La “piattola” (Pthirus pubis) è un parassita che misura da adulto circa 2/3 millimetri e che si insedia in diverse zone del corpo dotate di peli, in particolare l’area genitale, con l’esclusione dei capelli. Per eliminare le piattole, per evitare il prolungarsi e l’espansione dell’infezione, è meglio evitare rimedi casalinghi (ad esempio l’aceto) ed usare subito preparati insetticidi appositi (detti in questo caso anche antiparassitari), da applicare secondo prescrizioni mediche su tutto il corpo o sulle sole zone interessate (generalmente per una decina di giorni). Tali preparati sono disponibili sotto forma di creme, lozioni o shampoo. Se sono coinvolte anche ciglia e sopracciglia, per queste serve un trattamento specifico, diverso dai precedenti, a base di vaselina. Dopo aver usato il prodotto apposito antiparassitario, è importante anche provvedere ad una adeguata igiene intima. I migliori prodotti per la pulizia dei genitali e la prevenzione di cattivi odori, prurito, smegma ed infiammazioni, selezionati, usati e raccomandati dal nostro Staff di esperti, sono:
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Evitare nuove infezioni
Per evitare nuove infestazioni, è bene assicurarsi che non siano sopravvissute delle uova e lavare ad alte temperature (almeno 90° C) vestiti, lenzuola e qualsiasi altro oggetto potenzialmente contaminabile (asciugamani, accappatoio, coperte…). Solitamente rasare le zone colpite e quelle limitrofe favorisce la cura farmacologica e diminuisce la possibilità delle piattole di spostarsi verso zone non trattate.
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Piattole in bambini, adolescenti e gravidanza
Bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni e le donne incinte o che stanno allattando al seno hanno bisogno di prodotti insetticidi adatti a loro. In commercio, esistono creme, lozioni e shampoo per pazienti con caratteristiche diverse: sta al medico o al farmacista indicare il preparato ideale.
Come utilizzare al meglio le creme, le lozioni e gli shampoo?
Ecco i principali consigli per usare al meglio questi prodotti:
- Il preparato insetticida va applicato secondo le indicazioni del medico. In alcuni casi, è sufficiente spalmare il prodotto sulle aree pelose interessate dalle piattole; in altri casi, può servire un trattamento più “invasivo”, esteso a tutte le zone del corpo ricoperte di peli terminali.
- Se il prodotto in uso è dannoso per gli occhi, non va applicato su sopracciglia e ciglia. Qualora sbadatamente non si osservasse tale raccomandazione, è opportuno lavarsi subito gli occhi con abbondante acqua.
- Rasare la zona interessata e quelle limitrofe.
- Durante il periodo di trattamento, è bene lavarsi solo se strettamente necessario, perché l’acqua elimina il prodotto dal corpo, neutralizzandone ovviamente gli effetti.
- Dopo ogni doccia, o quando ci si lava una delle parti contaminate dalle piattole, è opportuno riapplicare immediatamente il preparato insetticida. In genere, i medici consigliano di limitare il numero di nuove applicazioni al minimo indispensabile (due o tre, non di più), in quanto un trattamento prolungato è poco efficace.
- Se le piattole sono resistenti a certi prodotti antiparassitari (caratteristica resa evidente dalla mancanza di miglioramenti), è opportuno rivolgersi al medico o al farmacista di fiducia e richiedere un preparato alternativo.
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Effetti collaterali dei prodotti anti piattole
A livello cutaneo e a livello oculare, i preparati anti-piattole possono provocare irritazione, prurito, arrossamento e senso di bruciore. In ognuno di questi casi, bisogna lavare accuratamente con acqua la zona interessata e contattare il proprio medico per esporgli i sintomi patiti e farsi indicare un trattamento alternativo.
Determinati prodotti a base di alcol possono alterare la colorazione dei peli.
Trattamento di ciglia e sopracciglia
Quando le piattole sono diffuse anche a livello di ciglia o sopracciglia, occorrono dei prodotti specifici, in quanto i normali preparati usati per il resto del corpo provocano irritazione e arrossamento oculare.
Tali prodotti sono degli unguenti a base di vaselina bianca o gialla, che, una volta applicati, “soffocano” i parassiti infestanti, uccidendoli.
Applicare correttamente gli unguenti per ciglia e sopracciglia
Ecco come applicare gli unguenti per ciglia e sopracciglia:
- Sono richieste due applicazioni al giorno. È opportuno agire con estrema cura e ricoprire per bene tutte le zone interessate, perché solo così si uccidono definitivamente i parassiti.
- Prima di ogni nuova applicazione, bisogna avere l’attenzione di pulire le ciglia e le sopracciglia con un fazzolettino pulito. Terminata la pulizia, il fazzolettino va buttato e non riutilizzato.
- Il trattamento deve durare almeno 8 giorni.
- Se dopo 8 giorni, il medico ritiene che ci siano ancora piattole o uova deposte, è opportuno applicare l’unguento per altri 2 o 3 giorni.
Cosa fare se le uova sopravvivono?
Se le uova sopravvivono al primo trattamento (è possibile, visto che sono più resistenti delle piattole), il medico prescrive al paziente un secondo ciclo di cure. Quest’ultimo comincia generalmente 7 giorni dopo la conclusione del primo e ha lo scopo di eliminare le piattole appena nate e non ancora mature a sufficienza per deporre altre uova.
Spesso, al termine del secondo trattamento sono presenti ancora delle uova dischiuse: ciò, tuttavia, non deve creare preoccupazioni, perché sono le uova di provenienza delle seconde piattole uccise.
Come lavare gli oggetti potenzialmente contaminati?
Per una corretta e completa disinfestazione, occorre lavare tutti gli indumenti, le lenzuola e gli oggetti usati per la propria igiene personale (asciugamani ecc.); questi, infatti, potrebbero contenere delle piattole. Il lavaggio dev’essere effettuato in lavatrice, almeno a 90°C, in quanto solo l’acqua calda uccide tutti i parassiti presenti.
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Informare il proprio partner ed i famigliari
Se la presenza di piattole è successiva a un rapporto sessuale, è bene informare il proprio partner, perché potrebbe non essere a conoscenza del problema che lo affligge (come si ricorderà, talvolta le piattole sono asintomatiche).
Inoltre, è buona regola mettere al corrente i familiari dei propri disturbi, perché potrebbero essere stati contaminati inavvertitamente anche loro.
Quando due partner infetti possono considerarsi guariti?
Due partner possono considerarsi guariti e riprendere una normale vita sessuale solo dopo che la disinfestazione dalle piattole e dalle uova (quindi anche l’eventuale secondo ciclo di cure) si è conclusa con successo.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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