Samantha Cristoforetti e il vero simbolo del degrado italiano

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma SIMBOLO DEGRADO ITALIANO Samantha Cristoforetti Radiofrequenza Rughe Cavitazione Pulsata Peeling Pressoterapia Linfodrenante Mappatura Nevi Dietologo Dermatologia 1

Samantha ha raggiunto l’orbita da pochi secondi: il sorriso più bello è tra le stelle!

Una partita di calcio. Un derby, quindi sicuramente una gara particolarmente importante per i giocatori in campo e per i tifosi sfegatati, che sentono la stracittadina come qualcosa di fondamentale nelle loro vite. Ma sempre una partita di calcio. Come ce ne sono tante e come ce ne saranno tante in futuro. Ma cominciamo dal principio.

Erano quasi le dieci e Samantha stava per partire

Ieri sera torno a casa dal lavoro di fretta, erano le dieci meno dieci e alle 22 e 01 la nostra astronauta Samantha Cristoforetti (ne avevo parlato in questo articolo) doveva lasciare la Terra – prima donna italiana – per elevarsi a 400 km dal suolo, scrivere la storia e portare le italiane e l’Italia tra le stelle, sulla Stazione Spaziale Internazionale. La 37enne della provincia di Trento parla italiano, tedesco, inglese, francese e russo (le lingue che parla l’italiano medio, insomma); laureata a Monaco in ingegneria meccanica, pilota espertissimo, specializzata in Texas, selezionata per fare l’astronauta tra quasi 9000 candidati preparatissimi (super-genio tra i geni) ma rimanendo sempre estremamente umile: insomma l’esempio di quanto di buono può fare una persona col proprio corredo di neuroni quando ha volontà, dedizione, capacità e coraggio. Un esempio da mostrare nelle scuole elementari. Neanche mi levo la giacca e corro in salone. Accendere il pc richiederebbe troppo tempo e lo streaming mi farebbe osservare in leggera differita un evento che invece volevo vivere in diretta. Accendo la televisione nella sicurezza di trovare le immagini della nostra astronauta, non certo a reti unificate, ma almeno sul primo canale e metto su Rai Uno: c’è un film. Metto su Rai Due: c’è una replica di NCIS. Cambio su Rai Tre: c’è Report. Ma dove diavolo mandano la diretta? La mente mi ricorda che siamo nella nazione dell’ignobile servizio televisivo del TG4 dove “la sonda Philae vìola la nostra pura immagine natalizia di una cometa, trapanandola senza pietà”. Ma possibile che davvero nessuno ne parli in tv? Con un po’ di timore mi sposto su RaiNews24 dove effettivamente c’è una diretta dell’evento, anche se – sinceramente – i commentatori non mi sembrano molto all’altezza della situazione. Ma per fortuna parlano le immagini dalla cabina e l’emozione è fortissima: Samantha saluta in telecamera, sorride e controlla la strumentazione di bordo con la stessa naturalezza con la quale io metto le frecce sulla mia Polo ed il mio sistema nervoso centrale si riempie di scariche di orgoglio. Penso a quanto ha dovuto affrontare per essere fisicamente ed intellettualmente in grado di sostenere un viaggio nello spazio. Penso che non siamo più da tempo un Paese di poeti o santi, ma abbiamo ancora grandi navigatori. Penso a quando in una intervista disse che nel suo paese natio (Malé) c’è poco inquinamento luminoso e la sera da bambina guardava un cielo limpido e pieno di stelle e che da li è nata la sua passione per gli astri. Sorrido pensando: “fosse nata a Las Vegas, che lavoro farebbe ora?!”. Quella bimba diceva di voler andare sulla luna, da grande, circondata dai sorrisi degli adulti.
Partenza.
Emozioni indescrivibili.
La netta certezza di vivere attimi che ricorderò anche tra trent’anni.

Passare dalla felicità al disgusto

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RaiNews24 a pochi minuti dal lancio

Dopo qualche minuto il veicolo spaziale Sojuz TMA-15M raggiunge l’orbita. La nostra Samantha è nello spazio. Mi affaccio alla finestra, il cielo di Roma è senza nuvole e i sassolini nel cielo luminosi come se vivessi anche io a Malé. Mi immagino quella esile donna appassionata di speleologia, che galleggia sulla mia testa a 27 mila km/h e mi scappa una lacrima di gioia che neanche il giorno della mia laurea o il primo giorno da medico in sala operatoria ero così felice. Mi emoziono ora anche solo a ricordare il suo sorriso pochi secondi dopo aver raggiunto l’orbita. Passano pochi minuti e su RaiNews24 si mettono a parlare di altro (vedi foto illuminante in alto). Non mi aspettavo certo cinque ore di trasmissione, ma smettere di parlarne appena dieci minuti dopo aver raggiunto l’orbita mi sembrava un po’ poco. Mi ritrovo a pensare che Samantha è così oltre da far apparire la nostra classe dirigente, ancor più meschina e grottesca di quello che già è. Ho la complottistica paura che una tale mente sia volontariamente tenuta il più possibile nascosta al popolo.
Ho la radio vicino e mi sintonizzo subito su Radio Uno. Radiocronaca in diretta della partita di calcio Milan-Inter. E’ solo allora che – ancora con la lacrima di gioia che mi cola sul viso – realizzo che la prima radio d’Italia, quella per cui tutti noi paghiamo il canone, durante la partenza della prima donna italiana verso lo spazio, ha diffuso la radiocronaca di una partita di calcio. Un derby, quindi una partita sicuramente importante. Ma una partita di calcio come ce ne sono tante e ce ne saranno tante in futuro. Ma sarebbe stato lo stesso anche se fosse stata la finale della coppa del mondo. In quel momento, che siate d’accordo o no, Samantha stava facendo la storia, e non parlo solo della storia dell’astronomia italiana, parlo proprio della Storia italiana, quella che i nostri nipoti studieranno sui libri di storia. E la prima radio nazionale parlava di calcio. Ma chiariamolo bene: il punto non è neanche il calcio, poteva anche parlare di qualsiasi altra cosa. Il punto è la poca considerazione che viene data in Italia ad un evento scientifico storico. Se pensate che questo sia un post contro il calcio o contro chi ha la più che legittima passione per il calcio, credetemi: sono stato frainteso. Il degrado cui faccio riferimento nel titolo, non è il calcio. Il degrado è quanto la cultura, che in altri lidi sarebbe valorizzata fino a diventare primo motore economico di una nazione, venga in Italia mortificata, anzi POLVERIZZATA come i ruderi di Pompei dissolti in una criminale noncuranza. Non è paradossale che la nazione che possiede un patrimonio artistico e culturale sterminato come il nostro, sia in queste condizioni indegne?
In seguito mi hanno detto che la radiocronaca della partita è stata interrotta qualche minuto per collegarsi col lancio. Qualche minuto su due ore di gara? Ah bene, allora questo cambia tutto! Qualcuno mi ha detto: “Ma non è una cosa così importante, le cose importanti sono altre“. Sono ormai anni che va di moda il “benaltrismo” e sono anni che in Italia la ricerca scientifica è vista come una zavorra inutile da un popolo un tempo germoglio della cultura universale ed ora al primo posto al mondo per analfabetismo funzionale (dati Ocse, rapportoSkills outlook 2013). Io mi sono francamente stancato di dare sempre risposte che cadono come un sassolino in un burrone perciò ad uno che vi dice una cosa del genere – se non ci arriva da solo – è impossibile spiegare alcunché, quindi issate bandiera bianca sin da subito e fatelo rimanere della propria opinione: lui tornerà presto a parlare di belen rodriguez e voi risparmierete il vostro tempo per questioni più importanti come ad esempio discutere con chi ha la mente ancora feconda.

