Il vomito fecaloide è un tipo particolare di vomito caratterizzato dall’emissione di materiale scuro, solitamente tendente al marrone, maleodorante, simile alle feci, tipicamente associato all’occlusione intestinale. L’occlusione intestinale consiste nell’arresto della progressione delle materie fetali e di gas nell’interno del lume del canale digerente. Il materiale fecale contenuto nel vomito fecaloide in genere è molto più acquoso e morbido rispetto alle feci vere e proprie che sono normalmente più disidratate e solide.
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Fattori di rischio
Un importante fattore di rischio per il vomito fecaloide, è la stipsi grave: in caso di costipazione, anche cronica, io ed il mio Staff vi consigliamo Onligol Macrogol 4000, che idrata le feci, aumentandone il volume e rendendole più soffici e facili da espellere.
Cause
Le cause di ostruzione intestinale, e quindi di vomito fecaloide, sono molteplici. Le più frequenti sono:
- masse fecali indurite e accumulate nel crasso a causa di una stitichezza cronica ;
- grossi calcoli biliari pervenuti nell’intestino
- numerosi vermi intestinali, ad esempio ascaridi aggrovigliati, a “matassa”, nel tenue;
- stenosi cicatriziali consecutive a processi ulcerosi intestinali;
- presenza di voluminosi tumori intestinali;
- presenza di voluminosi tumori NON intestinali ma che comunque comprimono l’intestino;
- inginocchiamenti di qualche ansa intestinale;
- presenza di un corpo estraneo rimasto bloccato nell’intestino (ad esempio un sex toy rimasto bloccato a livello del retto-sigma);
- picacismo (ingestione continuata nel tempo di sostanze non nutritive, come avviene nella tricofagia);
- volvolo (torsione di un segmento dell’intestino);
- strozzamento per ernie esterne o interne.
In generale: qualsiasi ostruzione che non permetta la fuoriuscita delle feci parzialmente/totalmente formate attraverso l’ano, è potenzialmente causa di vomito fecaloide.
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Segni e sintomi associati al vomito fecaloide
Il rigurgito di materiale fecale si associa spesso ad alcuni sintomi:
- “facies abdominalis” del paziente (colorito grigio-pallido, naso affilato ed occhi infossati);
- polso piccolo e frequente;
- dolore colico intermittente;
- meteorismo;
- inappetenza;
- malessere generale.
Se l’ostruzione interviene in modo rapido ed acuto e coinvolge anche il peritoneo, si possono avere anche:
- contrattura della parete addominale (addome ligneo);
- dolore addominale intenso;
- singhiozzo ostinato;
- febbre elevata.
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Diagnosi
La presenza stessa di un vomito di tipo fecaloide, indica al medico che il blocco è situato nella parte più bassa delle vie digerenti (ad esempio nel colon trasverso o discendente): se infatti il blocco fosse più alto (cioè più vicino allo stomaco), il vomito sarebbe di tipo NON fecaloide, visto che il materiale alimentare presente a questi livelli non avrebbe il tempo di diventare fecaloide, cosa che avviene solo quando il materiale è molto “più in là” nel suo viaggio verso l’ano. A questo punto però è importante capire la causa a monte che ha determinato il blocco e quindi il vomito fecaloide. La diagnosi si serve di vari strumenti, tra cui:
- l’anamnesi (il paziente descrive i suoi sintomi, eventuali patologie psichiatriche che ad esempio lo portano ad ingoiare oggetti ed eventuali altri comportamenti che possono aver determinato un blocco intestinale, come l’uso di sex toys);
- l’esame obiettivo (la “visita vera e propria” in cui il medico ad esempio palpa l’addome);
- strumenti medicina di laboratorio (ad esempio esame del sangue, delle feci, dell’urina, del vomito, di campione bioptico raccolto con endoscopia…);
- strumenti di diagnostica per immagini (radiografia addominale, TC addominale, ecografia addominale, colonscopia, gastroscopia…).
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Terapie
Essendo le sue cause moltiplici, non esiste una terapia unica che risolva tutti i tipi di vomito fecaloide. La cura specifica del vomito fecaloide dipende infatti essenzialmente dalla causa che l’ha determinato a monte: risolto l’agente eziologico, il vomito fecaloide dovrebbe cessare di verificarsi. La terapia è molto spesso chirurgica (ad esempio rimozione di tumore intestinale) ed in alcuni casi è eseguita in modo meno invasivo rispetto alla chirurgia “a cielo aperto”, tramite via endoscopica o laparoscopica.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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