Differenza tra tonsillite batterica e virale

MEDICINA ONLINE MALE MAL DI GOLA BRUCIORE TONSILLE TOSSE SECCA GRASSA PRODUTTIVA PERSISTENTE CONTINUA CRONICA DOLORE INFLUENZA FEBBRE RAFFREDDORE NASO CHIUSO PETTO RIMEDI CURE TEMPERATURA TOSSIRE FARMACI MUCOLITICOCon “tonsillite” si intende una infiammazione delle tonsille (in particolare le tonsille palatine), spesso caratterizzata da sintomi fastidiosi come dolore durante la deglutizione di cibo o bevande e frequentemente accompagnata da altre patologie che interessano le prime vie aeree come l’influenza. Maggiormente colpisce nei mesi più freddi dell’anno (da settembre a marzo) ed i bambini fino ad un’età di 10 anni, tuttavia non di rado interessa anche adulti ed anziani, specie se debilitati o con deficit del sistema immunitario. Generalmente si risolvono spontaneamente in pochi giorni. Nei casi più gravi le tonsilliti possono determinare difficoltà respiratorie come le apnee nel sonno ed in questi casi potrebbe essere necessaria la rimozione chirurgica (tonsillectomia). Anticipiamo sinteticamente al lettore che le forme virali, rispetto alle batteriche, tendono generalmente a:

  • essere meno contagiose;
  • avere sintomi più lievi;
  • determinare una febbre più lieve (generalmente 38°, mentre nelle forme batteriche può superare i 39°;
  • avere durata minore (generalmente 4 giorni, mentre le forme batteriche hanno durata maggiore);
  • avere una più frequente remissione spontanea senza farmaci (mentre le forme virali generalmente hanno bisogno di terapia antibiotica);
  • determinare minori conseguenze/complicanze;
  • determinare meno frequentemente le placche, gli sfoghi cutanei, l’ingrossamento dei linfonodi della gola, un ascesso peritonsillare;
  • determinare più frequentemente tosse, voce rauca, rinorrea (congestione nasale);
  • determinare più frequentemente una rinorrea sierosa (quella batterica è invece muco-purulenta);
  • essere più spesso associate a laringite.

Ovviamente ciò non significa che le forme virali non possano essere temibili e non esclude che alcune forme virali non possano essere più gravi delle forme batteriche, inoltre è importante ricordare che una infezione non esclude l’altra e che la tonsillite batterica può svilupparsi come complicanza della forma virale (sovrainfezione batterica).

Leggi anche: Differenza tra virus e batteri: chi è più pericoloso? Diagnosi, sintomi e terapia

Cause virali e batteriche

L’infiammazione delle tonsille è causata da una infezione che può essere sia virale che batterica. I virus che causano tonsillite sono generalmente:

  • rinovirus (virus del raffreddore comune);
  • virus dell’influenza;
  • virus parainfluenzali;
  • enterovirus;
  • adenovirus;
  • virus di Epstein-Barr (mononucleosi);
  • virus del morbillo.

I batteri più spesso causa di tonsillite sono:

  • batteri streptococchi β-emolitici di gruppo A;
  • lo stafilococco;
  • Haemophilus influenzae.

Fattori di rischio

Esistono alcuni fattori di rischio sia per la forma batterica che per quella virale; è più probabile avere una tonsillite, se il paziente:

  • è un bambino;
  • è spesso a contatto con soggetti potenzialmente infetti (ad esempio un bambino a scuola);
  • vive in un ambiente con scarse norme igieniche;
  • ha una condizione di stress psico-fisico, fatto che può abbassare le difese immunitarie;
  • è malnutrito per difetto (ad esempio ipovitaminosi);
  • ha altre patologie concomitanti, specie faringiti o laringiti;
  • ha una patologia del sistema immunitario, come l’AIDS.

Trasmissione

La trasmissione dei patogeni responsabili della tonsillite, sia virale che batterica, avviene prevalentemente per via aerea, tramite goccioline di saliva emesse con tossi o starnuti; è possibile essere infettati respirando tali goccioline contaminate dal patogeno, oppure toccando la superficie di un oggetto su cui tali goccioline si siano accumulate. Se causata da batteri streptococchi, la trasmissione avviene soltanto tramite stretto contatto, questo contatto deve avvenire durante la fase iniziale della malattia, quando l’infezione scatena le sue prime manifestazioni, in seguito la probabilità diminuisce notevolmente. Invece alcune forme dovute ad adenovirus sono molto contagiose, diffondendosi rapidamente in ambienti circoscritti quali piscine o similari. Le forme virali sono quindi generalmente meno contagiose rispetto alle forme batteriche.

