Differenza tra vomito rosso, verde, giallo, marrone, fecaloide, caffeano, emorragico

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Almeno una volta nella nostra vita tutti noi ci siamo confrontati con questo problema. Vediamo di capire e comprendere quali siano i colori del vomito e quale sia il loro significato spiegato in modo semplice e dettagliato. Questa guida è ovviamente esemplificativa: in caso di vomito contattate il vostro medico di fiducia evitando pericolose auto-diagnosi.

Vomito di colore verde

Il vomito di colore verde è definito “vomito biliare” e si presenta con emissione di bile che ha un caratteristico colore giallastro-verde scuro. Il colore della bile presente nel vomito può variare dal giallo al verde scuro a seconda dei tempi di ristagno della bile nello stomaco. Se il vomito è di tipo biliare, può essere causato da: sbornia, avvelenamento da cibo o blocco dell’intestino. Il colore verde può essere in alcuni casi causato anche dal cibo che si è recentemente ingerito. Per approfondire:

Vomito di colore giallo

Il vomito di colore giallo, come già detto, è spesso causato dall’emissione di bile. In molti causi può essere causato da una condizione denominata “stenosi” che consistente nel restringimento di un orifizio, di un dotto, di un vaso sanguigno o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio di alcune sostanze.

Vomito di colore marrone con odore fecaloide

Se il vomito è di colore marrone/marrone scuro ed ha anche un cattivo odore simile alle feci, la causa potrebbe risiedere in un “blocco intestinale“ cioè nell’arresto dell’emissione delle feci a causa di stitichezza cronica, calcoli biliari nell’intestino, poliposi, grossi tumori del colon, strozzamento per ernie, paralisi della parete colica o altri motivi ostruttivi. In caso di blocco intestinale, il materiale fecale più o meno formato, non riuscendo a trovare strada verso l’ano, risale in direzione opposta: in questo caso il vomito prende il nome di “vomito fecaloide“. In genere più il vomito fecaloide è “liquido” e marrone chiaro, più l’ostruzione è presente ad un livello “alto” dell’apparato digerente, mentre più è marrone scuro e “duro”, più l’ostruzione è presente ad un livello “basso” (più vicino all’ano). Per approfondire, leggi: Feci dalla bocca: il vomito fecaloide

Vomito di colore “caffeano”

Se il colore marrone è simile a quello di un fondo di caffè, prende il nome di “vomito caffeano” e potrebbe essere causato da una emorragia interna con il sangue che ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. In questo caso, al contrario del vomito fecaloide, è assente l’odore simile alle feci. Il vomito con sangue digerito/coagulato è tipico delle emorrargie interne che avvengono in un tratto “basso” dell’apparato digerente. E’anche facile osservarlo quando esce il sangue dal naso e ci si stende: il sangue verrà digerito e questo, provocherà insistenti conati di vomito. Per approfondire:

Vomito di colore rosso vivo

Il vomito con sangue di colore rosso vivo (detto “ematemesi”) solitamente è causato dalla presenza di una emorragia interna con il sangue che non ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. Ciò è possibile ad esempio in caso di un ulcera aperta a livello di stomaco o esofago. L’ematemesi spesso avviene in caso di rottura di “varici esofagee”, una grave condizione patologica caratterizzata dalla formazione e rottura di varici a carico delle vene del plesso sotto-mucoso dell’esofago, correlata ad uno stato di ipertensione portale cronica a sua volta determinata da patologie croniche del fegato, come la cirrosi epatica, di cui rappresenta una temibile complicazione. L’emorragia del tratto iniziale dell’apparato digerente determina spesso, oltre all’ematemesi, anche melena (emissione di feci di colore nero-piceo). Per approfonire, leggi:

Vomito di colore bianco

Il vomito di colore bianco è causato dall’acido dei succhi gastrici. Spesso è accompagnato anche da muco viscoso o mucoso. Quando è di tipo “mucoso” solitamente non è acido. Quando si tratta perlopiù di succhi gastrici, può essere acido. Il vomito bianco può verificarsi anche quando si è recentemente mangiato qualcosa di bianco, come ad esempio il latte.