Domanda ed offerta

E’ una vecchia legge e si coniuga così: il cittadino medio preferisce un derby o x factor ad un evento scientifico storico ed irripetibile (per qualcuno non così storico, per me si)? Ed ecco che la RAI, da educatore che era 50 anni fa, si trasforma in un venditore di tappeti dozzinali. Tutto questo immerso in un circolo vizioso che vede una platea sempre più anestetizzata ed ignorante, rincorsa da programmi sempre più scadenti che rendono il pubblico ancora più cafone, giorno dopo giorno, cronicamente ed inesorabilmente. Un vortice che ci porta sempre più giù, in una ignoranza che in Italia da decenni non conosce più confini né dignità, legittimata da una società che si auto-annienta premiando fenomeni da baraccone e persone ricolme di nulla, in una corsa esponenziale al ribasso dove se dici che preferisci un documentario sui delfini all’isola dei famosi, ti guardano come un EXTRATERRESTRE. Ti fanno sentire come un perdente. Ma, come dissi ai miei amici qualche tempo fa: in un mondo dove vince la prevaricazione, il latrocinio e la mediocrità, essere perdenti è il più grande degli onori, quindi siate orgogliosi di essere considerati degli sfigati in questo paese alla deriva. Un paese che premia la minetti con 200 mila euro per andare qualche giorno su un’isola a prendere il sole mentre un vigile del fuoco, che ogni giorno rischia la propria vita per salvare quella degli altri, deve lavorare quasi 20 anni per guadagnare la stessa cifra. Un pensiero “populista“? Forse si, ma a me questa cosa fa schifo lo stesso.
Vi chiedete se il problema riguarda solo la televisione? NO! Il problema è più profondo perché radicato in fondo alla nostra stessa arrivista italianità. Stesso discorso vale per i giornali di questa mattina, dove rende di più parlare di Hamilton che vince il mondiale di formula 1, che non delle conquiste di una brillante mente italiana che – partita da un paesino del nord – passerà i prossimi sei mesi su una stazione spaziale a fare ricerca scientifica. Quella stessa ricerca che permetterà – domani – di creare un nuovo laser per rimuovere un tumore maligno dal seno di vostra moglie lasciandole intatta la mammella o forse una stampante 3D che vi permetterà di costruirvi un ecografo da tenere in casa per prevenire l’infarto di vostro padre. E sento ancora persone dire che i soldi spesi nella ricerca sono soldi buttati. Quindi la prossima volta che venite in ospedale, la risonanza magnetica non ve la facciamo, che ne dite? Così avrete più tempo per scagliarvi davanti ad una scatola che vi vomiterà addosso le immagini del plastico della casa dell’ultima probabile madre assassina, di cui saprete presto ogni scabroso particolare privato, prima ancora che sia entrata in tribunale, in barba alla presunta innocenza.
Ieri sera, demoralizzato e dopo essere stato mio malgrado informato del risultato di una partita di calcio (anche piuttosto piatta, visto il risultato), non ho poi neanche controllato se almeno su Radio Due parlavano di Samantha. Con la lacrima ormai ghiacciata sulla guancia, ho acceso il pc. Per fortuna esiste internet e ho potuto continuare a vivere (sulle televisioni straniere) questo evento storico, evento che sarebbe dovuto andare in diretta su Rai Uno e contemporaneamente su Radio Uno come invece accade il febbraio di ogni benedetto anno, quando c’è Sanremo e salgono sul palco sempre gli stessi quattro cantanti. Lo ammetto: non sono un grandissimo appassionato di calcio (né di Sanremo), ma qui la mia passione non c’entra nulla. C’entra invece uno stato dove ormai la cultura ed un evento storico della scienza, vengono superati da un cantante mediocre, dalla replica di un film e da una banale partita di calcio.

Mi spiace, ma ho perso la speranza.

