In un terremoto le onde sismiche (onde di volume) si propagano dall’ipocentro provocando nel mezzo attraversato una deformazione temporanea, cioè Continua a leggere
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Differenza tra terremoti superficiali, intermedi e profondi
Con “ipocentro” o “fuoco” di un terremoto, si indica il punto all’interno della Terra dove comincia a propagarsi la frattura che genera un terremoto. Il termine ipocentro Continua a leggere
Differenza tra epicentro, ipocentro e profondità focale
Anche se purtroppo molto spesso i due termini sono usati come sinonimi, anche dai giornalisti, “ipocentro” ed “epicentro” sono Continua a leggere
Terremoto a Roma alle 5,03 di magnitudo 3.3 con epicentro a Fontenuova
Una forte scossa di tipo sussultorio è di magnitudo 3.3 è stata registrata questa mattina alle ore 5,03 a 10,5 chilometri di profondità con Continua a leggere
Morte per esplosione o crollo di edifici in medicina legale
Morte per esplosione
L’esplosione è un fenomeno fluidodinamico caratterizzato dalla produzione di energia sotto forma di onde pressorie, calore e luce. In particolare le onde d’urto possono essere positive, cioè da compressione, oppure negative, cioè da Continua a leggere
Terremoto: la differenza fra magnitudo ed intensità
Ogni volta che si produce un terremoto, due dati che vengono forniti per indicarne l’entità sono la magnitudo e l’intensità. La prima è indicata sulla basa di una scala chiamata Richter, mentre la seconda sulla base della scala Mercalli. Che differenza c’è fra questi due parametri?
Intensità e scala Mercalli
L’intensità è un parametro che ci permette di stabilire gli effetti che il terremoto ha causato sul territorio. Vengono presi in considerazione, nel calcolo dell’intensità, soprattutto gli effetti sulle strutture antropiche: case, infrastrutture, edifici. Vengono presi in considerazione anche gli effetti sul territorio, come modificazioni della topografia, sconvolgimento della rete idrica, generazione di frane: ma questo avviene solo per sismi distruttivi. Per misurare l’intensità si usa la scala Mercalli, modificata a inizio ‘900 dagli scienziati Cancani e Sieberg e perciò chiamata più correttamente scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg). La scala va dal I grado, quando cioè il terremoto ha effetti nulli sulle strutture dell’uomo e non è percepito dagli esseri umani se non tramite strumenti (sismografi), al XII grado: distruzione totale delle costruzioni dell’uomo. I gradi intermedi vengono stabiliti sulla base di una serie di effetti come stabilità degli edifici, oscillazione degli oggetti nelle case, comportamento degli animali, oscillazione di fluidi, eccetera. A partire dal VI-VII grado si hanno lesioni agli edifici. L’intensità è quindi un parametro che dipende strettamente dal comportamento delle strutture antropiche rispetto alle onde sismiche, e non è necessariamente vincolata con la potenza del terremoto. L’intensità inoltre varia a causa dell’amplificazione locale delle onde sismiche, per quella che è conosciuta come risposta sismica locale. L’intensità sarà maggiore in aree alluvionali, con sedimenti fluviali o lacustri, minore in zone rocciose. Infine un elemento importante è la profondità dell’ipocentro: eventi sismici molto forti (magnitudo elevata) ma a gran profondità, hanno effetti minimi sul territorio.
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Magnitudo e scala Richter
La magnitudo viene utilizzata per esprimere la grandezza e la potenza di un terremoto sulla base di una scala relativa, la scala Richter. Quanto più alta è la magnitudo, tanto più grande è il terremoto. La magnitudo è strettamente vincolata con l’energia liberata: quanto più grande sarà la magnitudo, tanto più grande sarà l’energia sprigionata all’ipocentro dal terremoto. Si tratta quindi di un parametro fisico, che esprime una grandezza. E’ un parametro oggettivo ed univoco: un sisma non può avere varie magnitudo. Al massimo ci potranno essere piccoli margini di errore a seconda di come e da chi è stato calcolata. Non è l’unico parametro da considerare in caso di terremoto, ma certamente è un dato molto importante per capirne l’entità. Per misurare la magnitudo di un terremoto si usano le stazioni sismografiche. I terremoti più piccoli percepiti dall’uomo hanno magnitudo solitamente non superiori a 2.0, mentre il terremoto registrato più forte di sempre è stato quello del Cile del 1960 con magnitudo 9.5.
