Con “lobectomia polmonare” ci si riferisce ad un intervento chirurgico che ha l’obiettivo di rimuovere un lobo polmonare, cioè una parte specifica del polmone e non l’intero polmone.
Lobectomia polmonare: quando si pratica?
La lobectomia polmonare viene eseguita nel caso di patologie che abbiano compromesso in modo irreparabile la funzionalità della zona colpita, quali per esempio tubercolosi, ascessi polmonari cronici, bronchiectasie, cisti bronchiali, tumori benigni o maligni.
Lobectomia polmonare: quali sono i vantaggi?
La lobectomia polmonare, rispetto all’asportazione totale di un polmone, è un intervento di durata minore, a cui sono correlati minori rischi, complicazioni ed effetti collaterali, inoltre ha l’enorme vantaggio di conservare al paziente una maggiore capacità respiratoria evitando quelle alterazioni anatomiche e funzionali che si possono manifestare a carico dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio in conseguenza dello svuotamento di una metà del torace. Ciò determina quindi un minor impatto dell’intervento sulla qualità della vita del paziente e minori complicanze a livello polmonare.
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Lobectomia polmonare: descrizione intervento
La lobectomia polmonare, nella maggioranza dei casi, viene praticata in caso di tumore maligno polmonare in aree anatomiche polmonari circoscritte. L’intervento è svolto in anestesia generale, con paziente intubato ed alla lobectomia viene associata la linfoadenectomia ilo-mediastinica (asportazione del lobo polmonare che contiene la malattia con i linfonodi loco-regionali).
La via di accesso standard tradizionalmente più praticata per questo tipo di interventi è la toracotomia postero-laterale: si tratta di una incisione di circa 15-20 centimetri sul torace, con sezione del muscolo gran dorsale e divaricazione delle coste per una visione diretta del cavo pleurico.
Lobectomia polmonare: conseguenze
Le conseguenze negative a breve termine di una lobectomia praticata tramite toracotomia postero-laterale sono rappresentate da:
- dolore nel sito di intervento;
- dolore alla gola possibile dopo l’intubazione;
- limitazione funzionale dell’arto superiore;
- difficoltà a respirare profondamente ed a tossire con efficacia.
Tali conseguenze tendono a diminuire nel tempo ma tendono comunque a permanere anche a medio/lungo termine. Per un completo recupero sono necessari alcuni mesi, ed in un 30% dei casi il paziente può essere affetto da dolore cronico post-toracotomico: un dolore persistente di tipo neurogeno che può durare molti mesi se non anni. Con l’intento di ovviare a questo tipo di problematiche, stiamo assistendo in questi anni ad uno sviluppo di tecniche mininvasive in chirurgia toracica: si tratta di effettuare gli stessi interventi per la cura dei tumori del polmone – tipicamente lobectomia più linfoadenectomia – non per via “aperta” mediante toracotomia, ma in VATS (Video Assisted Thoracic Surgery), con tre piccole incisioni cutanee, nessuna sezione muscolare e nessuna divaricazione costale. I più recenti sviluppi di questa metodica consentono addirittura di eseguire l’intervento mediante una singola incisione di 4-5 centimetri, come nel caso della VATS Uniportale.
Lobectomia polmonare: possibili complicanze
Le possibili complicanze di una lobectomia polmonare, includono:
- infezioni;
- emorragie;
- complicanze relative all’anestesia usata;
- polmone collassato;
- necessità di respirazione artificiale a lungo termine;
- danni agli organi o strutture adiacenti.
Fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di complicanze, sono:
- fumo di sigaretta;
- età avanzata;
- sovrappeso ed obesità;
- diabete;
- malattie cardiovascolari;
- malattie delle vie respiratorie;
- malattie della coagulazione del sangue;
- eccessivo consumo di alcol.
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