Termino con il mio status di ieri sera che racchiude – in una frase – tutta la mia disperazione:

La prima donna italiana va nello spazio e su radiouno va in onda la radiocronaca di milan-inter: questo è il vero simbolo dell’ormai irrecuperabile degrado italiano… Vai Samantha!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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690 pensieri su “Samantha Cristoforetti e il vero simbolo del degrado italiano

  1. Io non sono un’appassionata di calcio e sui meriti della Cristoforetti per carità, niente da dire. Ma l’articolo l’ho trovato spocchioso, e oltretutto abbastanza ingiustificato. L’astronauta italiana a me pare che ce l’abbiano proposta in tutte le salse nell’ultima settimana, e considerato che sono più di sessant’anni che gli uomini vengono lanciati nello spazio francamente non ho capito cosa ci sarebbe di rivoluzionario nella notizia. Fosse stata americana, tedesca o cinese non se la sarebbe filata nessuno…

  2. A me viene da pensare che il resto del popolo italiano, quello non interessato all’evento, abbia considerato la “nostra ragazza” non proprio una eccellenza italiana visto che gli studi che l’hanno portata a questo non sono stati condotti in Italia, quindi sarebbe stato anche un ammettere che il nostro degrado è tale a 360 gradi e senza una scuola che sarebbe capace di trainare le generazioni future siamo destinati al totale declino.

  3. E’ una questione di ignoranza ma è anche una questione di soldi.
    Alla fine dei conti, le televisioni le pagano le aziende commerciali che si fanno pubblicità attraverso di esse. Basta vedere la miriade di marchi che stanno dietro a un calciatore quando viene intervistato. Sono prodotti commerciali alla portata di tutti, non sono bussole giroscopiche adatte alla microgravità.
    Stesso vale per i piloti di formula uno. Se la tuta di Samantha fosse tappezzata di etichette della Red Bull, sta’ sicuro che la vedevi a tutte le ore.

  4. E’ brutta come le fame.
    C’ha la faccia da catechista umbra infervorata.
    Janno pure applicato la bandiera dell’Irlanda.
    Mo’ che cazzo scassate i cojoni co’ ‘sto cesso a pedali?

  5. Pergiato dottore, il suo strale nei confronti della mediocrità intellettuale italiana si salva soltanto al punto in cui data la RAI broadcaster pubblico di stato, doveva farsi carico di trasmettere il lancio in diretta (cosa che, pur raffazzonata e senza dovizia d’impegno, ha fatto, se pur non sul primo canale).
    Quello che invece mi ha deluso, nonostante l’articolo abbia diversi punti emozionali, è la sua “ignoranza” (in senso buono sia ben inteso). Ovvero: i palinsesti televisivi e radiofonici sono disponibili con almeno una settimana d’anticipo, bastava un piccolo sforzo da parte sua cercando su internet o comprando una guida tv in edicola per sapere chi e come avrebbe trasmesso la diretta.
    Non ultimo il fatto di non sapere che sky news passava tutto l’evento (a prescindere dal canone mensile di 19€, perché sicuramente un conoscente abbonato lo avrà e sicuramente l’avrebbe ospitata) non gioca di certo a suo favore, enfatizzando il fatto che, un così buon articolo si trasformi in una critica egoista e un pò patetica nei confronti del malcostume italiano, senza poi notare che comunque anche lei poteva fare di più per la sua stessa cultura.

  6. Stavo per scrivere un appassionato commento di solidarietà che esprimesse tutta la mia gioia nell’aver trovato una persona che condividesse il mio stesso disgusto per gli strumenti di distrazione di massa appositamente tarati per annebbiarci il cervello, quando ho letto l’ultimo capoverso del post…
    Dott. Loiacono, non ci siamo per niente…

  7. Pingback: Da lassù | #italiadefunta

  8. Esimio dott. Loiacono , anche se potrei concordare con lei su alcuni aspetti legati alla RAI , rimane altresi presente che anche l’interesse degli americani verso i lanci apollo ando’ scemando dopo lo sbarco sulla Luna . La nostra astronauta e’ si la prima donna , ma e’ stata preceduta da Luca parmitano , sulla stessa stazione spaziale . Non vedo tutto questo stranezza e degrado , oltretutto ,sul fatto che era presente la telecronaca di milan-inter , e’ il derby d’italia , non certo Trapani – aosta .. e sono oltre 100 anni che attira milioni di appassionati e sportivi in tuttto il mondo , non solo in italia.
    Quindi , sparliamo pure della RAI , ma del fatto che pur pagando il canone non soddisfa lei come appassionato di astronautica e neppure lo sportivo generico , costretto ad ascoltare la radio o avere un abbonamento a SKY.

  9. Pingback: AstroSamantha e le dirette TV | Musica, computer e dintorni

  10. La cosa assurda è la mancata “pubblicità” (non mi viene altro termine al momento)di questo evento. Lo venni a sapere leggendo per caso una rivista dal parrucchiere qualche settimana fa, ma non sentendone più parlare me ne sono completamente dimenticato. Mi dispiace tantissimo non aver visto la diretta.

  11. Ho fatto esattamente il tuo ragionamento. Sono un ingegnere aerospaziale, vivo in Inghilterra per un dottorato di ricerca che mi porterà ancora più lontano tra non molto. Aspettavo questo lancio da mesi, seguivo Samanta attraverso il suo account di twitter. Ho acceso il computer circa 40 minuti prima del lancio… la prima donna italiana nello spazio…questa è storia che rimarrà per sempre, scolpita nella roccia, ai noi posteri. Cerco di passare l’emozione ai miei genitori, accendo la tv per cercare qualche commento in Italiano ma niente… 0…. nulla…. Samanta si sta preparando ad imprimere nella storia una pietra miliare ma nessuno sembra interessarsene… vabbé prendo il computer e lo porto dai miei genitori e dico loro: guardate questo e basta, questa è la storia in diretta. Samanta parte, l’emozione è fortissima, tutto procede come previsto. Il giorno dopo confido nel TG1… il TG1!!!! La notizia viene data dopo 20 minuti di TG, dopo tutta la politica e soprattutto dopo tutta la cronaca nera…. quella si che è storia….
    Samanta, porta l’orgoglio degli Italiani con te, noi abbiamo capito che tu hai messo la tua firma nel nostro libro di storia.
    Stefano