Esempi di differenza tra scala Richter e la scala Mercalli
Esempio:
Un terremoto con magnitudo elevata (ad esempio 5.0 sulla scala Richter) avrà:
- un’intensità molto ridotta sulla scala Mercalli (ad esempio 4° grado) se si verifica in una città costruita con criteri antisismici,
- un’intensità più elevata sulla scala Mercalli (ad esempio 8°) se si verifica in una città con edifici già pericolanti e/o costruita senza criteri antisismici.
Esempio numero 2:
Un terremoto con magnitudo molto elevata (ad esempio 7.0 sulla scala Richter) avrà, in pieno deserto, effetti nulli sul territorio e quindi intensità molto ridotta (2° grado sulla scala Mercalli).
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Terremoti: la differenza tra scala Richter e scala Mercalli
Spesso si sente parlare di Scala Mercalli o Scala Richter in occasione di forti teremoti anche se negli ultimi anni si predilige quest’ultima. Entrambe misurano la potenza di un terremoto ma con importanti differenze.
Scala Mercalli
La scala Mercalli, dal nome dell’omonimo sismologo italiano, classifica l’intensità di un terremoto in base ai suoi effetti visibili sulle costruzioni. Per vedere danni agli edifici in modo evidente dobbiamo essere di fronte ad una scossa del 7° grado mentre il massimo grado, il 12°, prevede la totale distruzione di ogni manufatto umano:
1° grado: scossa impercettibile (solo gli strumenti riescono ad avvertirla);
2° grado: scossa molto leggera (in pochi percepiscono la scossa);
3° grado: scossa leggera (si avvertono leggere vibrazioni);
4° grado: scossa moderata (molti la sentono e gli oggetti in alto oscillano);
5° grado: scossa piuttosto forte (avvertita da persone e caduta di oggetti);
6° grado: scossa forte (qualche crepa e tutti avvertono il sisma);
7° grado: scossa molto forte (anche le persone addormentate riescono a sentirla ed alcuni edifici possono subire danni);
8° grado: scossa rovinosa (parziale distruzione di paesi ed edifici);
9° grado: scossa distruttiva (distruzione di edifici e case in gran numero);
10° grado: scossa completamente distruttiva (rovina totale di paesi e grossi edifici);
11° grado: scossa catastrofica (distruzione di agglomerati urbani; moltissime vittime; crepacci e frane nel suolo; maremoto);
12° grado: scossa apocalittica (distruzione di ogni manufatto; pochi superstiti; sconvolgimento del suolo; maremoto distruttivo).
