Con “sindrome di Wiskott-Aldrich” (in inglese “Wiskott–Aldrich syndrome”) in medicina ci si riferisce ad una rara malattia genetica legata al cromosoma X caratterizzata da Continua a leggere
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Vomitare sangue: l’emorragia dell’apparato gastroenterico superiore
L’emorragia del tratto iniziale dell’apparato digerente determina ematemesi, cioè vomito di sangue, spesso associata a melena (emissione di feci di colore nero-piceo). Se il sanguinamento è Continua a leggere
Differenza tra ematochezia, rettorragia, proctorragia, melena, sangue occulto nelle feci
Il termine “ematochezia” indica l’emissione di feci miste a sangue di colore rosso vivo. Il sangue in questo Continua a leggere
Differenza tra vomito rosso, verde, giallo, marrone, fecaloide, caffeano, emorragico
Almeno una volta nella nostra vita tutti noi ci siamo confrontati con questo problema. Vediamo di capire e comprendere quali siano i colori del vomito e quale sia il loro significato spiegato in modo semplice e dettagliato. Questa guida è ovviamente esemplificativa: in caso di vomito contattate il vostro medico di fiducia evitando pericolose auto-diagnosi.
Vomito di colore verde
Il vomito di colore verde è definito “vomito biliare” e si presenta con emissione di bile che ha un caratteristico colore giallastro-verde scuro. Il colore della bile presente nel vomito può variare dal giallo al verde scuro a seconda dei tempi di ristagno della bile nello stomaco. Se il vomito è di tipo biliare, può essere causato da: sbornia, avvelenamento da cibo o blocco dell’intestino. Il colore verde può essere in alcuni casi causato anche dal cibo che si è recentemente ingerito. Per approfondire:
- Cistifellea: cos’è, a cosa serve e dove si trova
- Bile: dove si trova, a che serve e da cosa è composta?
Vomito di colore giallo
Il vomito di colore giallo, come già detto, è spesso causato dall’emissione di bile. In molti causi può essere causato da una condizione denominata “stenosi” che consistente nel restringimento di un orifizio, di un dotto, di un vaso sanguigno o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio di alcune sostanze.
Vomito di colore marrone con odore fecaloide
Se il vomito è di colore marrone/marrone scuro ed ha anche un cattivo odore simile alle feci, la causa potrebbe risiedere in un “blocco intestinale“ cioè nell’arresto dell’emissione delle feci a causa di stitichezza cronica, calcoli biliari nell’intestino, poliposi, grossi tumori del colon, strozzamento per ernie, paralisi della parete colica o altri motivi ostruttivi. In caso di blocco intestinale, il materiale fecale più o meno formato, non riuscendo a trovare strada verso l’ano, risale in direzione opposta: in questo caso il vomito prende il nome di “vomito fecaloide“. In genere più il vomito fecaloide è “liquido” e marrone chiaro, più l’ostruzione è presente ad un livello “alto” dell’apparato digerente, mentre più è marrone scuro e “duro”, più l’ostruzione è presente ad un livello “basso” (più vicino all’ano). Per approfondire, leggi: Feci dalla bocca: il vomito fecaloide
Vomito di colore “caffeano”
Se il colore marrone è simile a quello di un fondo di caffè, prende il nome di “vomito caffeano” e potrebbe essere causato da una emorragia interna con il sangue che ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. In questo caso, al contrario del vomito fecaloide, è assente l’odore simile alle feci. Il vomito con sangue digerito/coagulato è tipico delle emorrargie interne che avvengono in un tratto “basso” dell’apparato digerente. E’anche facile osservarlo quando esce il sangue dal naso e ci si stende: il sangue verrà digerito e questo, provocherà insistenti conati di vomito. Per approfondire:
- Sangue dal naso (epistassi) in bambini e adulti: cause, rimedi naturali, cosa fare e cosa NON fare
- Emorragia interna: diagnosi, colore del sangue, sintomi e segni