  12. Onestamente credo che di SC si parli più che a sufficienza. Si dice tutto il dicibile e non se ne celano certo le doti, la carriera, le qualità e l’aspetto emotivo che per lei non dev’essere cosa da poco. La sua impresa di donna, che parte da un paese dove la retribuzione femminile è mediamente 2/3 di quella maschile, varrà un po’ come una meritata rivincita di genere, per chi ci vorrà credere.
    Anzi, secondo me il rischio è che nei prossimi giorni il popolo italiano sia sottoposto ad una massiccia overdose di retorica, elogi e positivismo della festa. Siamo maestri in questo. Non oso pensare a cosa possa fare la nazionalretorica in occasione del natale con la nostra eroina fra le comete…
    La notizia verrà impoverita dei suoi contenuti (???) e rimarrà solo tanto pettegolezzo sui dettagli più insignificanti.
    Oltre a parlare per due minuti della fattispecie dei suoi esperimenti scientifici in un paese dove la spesa per la ricerca è ai livelli del burkina faso, al suo ritorno, alla povera SC saranno chiesti pareri di politica nazionale e internazionale, perchè vedendo il pianeta dall’alto ci si fa un’idea più precisa di come vadano le cose, sarà invitata ai dibattiti pollaio, farà comparsate in tutte le trasmissioni pomeridiane mattutine e serali. Sarà testata la sua abilità culinaria in diretta tv, perchè è vero che è un’astronauta, ma è anche vero che è italiana e sopratutto donna.
    Qualcuno la farà ballare e cantare, magari fare da giudice ad un talent scout, pubblicizzerà una rete veloce e una marca di assorbenti “a prova di vuoto” siderale, prodotti dietetici per gente tosta e protezioni solari da atmosfera zero. Di lei non ci libereremo tanto presto!

    Si critica rainews che ha fatto di tutto per proporci l’evento nel modo più massiccio possibile, anche oltre il limite dell’umana decenza, ma si dimentica che per il resto del mondo si tratta di una notizia da decima pagina, un volo di routine a cui siamo abituati da decenni, ma che per noi assume il valore di eccezione, gonfiata da un bel po’ di campanilismo. In quanto evento “normale” non era prevista una grande copertura mediatica e probabilmente i russi che sono nella ISS da mesi, hanno ceduto il loro minuto di collegamento audiovideo alle tv italiane per celebrare la loro eroina, invece che usarlo per salutare i loro figli, come sarebbe stato loro diritto fare. Ciononostante la redazione di rainews si è arrampicata sugli specchi per far percepire la portata dell’evento.

    Cosa si aspettava Dott. Emilio Alessio Loiacono? Che si interrompesse la vita di una nazione, si mettessero in secondo piano le nostre meschinità quotidiane per far spazio al sogno? Più di così???
    Ma sopratutto perchè? Per illuderci che le cose funzionino? Per credere che da SC in poi la questione di genere sarà solo un brutto ricordo? Per cullarci nella convinzione che il paese possa trarre lo stimolo per una rinascita?
    Le tante eccellenze di questo paese vengono troppo spesso usate per celare le clamorose lacune della “media” e della “normalità”. Il baraccone mediatico attorno a SC non farà altro che distrarci dai nostri VERI problemi di nazione fatta di fallimenti quotidiani, disastri, sconfitte, contraddizioni, inciviltà, populismi beceri, vergogne e meschinità, allontanando ulteriormente il momento in cui tenteremo di porvi rimedio. Ha già iniziato a farlo.
    Attenzione dott. Loiacono, in italia questa è storicamente proprio la funzione del pallone, reo di essersi indebitamente intrufolato nella nobile copertura mediatica dell’evento…

  13. Per non parlare poi del commento di un giornalista su una rete TV, scandalizzato per un’immagine del trapano italiano “Rosetta” che bucava la cometa e che avrebbe fatto piangere tanti bambini in prossimità del Natale!

  14. Anche noi alla ricerca di una diretta tv del lancio della prima donna italiana nello spazio e siamo dovuti finire sul web, in streaming. Condivido tutto.

  15. W l’Italia comunque e nonastante tutto ! invece di lamentarvi e piangervi addosso nel vostro piccolo agite per il bene del nostro paese ! altrimenti sara’ la fine davvero !

  16. complimenti per l’articolo che condivido in pieno. Magari esco un po’ fuori tema ma io vivo a Napoli, e, tra i tanti paradossi, ciò che più mi ha colpito e la solerzia e lo zelo con il quale alcuni tifosi, che nella vita di tutti giorni, aspirano, nella migliore delle ipotesi, alla posizione di disoccupato storico (che è un mestiere a tutti gli effetti), profondono nel esaminare le dinamiche della propria squadra del cuore. Di fronte al Napoli calcio, diventano inaspettatamente dotti matematici, sapienti economisti, pronti a leggere e commentare, con cognizione di causa, ogni voce del bilancio. Se solo un decimo della passione profusa per il Napoli, tal cittadini la devolvessero a risolvere i problemi della propria città, Napoli sarebbe la città più bella e ordinata al mondo.

  17. Sul sito dellESA (Agenzia spaziale europea) si poteva seguire la diretta del lancio senza commenti, oppure sulla versione italiana del sito stesso era trasmessa la diretta di un evento con i nostri astronauti italiani (Paolo Nespoli, Luca Parmitano, Roberto Vittori), le più importanti figure dellESA e della ASI (Agenzia spaziale italiana) ed il nostro ministro Giannini!

    Giusto per confermare che ormai solo su internet si trova qualcosa e che almeno le qualche figura rappresentativa dello stato ha dato importanza alla cosa!

  18. C’è da dire però che un programma di Rai 3, cioè “Che tempo che fa” di Fazio ha dato molto peso all’evento. Fazio ha intervistato la Cristoforetti diverse volte, ha trasmesso un docufilm su di lei e la sua preparazione psicofisica e probabilmente continuerà ad intervistarla anche ora che è nella Stazione Spaziale Internazionale (come ha fatto anche con Luca Parmitano).
    Qualche giorno fa sono stati anche invitati tutti gli astronauti italiani che sono stati nello spazio.
    A parte questo però, concordo con ciò che dici perché in fondo, questo è stato l’unico programma che si è davvero interessato all’argomento.

