Sembra una puntata della serie tv di fantascienza Black Mirror (in particolare la prima della seconda stagione, chiamata “Be Right Back”, in italiano “Torna da me”, da cui è tratta l’immagine in alto), invece è la realtà.
Risurrezione digitale
Già oggi sono in studio vari software per permettere la “risurrezione dei morti” in formato digitale grazie a nuove forme di intelligenza artificiale che fanno rivivere le persone decedute: i vecchi messaggi (ad esempio SMS e chat di WhatsApp) ed i post pubblicati sui social come Facebook e Instagram possono infatti essere rielaborati in modo da replicare il defunto in una sorta di avatar capace di dialogare con i vivi, per facilitare la rielaborazione del lutto. In pratica il software analizza le frasi dette dalla persona deceduta e da esse elabora delle risposte plausibili a domande fatte dalla persona ancora in vita, risposte che sono “in linea” con i comportamenti ed il carattere del defunto.
Replika AI
A esaminare le potenzialità delle prime applicazioni disponibili è una ricerca pubblicata su Asian Journal of Convergence in Technology (Ajct) da due ricercatrici del Shree Devi Institute of Technology, in India, in associazione con con la startupper russa Eugenia Kuyda: quest’ultima – dopo la morte di un amico – ha infatti sviluppato il software Replika per farlo rivivere digitalmente. Il software, ancora non del tutto convincente ma comunque funzionante, simula la conversazione (chatbot) con il deceduto, dopo aver esaminato migliaia di messaggi che si era scambiato con gli amici su Telegram.
Applicazioni
Ovviamente queste repliche digitali non possono davvero sostituire il defunto, tuttavia potrebbero aiutare parenti ed amici del trapassato per superare in modo graduale il trauma della perdita, ove questo sia insopportabile. Al momento questa tecnologia è agli inizi, ma in futuro potrebbe diventare sempre più perfezionata ed applicabile, ad esempio, ad un androide (cioè un robot con sembianze umane) che sia modellato con le sembianze del defunto ottenute dai social, come effettivamente avviene nella puntata di Black Mirror prima citata: in pratica si otterrebbe una vera e propria replica vivente e pensante identica a quella originaria, con implicazioni anche molte pericolose, come ad esempio la possibilità di creare cloni immortali non solo di defunti, ma anche di persone viventi.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine