La nutrizione può essere naturale, quando il paziente assume cibi e bevande tramite la bocca, o artificiale, quando il paziente non sia in grado di alimentarsi in modo sufficiente, momentaneamente o permanentemente, per tale via naturale. La nutrizione artificiale è un complesso di procedure mediante le quali è possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali del paziente, sopperendo al mancato funzionamento di alcuni meccanismi fisiologici legati all’apparato digerente che sono venuti a mancare. La nutrizione artificiale può essere:
- parenterale: quando il sistema digerente non è funzionante, le sostanze nutritive già digerite vengono immesse direttamente nel sangue venoso centrale o periferico, andando a “scavalcare” le vie digerenti;
- enterale: quando il sistema digerente è funzionante, le sostanze vengono immesse direttamente in esso, scavalcando bocca ed esofago, o – in alcuni casi – anche stomaco e duodeno.
Nutrizione enterale
Con la nutrizione enterale, i nutrienti (da alimenti naturali o a preparazione industriale) sono somministrati direttamente nella via digestiva, a livello dello stomaco, mediante l’impiego di apposite sonde inserite generalmente dal naso (sondino nasogastrico) o dalla bocca. Quando il medico prevede un percorso di nutrizione artificiale superiore ai 30 giorni, questa via è sempre quella da preferire quando possibile; si preferisce perché è la nutrizione più simile a quella fisiologica. Se il sondino introdotto nel naso supera lo stomaco ed arriva fino al duodeno, si parla di sondino nasoduodenale, se raggiunge il digiuno (parte dell’intestino tenue) allora si parla di sondino nasodigiunale.
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Digiunostomia e gastrostomia
Se la sonda non può essere inserita tramite naso o bocca (come nel caso vi siano ostruzioni non superabili, ad esempio tumori dell’esofago), si può effettuare una gastrostomia o una digiunostomia ed introdurre la sonda per via percutanea (PEG) rispettivamente nello stomaco e nel digiuno, evenienza certamente più invasiva ma a volte necessaria. In questo caso le stomie prendono il nome di “stomie nutrizionali” (gastrostomia nutrizionale e digiunostomia nutrizionale).
Digiunostomia
La digiunostomia è una procedura chirurgica con cui si provoca un’apertura artificiale nel digiuno attraverso la parete addominale, il cui scopo è quello di consentire l’introduzione di soluti nutrienti nell’intestino tenue al fine di superare ostacoli e permettere così l’alimentazione del paziente. Viene raccomandata in presenza di ostacoli (ad esempio neoplasie allo stomaco o pseudo-ostruzione intestinale) o come intervento preparatorio per il trattamento di stenosi esofagee (restringimento dell’esofago). Viene utilizzata anche dopo interventi molto debilitanti per l’organismo come in caso di esofagectomia. La digiunostomia prevede l’introduzione di un sondino attraverso l’apertura sulla parete dell’intestino ileo che viene fissato con una serie di punti e fatto fuoriuscire da una controapertura della parete addominale sul piano cutaneo. Il sondino viene mantenuto fino all’intervento chirurgico risolutivo o in via palliativa. Fra le varie complicazioni possibili di una digiunostomia, vi sono: ascesso cutaneo o intraddominale, ischemia intestinale, diarrea, nausea, ipokaliemia, iperglicemia, distensione addominale. Esistono diverse procedure per effettuare una digiunostomia, tra cui:
- digiunostomia secondo Witzel, che può portare ad incontinenza con reflussi di succo enterico;
- digiunostomia a Y secondo Maydl.
Gastrostomia
La gastrostomia è un intervento chirurgico con cui si crea un’apertura nello stomaco, indicata in caso di neoplasie esofagee, incapacità di deglutire (ad esempio in anziani debilitati o pazienti con morbo di Alzheimer) o interventi chirurgici. Si opera sotto anestesia totale, la parete anteriore dello stomaco viene suturata con la parete addominale e dopo si inserisce una protesi o sonda (spesso il catetere di Foley). In ogni caso il tubo viene aperto solo in occasione dei pasti, ma anche per la pulizia.
Nutrizione enterale: soluzioni usate
L’alimentazione enterale, che sia tramite sondino nasale o tramite stomia nutrizionale, si avvale di soluzioni apposite, prodotte dall’industria farmaceutica o confezionate dai servizi farmaceutici ospedalieri,curate in modo attento dalla elevata competenza del farmacista ospedaliero esse devono essere bilanciate dal punto di vista nutritivo e arricchite di vitamine e sali minerali. L’impiego di pompe per infusione permette di evitare l’eventuale insorgenza di dumping syndrome o di coliche addominali con diarrea.
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