  19. Ma non vi è ancora chiaro che a chi governa fa comodo che il popolo resti ignorante? Quindi quale spazio credevate potesse avere un evento scientifico così importante? Purtroppo questa è la realtà.

    • 400 km è la distanza dalla terra a cui viaggia mediamente la stazione spaziale, NON è la distanza percorsa dalla navicella Soyuz!

  20. Con tutto il rispetto e l’ammirazione per questa signora.. Non mi pare che l’impresa in sé sia così eccezionale.. Ci sono già stati casi di italiani in orbita,se vogliamo farne un caso di orgoglio nazionale.. Vogliamo? Non s’era detto che eravamo europei, cittadini del mondo ecc.? Tanto scalpore perché è donna? Quante altre donne sono già state nello spazio? L’eccezionalità è data dal fatto che è donna e anche italiana? Continuo a non vedere l’evento.. La signora è anche militare, un titolo di merito anche questo? Non s’era detto che eravamo tutti pacifisti? A parte l’ironia.. Ammiro questa donna come tutte le donne (e gli uomini) che raggiungono gli obiettivi che si erano prefissati, che fanno cose nuove e potenzialmente utili per l’umanità. Ma ammiro anche chi gioca a calcio e fa trascorrere un pomeriggio rilassante e divertente ai tifosi, Morgan che gigioneggia a X-factor e trasmette il suo amore per la musica, il buon Marco Mengoni che ha uno voce eccezionale ma canta canzoni mediocri (non per colpa sua), e tutto ciò che di bello, vario e interessante offre la tv e la vita.. La cosa veramente triste non è il tempo dedicato in televisione a un evento piuttosto che a un altro, ma il poco interesse che la politica italiana ha nei confronti della ricerca, i pochi fondi disponibili, tutto ciò che spinge i giovani ricercatori italiani a fuggire all’estero (e non nello spazio), ma questa è un’altra storia…

  21. A me l’articolo piace. Bravo autore. Sull’argomento dico che è difficile giustificare la quantità di canali radiotelevisivi in onda costantemente e l’assenza di tempo per una diretta di un fatto così importante per la comunità scientifica. Se non da rai1 almeno rai4, o un canale meno famoso, ma comunque una finestra sarebbe dovuta rimanere aperta; per gli appassionati, per gli storici e gli scienziati, per chiunque non volesse vivere l’oppressione del monopolio del pallone. Bastava poco, peccato non averci pensato.
    Quello che invece mi colpisce di più sono i commenti, carichi d’odio, di giudizi e pregiudizi. Di chi si sente ferito nell’orgoglio dall’opinione di un uomo, di chi spara sentenze pro o contro il pallone o la scienza (che poi anche il pallone è considerato da alcuni una scienza).
    Mi dispiace leggere tale chiusura nel proprio sicuro quadratino di opinioni. Vivono in tanti sperando in un futuro fatto di ricordi, un futuro uguale al proprio passato, mentre in realtà è oscuro e va scoperto, con tutti i rischi del camminare nel buio e nello spazio profondo. Grande Samantha.

  22. Puro esercizio di snobismo piccolo-borghese. E lo scrive uno che detesta i reality, non guarda Sanremo e adora i documentari. All’evento è stata attribuita tutta l’importanza del caso, ma l’Italia ha una storia troppo gloriosa per doversi inginocchiare dinanzi a eventi come questo. Altri italiani sono andati nello spazio, e innumerevoli italiani hanno dato contributi determinanti nel campo scientifico e tecnologico, per poter considerare questo evento come eccezionale. E’ una cosa normale, e chi la ritiene eccezionale evidentemente vive un suo personale complesso di inferiorità. Se è donna, poi, che importa? Per chi davvero mette donne e uomini sullo stesso piano, la questione non ha alcuna rilevanza. E’ rilevante per chi continua a vivere in un labirinto di preconcetti, che magari formalmente si propone di combattere ma che continuano a spadroneggiare nel suo inconscio.
    Chi davvero è tollerante e mentalmente aperto può anche ammettere che la maggioranza della popolazione sia più interessata al derby che non a un evento come questo, senza considerarli barbari mentecatti e senza rimarcare la propria (presunta) statura intellettuale. Ammettere che le persone sono diverse tra loro e meritano comunque rispetto è un atteggiamento molto più illuminato che tagliare giudizi con l’accetta come il Vate di cui sopra.

  23. hanno fatto bene a parlare del derby… alla fin fine questa va nello spazio da spese finanziate dall’italia quando in italia non viaggia una lira

  24. Mi spiace per alcuni commenti che non rendono giustizia ad un post che fa riflettere non poco. Quello che non è stato compreso da alcuni lettori è che il punto non è il calcio, piuttosto che un palinsesto scadente (o meno), ma la completa mancanza di giudizio nello stabilire le priorità. Un evento scientifico di portata storica merita sicuramente molto più spazio, non solo in tv (o nei media in generale), ma nella riflessione autonoma di ognuno di noi.

    Non si parla di denigrare un evento sportivo o un certo genere musicale sull’onda di un giudizio superficiale, ma di stabilire cosa sia importante e cosa sia, quantomeno, secondario.

    Senza dubbio alcuno, la partita di calcio di un figlio (così come qualsiasi cosa che lo riguardi perché è il figlio ad avere importanza, non certo l’evento in sé) ha una rilevanza ben maggiore di qualsiasi altra cosa. Ma lasciatemi dire che un evento come quello a cui (non) abbiamo assistito dovrebbe ricavarsi uno spazio maggiore di una partita di calcio (per quanto possa essere emozionante) o del nuovo brano di qualsiasi cantante (per quante emozioni riesca a trasmettere). Il fatto che ciò non sia accaduto è mortificante per un intero popolo.

    Oltretutto è ancor più indegno il fatto che, come è stato giustamente sottolineato da un altro commentatore, che l’audience non sarebbe stato elevato qualora avessero mandato in onda il lancio anziché il derby.