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Scala Richter
La misurazione del sismologo statunitense Richter intende invece fornire una valutazione più oggettiva e consente di conoscere la quantità di energia liberata dalla scossa e la sua distruttività. Si ottiene misurando l’ampiezza delle oscillazioni del suolo registrate dai sismografi. Ha come punto di partenza, grado zero, il terremoto che produce un sismogramma di ampiezza massima uguale a un millesimo di millimetro, registrato da un sismografo che si trova a 100 chilometri di distanza dall’epicentro. L’energia liberata cresce all’aumentare della magnitudo: una unità in più nella scala significa un’energia trenta volte più grande e corrisponde a un’ ampiezza di oscillazione dieci volte più grande. Se un terremoto si verifica in mezzo al deserto e la sua magnitudo Richter è pari a 7.0 ma non ci sono danni perché la zona è desertica, nella scala Mercalli questo terremoto sarà catalogato come grado 0. Se una magnitudo di 7.0 Richter si verifica in una grande città ed abbatte la totalità degli edifici il grado Mercalli sarà pari a 12. L’intensità di un sisma, nella Scala Richter si misura in magnitudo, ed ogni livello di magnitudo tende a procurare danni specifici nelle città:
magnitudo 0- 1,9: può essere registrato solo mediante adeguati apparecchi;
magnitudo 2- 2,9: solo chi è sdraiato avverte la scossa e i pendoli oscillano;
magnitudo 3- 3,9: vibrazioni piuttosto forti;
magnitudo 4- 4,9: viene avvertito da molti; un pendolo si muove notevolmente; bicchieri e piatti tintinnano; piccoli danni;
magnitudo 5- 5,9: tutti lo sentono, i muri si crepano e gli edifici più pericolanti subiscono crolli;
magnitudo 6- 6,9: crollo delle case; rischio maremoto; popolazione in pericolo;
magnitudo 7- 7,9: panico; pericolo di morte negli edifici, i quali crollano nella maggior parte;
magnitudo 8- 8,9: ovunque pericolo di morte; edifici inagibili. In mare le onde sono alte fino a 40 metri;
magnitudo 9- 9,9: totale allagamento dei territori in questione o spostamento delle terre e numerosissimi morti. Popolazione fortemente colpita;
magnitudo 10 o più: apocalisse; spaccature della Terra, totale distruzione di strutture artificiali e formazione di maremoti (tale categoria è solo teorica: non esistono faglie abbastanza lunghe da provocare un sisma così energetico).
E’ meglio usare la scala Richter o la scala Mercalli?
Non c’è una risposta netta a questa domanda.Per i motivi esposti è preferibile affidarsi alla misurazione Ricther quando si vuole avere una misurazione oggettiva della potenza di un terremoto, ed affidarsi invece alla valutazione Mercalli quando si vuole avere una idea sui danni ad oggetti e persone causati dal terremoto. L’uso di entrambe le scale insieme è probabilmente la scelta migliore per descrivere un evento sismico.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Differenza tra terremoto, aftershock, foreshock e mainshock
Un “terremoto” (anche chiamato “sisma” o “scossa tellurica”) è una vibrazione o assestamento improvvisi della crosta terrestre, provocati dallo spostamento imprevedibile di una massa rocciosa nel sottosuolo. Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono costantemente all’interno della crosta terrestre provocando la liberazione di energia in una zona interna della Terra detta ipocentro, tipicamente localizzato al di sopra di fratture preesistenti della crosta dette faglie; a partire dalla frattura creatasi una serie di onde elastiche, dette “onde sismiche“, si propaga in tutte le direzioni dall’ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in superficie. Il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell’ipocentro si chiama “epicentro” ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. Secondo alcuni ricercatori sarebbe possibile prevedere con anticipo l’arrivo di un sisma ma la maggior parte degli scienziati è dell’idea opposta.
Aftershock, foreshock e mainshock
Un terremoto non si verifica quasi mai come evento singolo, bensì viene a volte anticipato da scosse più lievi e molto spesso, dopo esso, si verificano una serie di scosse di assestamento di intensità generalmente minore dell’evento sismico principale (cioè quello con più elevata forza). Il termine “aftershock” è il modo anglosassone di definire la scossa di assestamento che avviene subito dopo l’evento sismico principale, mentre invece “foreshock” è la parola anglosassone per definire le scosse che anticipano l’evento sismico principale. Il termine “mainshock” indica invece l’evento sismico principale, cioè quello più violento e che generalmente procura il più elevato numero di danni e vittime. Se una scossa di assestamento (aftershock) è più grande della scossa principale (mainshock), la scossa di assestamento è rinominata “scossa principale” (mainshock) e quella originale viene rinominata “foreshock”.
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