Mi dicevano “sei grassa” così decisi che non avrei mangiato più. Mai più. La testimonianza di una paziente anoressica

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OBESITA GRASSO SOVRAPPESO DIETA DIMAGRIRE METRO ADDOME PANCIA GRASSOHo diciassette anni e ancora oggi non riesco a capire come sia iniziato tutto. Questa è la mia testimonianza su come sono diventata anoressica, nella speranza possa servire a qualcuno.
Per salvarsi. Ho capito cosa fosse l’anoressia incontrando una mia amica che non vedevo da un po’ di tempo: era sempre stata bella, con un fisico invidiabile, bionda, occhi azzurri, gambe lunghissime, ma quando l’ho rivista, mi sono sentita male. Le si vedeva la tristezza negli occhi, i jeans che portava, anche se taglia XS, le andavano larghi e non fasciavano le sottilissime gambe. E quel poco trucco che si metteva non serviva a nasconderle il viso scavato da una magrezza esagerata.

A me non sarebbe mai potuto succedere

Poi, la mia migliore amica, che era molto legata a questa ragazza, un giorno mi ha detto “voglio provare a vomitare” e io la presi sul ridere, perché io e lei eravamo sempre rimaste lontane da questi problemi, non mi sarei mai sognata di resistere ad una bella pizza, o a un gelato, o alla Nutella: a me non sarebbe mai potuto succedere di diventare anoressica. Ero un po’ sovrappeso, oscillavo tra i 60kg e i 62kg per 171cm d’altezza, però sapevo di essere carina, e questo me lo confermavano tutte le persone che avevo accanto. Dopo la fatidica frase della mia migliore amica, lei entrò in quel tunnel per prima. Era il primo quadrimestre del 2006. Iniziò a dimagrire, a scuola non mangiava più come prima, non toccava proprio cibo, mentre io mi mangiavo due merendine ogni mattina; non era più quella di prima, la vedevo triste. Le altre sue amiche, più sveglie di me, cominciarono a darle i numeri di psicologi e di centri d’assistenza, le stavano sempre addosso, e piano piano mi isolarono, perché dicevano che non ero degna di essere la sua migliore amica, che non pensavo alla sua felicità. Non le parlai più, e dopo le vacanze di Natale tornai a scuola con qualche kilo in meno. Non avevo fatto nulla per dimagrire, ma le mie “amiche” mi guardarono subito storto, facendosi chissà quali storie in testa. Questa è l’introduzione del problema che poi è sfociato in qualcosa di molto più grave. E’ successo tutto nel giro di pochi mesi, tra febbraio e agosto del 2008.

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Vomito e cocaina

A febbraio, pesavo 60kg, e volevo dimagrire, a qualunque costo, ma ancora avevo poca forza di volontà, e non avevo dei supporti mentali che mi aiutassero ad andare avanti. Cominciai a vomitare, ma poi pensavo che stavo facendo un errore, mi piaceva troppo mangiare, quindi abbandonai tutto. *A giugno, coi pochi compiti che ci davano dato che stava per finire la scuola, avevo più tempo di navigare su Internet e decisi di fare un blog, e proprio quel blog, le persone che ho conosciuto e la piccola famiglia che si era creata, mi hanno in qualche modo rovinato la vita.
Inizialmente, provai a digiunare per qualche giorno, o a mangiare veramente poco, e bevevo tanto, ma davvero tanto, soltanto birra. Bevevo per dimenticare tutto quello che mi stavo facendo. E fumavo, sigarette e anche canne, tante. E una sera, durante una festa, ho anche sniffato cocaina, perché mi avevano detto che, anche se a lungo andare, faceva dimagrire, e faceva perdere il senso della fame, quel senso che mi rincorreva dalla mattina fino alla sera.