Vomito di colore rosso vivo
Il vomito con sangue di colore rosso vivo (detto “ematemesi”) solitamente è causato dalla presenza di una emorragia interna con il sangue che non ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. Ciò è possibile ad esempio in caso di un ulcera aperta a livello di stomaco o esofago. L’ematemesi spesso avviene in caso di rottura di “varici esofagee”, una grave condizione patologica caratterizzata dalla formazione e rottura di varici a carico delle vene del plesso sotto-mucoso dell’esofago, correlata ad uno stato di ipertensione portale cronica a sua volta determinata da patologie croniche del fegato, come la cirrosi epatica, di cui rappresenta una temibile complicazione. L’emorragia del tratto iniziale dell’apparato digerente determina spesso, oltre all’ematemesi, anche melena (emissione di feci di colore nero-piceo). Per approfonire, leggi:
- Vomitare sangue ed ematemesi: cos’è, cosa fare, cause e terapie
- Vomitare sangue l’emorragia dell’apparato gastroenterico superiore
- Feci nere e melena: cause e cure in adulti e neonati
- Cirrosi epatica e fegato: sintomi, dieta, diagnosi, terapia e prevenzione
- Varici esofagee classificazione, dieta, legatura, complicanze
Vomito di colore bianco
Il vomito di colore bianco è causato dall’acido dei succhi gastrici. Spesso è accompagnato anche da muco viscoso o mucoso. Quando è di tipo “mucoso” solitamente non è acido. Quando si tratta perlopiù di succhi gastrici, può essere acido. Il vomito bianco può verificarsi anche quando si è recentemente mangiato qualcosa di bianco, come ad esempio il latte.
Vomito di tanti colori diversi
Questo tipo di vomito in genere è un vomito di tipo “gastrico” che contiene cibo o pezzetti di cibo non digeriti, che non hanno avuto il tempo di superare lo stomaco.
Diagnosi differenziale
Oltre al colore, in questo articolo abbiamo quindi intuito che anche il tipo di vomito può essere utile al medico per capire qual è la causa della sua comparsa:
- vomito alimentare: se vengono rigettati alimenti anche a distanza dai pasti;
- vomito acquoso: se è acido, con poca mucina, e sono presenti succhi gastrici;
- vomito mucoso: se è anacido, ricco di mucina, e sono presenti succhi gastrici;
- vomito biliare: se si presenta emissione di bile ed ha un caratteristico colore verde scuro;
- vomito fecaloide nel caso abbia un colore marrone scuro ed un tipico odore di feci, dovuti a stasi prolungata nell’intestino (nel caso, ad esempio, di occlusione intestinale), per cui la flora batterica prolifera indefinitamente;
- vomito emorragico o ematemesi: se è presente sangue rosso vivo;
- vomito caffeano, se è presente sangue digerito con un tipico colore nerastro (“a posa o fondo di caffè”).
Per aiutarsi nella diagnosi, il medico può servirsi di vari strumenti, tra cui:
- anamnesi (raccolta dei dati del paziente e dei sintomi che avverte);
- esame obiettivo (visita “vera e propria” con raccolta dei segni);
- esami di laboratorio (ad esempio esami del sangue, esami allergologici, esami per valutare la funzionalità epatica e quella pancreatica);
- esami strumentali come radiografia dell’addome con o senza mezzo di contrasto, TC, ecografie, esofagogastroduodenoscopia, colonscopia.
Per approfondire:
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Ulcera a stomaco, intestinale, da stress, perforante e sanguinante
Il termine “ulcera” in medicina indica una soluzione di continuo (cioè una interruzione) del rivestimento mucoso di un tessuto/organo, di diametro maggiore di 3 mm e di forma generalmente rotondeggiante od ovalare con margini più o meno netti. La lesione ulcerosa ha inoltre tre caratteristiche:
- ha una riparazione lenta, difficoltosa o addirittura può essere caratterizzata da assente cicatrizzazione;
- ha scarsa tendenza alla risoluzione spontanea;
- ha la capacità di penetrare a fondo nel tessuto fino ad arrivare alla completa perforazione della parete del viscere.
