali l’alluminio, come molti altri elementi, è neurotossico se assimilato in grandi quantità. Tuttavia l’esposizione all’alluminio presente naturalmente nei cibi e nell’acqua potabile è di gran lunga superiore a quella che si potrebbe avere dall’uso normale di antitraspiranti, per cui il rischio è proporzionalmente più basso. In altre parole, se avete paura di prendere il cancro da un antitraspirante, dovreste anche aver paura di avvolgere i cibi nella stagnola (che nonostante il nome è fatta di alluminio).
L’appello sembra suggerire che il pericolo sia costituito dall’alluminio cloridrato, ma in realtà ne “spiega” l’azione in modo contraddittorio. Dice che gli antitraspiranti, impedendo la traspirazione, trattengono le tossine nell’organismo, e queste tossine inducono il cancro. Ma se è vero questo meccanismo, allora qualsiasi prodotto che blocca la traspirazione dovrebbe essere pericoloso, anche se non contiene alluminio cloridrato. Giusto per scrupolo, ricordo che fra “deodorante” e “antitraspirante” c’è una differenza notevole: l’antitraspirante blocca la sudorazione, il deodorante no.
Come capita spesso negli appelli-bufala, il messaggio è semplificato e in bianco e nero: dice che “i deodoranti sono inoffensivi”, ma non tiene conto del fatto che molte persone sono allergiche ad un particolare tipo di sostanza presente in molti antitraspiranti e deodoranti: il profumo. Applicare un prodotto contenente profumo, specialmente sulla pelle già irritata da una depilazione, può causare reazioni cutanee tutt’altro che trascurabili. Non si può quindi essere faciloni e categorici e affermare che i deodoranti sono inoffensivi.
Leggi anche:
- Video dell’infezione da deodorante: altra bufala che gira su Facebook
- Cosa sono i brufoli ed i punti neri e come fare per prevenirli e curarli?
- La zona dove compare l’acne, rivela i tuoi problemi fisici e psicologici
- I cinque cibi da evitare per non avere acne e punti neri
- Acne e punti neri, i nostri nemici ai tempi del liceo ma non solo, ecco i rimedi naturali per sconfiggerli
- Acne tardiva: sintomi, cause e cure
- I tuoi capelli rivelano la tua salute: ecco come leggere i segnali che ti inviano
- Acne: cause e trattamenti cosmetici e medici
- Come porti capelli rivela molto della tua personalità
- Differenza tra occhio di pernice, verruca e callo
- Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: come curare l’irritazione cutanea?
- L’acido salicilico per levigare la tua pelle e combattere l’acne
- Stanchezza e debolezza: differenze, cause, rimedi e prevenzione
- Differenza tra pelo e capello
- Macchie rosse sulla pelle di viso o corpo: che significano?
- Punti neri (comedoni): tutti i rimedi naturali per eliminarli
- Miele: 10 usi per la bellezza di pelle e capelli
- Perché i capelli diventano bianchi? Sono ancora giovane… Ecco i rimedi
- Qual è la differenza tra lentiggini ed efelidi?
- Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: come curare l’irritazione cutanea?
- Irritazione cutanea in neonati, bambini e gravidanza: i soggetti più a rischio
- Pelle arrossata ed irritata: cause patologiche e non patologiche
- Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: i rimedi naturali
- Pelle arrossata ed irritata: ecco quali farmaci usare
- Peli incarniti: cause, creme, infezione, depilazione e rimedi
- Peli incarniti: rimedi naturali per eliminarli in modo rapido e sicuro
- Follicolite da depilazione inguinale ed alle gambe: rimedi naturali
- Depilazione inguine: i metodi più efficaci, indolori e sicuri
- Differenza tra ceretta brasiliana e classica: pro, contro e consigli per farla bene
- Pelle screpolata: cause e rimedi naturali per viso e corpo
- Ceretta: quale scegliere? Tecniche a confronto con pro e contro
- La differenza tra epilazione e depilazione e le rispettive tecniche
- Eliminare i peletti dal viso con rimedi casalinghi e con il laser
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su Tumblr e su Pinterest, grazie!