In un terremoto le onde sismiche (onde di volume) si propagano dall’ipocentro provocando nel mezzo attraversato una deformazione temporanea, cioè uno scuotimento del suolo, la cui ampiezza massima generalmente aumenta avvicinandosi alla sorgente (l’ipocentro) e diminuisce allontanandosi dalla sorgente.
Dall’ipocentro del terremoto si irradiano due tipi di onde sismiche, indicate come:
- onde primarie (anche chiamate onde P od onde longitudinali);
- onde secondarie (anche chiamate onde S od onde trasversali od onde di taglio).
Onde primarie
Le onde P si propagano provocando nel mezzo attraversato sollecitazioni di compressione e dilatazione. Le onde p sono le più veloci (la loro velocità nella litosfera è di circa 8 km/s mentre raggiunge e supera i 13 km/s nelle parti più interne) e si propagano come le onde sonore nell’aria. Sono anche dette “longitudinali” proprio perché fanno oscillare le particelle di roccia che attraversano parallelamente alla loro direzione di propagazione. In pratica, al loro passaggio, le rocce si comprimono e si dilatano continuamente.
Onde secondarie
Nelle onde S l’oscillazione delle particelle avviene in direzione perpendicolare rispetto alla direzione di propagazione e perciò sono chiamate anche onde trasversali o di taglio. Le onde S viaggiano con velocità minore di quelle delle onde P e non determinano variazioni di volume al loro passaggio. Questo tipo di onde si propaga solo attraverso i solidi e la sua assenza indica la presenza di fluidi nel mezzo attraversato (per esempio il nucleo liquido all’interno della Terra). I percorsi delle onde di corpo sono alquanto complessi, in quanto la loro velocità e direzione di propagazione varia al variare delle caratteristiche fisiche del mezzo attraversato, generando fenomeni di riflessione e rifrazione; conseguentemente, in superficie, oltre alle onde dirette provenienti dall’ipocentro, giungono anche onde (riflesse e rifratte) che hanno compiuto un diverso percorso attraverso i vari livelli della crosta terrestre.
Onde di superficie
La presenza di una superficie libera, o di una o più discontinuità nelle proprietà fisiche del mezzo attraversato determina invece la propagazione, in prossimità di queste, di un’ulteriore classe di onde, dette di superficie, la cui ampiezza si riduce rapidamente con la profondità all’interno del mezzo e che si propagano con velocità che dipende dal periodo dell’onda stessa (fenomeno di dispersione). Le onde di superficie si suddividono in: onde di Rayleigh (R) e onde di Love (L).
- onde di Rayleigh (R): sono onde superficiali che fanno vibrare il terreno con oscillazioni di forma ellittica,come quelle delle onde del mare. Si propagano con una velocità di circa 3,5 km/s;
- onde di Love (L): sono onde superficiali che si muovono con un movimento trasversale sul piano orizzontale rispetto alla direzione di propagazione. La velocità di propagazione è di circa 3,5 km/s.
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