Sintomi e segni

I sintomi di una tonsillite virale sono generalmente più lievi rispetto a quelli di una tonsillite batterica, inoltre la congestione nasale tende ad essere presente nelle forme virali mentre è più raro in quelle batteriche. La febbre nelle forme virali è più lieve.  Leggendo l’elenco di seguito riportato, potrete farvi una idea su quali sono (statisticamente) le differenze di sintomi e segni della forma virale e batterica:

  • tonsille arrossate, gonfie e doloranti, specie durante la deglutizione dove il paziente avverte una sorta di ostruzione al deflusso di cibo, bevande o saliva;
  • macchie bianche o gialle sulle tonsille (placche, più frequenti nelle forme batteriche);
  • gonfiore del collo con linfonodi del collo gonfi e dolenti (più frequente nelle forme batteriche);
  • rinorrea (“naso che cola”, più frequente nelle forme virali);
  • raucedine, più frequente nelle forme virali;
  • scialorrea (abbondante saliva, persa anche involontariamente dalla bocca, più frequente nelle forme batteriche);
  • mal di gola;
  • disfagia a solidi e/o liquidi (difficoltà a deglutire);
  • odinofagia (dolore alla deglutizione);
  • tosse (più frequente nelle forme virali);
  • alitosi;
  • ascessi peritonsillari (più frequente nelle forme batteriche);
  • russamento;
  • dispnea (difficoltà respiratoria);
  • apnee nel sonno;
  • mal di testa;
  • occhi infiammati e congiuntivite (più spesso nelle forme virali);
  • malessere generale;
  • sfoghi cutanei (più frequenti nelle forme batteriche);
  • dolori articolari;
  • tonsillolito (calcolo tonsillare);
  • otalgia (dolore alle orecchie);
  • febbre (più bassa nelle forme virali, in genere al di sotto dei 38°, mentre in quelle batteriche può superare i 39°);
  • brividi di freddo (specie nelle forme batteriche);
  • trisma, o “trismo”: è la contrattura spastica dei masseteri, muscoli della mandibola, che provoca difficoltà o impossibilità ad aprire la bocca (quasi esclusivamente nelle forme batteriche gravi);
  • congestione nasale (soprattutto nelle forme virali);
  • cambio temporaneo del tono della voce;
  • difficoltà anche totale a parlare (soprattutto nelle forme batteriche).

Remissione dei sintomi

Nella maggioranza dei casi, se la tonsillite non è grave e l’infezione rimane ben circoscritta, i sintomi come mal di gola e dolore alla deglutizione tendono a sparire entro una o due settimane senza alcun trattamento e senza lasciare disturbi residui. La febbre, ove presente, generalmente si risolve in una settimana e spesso scompare prima del dolore al collo. Nei casi più gravi è necessaria una terapia farmacologica antibiotica e/o antidolorifica e, solo in casi selezionati, l’intervento di rimozione delle tonsille (tonsillectomia). In molti casi, se la causa è virale, i tempi di remissione sono più brevi e si può arrivare ad una remissione anche spontanea in quattro giorni, mentre le forme batteriche non tendono alla remissione spontanea, durano più a lungo ed hanno bisogno di terapia antibiotica.

Conseguenze di grave tonsillite

Nei casi più gravi e non trattati, una tonsillite – sia virale che batterica – può determinare:

  • grave ostruzione alla respirazione con frequenti apnee nel sonno;
  • formazione di un ascesso (più frequente nelle forme batteriche);
  • febbre molto alta;
  • disseminazione dell’infezione in zone vicine o nell’intero organismo.

Le conseguenze tendono ad essere maggiori e più gravi nelle forme batteriche.

Diagnosi

La diagnosi sia delle forme virali che batteriche è basata su anamnesi ed esame obiettivo (in pratica la visita medica con l’osservazione della gola). La diagnosi differenziale, cioè capire quale microrganismo è responsabile della tonsillite si effettua tramite esami di laboratorio, come:

  • emocromo: con un semplice esame del sangue venoso, il medico ottiene preziose informazioni, specialmente relative alla conta dei globuli bianchi;
  • tampone faringeo: il medico passa delicatamente un bastoncino sterile nella gola per raccogliere un campione di secrezioni il quale poi viene analizzato per scoprire il batterio o virus interessato.

Conoscere l’agente responsabile della tonsillite è molto importante perché permette di impostare una terapia adeguata: ad esempio gli antibiotici sono efficaci sui batteri ma non sui virus.

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Terapie

La tonsillite batterica, nella maggioranza dei casi, non richiede alcuna terapia.