Vomito di tanti colori diversi

Questo tipo di vomito in genere è un vomito di tipo “gastrico” che contiene cibo o pezzetti di cibo non digeriti, che non hanno avuto il tempo di superare lo stomaco.

Diagnosi differenziale

Oltre al colore, in questo articolo abbiamo quindi intuito che anche il tipo di vomito può essere utile al medico per capire qual è la causa della sua comparsa:

  • vomito alimentare: se vengono rigettati alimenti anche a distanza dai pasti;
  • vomito acquoso: se è acido, con poca mucina, e sono presenti succhi gastrici;
  • vomito mucoso: se è anacido, ricco di mucina, e sono presenti succhi gastrici;
  • vomito biliare: se si presenta emissione di bile ed ha un caratteristico colore verde scuro;
  • vomito fecaloide nel caso abbia un colore marrone scuro ed un tipico odore di feci, dovuti a stasi prolungata nell’intestino (nel caso, ad esempio, di occlusione intestinale), per cui la flora batterica prolifera indefinitamente;
  • vomito emorragico o ematemesi: se è presente sangue rosso vivo;
  • vomito caffeano, se è presente sangue digerito con un tipico colore nerastro (“a posa o fondo di caffè”).

Per aiutarsi nella diagnosi, il medico può servirsi di vari strumenti, tra cui:

Per approfondire:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Il mio alito odora di feci: cause, quando è pericoloso e rimedi

MEDICINA ONLINE UOMO TRISTE DOLORE MAL DI TESTA PENSIERI DEPRESSIONE STANCHEZZA STANCO BRUTTOLa presenza di odore di feci che fuoriesce dalla bocca del paziente è sempre un segno pericoloso ed una condizione di urgenza addominale per il paziente. E’ facile che il medico pratico si imbatta nel paziente con odore fecaloide, specie se anziano, paziente che può presentare ostruzione del tratto intestinale, in genere più o meno basse. Compare allora il vomito,  tardivamente se le lesioni sono nel colon, per esempio delle masse tumorali.. L’odore fecale dell’alito di solito accompagna il vomito fecale che si associa a un’ostruzione intestinale prolungata o a fistola gastrodigiunocolica. Esso rappresenta un importante segno tardivo di una patologia gastrointestinale potenzialmente letale, poiché l’ostruzione completa di qualunque segmento intestinale, se non viene trattata, può causare morte, dopo ore dalla comparsa di collasso vascolare e shock.

Quando un intestino ostruito o adinamico tenta di decomprimersi spontaneamente rigurgitando il suo contenuto, vigorose onde peristaltiche rimandano il contenuto intestinale indietro, verso lo stomaco. Lo stomaco pieno di liquido intestinale, a sua volta, spinge il contenuto verso l’alto, provocando il vomito. L’odore di vomito fecale persiste nella bocca. L’odore fecale dell’alito si può riscontrare anche nei pazienti con un sondino nasogastrico o intestinale. L’odore è percepibile solo finché persiste la patologia sottostante e si attenua subito dopo la sua risoluzione.

Leggi anche: Feci dalla bocca: il vomito fecaloide

Interventi urgenti

Poiché l’odore fecale dell’alito può segnalare un’ostruzione intestinale potenzialmente molto grave e – in alcuni casi – letale, si devono rapidamente valutare le condizioni del paziente. Controllare i parametri vitali e porre attenzione ad eventuali segni di shock, come ipotensione, tachicardia, riduzione della pressione del polso, cute fredda e asciutta. Chiedere al paziente se ha nausea oppure se ha vomitato. Valutare la frequenza del vomito così come colore, odore, quantità e consistenza. Raccogliere il vomito, per poterlo accuratamente misurare. Prepararsi a inserire un sondino nasogastrico oppure intestinale, per decomprimere il tubo digerente.

In previsione di un eventuale intervento chirurgico, per rimuovere un’ostruzione o riparare una fistola, il paziente deve eliminare tutti i cibi e i liquidi. E’ importante per il medico:

  • Ottenere un campione ematico ed inviarlo in laboratorio per eseguire emocromo completo e dosaggio degli elettroliti, poiché cospicue perdite di liquidi possono indurre squilibri elettrolitici.
  • Mantenere un’adeguata idratazione e supportare il circolo con ulteriori liquidi.
  • Controllare l’equilibrio acido-base del paziente e somministrare soluzioni come il Ringer lattato, soluzione fisiologica, prevenire l’alcatosi metabolica da perdite gastriche e l’acidosi metabolica da perdite intestinali.

