Stomie: cosa sono, a che servono, quanti tipi esistono?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma STOMIE COSA SONO SERVONO TIPI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpegLa parola “stomia” (in inglese “stoma”) deriva dal greco e significa “apertura”. È il risultato di un intervento chirurgico attraverso il quale si crea un’apertura attraverso la cute che consente pertanto il passaggio di vari elementi (gas, urina, feci) dall’interno all’esterno del corpo attraverso un canale neoformato. Una stomia può essere temporanea o definitiva.

Perché una stomia può essere necessaria?

Questo passaggio alternativo si rende necessario in quegli interventi in cui la via naturale con l’esterno non può essere raggiunta o viene ad essere eliminata, ad esempio in caso di amputazione dell’ano in corso di interventi per rimuovere grosse masse tumorali della zona, o “scavalcata”, come avviene in alcune stomie temporanee.

Quali tipi di stomia esistono?

Esistono vari tipi di stomie, tra cui:

  • enterostomie (ileostomia e colostomia) che permettono il passaggio di feci e gas);
  • tracheostomia: permette di aprire una via respiratoria alternativa a livello della trachea, quando serva una intubazione endotracheale prolungata o in caso di interventi chirurgici che rendono impossibile l’intubazione;
  • urostomia: permette il passaggio di urina verso l’esterno, in caso di rimozione della vescica.

Per approfondire leggi: Differenze tra ileostomia, colostomia e urostomia

La stomia, in molti casi, è l’unica soluzione per poter affrontare una patologia che ha necessitato una importante demolizione chirurgica, specie in caso di grandi masse tumorali. Pur rappresentando, specie la definitiva, un elemento che diminuisce la qualità della vita del paziente e fonte di disagio per esso, va comunque vissuta come la soluzione di un problema e non come un problema essa stessa.

Leggi anche: Tumore del colon retto con metastasi: chirurgia, chemioterapia e terapie biologiche

Gestire le stomie enteriche: consigli

La pulizia deve essere molto accurata e nell’applicare la sacca si deve fare attenzione a non posizionarla troppo lenta altrimenti ci sarà una sicura fuoriuscita delle feci che appunto possono irritare la stomia. Il posizionamento non deve essere nemmeno troppo stretto altrimenti la stomia viene strozzata e viene meno l’irrorazione sanguigna con conseguente necrosi dei tessuti. Le sacche per le stomie sono di due tipi: monopezzo e a due pezzi (parte adesiva più sacca). La loro applicazione deve essere valutata anche in base al fatto che il paziente sia allettato o meno.Sostituire sempre la sacca quando è piena per due terzi per evitare che il peso la stacchi. Per ovviare al cattivo odore per la formazione di gas oggi è possibile trovare in commercio sacche dotate di filtri, rimane comunque importante una adeguata alimentazione.

Leggi anche: Digiunostomia e gastrostomia nella nutrizione artificiale enterale

Gestire la stomia a casa, a chi rivolgermi?

Per avere un supporto professionale nella gestione casalinga di una stomia, potete contattare uno stomaterapista, cioè un infermiere specializzato nella gestione della stomia. Ti aiuterà inizialmente a gestire la stomia e successivamente ti accompagnerà in un percorso educativo che ti consentirà di diventare autonomo nella gestione della stomia.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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