Esistono molti tipi diversi di ulcera in base alle sue caratteristiche morfologiche, al tessuto dove si verifica ed alle cause che l’hanno determinata. Tipici esempi di ulcera sono l’ulcera gastrica e l’ulcera duodenale, che prendono il nome di “ulcera peptica” e sono causate nella maggioranza dei casi da un’infezione dello stomaco provocata dal batterio denominato Helicobacter pylori; altra causa importante di ulcera peptica è rappresentata dall’uso cronico/abuso farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’acido acetilsalicilico contenuto nella classica aspirina.
L’ulcera può presentarsi in diverse forme e tipologie, come ad esempio:
- ulcera fissurale (ragade): perdita più o meno estesa di sostanza che forma una fessura nel tessuto;
- ulcera canalicolari (fistole): l’ulcera rappresenta lo sbocco di un tragitto fistoloso (u. canalicolari o fistole).
Nell’ulcera si distinguono due parti: un fondo e i margini. Il fondo può essere:
- appianato;
- a forma di scodella;
- a cratere;
- rilevato;
- formato da tessuto necrotico;
- formato da tessuto granuleggiante.
I margini possono essere:
- pianeggianti o rilevati;
- introflessi o estroflessi;
- aderenti al fondo o scollati.
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Classificazione in base al sito di insorgenza
L’ulcera può presentarsi in ogni parte del tratto digestivo, dall’esofago al retto. Le cause sono numerose e si differenziano in base alla sede della lesione.
- L’ulcera esofagea è una delle complicanze del reflusso gastroesofageo non adeguatamente trattato; può manifestarsi con anemizzazione, dolore restrosternale, disfagia dolorosa o, in alcuni casi, con emorragia grave; più raramente l’ulcera esofagea è conseguenza della ingestione accidentale di caustici ed in quel caso prende il nome di ulcera da caustici.
- L’ulcera gastrica e quella duodenale (genericamente definite come ulcera peptica) sono causate nella maggioranza dei casi da un’infezione dello stomaco provocata dal batterio denominato Helicobacter pylori; altra causa importante è rappresentata dal consumo di farmaci antinfiammatori non steroidei unita al fumo di sigaretta ed allo stress prolungato. Per approfondire leggi l’ultimo paragrafo.
- L’ulcera dell’intestino mesenteriale è un’ulcera che si presenta lungo la porzione più lunga dell’intestino che si estende dal duodeno fino al cieco ed è presente nel “morbo di Crohn“. Si caratterizza per la presenza di ulcerazioni intestinali associate ad aree rigenerative, spesso esuberanti (pseudopolipi); frequenti le adesioni tra varie anse, cui seguono le fistole interne e le raccolte ascessuali circoscritte.
- L’ulcera del colon è presente nella “rettocolite ulcerosa” (con lesioni limitate alla mucosa che interessano primariamente il retto potendo estendersi a monte in modo continuo) e nel morbo di Crohn, nella quale le ulcere sono invece più frequentemente a distribuzione segmentaria, con ispessimento parietale e fessurazioni profonde.
- L’ulcera del retto è un’ulcera in genere singola che si presenta al retto (il tratto di intestino che precede l’ano) ed è causata da cronica difficoltà nell’atto della defecazione, con traumatismo continuo della mucosa che porta alla formazione di una lesione ulcerativa vicino al margine anale (a circa 5÷10 cm).
Cause e cure di ulcera
Le cause sono diverse e di differente natura:
- meccaniche,
- chimiche,
- infettive,
- trofiche (per scarsa irrorazione dei tessuti periferici come avviene nelle u. vascolari e in quelle diabetiche),
- avitaminosiche,
- neoplastiche (ulcus rodens),
- fisiche (raggi X e radiazioni ionizzanti).
Pertanto la cura delle ulcere differisce in rapporto alla loro natura, essendo ora di competenza medica (ulcere infettive) ora di competenza chirurgica (ulcere del tratto gastroduodenale).