Leggi anche: Differenza tra disfagia orofaringea ed esofagea: sintomi comuni e diversi

Alito fecaloide: quali possono essere le cause?

di seguito riporto una serie di possibili cause di alito di tipo fecale:

  1. Ostruzione distale dell’intestino tenue. Nella fase tardiva dell’ostruzione, è presente nausea, anche se il vomito può essere ritardato. All’inizio, il vomito è di contenuto gastrico, quindi diviene di tipo biliare, seguito da contenuto fecale con conscguente odore fecale dell’alito. Sintomi di accompagnamen­to possono includere dolenzia generalizzata, malessere, vertigini e polidipsia. Le modifica­zioni intestinali (dalla diarrea fino alla stipsi), sono accompagnate da distensione addomi­nale, dolore epigastrico persistente o dolore tipo colica periombelicale. rumori intestinali iperaltivi e borborigmi; quando l’ostruzione diventa completa, la peristalsi diventa ipoatti­va o assente. Febbre, ipotensione, tachicardia e dolorabilità di rimbalzo, possono indicare strozzamento o perforazione.
  2. Fistola gastrodigiunocolica. In questa patologia, i sintomi possono essere variabili e intermittenti, a causa della chiusura transi­toria della fistola. Si può avere vomito fecale con conseguente odore lecale dell’alito, ma il più comune segno di esordio è la diarrea, spesso accompagnata anche da dolore ad­dominale. I reperti gastrointestinali correla­ti comprendono anoressia, calo ponderale, distensione addominale, e a volte, grave malassorbimento.
  3. Ostruzione intestinale del colon. All’inizio, il vomito è in genere assente, ma il vomito fecale con conseguente odore fecale dell’ali­to, si può manifestare tardivamente. General­mente, i segni si sviluppano più lentamente rispetto alle ostruzioni dell’intestino tenue. Si ha la brusca comparsa di dolore addominale tipo colica, seguito da dolore ipogastrico persistente. Si hanno marcata distensione addominale e dolorabilità e le anse coliche possono essere visibili attraverso la parete addominale. Anche se si sviluppa stipsi, la defecazione può continuare fino a 3 giorni dopo la completa ostruzione, a causa delle feci rimaste nel tratto di intestino, sottostante la lesione. La fuoriuscita di feci è frequente nelle ostruzioni parziali.

Terapie

Non esiste un solo tipo di trattamento che risolva tutti i casi di vomito fecaloide: le cure dovranno essere impostate dal medico in base alla causa a monte che hanno determinato la comparsa di alito fecaloide. In alcuni casi poterebbe rendersi necessario anche un intervento chirurgico.

Leggi anche: Feci nere e melena: cause e cure in adulti e neonati

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Peristalsi intestinale ed antiperistalsi: caratteristiche, funzioni, patologie

MEDICINA ONLINE ENTEROCLISMA PERETTA CLISTERE EVACUATIVO PULIZIA COLON MICROCLISMA INTESTINO STIPSI COSTIPAZIONE FECALOMA FECI DURISSIME TAPPO DIGIUNO DEFECAZIONE DIARREA ODORE CIBO TEMPO ESPULSO DIGESTIONE COPROFAGIACon peristalsi si intende la contrazione ordinata e coordinata della muscolatura liscia presente in organi tubulari capace di determinare un movimento ondoso che consente alle sostanze contenute in questi organi di procedere in un determinato senso. La peristalsi è il risultato di una contrazione prodotta dal sistema nervoso enterico che invia impulsi al mioenterico di Auerbach presente nell’intestino. Tipico movimento di tipo peristaltico è quello presente nell’intestino, ma essa è riscontrabile anche negli altri segmenti dell’apparato digerente è presente anche in altri organi cavi quali l’uretere o le tube uterine.

