I due Padri della medicina: Ippocrate di Coo e Galeno di Pergamo

MEDICINA ONLINE Ippocrate Giuramento “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”

Ippocrate

Chiunque voglia affrontare le tappe più significative del progresso scientifico, ed in particolare della medicina, non può non Continua a leggere

A 90 anni è morto Luciano De Crescenzo, ingegnere filosofo e artista poliedrico

MEDICINA ONLINE A 90 anni è morto Luciano De Crescenzo, ingegnere filosofo e artista poliedrico.jpgSolo ieri l’Italia ha perso Andrea Camilleri ed oggi piange la perdita di un altro grande artista: Luciano De Crescenzo. Se va un Continua a leggere

Se vuoi essere felice, impara a vivere il presente

MEDICINA ONLINE Se vuoi essere felice, impara a vivere il presente PASSATO FUTURO VITA FELICITA COGLI ATTIMO SEIZE THE DAY CARPE DIEM COGLI ATTIMO FUGGENTE FILM DE CRESCENZO ROBIN LATINO ORAZIO POETA AFORISMI FRASI 32 DICEMBRE.jpg“Il passato… non è più. Il futuro… non è ancora. Il presente, come separazione fra due cose che non esistono, come fa a esistere? È un guaio che Continua a leggere

Rasoio di Occam: se senti gli zoccoli, pensa al cavallo, non alla zebra

MEDICINA ONLINE RASOIO DI OCCAM FISOLOFIA PLATONE WILLIAM OF OCKHAM GUGLIELMO FRATE SCIENZA IL NOME DELLA ROSA SCRUBS METAFORA GREYS ANATOMY ZATTERA IPOTESI DIAGNOSI DIFFERENZIA FEDONE LE Novacula Occami Ockham's razor hairdresser.jpg

“Pluralitas non est ponenda sine necessitate”: Non considerare la pluralità se non è necessario. E’ una frase che racchiude molto del significato del Continua a leggere

Sogno o realtà? La storia della farfalla di Zhuāngzǐ

MEDICINA ONLINE EFFETTO FARFALLA SIGNIFICATO FISICA PSICOLOGIA IMMAGINI The Butterfly Effect 2004 American science fiction psychological thriller film Eric Bress J. Mackye Gruber Ashton Kutcher Amy SmartIl filoso e mistico cinese Zhuāngzǐ nato nel 369 a.C. e fondatore del dadaismo, nel testo daoista da lui scritto e chiamato col proprio nome, racconta una storia molto interessante chiamata Zhuangzi sognò di essere una farfalla” (莊周夢蝶 Zhuang Zhou meng die).

Il racconto narra che Continua a leggere

Che significa “Carpe diem”? L’invito ad apprezzare ciò che si ha

MEDICINA ONLINE AFORISMI FRASI WIKIQUOTE Prof. John Keating (Robin Williams) nel film del 1989 L’attimo fuggente (Dead Poets Society), diretto da Peter Weir

Robin Williams in “L’attimo fuggente”

Carpe diem: come si traduce e chi lo ha “detto” per primo?

Carpe diem è una locuzione latina presente nelle Odi (Odi 1, 11, 8) del poeta latino Quinto Orazio Flacco (65 a.C. – 8 a.C.) comunemente noto come “Orazio”, che in italiano è  tradotto con “cogli il giorno” oppure, con maggiore libertà, con “cogli l’attimo”, da cui il titolo del famoso film “L’attimo fuggente“. Si tratta non solo di una delle più celebri orazioni della latinità, ma anche di una delle filosofie di vita più influenti della storia dell’uomo, che però è spesso male interpretato.

Cosa significa Carpe diem? Il significato vero

Molti danno alla celebre locuzione il significato di “buttati nelle cose, cogli al volo le occasioni senza pensarci troppo, non lasciarti sfuggire le opportunità che ti si presenteranno“, ma il concetto nascosto nelle due semplici parole Carpe diem è qualcosa di molto più profondo. “Cogli il giorno” è una esortazione all’uomo, affinché lui assapori in ogni momento i beni offerti dalla vita nel presente, dato che il futuro non è prevedibile, da intendersi NON come invito alla ricerca del piacere ed allo sfruttamento di possibilità future, ma ad apprezzare ciò che si ha ORA ed a goderne appieno, dato che – come dice Lorenzo de’ Medici nel Trionfo di Bacco e Arianna – “di doman non c’è certezza”. Non esattamente “cogli le occasioni che ti si presenteranno in futuro“, come molti interpretano erroneamente la locuzione, bensì “cogli letteralmente la tua vita giorno per giorno, vivi la tua esistenza ORA apprezzandola fino in fondo ed apprezzando quello che hai in questo momento“. Cogli… l’oggi, godi dell’oggi!

Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo lo sai che vola e lo stesso fiore che oggi sboccia, domani appassirà. Robert Herrick

Il saggio è colui che quando ha sete e beve, sente l’acqua fresca che gli scende per la gola e pensa: ‘Oh com’è bello bere!’. Luciano De Crescenzo

Un futuro incerto

Dietro al Carpe diem oraziano si nasconde una visione realistica della vita umana, in cui non solo non è possibile conoscere il futuro, ma tale futuro è incerto e la nostra esistenza stessa è certa nel presente, ma non sarà certa il momento successivo. Solo sul presente l’uomo può intervenire e solo sul presente, quindi, devono concentrarsi le sue azioni. L’uomo che davvero aspira alla felicità deve sempre cercare di cogliere le occasioni, le opportunità, le gioie apparentemente banali che si presentano di fronte ai suoi occhi OGGI, senza alcun condizionamento derivante da ipotetiche speranze o ansiosi timori per il futuro. Le cose che oggi ci sembrano eterne, in realtà non lo sono affatto e domani potremmo non possederle più, quindi non sottovalutiamole e cogliamole oggi.

Godiamo della vista di un fiore, abbracciamo un nostro parente, perché domani potremmo aver perso la vista o potremmo aver perso il nostro caro. Viviamo a fondo ogni singolo apparentemente banale attimo della nostra vita, perché ora lo abbiamo, domani chissà…

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Il tempo sfugge

La filosofia oraziana pone in primo piano la libertà dell’uomo nel gestire la propria vita e invita a essere responsabili del proprio tempo, perché, come dice il poeta stesso nel verso precedente, “Dum loquimur, fugerit invida aetas” (“Mentre parliamo, sarà fuggito avido il tempo”), ed è inutile sprecare la vita cercando di conoscere il futuro. Orazio vuole infondere una serena dignità all’uomo, affinché dia valore alla propria esistenza sfidando l’usura del tempo e il suo status totalmente effimero. Lungi quindi dall’essere un crasso e materialista invito al piacere sfrenato, od anche ad un piacere senza turbamento, il Carpe diem è piuttosto ispirato alla concezione epicurea di felicità come assenza di dolore, ed esprime l’angosciosa imprevedibilità del futuro, la gioia dignitosa della vita e la rassegnazione nell’accettare la morte, che il poeta cerca di esorcizzare con l’invito a vivere il presente per non pensare al momento inevitabile del trapasso, che in Orazio è spesso contrapposto all’ammirata esplorazione lirica del paesaggio e della natura, ciclica, meravigliosa e sublime ma anche cupa, misteriosa ed incomprensibile, uno spettacolo da cui l’uomo dovrebbe cogliere la tragica ciclicità.

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Succhiare il midollo della vita

«Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, […] per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.»

Questa frase è tratta dal meraviglioso film del 1989 L’attimo fuggente (Dead Poets Society), diretto da Peter Weir, con Robin Williams nella parte del prof. John Keating. La frase cita il celebre filosofo e poeta statunitense Henry David Thoreau e ben racchiude il senso del film e del Carpe diem oraziano.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Cosa significa “Panta rei”? Tutto scorre e legge di attrazione dei contrari

MEDICINA ONLINE STUDIO STUDIARE LIBRO LEGGERE LETTURA BIBLIOTECA BIBLIOGRA LIBRERIA QUI INTELLIGENTE NERD SECCHIONE ESAMI 30 LODE UNIVERSITA SCUOLA COMPITO VERIFICA INTERROGAZIONE ORALE SCRITTO Library PICTURE HD WALLPAPERCos’è “Panta rei”?

Cominciamo dal principio: “Panta rei”, o più correttamente “Pánta rheî”, è un aforisma. Un aforisma è una breve o brevissima frase che, in poche parole, condensa un insegnamento, una considerazione od un principio specifico, generalmente di tipo filosofico o morale. In questo caso Panta rei è davvero uno degli aforismi più corti in assoluto, dal momento che è composto da appena soltanto due parole, due parole che però sono piene di significato.