    Questo è quanto e c’è ben poco da tergiversare. Vi invito a diffondere il messaggio in questo post, certi di far qualcosa di buono perché chi tace acconsente (a ciò che è stato fatto) e chi lascia passare queste cose (per quanto possano sembrare inezie superabili) non fa altro che aggiungere un piccolo tassello al già imponente muro d’ignoranza.

  25. E’ ora di finirla con questa discriminazione contro le donne.
    Perché il fatto che una donna italiana va nello spazio dovrebbe far più notizia di un uomo italiano che fa la stessa cosa?
    Queste inutili e patetiche esaltazioni di un evento “al femminile” mi sembrano la costante certificazione che se una donna riesce a fare quello che fa un uomo è una specie di miracolo.
    Io non penso che le donne siano inferiori agli uomini, ma evidentemente l’autore di questo articolo e coloro che lo apprezzano sì.

  26. forse si predilige una partita di calcio ad un evento storico proprio perché interessa a chi è al potere: popolo ignorante = popolo manipolabile

    • Certo, perché la diretta di un lancio nello spazio invoglierebbe il popolo a scendere in piazza, esattamente come si fece nel ’69 (quante rivolte popolari ci furono in quell’anno proprio grazie al buon Armstrong!)
      Ma per favore, finiamola con questo complottismo da bar dello sport (tanto per rimanere in tema)

  27. Penso che sia ormai chiaro la direzione presa da certe tv, e da certe persone, basterebbe non guardare più la tv.
    Trovo davvero difficile nel 2014, affidarsi ancora a quotidiani e tv per poter assistere alla storia.
    Ha fatto male ad accendere la tv, era meglio accendere il pc e aver così la possibilità di scegliere.
    Il suo discorso è sacrosanto eh, non si discute questo, anzi trovo affascinante che ci sia ancora qualcuno che abbia la speranza di poter cambiare il mondo, purtroppo però il mondo ha preso una direzione piuttosto deprimente.

  28. il solito qualunquista che non riesce a dire che il palinsesto rai non è eccezionale senza offendere un cantante, oppure deridendo e offendendo 22 giocatori e tutti coloro innocentemente appassionati di calcio, ho un figlio che gioca a calcio e seguo con orgoglio di padre le sue partite, 22 decelebrati che corrono dietro ad un pallone, probabilmente tu non hai queste gioie, meschino.

    • Ma la gente può avere queste gioie, solo che non si possono reputare più importanti di certi eventi che finalmente ci vedono protagonisti positivamente!

  29. “In un mondo dove vince la prevaricazione, il latrocinio e la mediocrità, essere perdenti è il più grande degli onori. Quindi siate orgogliosi di essere considerati degli sfigati in questo paese alla deriva.”
    Questo è un pensiero che ho da anni e tu hai dato una forma. Non c’è cultura, non c’è ispirazione a migliorarsi intellettualmente, lo vedo dai canoni di ideali che danno in tv, in treno ogni giorno quando incontro la nuova generazione… rimango sempre più allibita e più demotivata, ma spero che ci sia sempre una Samantha e un Luca Parmitano in ogni generazione!

  30. Pingback: Come i media hanno accolto Samantha Cristoforetti: il vero simbolo del degrado | Space Magazine

  31. Io non sono italiano, ma é vero che corre nelle mie vene sangue italiano che mi viene da lontano,
    ma sono pienamente d’acordo col dott. Loiacono perché l’ultima cosa che si puo dimenticare é il sano orgoglio della terra che ha contribuito ad essere come siamo. La signorina Critoforetti appartiene a se stessa, ma anche a tutti voi per essere nata nella stessa nazione. Dalla quale,
    conosciuta sua storia, dovete essere orgogliosi, ed orgogliosi anche da lei che vi rappresenta come
    pocchi.

  32. Concordo L’informazione non c’è più da tempo in tv ma esiste solo intrattenimento o poco altro. La gente si appassiona di più su di un gossip…pultroppo questa e’ la triste realtà! Per quanto mi riguarda trovi piu interessante ed avrei dato più spazio al fatto che siamo atterrati su di una cometa !

  33. Noi siamo solo pecore, e i media servono ad imbottirci di fandonie. Continueranno a darci a vedere solamente quello che farà comodo a loro, per avere la possibilità di tenerci buoni, perché si sa che un ignorante è docile docile. Lo stato non ci può permettere di sapere, perché se fossimo a conoscenza di un progresso così grande, potremmo usufruirne anche noi un giorno, con pareri e ricerche volte a soddisfare anche noi stessi, il popolo. Il benessere collettivo è nemico dello stato, in quanto, esso preferisce tenerci imbambolati con falsi giornalisti di inchiesta e trasmissioni spazzatura, in modo da valutare e sfruttare il benessere derivante da ricerca scientifica solo per lui.

    • Io non mi sento affatto offeso, cara Viviana: sto solo dicendo che non è vero che ormai la Rai è diventata così “scadente”, con “programmetti per vecchiette”, come ha detto qualcuno qui…. Ogni tanto, soprattutto la domenica e il lunedì e in particolare da parte di Raiuno, vengono trasmesse programmi “di qualità” (se cosi si possono definire), come ad esempio le fiction (non tutte proprio “di qualità”, perché alcune fanno proprio “cagare”, ma insomma… Quindi non esageriamo sempre ogni volta sulla tvproprio”cagare”, ma insomma…r la dverità, ma indommae

      • PS: non fate caso alle ultime “parole” senza senso: le ho dovute lasciare per forza semplicemente perché non riuscivo proprio a cancellarle! Non so il perché…

  34. Hai ragione in quello che scrivi però non è la prima missione spaziale forse è anche per questo che ha avuto poco spazio. Pensa che però ogni santo giorno su Rai Uno la sera danno una fiction o un programma per vecchiette, su Rai Due telefilm polizieschi, su Rai Tre litigi tra politici, su Rai 4 film e telefilm di fantascienza e su Rai Movie film dati migliaia di volte. Non c’è una volta e dico una che la Rai trasmetta un bel film serio con una bella trama che faccia riflettere, ma a pensarci bene non trasmette mai film a parte qualche vecchiume su Rai Movie. Per non parlare poi di programmi culturali, bei documentari e programmi di VERA informazione scientifica.

