Era il 2008 quando fu annunciato al mondo il primo trapianto di una trachea bio-ingegnerizzata: si trattava di una struttura-base da un donatore su cui erano state cresciute cellule staminali prelevate dalla paziente stessa, una donna colombiana di 30 anni madre di due bambini. Il chirurgo toracico che la operò allora, l’italiano Paolo Macchiarini, nei giorni scorsi ha riferito sulla rivista scientifica Lancet gli esiti di quell’intervento a cinque anni di distanza: qualche piccolo intoppo c’è stato, ma la donna ha tuttora una buona qualità di vita e quella prima operazione oggi può essere guardata come apripista di una nuova medicina rigenerativa.
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