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Mi vedevo enorme

Una sera sono uscita col mio ragazzo, siamo andati in pizzeria, e quella pizza ha fatto scattare una serie di abbuffate, per tutta una settimana. Mi vedevo enorme e iniziai a piangere, giorno e notte. Credo sia proprio questo l’inizio della vera e propria storia perversa. Grazie al blog, avevo conosciuto ragazze che postavano i propri diari alimentari e si predisponevano un obiettivo da raggiungere. Diari alimentari che spesso non andavano oltre le 500 calorie giornaliere, quando il mio fabbisogno calorico giornaliero era almeno il triplo. Il primo blog che lessi, mi lasciò veramente perplessa, perché parlava di una ragazza (che effettivamente non rispondeva più a nessuno da settimane, era appena entrata in una clinica) che aveva raggiunto i 35 kili. Era una ballerina. Si abbuffava, e vomitava. Passava settimane a digiuno. Entrava nei supermercati e svaligiava il reparto dolciumi. Si condannava a morte ad ogni passo che faceva. Però, raccontava anche “dettagli” che in me fecero scattare qualcosa e, invece di farmi cambiare idea sul fatto di voler dimagrire, mi fecero sentire più forte.

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Cento calorie al giorno

Ho cominciato a cercare diete su diete, che non ho mai seguito, perchè cercavo solo quei pochi alimenti che, ad esempio,velocizzavano il metabolismo, o aiutavano ad andare in bagno, o bruciavano calorie. Il primo giorno della mia rovina l’ho passato con solo una pesca nello stomaco, mi sentivo forte e non volevo mangiare nient’altro. Segnavo tutto su un foglio di Word, calcolando le singole calorie di un alimento, e poi le sommavo a tutto quello che mangiavo in una giornata, e totalizzavo la somma finale.
Per una settimana, non sono andata oltre alle 100 calorie giornaliere. Avevo perso 2kg in una settimana. Mi sentivo sempre, ma sempre più forte, volevo andare avanti così. E più andavo avanti, più mi sembravano troppe quelle 100 calorie. Iniziai i digiuni. Sentivo lo stomaco brontolare, e mi piaceva, perché sapevo di poter controllare il mio corpo. Mi piaceva vedere quelle ossa del bacino sempre più sporgenti. Nel giro di 2 settimane, arrivai a pesare 56kg. E da lì a 10 giorni sarei dovuta partire con mio padre, e non avevo nessuna intenzione di farmi vedere in costume con tutto quel grasso che fuoriusciva da tutte le parti. Il digiuno andava avanti, colmavo i vuoti con delle tisane di thè verde e spremuta di limone diluita nell’acqua, perché avevo letto che faceva dimagrire. Acqua, thè verde e limonata.

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Scappavo in camera per vomitare

Intanto, cresceva in me l’ ossessione per il cibo, amavo cucinare e far da mangiare per gli altri. Preparavo porzioni enormi di cibo per gli altri, quasi come per compensare quello che non mangiavo io. Prima di partire, mi pesai: 53kg per 171cm. Ero in un albergo con pensione, dovevo mangiare per forza, ma la mia mente aveva escogitato vari piani. Convinsi mio padre a fare mezza pensione, così a pranzo mi sarei regolata io. Rimaneva il problema della colazione e della cena. A colazione, qualche cucchiaino di yogurt e un po’ di caffè amaro, senza zucchero. Preparavo 2 o 3 panini con formaggio e prosciutto, perché a pranzo sarei rimasta in camera, e quei panini finivano sempre in pattumiera; un giorno avevo portato su anche una pesca, e l’avevo addentata e avevo sputato tutto in un sacchetto, fino a lasciare il nocciolo, per lasciare le prove del mio pranzo consumato. A cena, qualche verdura scondita, quando andava male dovevo ingurgitare una piccola fetta di pesce o di carne, quasi mi mettevo a piangere, e scappavo sempre in camera, per vomitare. Mio padre ha passato una vacanza infernale, tra i miei e, sono sicura, i suoi pianti notturni. Diceva “Ma dove ti vedi grassa? Sei sottopeso, 52kg per la tua altezza sono troppo pochi. Se vuoi dimagrire ti mando da un dietologo, anche se più magra di così faresti schifo…” A causa di tutto il limone che mi ero bevuta prima di partire, per ben 10 giorni non riuscii ad andare in bagno e, tornata dalla vacanza, dovetti usare le perette che mi scaricarono completamente, facendomi *perdere altri 2 kg in una settimana.

