Con “tonsillolito” (pronuncia tonsillòlito), anche chiamato “calcolo tonsillare”, (in inglese “tonsil stone” o “tonsillolith“) ci si riferisce ad una concrezione di materiale solido di colore bianco o giallastro che si forma nelle cripte tonsillari, le piccole tasche presenti nella superficie delle tonsille.
Etimologia
Il termine tonsillolito deriva dal latino tonsillae (che significa “tonsilla”) e dal greco λίθος, líthos (che significa “pietra”).
Epidemiologia
Tonsilloliti o concrezioni tonsillari si verificano fino al 10% della popolazione, spesso a causa di episodi di tonsillite. Mentre le piccole concrezioni nelle tonsille sono comuni, i veri tonsilloliti lo sono meno. Si verificano comunemente nei giovani adulti e sono rari nei bambini.
Cause
Le cripte tonsillari sono delle piccole rientranze presenti sulle tonsille: tali cripte sono normalmente “pulite” e libere. Quando, per scarsa igiene orale o per ingestione di alimenti capaci di sfaldarsi in tanti piccole parti, le cripte tonsillari si riempiono di resti di cibo, cellule morte, virus, batteri o altri elementi, si può formare il tonsillolito. Le cause microbiologiche principali includono infezioni da batteri streptococcici, adenovirus, virus dell’influenza, enterovirus e virus parainfluenzali. Il meccanismo con cui si formano questi calcoli è comunque ancora oggi oggetto di dibattito. Nel 2009 è stata mostrata un’associazione tra “biofilm” e tonsilloliti. Al centro del concetto di biofilm c’è il presupposto che i batteri formino una struttura tridimensionale, con i batteri dormienti al centro che fungono da focolaio costante di infezione. Questa struttura impermeabile rende il biofilm immune al trattamento antibiotico. Mediante l’uso della microscopia confocale e dei microelettrodi, è stato dimostrato che nei tonsilloliti sono presenti biofilm simili ai biofilm dentali, con respirazione di ossigeno nello strato esterno del tonsillolite, denitrificazione verso il centro e acidificazione verso il basso.
Fattori di rischio
I calcoli tonsillari tendono a verificarsi più spesso nelle persone con infiammazione a lungo termine nelle loro tonsille (tonsillite cronica), che curano poco la loro igiene orale e che tendono ad alimentarsi con cibi che possono sfaldarsi in piccolissime parti solide. Il fumo di sigaretta, di sigaro e di pipa sembra essere un fattori di rischio, come anche la disidratazione.
Caratteristiche
I tonsilloliti sono di colore biancastro, grigiastro o giallastro a seconda della loro composizione. La loro grandezza è in genere di pochi millimetri, anche se in letteratura sono riportati casi di tonsilloliti con diametro di 4 centimetri e di oltre 40 grammi di peso. I tonsilloliti sono generalmente morbidi, a volte gommosi. Molto spesso i tonsilloliti tendono ad essere difficilmente visibili e asintomatici e pertanto solo raramente raggiungono l’evidenza clinica. I tonsillolito sono di solito molto piccoli, tuttavia in alcuni casi possono raggiungere il diametro di ben 4 centimetri e superare i 40 grammi di peso. Queste formazioni si compongono di vari elementi, tra cui:
- resti di cibo;
- calcificazioni;
- virus;
- batteri;
- funghi;
- pus;
- calcificazioni;
- cellule morte della mucosa.
I tonsilloliti sono di solito molto piccoli (pochi millimetri), al punto di essere invisibili ad occhio nudo. Molto più rari dei tipici calcoli tonsillari sono i “tonsilloliti giganti“. I tonsilloliti giganti possono raggiungere dimensioni di vari centimetri e spesso sono scambiati per altre malattie orali, tra cui ascesso peritonsillare e tumori delle tonsille.
Sintomi e segni
In molti casi i tonsilloliti sono talmente piccoli da essere invisibili ad occhio nudo ed essere asintomatici, cioè non determinare alcun sintomo. In altri casi i tonsilloliti possono essere più grandi, visibili ed estremamente maleodoranti, tali da poter determinare un problema di deglutizione e provocare una grave alitosi (alito cattivo). I tonsilloliti hanno il potenziale di causare alitosi orale in quanto contengono composti volatili di zolfo e gas derivati dello zolfo, composti maleodoranti prodotti durante il metabolismo batterico. Sembra che un’alta percentuale delle alitosi, sia provocata proprio dalla invisibile presenza di minuscoli tonsilloliti. Uno studiocondotto nel 2007 ha trovato un’associazione tra tonsilloliti e alitosi in pazienti con un certo tipo di tonsillite ricorrente. Tra quelli con alito cattivo, il 75% dei soggetti aveva tonsilloliti, mentre solo il 6% dei soggetti con valori alitometrici normali (respiro normale) aveva tonsilloliti. L’odore in caso di alitosi da tonsilloliti, potrebbe essere quello di uova marce o di verdura andata a male. Occasionalmente può esserci dolore durante la deglutizione. Altri sintomi includono:
- gusto metallico;
- chiusura o restringimento della gola;
- attacchi di tosse;
- prurito alla gola;
- cattivo sapore nella parte posteriore della gola;
- difficoltà a deglutire;
- mal d’orecchie;
- gonfiore delle tonsille;
- nei casi più gravi: soffocamento.