La peristalsi intestinale

La distensione dei visceri (dovuta al bolo alimentare) scatena un riflesso nervoso che induce la contrazione della muscolatura liscia circolare. Il riflesso peristaltico è dovuto a una contrazione involontaria legata all’attività del sistema nervoso autonomo che invia i suoi impulsi alla rete nervosa periferica distribuita in plessi quale quello mioenterico di Auerbach presente nell’intestino. Tale contrazione determina la cosiddetta onda peristaltica, caratterizzata dalla breve durata sia spaziale che temporale: essa infatti investe segmenti limitati dell’intestino e si esaurisce dopo pochi secondi, per poi riprendere subito dopo. Il movimento:

  • consente alle sostanze di procedere in una determinata direzione (dalla parte superiore dell’intestino alla parte terminale del colon);
  • favorisce anche il rimescolamento del chimo con i succhi gastro-enterici;
  • spinge il materiale a contatto con le pareti dell’intestino favorendo l’assorbimento dei liquidi e delle sostanze in esso disciolte.

Nei casi in cui l’intestino debba liberarsi del suo contenuto, come in alcune diarree  tossiche, o nel tentativo di forzare un ostacolo, come in presenza di un ileo meccanico, la peristalsi può aumentare al punto tale da diventare dolorosa. In certi casi, anche non patologici, si manifesta con borborigmi avvertiti non solo soggettivamente, ma anche percepibili anche a distanza.

Antiperistalsi

L’occlusione intestinale meccanica rappresenta un quadro patologico molto grave caratterizzato, tra l’altro, da turbe della peristalsi. Persistendo l’ostruzione, la peristalsi può invertire il proprio movimento (antiperistalsi). In parole semplici, l’antiperistalsi è un’onda di contrazione del tubo digerente diretta in senso contrario al normale: il materiale procede in direzione della bocce e non dell’ano, con conseguente possibile vomito enterico o addirittura fecaloide. A tal proposito leggi anche: Feci dalla bocca: il vomito fecaloide

Assenza di peristalsi

L’assenza di peristalsi è caratteristica della occlusione intestinale paralitica, evento morboso legato a varie condizioni ma particolarmente agli interventi chirurgici.
Può accadere per esempio, per vari motivi nel decorso post operatorio, che subentri una paralisi della muscolatura liscia intestinale con assenza di canalizzazione. Questa evenienza, favorevole rispetto alla forma meccanica, tende a risolversi spontaneamente nell’arco di poche ore, al massimo 72, in relazione alla sede, alla durata, all’entità dell’intervento subito. La manovra di auscultazione dell’addome eseguita periodicamente dal chirurgo serve appunto a evidenziare la ripresa dell’attività peristaltica che si accompagnerà con l’emissione di aria dall’ano a testimonianza dell’avvenuta ricanalizzazione e quindi dell’esito favorevole dell’intervento.

Per approfondire:

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Feci dalla bocca: il vomito fecaloide

MEDICINA ONLINE DONNA CORPO DOLORE TRISTE PANCIA MESTRUAZIONI CICLOIl vomito fecaloide è un tipo particolare di vomito caratterizzato dall’emissione di materiale scuro, solitamente tendente al marrone, maleodorante, simile alle feci, tipicamente associato all’occlusione intestinale. L’occlusione intestinale consiste nell’arresto della progressione delle materie fetali e di gas nell’interno del lume del canale digerente. Il materiale fecale contenuto nel vomito fecaloide in genere è molto più acquoso e morbido rispetto alle feci vere e proprie che sono normalmente più disidratate e solide.

Leggi anche: Frequenza defecazione: quante volte al giorno è normale andare di corpo?

Cause e fattori di rischio

Le cause di ostruzione intestinale, e quindi di vomito decaloide, sono molteplici. Le più frequenti sono:

  • masse fecali indurite e accumulate nel crasso a causa di una stitichezza cronica ;
  • grossi calcoli biliari pervenuti nell’intestino
  • numerosi vermi intestinali, ad esempio ascaridi aggrovigliati, a “matassa”, nel tenue;
  • stenosi cicatriziali consecutive a processi ulcerosi intestinali;
  • presenza di voluminosi tumori intestinali;
  • presenza di voluminosi tumori NON intestinali ma che comunque comprimono l’intestino;
  • inginocchiamenti di qualche ansa intestinale;
  • presenza di un corpo estraneo rimasto bloccato nell’intestino (ad esempio un sex toy rimasto bloccato a livello del retto-sigma);
  • picacismo (ingestione continuata nel tempo di sostanze non nutritive, come avviene nella tricofagia);
  • volvolo (torsione di un segmento dell’intestino);
  • strozzamento per ernie esterne o interne.

