Era il 21 Maggio del 1976 e Terrance Stanley Fox, detto Terry (nato a Winnipeg, Canada, il 28 luglio 1958) era all’ospedale. In seguito ad un incidente stradale, la diagnosi riportava un semplice trauma al ginocchio destro, tuttavia nei mesi seguenti il dolore aumentava e il fastidio divenne insopportabile. Sebbene i medici tendessero a sminuire la cosa, arrivò, feroce e spietato, il risultato delle indagini diagnostiche: osteosarcoma, un tumore maligno del tessuto osseo che colpisce in particolare le ossa lunghe quali femore, tibia e omero con la predisposizione ad estendersi ai polmoni e al midollo osseo.
A poco meno di 20 anni Terry dovette subire l’amputazione della gamba destra, sostituita da una protesi meccanica, molto più rudimentale di quelle dinamiche che si applicano oggi.
La più grande impresa sportiva
Tutti a questo punto si sarebbero lasciati andare, ma non lui, non così. A soli 3 anni dall’amputazione, il 12 Aprile del 1980, Terry intraprese la più grande e memorabile impresa sportiva che l’umanità possa raccontare. Partì dalla costa atlantica del Canada per raggiungere quella del pacifico. A piedi. L’idea era quella di raccogliere un dollaro per ogni cittadino canadese incontrato per strada con l’obiettivo di devolvere tutto il ricavato per la lotta contro il cancro. Terry percorse ogni giorno ben 42 chilometri attraversando Terranova, la Nuova Scozia, l’Isola del Principe Edoardo, il Nuovo Brunswick, il Québec e l’Ontario. In pratica ogni giorno copriva la distanza di una intera maratona e lo faceva su una sola gamba. La sua corsa infinita fu battezzata la “maratona della speranza”.
La maratona della speranza
Purtroppo però il giovane non riuscì mai a portarla a termine. Dopo aver percorso 5373 km in 143 giorni, Terry dovette smettere di correre. E non perché non era più in grado di combattere, ma perché gli furono diagnosticate diverse metastasi polmonari che lo costrinsero ad arrendersi. La sua corsa finì il primo settembre del 1980 nei pressi di Thunder Bay. Fino a quel momento era riuscito a raccogliere l’incredibile cifra di 24 milioni di dollari. L’anno successivo alla sua impresa, lo sfortunato giovane entrò in coma e dopo qualche settimana, il 28 giugno del 1981, morì. Non aveva ancora compiuto 23 anni. La sua corsa fu completata anni dopo da Steve Fonyo, sopravvissuto al cancro (che gli ha portato via la gamba sinistra) con mille difficoltà. Così la “maratona della speranza” vide il traguardo e Terry Fox riuscì a compiere spiritualmente il suo incredibile viaggio, da un oceano all’altro.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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