Nel caso di tonsillite batterica, la terapia di prima scelta è quella antibiotica. Di frequente utilizzo sono le penicilline come l’amoxicillina e l’ampicillina. L’amoxicillina è un antibiotico appartenente alla classe dei β-lattamici, gruppo delle penicilline semisintetiche. In realtà, in caso di batteri capaci di produrre enzimi betalattamici, l’amoxicillina da sola è inefficace e per questo è usata nella maggioranza dei casi come farmaco di prima scelta l’associazione tra amoxicillina ed acido clavulanico, commercializzata col nome di Augmentin®, che risolve questo problema poiché l’acido clauvanico inattiva gli enzimi betalattamici e “spiana la strada” alla micidiale azione dell’amoxicillina. Altro farmaco che può essere usato è l’antibiotico azitromicina, appartenente alla famiglia dei macrolidi, commercializzato dalla Pfizer con il nome di Zitromax®, in genere con una terapia che prevede l’assunzione di 3 compresse al giorno da 500 mg l’una.

Anche se il paziente si sente guarito, in caso di terapia antibiotica è importante seguire la terapia fino al termine, come prescritto dal medico: se la si interrompe prima, l’infezione potrebbe recidivare.

Il paracetamolo (Tachipirina®) nel giusto dosaggio (per gli adulti massimo 3000 mg al giorno divisi in tre somministrazioni ad 8 ore di distanza) può essere usato in caso di febbre superiore ai 38°. se il paziente è un bimbo, può essere utile assumere la Tachipirina prima del pasto, in modo di far diminuire il dolore ed essere facilitati nella deglutizione: i bambini con tonsillite, infatti, spesso si rifiutano di mangiare per giorni proprio per la paura di avvertire dolore durante la deglutizione ed il paracetamolo può aiutarli.

IMPORTANTE: il paracetamolo in dose pediatrica può essere usato nei bimbi; al contrario non somministrate l’aspirina ai bambini di età inferiore ai 12 anni. Attenzione anche a somministrare l’aspirina a soggetti adulti dopo una tonsillectomia, poiché tale farmaco aumenta il rischio di emorragia.

In caso di dolore intenso può essere usato un FANS (farmaco antinfiammatorio non steroideo) come l’Aspirina® (acido salicilico), l’Oki® (ketoprofene) o il Brufen® (ibuprofene).

Per approfondire: Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Efferalgan e Co-Efferalgan

In caso di dolori molto intensi potrebbero essere usati corticosteroidi come il Deltacortene® (cioè il prednisone, un potentissimo antinfiammatorio steroideo). In caso di accesso al Pronto soccorso e di forte ostruzione che rende difficile respirare, può essere eseguita una endovena di Urbason® (prednisone), che è attiva in pochi minuti e “sgonfia” le tonsille.

ATTENZIONE: Molto spesso vengono somministrati antibiotici in base solo sul sospetto di eziologia batterica (senza aspettare i risultati del tampone) e ciò è dannoso perché aumenta il fenomeno della antibiotico-resistenza e perché può paradossalmente andare a favorire l’infezione virale, peggiorando la situazione, senza considerare che gli antibiotici sono farmaci ricchi di effetti collaterali e somministrarli alla leggera espone il paziente a tali rischi, per nulla.

In caso di tonsilliti particolarmente frequenti o quando, essendosi instaurata una tonsillite cronica, l’approccio farmacologico non è più efficace, il medico dopo un’opportuna osservazione può proporre al paziente, come ultimo tentativo, l’asportazione chirurgica delle tonsille (tonsillectomia).

Riammissione a scuola del bambino

Un bimbo con tonsillite, positivo al tampone per lo streptococco, deve completare almeno 24 ore di terapia antibiotica prima di poter essere riammesso alla propria scuola o asilo.

Prevenzione

Consigli utili per prevenire una tonsillite virale o batterica, o almeno prevenire il contagio in famiglia, ad esempio tra fratelli, sono:

  • lavarsi spesso le mani;
  • pulire spesso gli ambienti;
  • usare il fazzoletto quando si starnutisce o tossisce;
  • non condividente bicchieri o stoviglie;
  • evitate di stare a stretto contatto con soggetti che hanno tonsillectomia.

Consigli e rimedi utili

In caso di tonsillite, i seguenti consigli e rimedi vi aiuteranno a superare velocemente questa fastidiosa infiammazione:

  • bere molti liquidi (acqua e succhi di frutta tiepidi, non bevande gassate e alcolici);
  • mangiare minestre e brodo;
  • mangiare frullati di frutta o verdura, ricchi di vitamine e sali minerali;
  • evitare sole e fonti di calore come termosifoni, forno, phon;
  • fare gargarismi con acqua e bicarbonato;
  • tenere in bocca una pastiglia per il mal di gola;
  • umidificare l’ambiente;
  • evitare di fumare:
  • evitare ambienti ricchi di fumo o smog;
  • parlare il meno possibile;
  • in caso di tosse, usare un fazzoletto per evitare di contaminare altre persone.

IMPORTANTE: Evitate di stare in ambienti dove sia presente fumo passivo o terziario, a tal proposito leggi anche: Differenza tra fumo attivo, passivo e terziario

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