Ulcera peptica
L’esempio tipico di ulcera è quella peptica, conosciuta anche come ulcera allo stomaco anche se in realtà può colpire anche il duodeno, cioè il segmento intestinale che è posto dopo lo stomaco. L’ulcera peptica è una lesione circoscritta che colpisce la mucosa (il rivestimento) dello stomaco, la prima porzione dell’intestino tenue o, occasionalmente, la parte inferiore dell’esofago. E’ tra le ulcere più diffuse, interessando il 5% della popolazione.
I suoi sintomi più comuni consistono nello svegliarsi improvvisamente di notte con dolore addominale superiore che tende a migliorare in seguito ad un pasto. Il dolore è spesso descritto come “sordo” o come un bruciore. Altri sintomi includono eruttazione, vomito, perdita di peso, scarso appetito. Tuttavia, circa un terzo degli anziani non presentano alcun sintomo.
Le complicazioni includono sanguinamento, perforazione e blocco dello stomaco. Il sanguinamento si verifica in circa il 15% delle persone e può determinare pericolose emorragie con ematemesi (sangue nel vomito) o melena (feci di colore molto scuro, tendente al nero, a causa della presenza di sangue digerito).
Le cause più comuni sono il batterio l’Helicobacter pylori ed i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). Altre cause e fattori di rischio includono il fumo di tabacco, lo stress dovuto ad una grave malattia, come la malattia di Behcet, la sindrome di Zollinger-Ellison, la malattia di Crohn e la cirrosi epatica. Le persone anziane sono più esposte al rischio di ulcera peptica perché generalmente più sensibili agli effetti dei farmaci FANS.
La diagnosi viene sospetta quando si presentano i primi sintomi, per poi essere confermata tramite endoscopia o radiografie con bario ingerito come mezzo di contrasto. Le infezioni da Helicobacter pylori possono essere diagnosticate tramite gli esami del sangue per gli anticorpi, un test del respiro per l’urea o una biopsia dello stomaco. Altre condizioni che producono sintomi simili includono il cancro allo stomaco, la malattia coronarica e l’infiammazione del rivestimento dello stomaco o della colecisti.
Leggi anche: Breath test Helicobacter: come funziona, come si fa e valori
Il trattamento comprende lo smettere di fumare, evitare l’assunzione di FANS, di bevande alcoliche e assumere farmaci per diminuire l’acidità dello stomaco. Il farmaco usato per diminuire l’acidità di solito è un inibitore della pompa protonica (IPP) o un antagonista dei recettori H2 con quattro settimane di trattamento iniziale raccomandato. Le ulcere causate da H. pylori sono trattate con una combinazione di farmaci, come l’amoxicillina, la claritromicina e un IPP. La resistenza agli antibiotici è in aumento e il trattamento non può essere quindi sempre efficace. Le ulcere sanguinanti possono essere trattate mediante endoscopia o con la chirurgia a “cielo aperto” tipicamente utilizzata solo nei casi di insuccesso. Il tipo di dieta, contrariamente alla credenza popolare, non riveste un ruolo significativo sia nella prevenzione che come causa di ulcere, come anche la gastrite.
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Sangue occulto nelle feci: da cosa dipende e come si cura
Il sangue occulto nelle feci è uno scenario nel quale gli escrementi presentano delle tracce di sangue non tali da essere visibili a occhio nudo, ma comunque sufficienti da poter essere apprezzate attraverso delle analisi di laboratorio. Si tratta dunque di un test molto importante per lo screening per il tumore del colon-retto, che i medici consigliano di ripetere almeno una volta ogni due anni, superata la cinquantina. Naturalmente, come spesso avviene attraverso tali test di screening, anche questa analisi non ha valenza diagnostica, ma serve unicamente per identificare le persone a rischio per tale tipologia di patologia, e per i polipi intestinali.