Una sensazione di corpo estraneo può anche esistere nella parte posteriore della gola.
Diagnosi
La diagnosi si basa generalmente sulla semplice osservazione diretta delle tonsille, anche grazie all’aiuto della laringoscopia indiretta. Anche quando sono grandi, tuttavia, alcuni calcoli tonsillari vengono scoperti solo incidentalmente ai raggi X. La condizione può anche essere una condizione asintomatica, con rilevamento – in caso di grossi tonsilloliti – alla palpazione di una massa dura intratonsillare o sottomucosa.
Diagnosi differenziale
Le tecniche di diagnostica per immagini possono identificare una massa radiopaca che può essere scambiata per corpi estranei, denti dislocati o vasi sanguigni calcificati. La TC può rivelare immagini calcificate aspecifiche nella zona tonsillare. La diagnosi differenziale va posta con patologie e condizioni che danno sintomi e segni simili, tra cui:
- placche in gola e sulle tonsille;
- tonsillite acuta e cronica;
- ipertrofia tonsillare;
- ascessi peritonsillari;
- corpi estranei;
- fleboliti;
- malformazioni della tonsilla;
- osso ectopico o cartilagineo;
- linfonodi;
- lesioni granulomatose o calcificazioni del legamento stiloioideo nel contesto della sindrome di Eagle (processo stiloideo allungato);
- granuloma calcificato;
- tumore maligno (cancro).
Terapie
In alcuni casi i tonsilloliti vengono involontariamente eliminati dal paziente grazie ad un violento starnuto. Un rimedio per i tonsilloliti è quello di compiere degli sciacqui energici dopo i pasti oppure rimuoverle periodicamente dalle cripte delle tonsille, con molta delicatezza, utilizzando un dito, un cotton fioc o un altro strumento simile. Strofinare delicatamente la superficie delle tonsille con uno spazzolino da denti, può rimuovere i tonsilloliti più superficiali. Anche gli irrigatori orali sono efficaci. La maggior parte degli irrigatori orali elettrici non sono adatti per la rimozione dei calcoli tonsillari perché sono troppo potenti e possono causare disagio, traumi ed emorragie delle tonsille, il che potrebbe causare ulteriori complicazioni. Gli irrigatori che si collegano direttamente al rubinetto del lavandino tramite un attacco filettato o altro sono adatti per la rimozione dei calcoli tonsillari e il lavaggio quotidiano delle tonsille perché possono spruzzare acqua a livelli di bassa pressione che l’utente può regolare semplicemente manipolando il rubinetto del lavandino, consentendo una gamma continua di pressioni per soddisfare le esigenze di ciascun utente. Sono disponibili anche dispositivi di rimozione dei calcoli tonsillari pressurizzati. Un dispositivo di rimozione dei calcoli tonsillari a pompa manuale può regolare la pressione dell’acqua in base al numero di pompe, rimuovendo efficacemente i calcoli tonsillari. I gargarismi con acqua calda e salata possono aiutare ad alleviare il disagio della tonsillite, che spesso accompagna i calcoli tonsillari. Gargarismi vigorosi ogni mattina possono anche mantenere le cripte delle tonsille libere da tutti tranne i tonsilloliti più persistenti.
Raschiamento
I calcoli tonsillari più grandi possono richiedere la rimozione mediante curettage (scavatura) eseguita dal medico, anche se in seguito sarà comunque necessaria un’irrigazione accurata per lavare efficacemente i pezzi più piccoli. Lesioni più grandi possono richiedere l’escissione locale, sebbene questi trattamenti potrebbero non aiutare completamente i problemi di alito cattivo che sono spesso associati a questa condizione.
Chirurgia e laser
Se i tonsilloliti sono voluminosi e fastidiosi ed è impossibile rimuoverli con rimedi tradizionali, si può intervenire anche chirurgicamente per rimuoverli. In caso di frequenti tonsilloliti, si può procedere con una cura definitiva: con l’ablazione laser (eseguita in anestesia locale) si “liscia” la superficie della tonsilla appiattendo i margini delle cripte e ciò impedisce la formazione e l’intrappolamento del tonsillolito. La tonsillectomia non è indicata nella maggioranza dei casi.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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