    • Non è vero: alcune fiction di Rai Uno invece sono di alta qualità e assai interessanti… E poi comunque bisogna tener presente che lunedì sera, proprio in quella fascia oraria su Rai Uno stavano trasmettendo un’interessante fiction sul grande Andrea Spinelli, il padre dell’europa unita: non un programma “importante” come l’evento rivoluzionario della soedizione della cristoforetti, ma non per questo da essere considerato un programma scadente, di serie b!

  35. Sono d’accorco ma…
    Seguo spesso la rubrica Space Lab su RaiNews 24… e il “conduttore” della diretta dell’altra sera è lo stesso che conduce Space Lab.. di cui adesso non ricordo il nome.
    Che è vero: è un pò “grottesco” nel modo di parlare ma dimostra tanta passione. In fase di diretta, avevano parlato di una diretta continuativa fino all’arrivo sull’ISS… cosa che però non è avvenuta.

    Quindi forse in RAI hanno cambiato i piani all’ultimo secondo magari dando una scorsa agli indici di SHARE…

    Per il resto badate che dobbiamo essere umili e non ritenerci tutti così normodotati e razionali.. il popolo GUARDA e SEGUE ciò che ritiene sia “interessante e coinvolgente” mi chiedo mentre il popolo guarda le partite di football cosa fanno i politici, i mass media, i nostri modelli istituzionali, per divulgare e trasmettere la passione “italianista” per le missioni e conquiste spaziali portate avanti dall’ESA.

    Oppure parlano di sicurezza negli stadi..? Il popolo si CONFORMA al modello che ritiene più ispirante.

    Ricordate anche che “il cittadino MEDIO” non esiste… non essendo gli individui dei NUMERI di cui poter trarre una media.. 😉

    e finisco con una polemica (da vero imitatore degli opininisti della peggiore risma)…
    siamo ora tutti a gongolarci delle conquiste italiane nello spazio… purtroppo vengono comunicato solo i successi e i sensazionalismi e non i clamorosi fallimenti per colpa di errori portati avanti dal reparto Italiano dell’ESA… vedere il progetto GNSS Galileo e gli ultimi lanci commissionati all’italia completamente sbagliati… 😉 ma l’importante è non arrendersi mai e continuare ad INVESTIRE e APPASSIONARE il POPOLO.

    • Rainews24 ha seguito tutto l’evento, dal lancio, all’aggancio fino all’ingresso dei tre astronauti nella stazione spaziale. Ha mandato in onda anche le telefonate tra gli astronauti e le famiglie. Ovviamente la diretta era intramezzata dai telegiornali e da altre cose, non è pensabile trasmettere per 2 o 3 ore le immagini della navetta Soyuz che viaggia nello spazio, ma l’evento è stato seguito dalle 22 fino alle 6 passate del giorno dopo

  36. Per carità, nulla può difendere la palese incompetenza nella quale la Rai è sprofondata, sarebbe come voler nascondere una montagna.
    Però, sabato sera su Rai 3 è stato mandato in onda un bello speciale, diretto da Fazio, con tutti gli astronauti italiani finora tornati dallo spazio presenti, nonchè un lungometraggio tutto dedicato alla Cristoforetti ed alla sua vita, preparato per mesi. Quindi non me la sento di dire che non è stata data nessuna importanza all’evento. Poi bisogna tenere il conto dei dati statistici: in una nazione in cui tutti sono furbi ma nessuno ha voglia di ascoltare, é possibile che avere il lancio in diretta, invece che il derby, avrebbe sollevato addirittura indignazione nella maggioranza delle persone.

  37. Pietà per questo articolo ragazzi, ormai gli argomenti si sono conclusi, basta scrivere, trovatevi qualcosa da fare.

  38. Il discorso è molto complesso. Io sono dell’idea che se anche avessero fatto la diretta a reti unificate, probabilmente non ci sarebbero stati comunque grossi ascolti. Detto questo, condivido in pieno l’idea che nell’epoca del digitale terrestre non è giustificabile un servizio pubblico titolare di 15 canali che non trova una o due ore di palinsesto per fare una diretta seria.

    E’ chiaro che il discorso di fondo è una mancanza di orgoglio nazionale anche e soprattutto nella classe dirigente (in questo caso quella televisiva). Ma questo non mi stupisce più di tanto, una nazione che ad altri livelli ha delegato ormai da tempo buona parte della sua sovranità ad un’istituzione sovranazionale e che ragiona in termini d’Europa, non ha più il tempo nè l’attenzione adatta per fermarsi a riflettere su questi aspetti, tantomeno ha la cura di capire che un minimo di orgoglio nazionale andrebbe nutrito in qualche modo, anche solo per evitare che la gente si senta giustificata alla diserzione di massa delle urne sperimentata in questo weekend.

    P.S parlo di orgoglio nazionale come concetto, io sono il primo ad averlo perso da tempo e a non sentire amore per questa patria, è la naturale reazione a quanto descritto. Mi rendo conto però che non dovrebbe essere così.