Ma qual è questo significato?

Panta rei deriva dal greco πάντα ῥεῖ che può essere tradotto con “tutto scorre” e, nonostante sia attribuita al filosofo greco Eraclito (535-475 a.C.), specificatamente non compare mai nei frammenti eraclitei (circa cento) giunti fino a noi, bensì appare come definizione della filosofia eraclitea nel Cratilo di Platone:

«Dice Eraclito “che tutto si muove e nulla sta fermo” e confrontando gli esseri alla corrente di un fiume, dice che “non potresti entrare due volte nello stesso fiume”»

Eraclito riflette sul fatto che l’uomo non possa mai fare la stessa esperienza per due volte, giacché ogni ente, nella sua realtà apparente, è sottoposto alla legge inesorabile del mutamento, nel bene e nel male. Eraclito sottolinea anche che v’è un Logos, sottostante a questo continuo mutare, un’armonia profonda che governa in modo oscuro e inconoscibile la perenne dialettica fra contrari, che provoca il divenire perpetuo degli enti sensibili. Il discepolo di Eraclito, Cratilo, estremizzerà poi il pensiero del suo maestro, sostenendo che non solo non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, ma neppure una volta sola.

L’attrazione dei contrari

Nella dottrina di Eraclito il Panta rei, oltre a riferirsi al continuo fluire e mutare di tutte le cose, si lega strettamente anche alla legge di attrazione dei contrari. L’unità di ciò che è opposto e l’armonia dei termini in disaccordo tra loro (come “caldo-freddo”, “umido-arido”) è allora la causa del mutamento illustrato dal panta rei, ed osservabile nel mondo concreto (così che la nostra esperienza del mondo stesso è sempre irreplicabile, dato che la realtà è un perenne ed armonico mutamento). Eraclito condensa spesso questi principi in massime filosofiche, come la seguente: “Per coloro che entrano negli stessi fiumi, altre e sempre diverse scorrono le acque”.

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Bertrand Russell: “Perché non sono cristiano”, la sua teiera ed il rasoio

MEDICINA ONLINE Bertrand Russell Perché non sono cristiano ATEISMO ATEO RELIGIONE AGNOSTICO TEIERA DI RUSSEL Russell's teapot Rasoio di Occam DIO DIVINITA SPAZIO METAFORA TE THE MARTE TERRA.jpgBertrand Arthur William Russell (nato a Trellech il 18 maggio 1872 e deceduto a 97 anni a Penrhyndeudraeth, il 2 febbraio 1970) è stato un filosofo, logico, matematico ed attivista gallese; famoso ed autorevole esponente del movimento pacifista e un divulgatore della filosofia specie delle correnti filosofiche del razionalismo, dell’antiteismo e del neopositivismo. Nel 1950, Russell fu insignito del Premio Nobel per la letteratura “quale riconoscimento ai suoi vari e significativi scritti nei quali egli si leva in alto a campione degli ideali umanitari e della libertà di pensiero“.

Io sono un ateo o un agnostico?

Bertrand Russell si dichiarava pubblicamente agnostico e ateo e a sua attitudine verso il Dio cristiano era identica a quella verso gli dei dell’antica Grecia: persuaso della mancanza di prove dell’esistenza di entrambi, con il celebre paragone della teiera celestiale egli mostra come si possa inculcare nella mente delle persone qualcosa che si voglia far passare per “verità”. Sostiene inoltre che affermare l’esistenza di qualcosa che non è dimostrabile è normalmente vista come un’affermazione probabilmente falsa, a meno che quel qualcosa non venga affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità ed instillata nelle menti dei bambini a scuola: in quel caso anche qualcosa di oggettivamente assurdo (come l’esistenza di angeli, paradiso, diavoli con forconi e donne incinte vergini) diventerebbe plausibile e realistica, perfino l’esistenza di una “teiera” in orbita nello spazio.

