Il celebre attore Brandon Lee morì il 31 marzo 1993 a Wilmington (Carolina del Nord), quando mancavano tre giorni alla fine delle riprese del film “Il Corvo”. L’attore fu ucciso durante le riprese, da una pistola che doveva essere caricata a salve. Dopo il terribile incidente la produzione cinematografica statunitense stabilì che nelle sparatorie le armi non venissero più puntate direttamente verso gli individui, ma con un’angolazione di 30°.
Perché la pistola ha sparato per davvero?
La tragedia fu causata da una disattenzione dello staff, che non aveva controllato con la perizia necessaria la pistola che doveva servire per la scena. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe comprarono proiettili veri e ne rimossero la polvere da sparo all’interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione. La pistola venne usata in diverse riprese, ma all’interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica debole. Il difetto passò inosservato e l’arma venne poi ricaricata con proiettili a salve per poi essere usata per girare la scena fatale. Per via della breve distanza e della canna ostruita, una carica a salve fu sufficientemente forte da far partire il proiettile bloccato che colpì Brandon all’addome. Dopo l’incidente, Brandon fu ricoverato d’urgenza al “New Hanover Regional Medical Center” di Wilmington, dove morì dopo una vana operazione di circa 12 ore.
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Qual è la scena precisa in cui Brandon Lee è stato ucciso?
Sulla scena della reale morte dell’attore sono sorte molte leggende ed ognuna racconta punti del film diversi in cui l’attore sarebbe stato ucciso per davvero. Noi ci fidiamo delle parole del regista che ha raccontato che la scena fatale è quella in cui all’appena resuscitato Eric, tornato nella sua abitazione e, turbato dai ricordi di quella tragedia, ritornano alla mente le dinamiche della sua morte. Draven entrando nel suo appartamento viene aggredito da alcuni malfattori che poco prima avevano stuprato la sua ragazza Shelly. Eric viene colpito con un colpo di pistola da Funboy, per poi precipitare giù dalla finestra. Nel film ciò accade intorno al minuto 11°. Nonostante questa sia una delle prime scene del film, in realtà era stata una delle ultime ad essere girate.
La scena della vera morte di Brandon Lee è stata inserita nel film?
No, è stata eliminata. La scena della morte reale di Brandon non fu inserita e quella presente nel film è stata rifatta da una controfigura. Nella scena originale si vedeva Brandon Lee camminare in un vicolo sotto la pioggia per tornare a casa, prima di essere realmente ucciso. Nella scena rifatta l’attore è una controfigura: entra semplicemente dalla porta, bagnato da alcune gocce d’acqua provenienti da una tubatura perforata e tutta la restante scena in cui Eric viene disturbato dal ricordo del suo assassinio e dello stupro di Shelly, compresa la scena in cui Massee uccise Lee nella realtà, è stata rigirata dalla controfigura.
Quali sono le altre scene girate da una controfigura?
Oltre alla scena prima citata, in altre cinque scene Brandon Lee è stato sostituito da controfigure:
- la scena dove Draven si trucca: il volto di Brandon, visibile riflesso nello specchio rotto, è stato aggiunto in seguito, adeguatamente alterato;
- quando Draven suona la chitarra sul tetto della sua abitazione;
- la scena dove Draven prepara la morte di T-Bird (David Patrick Kelly), riempiendo la sua auto di esplosivi: Draven non parla e non viene mostrato in volto ed i brevi istanti in cui si vede il suo viso in primo piano fanno parte di una scena precedente che era stata tagliata;
- quando Sarah visita l’appartamento, Draven è una controfigura: il suo viso non viene mai inquadrato;
- dopo aver ucciso Skank (Angel David), Draven scappa sui tetti per sfuggire dalla polizia e viene aiutato dal poliziotto Albrecht.
Chi ha ucciso Brandon Lee?
L’arma che materialmente uccise Brandon Lee era in mano a Michael Massee (il personaggio chiamato “Funboy”, vedi immagine in basso) il quale, inconsapevole del suo malfunzionamento, lo colpì ferendolo gravemente.

Michael Massee in una scena del film (non quella in cui è stato ucciso Brandon Lee)
Massee rimase fortemente scosso dall’incidente e per lunghi periodi cadde in profonde crisi depressive. Il dramma fu un episodio accidentale e Massee fu scagionato da ogni accusa poiché ignaro del fatto che l’arma fosse difettosa, tuttavia l’attore non riuscì mai a superare del tutto il tormento di quella tragedia, come lui stesso ha varie volte confermato.
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Le parole del regista Alex Proyas
“Lo vidi crollare a terra, con un lamento. Il foro del proiettile mi parve perfettamente simulato e il sangue era forse fin troppo abbondante, ma nel complesso la scena era riuscita a meraviglia e dopo aver gridato “stop” dissi che ne avremmo girata un’altra, più che altro per sicurezza. Sul set tutti si mossero per rigirare la scena e Brandon Lee rimase disteso al suolo, immobile. Visto che non si muoveva, mi avvicinai a lui e notai che la macchia di sangue continuava ad allargarsi. Mi chinai, toccai con il dito quel liquido. Era tiepido e denso, come sangue vero e sul set cadde un silenzio di morte. La prima persona a capire fu Eliza Hutton, fidanzata di Brandon, che faceva parte del cast come assistente alla produzione. Lanciò un urlo e si precipitò verso Brandon, mentre io mi rendevo conto che respirava debolmente e che le sue condizioni dovevano essere gravi. Brandon venne trasportato d’urgenza al più vicino ospedale. I dottori trovarono un corpo metallico nello stomaco che gli provocò la ferita mortale”.
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Come si riuscì a proseguire i lavori del film?
Con la morte di Lee, concludere il film fu più arduo del previsto, non solo perché alcune parti del deceduto attore dovevano essere completate ma anche perché alcuni interpreti non parteciparono alla sua ultimazione. Sofia Shinas (Shelly), che assistette al dramma, si rifiutò di proseguire e tornò nella sua abitazione a Los Angeles. Anche Ernie Hudson (Albrecht) abbandonò per motivi familiari, a causa della morte di suo cognato. A due mesi dal decesso dell’attore, la troupe, anche per volere della fidanzata di Brandon, Eliza Hutton, decise di completare il film e i restanti attori continuarono a parteciparvi, compreso Michael Massee, che però – come prima accennato – cadrà in depressione a causa della tragedia. Grazie al computer ed all’aggiunta di tagli di altre scene, il film poté essere ultimato, con l’aggiunta di un costo di 8 milioni di dollari: in totale 15 milioni di dollari vennero spesi per creare il film. Inoltre, in molte parti della pellicola, il ruolo di “Eric Draven” venne affidato a Chad Stahelski e Jeff Cadiente, stuntman e grandi amici di Brandon. La scena in cui Brandon morì, fu rigirata con una controfigura. Alla sua uscita, Il corvo fu un enorme successo di pubblico e critica, incassando circa $50,693,129 negli Stati Uniti e $94,000,000 al livello mondiale, di cui $11,774,332 nel suo fine settimana di apertura. Alcuni spiegarono questo successo, anche grazie all’incredibile fatalità che si era verificata durante le riprese del film. Il Corvo in totale arrivò a incassare 170 milioni di dollari. Il film è stato posizionato al ventiquattresimo posto nella classifica dei più visti negli Stati Uniti, nel 1994 ed è giudicato un film di culto dagli appassionati.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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