In generale: qualsiasi ostruzione che non permetta la fuoriuscita delle feci parzialmente/totalmente formate attraverso l’ano, è potenzialmente causa di vomito fecaloide.

Per approfondire alcune delle possibili cause, vi consigliamo di leggere:

Segni e sintomi associati al vomito fecaloide

Il rigurgito di materiale fecale si associa spesso ad alcuni sintomi:

  • “facies abdominalis” del paziente (colorito grigio-pallido, naso affilato ed occhi infossati);
  • polso piccolo e frequente;
  • dolore colico intermittente;
  • meteorismo;
  • inappetenza;
  • malessere generale.

Se l’ostruzione interviene in modo rapido ed acuto e coinvolge anche il peritoneo, si possono avere anche:

  • contrattura della parete addominale (addome ligneo);
  • dolore addominale intenso;
  • singhiozzo ostinato;
  • febbre elevata.

Leggi anche: Peritonite: tipi, cause, sintomi, diagnosi e terapie

Diagnosi

La presenza stessa di un vomito di tipo fecaloide, indica al medico che il blocco è situato nella parte più bassa delle vie digerenti (ad esempio nel colon trasverso o discendente): se infatti il blocco fosse più alto (cioè più vicino allo stomaco), il vomito sarebbe di tipo NON fecaloide, visto che il materiale alimentare presente a questi livelli non avrebbe il tempo di diventare fecaloide, cosa che avviene solo quando il materiale è molto “più in là” nel suo viaggio verso l’ano. A questo punto però è importante capire la causa a monte che ha determinato il blocco e quindi il vomito fecaloide. La diagnosi si serve di vari strumenti, tra cui:

  • l’anamnesi (il paziente descrive i suoi sintomi, eventuali patologie psichiatriche che ad esempio lo portano ad ingoiare oggetti ed eventuali altri comportamenti che possono aver determinato un blocco intestinale, come l’uso di sex toys);
  • l’esame obiettivo (la “visita vera e propria” in cui il medico ad esempio palpa l’addome);
  • strumenti medicina di laboratorio (ad esempio esame del sangue, delle feci, dell’urina, del vomito, di campione bioptico raccolto con endoscopia…);
  • strumenti di diagnostica per immagini (radiografia addominale, TC addominale, ecografia addominale, colonscopia, gastroscopia…).

Leggi anche:

Terapie

Essendo le sue cause moltiplici, non esiste una terapia unica che risolva tutti i tipi di vomito fecaloide. La cura specifica del vomito fecaloide dipende infatti essenzialmente dalla causa che l’ha determinato a monte: risolto l’agente eziologico, il vomito fecaloide dovrebbe cessare di verificarsi. La terapia è molto spesso chirurgica (ad esempio rimozione di tumore intestinale) ed in alcuni casi è eseguita in modo meno invasivo rispetto alla chirurgia “a cielo aperto”, tramite via endoscopica o laparoscopica.

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Riconoscere i differenti tipi di vomito a seconda del colore

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Vomito di colore verde

Il vomito di colore verde è definito “vomito biliare” e si presenta con emissione di bile che ha un caratteristico colore giallastro-verde scuro. Il colore della bile presente nel vomito può variare dal giallo al verde scuro a seconda dei tempi di ristagno della bile nello stomaco. Se il vomito è di tipo biliare, può essere causato da: sbornia, avvelenamento da cibo o blocco dell’intestino. Il colore verde può essere in alcuni casi causato anche dal cibo che si è recentemente ingerito. Per approfondire:

Vomito di colore giallo

Il vomito di colore giallo, come già detto, è spesso causato dall’emissione di bile. In molti causi può essere causato da una condizione denominata “stenosi” che consistente nel restringimento di un orifizio, di un dotto, di un vaso sanguigno o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio di alcune sostanze.