  39. Speriamo che tra il calendario di ricerca, che dovrai condurre lassù sotto le stelle, per migliorare la nostra esistenza terrestre, ci sia anche un programma di ricerca per “ridurre l’ignoranza tra le genti” quaggiù nella terra…!! GRAZIE Samantha

  40. Completamente d’accordo. Però, quando si scrive occorre essere precisi: da tempo c’è una sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito l’assenza di un legame diretto tra canone e servizi RAI. Il “canone” è, ormai, un’imposizione fiscale come tante. Poi, un microscopico appuntino: dichiarare quanto si sia stati felici il primo giorno in sala operatoria con un povero cristo sotto i ferri non dà proprio l’impressione di quella grande umanità che tutti presumiamo presente nei medici, specie chirurghi. Ciao, comunque condivido le tue impressioni

    • A me dispiace più per come ha trattato Mengoni, in fondo non fa del male a nessuno. Quanto all’atteggiamento in sala operatoria, io preferisco un chirurgo distaccato, ma concentrato su quello che fa, piuttosto che uno che affetta il paziente con la lacrimuccia. È più probabile che combini un casino. 😀

  41. Trovo molto interessante che concordiate tutti con un articolo scritto con diplomazia, nel quale si riconosce un importanza “sportiva” alla partita ma al costo di un evento storicamente importante per l’Italia.
    Nei commenti invece sottolineate quanto sia stupido guardare dei lobotomizzati strapagati che corrono dietro ad un pallone.

    Sono d’accordo sul fatto che radio RAI dovesse trasmettere quell’evento in quanto storicamente importante.

    Sono piuttosto stupito invece di chi si indigna per questioni di mancato patriottismo e poi inveisce con chi non prova quelle emozioni guardando la partenza della Cristoforetti, ma gustandosi una partita che invece potete non crederci, ma per chi ha giocato anni ed anni a pallone, può regalare emozioni.

    Potete a ragione indignarvi per il palinsesto dei media di cui paghiamo il canone, ma non siate così ipocriti da venirci a dire che quello che piace a noi è una stupidaggine, altrimenti la bandiera che sventolate per Samantha ha lo stesso valore di una banconota da sette euro.

  42. esatto .. SKY TG 24,. e non è pubblicità, ma informazione, ha 6 canali di break news h24 in contemporanea con 6 finestre che il telespettatore può scegliere di guardare a seconda di ciò che vuol vedere, dal comizio di Grillo in diretta ai goal del derby alla seduta in PArlamento o alla nostra grande astronauta che galleggia in assenza di gravità —– oltre tutto in HD e Dolby surround 5,1 … i 3 canali RAI ed i 3 canali Mediaset se non si adeguano in fretta tra un paio di anni andranno in estinzione …

    • Complimenti ad aver scritto questo articolo!… Che tristezza, vivo da due anni in Inghilterra, figlia di scienziati…sto cercando di non parassitare in Italia apposta; cercando di evolvermi, mi auguro una carriera, in scienze del linguaggio e della terra. Seguivo Samantha Cristofani perchè avevo letto un articolo su di lei, anni fa, come una delle prime donne tenenti e pilota di caccia dell’ Areronautica: ovviamante già era poco importante questo fatto allora. Che pena.

    • Complimenti ad aver scritto questo articolo!… Che tristezza, vivo da due anni in Inghilterra, figlia di scienziati…sto cercando di non parassitare in Italia apposta; cercando di evolvermi, mi auguro una carriera, in scienze del linguaggio e della terra. Seguivo Samantha Cristofani perchè avevo letto un articolo su di lei, anni fa, come una delle prime donne tenenti e pilota di caccia dell’ Areronautica: ovviamante già era poco importante questo fatto allora. Che pena.

      • Chiedo venia: elaboro un concetto in tre secondi e mi ero loggata con due diversi account: Samantha Cristoforetti.

    • in realtà si è anche snaturato il ruolo dell’astronauta, dell’astronauta esploratore, dell’uomo che non fa notizia per il suo nome ma solo perchè è astronauta. Orbitare attorno alla terra è ormai un giro in giostra, gli esperimenti solo scuse per mandare cervelloni e menti eccellenti super intelligenti ecc. Ma dov’è l’astronauta … quello vero, senza sorrisini e saluti alla mamma

      • Ciao Sandro,
        voglio solo precisare che non se è affatto snaturato il ruolo dell’astronauta che di fatto rimane un esploratore dello spazio, anche se per adesso solo circoscritto all’orbita terrestre. La differenza tra gli astronauti “pionieri” e quelli più recenti sta nello scopo. I primi astronauti (russi e americani senza sorrisi e saluti alla mamma …) erano generalmente aviatori o piloti di prototipi selezionati per effettuare le rime missioni spaziali durante le quali si testavano le procedure e i mezzi di navigazione e permanenza nello spazio. In oltre (parole degli astronauti pionieri stessi) quelle missioni non erano altro che “battaglie della guerra” fredda di quel periodo. Si trattava di fatto di una competizione per dimostrare la propria superiorità tecnologica al nemico. Per questo motivo non si possono paragonare gli astronauti di quel tempo a quelli moderni, che sono comunque astronauti a tutti gli effetti (quelli russi si chiamavano cosmonauti).
        In ogni caso non credo che una missione di normale routine possa richiedere anni di preparazione come le attuali missioni. Non si tratta di fatto di normale routine ciò che richiede mesi e mesi di prove, verifiche e sviluppo di sistemi per l’adempimento delle missioni. Senza fare riferimento ai rischi sempre presenti. A presto!!

      • L’omo vero, senza salutini alla mamma, lo trovi in ogni luogo che soddisfi i tuoi stereotipi…
        Anche i primi tre austrinati hanno trovato le loro famiglie ad attenderli al loro ritorno: erano uomini, non macchiette allaBud Spencer. Per essere scienziati non è necessario mordicchiare un sigaro e bere wisky.
        Qui non c’è uno stereotipo: c’è un evento importante ed interessante. Non credo che sia più banale di una partita di calcio, più visto e rivisto di un goal.

    • Io sono salita in macchina poco prima delle 22, ma ero tranquilla e sicura di potermi gustare una diretta radiofonica della partenza di Samantha e invece…che delusione! Ma come si fa a perdere un momento così importante??

    • Che il signore abbia voluto partecipare ai peones tifosi..la sua elitaria sensibilità cultural-spaziale ci riempie di indifferenza. E’ UN EVENTO DI ROUTINE lo sa il tizio da quanto esiste la stazione spaziale e in quanti ci sono stati prima della valente italica donzella? Un intero paese!!! Falla finita.. fai ciò che credi e non “scassare i cabassisi” al prossimo. Grazie.

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