Quando si effettua una analisi del sangue, tra i vari valori presenti nei risultati (che comprendono ad esempio la concentrazione di emoglobina, la conta dei globuli rossi e la conta delle piastrine), si può notare la presenza di due “sezioni” particolari:
- la conta dei globuli bianchi (leucociti): è il numero totale di tutti i tipi di globulo bianco;
- la formula leucocitaria: in essa sono contenuti i valori del numero di ogni singola tipologia di globulo bianco.
I tipi di globulo bianco sono:
- granulociti neutrofili;
- granulociti eosinofili;
- granulociti basofili;
- linfociti;
- monociti.
Alterazioni quantitative dei vari sottogruppi prendono rispettivamente il nome di:
- neutrofilia o neutropenia (rispettivamente per l’aumento o la diminuzione dei neutrofili);
- eosinofilia o eosinofilopenia;
- basofilia o basofilopenia;
- linfocitosi o linfocitopenia;
- monocitosi o monocitopenia.
L’aumento di ciascun sottogruppo potrà essere:
- assoluto: quando si verifica un aumento numerico reale di quel tipo cellulare;
- relativo: quando si verifica un aumento di quel tipo cellulare solo in percentuale, per riduzione numerica degli altri tipi cellulari.
Si parlerà ad esempio di:
- neutrofilia assoluta: quando il numero di neutrofili aumenta oltre il valore massimo di normalità;
- neutrofilia relativa: quando il numero assoluto di neutrofili non è aumentato, ma aumenta invece il valore in percentuale rispetto al totale dei leucociti, per via della riduzione degli altri tipi cellulari.
La formula leucocitaria (anche chiamata “conteggio differenziale dei leucociti”) non quantifica solo il numero di globuli bianchi in un millimetro cubo di sangue prelevato dal paziente a digiuno da 10 ore, ma esprime anche il rapporto quantitativo e percentuale dei vari tipi di globuli bianchi. L’alterazione di un dato valore della formula leucocitaria, aiuta il medico a capire la causa di una data patologia. Di seguito sono espressi i vari tipi di globuli bianchi ed il significato di una loro singola alterazione:
Granulociti neutrofili
I granulociti neutrofili hanno il compito di difendere il nostro organismo dagli agenti infettivi, distruggendoli. Se il loro valore aumenta in modo discreto, significa che nell’organismo potrebbe essere in corso un’infezione dovuta a batteri. Se, invece, il loro valore aumenta in modo consistente potrebbe trattarsi di una malattia più preoccupante (la leucemia). Se, al contrario, il loro valore è moderatamente basso non è allarmante e generalmente è associato alla crescita negli adolescenti o dovuto a iper-allenamento.
Granulociti eosinofili
I granulociti eosinofili difendono il nostro organismo da attacchi esterni di qualsiasi genere. Si nota un loro valore elevato solo in due casi, le allergie e le infestazioni dovute ai parassiti (per esempio, la tenia). Se, invece, il loro valore è più basso del normale non è significativo nel senso che la persona sta bene.
Granulociti basofili
I granulociti basofili sono importanti nella genesi delle reazioni allergiche e di tutti i fenomeni di ipersensibilità, con meccanismi molto simili a quelli dei mastociti, come del resto si evince dalla composizione dei granuli e dalla presenza del recettore per le IgE.Generalmente, i valori di Basofili si discostano dal normale a seguito delle infezioni, ma con una differenza fra infezioni croniche e acute. Di solito le infezioni acute causano basofili bassi perché porta a una distruzione dei globuli bianchi e dei basofili che sono impegnati nella risposta immunitaria: in pratica l’organismo viene colto alla sprovvista e mette in gioco tutte le difese senza riuscire a ripristinarle immediatamente. In caso di infezioni croniche, al contrario, abbiamo i basofili alti poiché l’organismo vive in un costante stato di allerta, con le difese tutte alte per combattere una situazione nota e non improvvisa.
Linfociti
I linfociti sono cellule protagoniste del nostro sistema immunitario, che agiscono in difesa dell’organismo e si attivano nel momento in cui vi si introduce un agente esterno. Se il loro valore aumenta in modo discreto, significa che l’organismo sta reagendo ad una infezione di tipo virale (per esempio, la mononucleosi). Se l’aumento è notevole, potrebbe trattarsi di una malattia più preoccupante come la leucemia. Se, invece, il loro valore è basso potrebbe trattarsi di una carenza di linfociti congenita oppure di un segnale positivo che non si è in presenza di infezioni.
