Perché viene la cistite e come curarla?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PERCHE VIENE LA CISTITE CURA TERAPIA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene VaginaLa cistite è una comune patologia, specie tra le donne, caratterizzata da una infiammazione della vescica. I sintomi classici della cistite sono: bruciore al tratto urinario; stimoli frequenti ed impellenti di urinare, espellendo spesso solo una lieve quantità di urina (pollachiuria); l’urina in genere è torbida in quanto contiene globuli bianchi, espressione della reazione dell’organismo nei confronti dell’infezione; l’urina può anche contenere un po’ di sangue (ematuria) a causa dell’infiammazione della vescica, ma ciò non è un indice di gravità della patologia.

Perché la cistite è più frequente nelle donne che negli uomini?

La cistite è spesso dovuta ad un’infezione da parte di microbi presenti naturalmente nel tratto digestivo: gli enterobatteri. Nell’80% dei casi, si tratta di un batterio denominato Escherichia coli (colibacillo). Nelle donne più che negli uomini, tali microbi passano facilmente dall’intestino alla vescica per ragioni anatomiche, dato che gli orifizi dell’ano e dell’uretra (canale in cui scorre l’urina proveniente dalla vescica) sono estremamente vicini tra loro. Inoltre l’uretra femminile è molto corta, misura solo dai 2 ai 4 cm (quella maschile è lunga circa 20 cm): è quindi estremamente facile per i microbi, una volta passati dall’ano all’uretra, risalire lungo l’uretra verso la vescica. Il risultato è che tale patologia è molto frequente tra le donne: una su due ha avuto o avrà la cistite nel corso della propria vita.

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Quali fattori possono determinare la cistite?

I fattori primari sono quelli che facilitano la colonizzazione microbica perineale ed il passaggio dei microbi intestinali nell’uretra. Si tratta di:

  • rapporti sessuali;
  • ricorso a lavande vaginali con prodotti che provocano squilibrio della flora batterica locale;
  • alterazioni del transito intestinale (diarrea o stipsi);
  •  menopausa, in quanto è associata ad un’atrofia della mucosa vaginale e ad una riduzione delle secrezioni vaginali, fattore di proliferazione dei microbi.

I fattori secondari di rischio di cistite sono quelli che favoriscono la proliferazione dei microbi nella vescica, riducendo lo svuotamento vescicale. Si tratta di:

  • scarsa assunzione di bevande (meno di 1,5 litri/giorno, anche meno di quantità maggiori, se il fabbisogno idrico è particolarmente elevato);
  • diabete;
  • gravidanza.

Nella maggior parte dei casi la cistite è causata da vari ceppi di E. coli, ovvero dei batteri che vivono di norma nell’intestino. Spesso le donne prendono la cistite dopo un rapporto sessuale: infatti, il rapporto sessuale consente ai batteri di raggiungere più facilmente la vescica attraverso l’uretra. Il rischio di contrarre la cistite può aumentare se i rapporti sono frequenti. La cistite può anche essere causata dal diaframma o dall’utilizzo di profilattici: in entrambi i casi è maggiore il rischio di infezione del tratto urinario.

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Perché viene la cistite nei bambini?

La cistite è un’infezione che anche i bambini possono contrarre facilmente. Le cause che possono portare alla sua manifestazione sono: un anomalia nella struttura o nella funzione dell’apparato urinario, un riflusso dell’urina dalla vescica alle uretere e verso i reni, uso di gabinetti ed abitudini non igienici, uso di bagnoschiuma o saponi che infiammano l’uretra o magari la presenza di altri casi in famiglia di infezioni urinarie. I sintomi della cistite sono di solito un forte bruciore, accompagnato spesso nei bambini da vomito e assenza di appetito. Negli adulti si manifesta invece anche un crescente stimolo a urinare o una frequente minzione.

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Come si cura la cistite?

La terapia è basata sull’assunzione di antibiotici. Numerose famiglie di antibiotici sono efficaci sui batteri più frequentemente responsabili di cistiti.
A seconda dei farmaci e dei casi, la terapia può essere assunta in un’unica soluzione (trattamento monodose), per 3 giorni o per 7 giorni (in particolare in caso di diabete, nelle donne incinte o quando i sintomi sono presenti da più di una settimana).
Il trattamento deve sempre essere associato all’assunzione di molti liquidi (da 1,5 a 2 litri al giorno).

Per ulteriori informazioni, leggi: Bruciore e stimoli frequenti di urinare: cistite, sintomi e cure

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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