Pedobattesimo

Nelle idee del grande filosofo trova terreno fertile una domanda (retorica) che mi sono sempre fatto: perché fare il battesimo ad una persona proprio quando è neonato? La risposta della religione cattolica è che l’acqua santa cancella il peccato originale che tutti abbiamo fin dalla nascita, ma un’altra risposta – più onesta – potrebbe ricercare nel “pedobattesimo”, una occasione per far iniziare al bimbo – che ancora non può decidere autonomamente – un percorso di un vero e proprio lavaggio del cervello che lo porterà, da adulto, a credere in storie totalmente irrazionali ed inventate da altri per controllare la sua vita. Queste ed altre posizioni di Russell furono oggetto di forti critiche e di pesanti ostracismi per tutto lo scorso secolo. Famoso, ad esempio, è il caso dell’incarico al City College di New York che destò l’avversione dei clericali del tempo e che diede inizio ad alcune ripercussioni. I suoi pensieri a riguardo sono spiegati nei saggi Io sono un ateo o un agnostico? e Perché non sono cristiano.

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La teiera di Russell

La “teiera” a cui facevamo riferimento prima, chiamata anche “teiera celeste”, è una metafora ideata da Russell per confutare l’idea che spetti allo scettico, e non a chi le propone, l’onere della prova in merito ad affermazioni non falsificabili, in particolare in campo religioso. In un articolo intitolato “Is There a God?” (“Esiste un Dio?”), commissionato (ma mai pubblicato) dal magazine Illustrated nel 1952, Russell a tal proposito scrive:

«Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sarebbe un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente.»

Nel suo libro Il cappellano del Diavolo, il biologo  e ricercatore Richard Dawkins sviluppa ulteriormente il tema:

«Il motivo per cui la religione organizzata merita ostilità aperta è che, a differenza della fede nella teiera di Russell, la religione è potente, influente, esente da imposte e inculcata sistematicamente in bambini troppo giovani per difendersi da sé. Niente obbliga i bambini a trascorrere i propri anni formativi memorizzando folli libri che parlano di teiere. Le scuole sovvenzionate dal governo non escludono bambini i cui genitori preferiscono teiere di forma sbagliata. I credenti nella teiera non lapidano i non credenti nella teiera, gli apostati della teiera, i blasfemi della teiera. Le madri non mettono in guardia i loro figli dallo sposarsi coi pagani, i cui genitori credono in tre teiere invece che in una. Le persone che versano prima il latte non gambizzano quelle che mettono prima il tè.»

L’argomento di Dawkins è analogo a quello di John Locke, il quale, con riferimento alle pratiche autoritarie del Cattolicesimo a lui contemporaneo, asserì che “I papisti non devono godere del beneficio della tolleranza, perché, dove hanno il potere, si ritengono obbligati a negare la tolleranza agli altri”. Concetti simili alla teiera di Russell sono quello dell’Invisibile Unicorno Rosa, del Pastafarianesimo, e Un drago nel mio garage.

Rasoio di Occam: la teoria più semplice è probabilmente quella giusta

Il chimico Peter Atkins ha sostenuto che il punto dell’argomento della teiera di Russell è che non vi è alcun onere di confutare affermazioni inverificabili, sia che si sostenga una tesi o la sua negazione. Il rasoio di Occam suggerisce che la teoria preferibile sia quella con un minor numero di pretese esistenziali (ad esempio un universo senza esseri soprannaturali), così come dovrebbe essere il punto di partenza di questa discussione, piuttosto che una teoria più complessa. Atkins nota però che questo argomento non coinvolge direttamente la religione, perché, a differenza dell’evidenza scientifica, le evidenze religiose si considerano esperite attraverso la rivelazione personale che non può essere oggettivamente verificata o condivisa. Infatti l’argomento di Russell, formalmente, non è un’istanza di un argomentum ad ignorantiam invertito, ovvero non significa che non avere prove che qualcosa esista o sia vero implica che non esista o sia falso. Il significato logico è che, piuttosto, in ogni caso del genere in cui vi sono asserti senza evidenze logiche o sperimentali, non si può asserire la verità di un argomento dal fatto che sia impossibile confutarlo. Perciò Russell poteva argomentare che l’ateismo, come l’agnosticismo, fossero logicamente validi e che per lui non ci fossero ragioni sufficienti per credere in una religione, ovvero nell’esistenza di un essere la cui stessa esistenza non può essere provata sperimentalmente (sebbene non sia nemmeno contraddittorio crederlo, però non vi sono ragioni sufficienti, genericamente, per farlo).

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