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Volevo solo perdere altri 5kg

Ero arrivata a 50kg per 171cm. A luglio mia madre iniziò a controllarmi, mi diceva sempre di mangiare lo yogurt perché faceva bene, di mangiare la carne perché aveva i carboidrati, di mangiare la pasta perché… Non la sopportavo più, e ancora adesso non tocco né pasta né pane. Durante la giornata lavorava, quindi a pranzo ero sempre da sola, e il mio cibo spettava al mio cane. A cena, me la cavavo con anguria o un piattino di riso, perché, all’inizio, a mia madre bastava vedermi mangiare. Ma così, persi un altro kilo e i 49kg li raggiunsi, anche se faticosamente.
I miei amici dicevano che ero magrissima, persone che non mi vedevano da qualche mese mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite, e altre mi guardavano ammirate, pregando di diventare come me. Poi, in questo agosto, sono stata da un dottore con mio padre, per parlare di questo problema e farci consigliare uno psicologo. Dopo la “visita”, mio padre iniziò a dirmi che dovevo ascoltare il dottore, che 50kg (non gli avevo detto di aver perso un ulteriore kilo) erano pochi per me e che ero sottopeso, e io sono scoppiata a piangere gridandogli in faccia, in mezzo alla strada, che io volevo solo perdere altri 5kg per arrivare a 45, nient’altro. E per due giorni non l’ho più visto, così, senza la sua presenza, persi altri grammi arrivando quasi a 48kg. Poi, si è stabilito a casa mia, essendo divorziato da mia madre, perché voleva starmi vicino, e mi mise sulla bilancia che segnò i 48. Ricorderò per sempre quella scena. Guardò la bilancia e scoppiò in un pianto per me straziante, e lo abbracciai, mentre mi diceva che non voleva che morissi, che mi amava troppo per vedere la sua unica figlia condannarsi a morte da sola.

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Mi vedo grassa

Da quel giorno, iniziai a mangiare poco, ma tutti i giorni, a pranzo e a cena, cose che mi preparava lui, anche se continuavo ad avere il terrore dell’olio, dei cibi fritti… di tutto. Non sono ingrassata di un grammo. Ultimamente sono iniziate le abbuffate, ma non le abbuffate normali. Abbuffate di frutta e verdura. Avevo dei seri attacchi di fame che colmavo con uva, tantissima uva, e carote, zucchine, cetrioli, piselli, fagioli, prugne, kiwi e pesche. Tutte cose che mi riempivano orrendamente il ventre e lo stomaco, perché appena mangiavo una pesca vedevo lo stomaco gonfiarsi. E sono arrivata addirittura a vomitare l’uva dopo un’abbuffata. Spesso di sera arrivavo ai 51kg, quasi 52, per quanta frutta e verdura mangiavo.
E vedere quel peso, proprio qualche giorno fa, mi ha fatto scattare ancora qualcosa dentro, una voglia pazza di raggiungere quell’obiettivo, i 45kg. Ho passato un giorno a digiuno, così per vedere che effetto mi faceva non toccare cibo dopo tanto tempo che non lo facevo. E il giorno dopo sono arrivata a meno di 49kg. Stamattina, ero meno di 48kg. Non riesco a definirmi malata, ma ho sicuramente una visione contorta del mio fisico, perché più mi guardo allo specchio, più mi vedo grassa. E ho il pensiero che anche quando raggiungerò quei 45kg, mi vedrò lo stesso inappropriata, e allora la cosa continuerà, e rovinerò la vita a me e a chi ho intorno. Il punto è che non mi interessa, perché il pensiero che ho in testa ora è solo uno: perdere peso. Ripetuto cento mila volte.

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