Vomito di colore marrone con odore fecaloide

Se il vomito è di colore marrone/marrone scuro ed ha anche un cattivo odore simile alle feci, la causa potrebbe risiedere in un “blocco intestinale“ cioè nell’arresto dell’emissione delle feci a causa di stitichezza cronica, calcoli biliari nell’intestino, poliposi, grossi tumori del colon, strozzamento per ernie, paralisi della parete colica o altri motivi ostruttivi. In caso di blocco intestinale, il materiale fecale più o meno formato, non riuscendo a trovare strada verso l’ano, risale in direzione opposta: in questo caso il vomito prende il nome di “vomito fecaloide“. In genere più il vomito fecaloide è “liquido” e marrone chiaro, più l’ostruzione è presente ad un livello “alto” dell’apparato digerente, mentre più è marrone scuro e “duro”, più l’ostruzione è presente ad un livello “basso” (più vicino all’ano). Per approfondire, leggi: Feci dalla bocca: il vomito fecaloide

Vomito di colore “caffeano”

Se il colore marrone è simile a quello di un fondo di caffè, prende il nome di “vomito caffeano” e potrebbe essere causato da una emorragia interna con il sangue che ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. In questo caso, al contrario del vomito fecaloide, è assente l’odore simile alle feci. Il vomito con sangue digerito/coagulato è tipico delle emorrargie interne che avvengono in un tratto “basso” dell’apparato digerente. E’anche facile osservarlo quando esce il sangue dal naso e ci si stende: il sangue verrà digerito e questo, provocherà insistenti conati di vomito. Per approfondire:

Vomito di colore rosso vivo

Il vomito con sangue di colore rosso vivo (detto “ematemesi”) solitamente è causato dalla presenza di una emorragia interna con il sangue che non ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. Ciò è possibile ad esempio in caso di un ulcera aperta a livello di stomaco o esofago. L’ematemesi spesso avviene in caso di rottura di “varici esofagee”, una grave condizione patologica caratterizzata dalla formazione e rottura di varici a carico delle vene del plesso sotto-mucoso dell’esofago, correlata ad uno stato di ipertensione portale cronica a sua volta determinata da patologie croniche del fegato, come la cirrosi epatica, di cui rappresenta una temibile complicazione. L’emorragia del tratto iniziale dell’apparato digerente determina spesso, oltre all’ematemesi, anche melena (emissione di feci di colore nero-piceo). Per approfonire, leggi:

Vomito di colore bianco

Il vomito di colore bianco è causato dall’acido dei succhi gastrici. Spesso è accompagnato anche da muco viscoso o mucoso. Quando è di tipo “mucoso” solitamente non è acido. Quando si tratta perlopiù di succhi gastrici, può essere acido. Il vomito bianco può verificarsi anche quando si è recentemente mangiato qualcosa di bianco, come ad esempio il latte.

Vomito di tanti colori diversi

Questo tipo di vomito in genere è un vomito di tipo “gastrico” che contiene cibo o pezzetti di cibo non digeriti, che non hanno avuto il tempo di superare lo stomaco.

Diagnosi differenziale

Oltre al colore, in questo articolo abbiamo quindi intuito che anche il tipo di vomito può essere utile al medico per capire qual è la causa della sua comparsa:

  • vomito alimentare: se vengono rigettati alimenti anche a distanza dai pasti;
  • vomito acquoso: se è acido, con poca mucina, e sono presenti succhi gastrici;
  • vomito mucoso: se è anacido, ricco di mucina, e sono presenti succhi gastrici;
  • vomito biliare: se si presenta emissione di bile ed ha un caratteristico colore verde scuro;
  • vomito fecaloide nel caso abbia un colore marrone scuro ed un tipico odore di feci, dovuti a stasi prolungata nell’intestino (nel caso, ad esempio, di occlusione intestinale), per cui la flora batterica prolifera indefinitamente;
  • vomito emorragico o ematemesi: se è presente sangue rosso vivo;
  • vomito caffeano, se è presente sangue digerito con un tipico colore nerastro (“a posa o fondo di caffè”).

Per aiutarsi nella diagnosi, il medico può servirsi di vari strumenti, tra cui:

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