Da cosa può dipendere il sangue occulto nelle feci
Sancito quanto precede, è altrettanto ovvio che per poter diagnosticare quali siano le motivazioni sottostanti al sangue occulto nelle feci è necessario indirizzare il paziente verso altri specifici esami, come la colonscopia. Il sangue occulto nelle feci può infatti dipendere da un lungo elenco di diverse condizioni come, tra i principali, l’ulcera duodenale o gastrica, le varici esofagee, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, la diverticolite, le fistole anali, o ancora la possibile contaminazione del campione con sangue mestruale o delle urine, emorroidi, ragadi, dieta inadeguata e così via. Nonostante non sia utile per poter diagnosticare correttamente la patologia alla base del sangue occulto nelle feci, effettuare regolarmente questo esame risulta essere molto utile per una prognosi tempestiva di qualche problema. Stando ai risultati di alcuni studi recenti, ad esempio, la ricerca di sangue occulto nelle feci ha mostrato una riduzione del 33% se il test veniva effettuato ogni anno, e del 21% se effettuato ogni due anni.
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Come prepararsi al test
La preparazione al test per il sangue nelle feci può essere effettuata secondo le indicazioni specifiche del medico, considerando che dipenderà dalla tecnica di diagnostica scelta. In linea di massima, le tecniche tradizionali si basano sull’uso del guaiaco, sfruttando delle striscette di carta che sviluppano un colore definito in presenza di sangue. Per evitare dei falsi risultati positivi, è comunque consigliabile, nei giorni precedenti l’esame, astenersi dal consumo di carni rosse crude o semicrude, salumi, fonti ricchi di vitamine C, alcolici, medicinali antinfiammatori. È ancora consigliato pulire i denti con delicatezza al fine di evitare emorragie gengivali, e seguire un’alimentazione ricca di fibre.
Esistono ad ogni modo delle nuove tecniche di diagnostica molto più avanzate di queste tradizionali, in seguito alle quali non è più necessario rispettare tali norme. I test sono tuttavia in grado di evidenziare solamente la presenza di sangue occulto che proviene dal colon e dal retto, poiché la globina (la porzione proteica che viene impattata da anticorpi diretti attraverso tali test) non supera “indenne” il tratto gastrointestinale superiore, essendo sostanzialmente digerita.
Di norma, questi test più innovativi vengono riservati dunque per i soli test di screening per il cancro al colon / retto, anche per il plus determinato dall’indipendenza dei risultati da possibili emorragie dei tratti iniziali del tubo digerente.
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Qualche ulteriore consiglio
Si ricorda infine che per poter incrementare l’utilità dei test, è importante – durante la raccolta delle feci – campione – cercare di rispettare le indicazioni che il centro di analisi fornirà a tutti i pazienti. Di solito, queste indicazioni sono abbastanza basilari, e fanno riferimento alla necessità di usare un apposito recipiente sterile, ed emettere le feci in un recipiente, evitando di mescolarle con altre sostanze come urine, acqua del wc, detergenti. Quindi, occorre procedere a raccogliere il campione con un’apposita spatolina in almeno tre punti diversi delle feci, fino a riempire metà del recipiente (ottenendo così un campione quanto più omogeneo possibile). Si dovrà infine procedere a scrivere il nome sull’etichetta del sistema per la raccolta delle feci, condurre il campione in laboratorio entro alcune ore o, nella necessità di raccogliere più campioni, conservare le stesse all’interno del frigorifero. Per i motivi e le intuizioni che dovrebbero essere ben chiare a questo punto, evitare di eseguire il test di ricerca del sangue occulto nelle feci durante le mestruazioni, in presenza di emorroidi sanguinanti o quando si perde del sangue con le urine: in tutte queste ipotesi, infatti, i test potrebbero essere inficiati e contaminati da altre sostanza che potrebbero fornire falsi risultati.
Quale contenitore sterile usare?