Monociti o macrofagi
I monociti (o macrofagi) sono cellule definite “spazzine” del sangue, cioè che ripuliscono il sangue da agenti esterni. Il loro valore si innalza in presenza di infezioni, perché aiutano gli altri globuli bianchi nella battaglia conto gli agenti infettivi. Se il loro valore è basso non significa essere in presenza di una malattia, ma, può essere legato ad un fattore congenito.
Perché è utile la formula leucocitaria?
La formula leucocitaria è utile per effettuare la diagnosi differenziale di una specifica patologia, quando il medico sospetta ad esempio:
- infezioni causate da batteri, virus, funghi o parassiti;
- asma bronchiale;
- immunodeficienze acquisite o primitive;
- patologie autoimmunitarie;
- infiammazioni;
- allergie;
- leucemie;
- sindrome mielodisplastica;
- neoplasie del midollo osseo.
Formula leucocitaria invertita: cosa significa?
Per inversione della formula leucocitaria si intende la riduzione dei neutrofili associata all’aumento dei linfociti, rispetto al totale dei globuli bianchi. L’inversione della formula leucocitaria può essere spiegata principalmente da:
- infezioni virali;
- neoplasie solide ed ematologiche;
- disordini immunitari;
- assunzione di alcuni farmaci.
IMPORTANTE: in alcuni casi l’inversione della formula leucocitaria è semplicemente costituzionale, cioè è presente dalla nascita senza motivazioni patologiche.
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Sintomi
In alcuni casi i sintomi non sono presenti o sono lievi e/o aspecifici. In altri casi sono invece presenti i sintomi legati alla specifica patologia che ha determinato l’inversione della formula leucocitaria, che – come visto al paragrafo precedente – sono principalmente le infezioni, i tumori e le alterazioni del sistema immunitario. Nella maggior parte dei casi la causa dell’inversione della formula è una malattia virale, ed in tal caso il quadro clinico prevederà i tipici sintomi di un’infezione virale:
- febbre o febbricola;
- astenia (debolezza);
- malessere;
- nausea;
- vomito;
- dolori articolari;
- perdita di peso;
- assenza di appetito.
Nel caso in cui l’inversione della formula sia dovuta a cause diverse dall’infezione, come ad esempio un disordine immunitario o una neoplasia, i sintomi saranno invece diversi e tipici della specifica patologia che ha determinato l’inversione della formula leucocitaria.
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Gravità e rischi
Nella maggior parte dei pazienti, una inversione della formula leucocitaria non è ritenuta grave, specie se temporanea e non legata ad alcun sintomo. In altri casi la situazione va monitorata perché potrebbe essere campanello di allarme di una patologia anche grave, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti. Se avete riscontrato una alterazione nella formula leucocitaria, è necessario sempre consultare un medico, che valuterà eventualmente di ripetere gli esami del sangue per un controllo a circa 1 mese di distanza, per valutare l’eventuale normalizzazione di questo parametro o la persistenza della sua alterazione.
Trattamento dell’inversione della formula leucocitaria
Spesso l’inversione della formula leucocitaria ritorna alla normalità senza alcun tipo di trattamento, ad esempio in caso di infezione virale autolimitante e che guarisce grazie alla sola attivazione del sistema immunitario. Qualora ci fosse una patologia di base diversa come una malattia autoimmune o una neoplasia, il trattamento dovrà essere il più adeguato ed efficace possibile, oltre che mirato alla specifica condizione.
Valori di globuli bianchi e formula leucocitaria
VALORI NORMALI DEI GLOBULI BIANCHI TOTALI
- meno di 5 anni: 4.900 – 14.700/mmc;
- oltre 5 anni: 4.100 – 12.100/mmc.
VALORI NORMALI PERCENTUALI | VALORI ASSOLUTI PER MILLIMETRO CUBO | |
NEUTROFILI | 40-75% | 2.000 – 8.000/mmc = 2-8x10E3 |
LINFOCITI | 25-55% | 1.500 – 5.000/mmc = 1,5-5x10E3 |
MONOCITI O MACROFAGI | 2-10% | 100 – 900/mmc = 0,1-0,9x10E3 |
EOSINOFILI | 0,5-6% | 20 – 600/mmc = 0,02-0,6x10E3 |
BASOFILI | 0-2% | 2 – 150/mmc = 0,0-0,15x10E3 |
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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