Per raccogliere e conservare correttamente il campione di feci da inviare in laboratorio, è necessario usare un contenitore sterile apposito, dotato di spatolina. Il prodotto di maggior qualità, che ci sentiamo di consigliare per raccogliere e conservare le feci, è il seguente: http://amzn.to/2C5kKig
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Sangue occulto nelle feci: come interpretare il risultato dell’esame
In condizioni normali lo stomaco e l’intestino perdono una quantità di sangue minima durante la digestione, quindi la presenza nelle feci è trascurabile e non è rilevabile dall’esame del sangue occulto.
Quando sono presenti polipi, cioè le piccole sporgenze simili a dita all’interno dell’intestino o del retto, questi possono essere fragili e sanguinare, ad esempio quando vengono a contatto con i prodotti della digestione. Il sangue di solito non è visibile ad occhio nudo nelle feci, ma può essere individuato con l’esame del sangue occulto. I polipi benigni sono relativamente comuni dopo i 50 anni, ma possono diventare maligni e diffondersi anche in altre parti dell’organismo (tumore metastatico).
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La maggior parte dei casi di tumore del colon-retto ha infatti origine da polipi intestinali benigni che si trasformano in polipi maligni. Il sangue nelle feci, quindi, può indicare che il paziente ha dei polipi intestinali che, se non controllati, potrebbero trasformarsi in un tumore maligno. In molti casi le tracce di sangue sono il primo e unico segno del tumore al colon-retto, quindi l’esame del sangue occulto nelle feci è uno strumento di screening fondamentale per questo tipo di tumore. L’esame del sangue occulto nelle feci può essere eseguito con metodi diversi a seconda del laboratorio ma, indipendentemente dalla tecnica di analisi usata, è consigliabile eseguire l’esame su almeno tre campioni raccolti in giorni diversi, perché il sanguinamento, in particolare quello causato dai polipi e dai tumori, è intermittente. Con i test di ultimissima generazione potrebbe essere sufficiente, almeno a livello di screening, l’esecuzione su un unico campione.
In media, per ogni 100 persone che fanno l’esame, cinque risultano positive (fonte: AIRC). In caso di esito positivo saranno necessari ulteriori approfondimenti per capirne l’origine, in quanto l’esame permette solo di sapere se sia presente o meno, e distinguere così le diverse possibili spiegazioni (oltre al tumore il test potrebbe essere positivo a causa di emorroidi, ragadi, diverticolosi…). Il grande vantaggio di questo esame è che, a differenza della colonscopia, non è assolutamente invasivo e non richiede alcun tipo di preparazione. È inoltre economico e permette di mettere in atto programmi di screening a livello dell’intera popolazione (in base all’età, ovviamente).
I lati negativi sono invece i seguenti:
- Potrebbe non rilevare un tumore che non sanguina,
- Può essere causa di falsi positivi,
- Richiede di essere fatto relativamente spesso (una volta all’anno secondo alcune società scientifiche),
- La colonscopia è necessaria in caso di esito positivo.
Interpretazione
Un risultato negativo indica che non è presente sangue nelle feci e, anche se non consente di escludere con assoluta certezza la presenza di un tumore, permette una ragionevole tranquillità. Un esito positivo indica che c’è un sanguinamento anomalo nell’apparato digerente, la cui causa può essere per esempio:
- ulcera,
- diverticolite,
- polipi,
- malattia infiammatoria cronica intestinale,
- emorroidi,
- tumore.
Alcuni test di vecchia generazione potrebbero positivizzarsi anche in caso di sanguinamento presente a livello di gengive o naso, mentre nei test più recenti (immunochimici) viene individuato solo il sangue proveniente dal tratto digestivo inferiore. Se l’esito dell’esame è positivo, a prescindere dalla metodologia usata è necessario eseguire ulteriori accertamenti, ad esempio la sigmoidoscopia o la colonscopia.
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Valori Alti
- Diverticolite
- Emorroidi
- Malattia infiammatoria intestinale
- Polipi intestinali
- Tumore al colon
- Tumore al retto
- Ulcera peptica.
Fattori che influenzano l’esame
L’esame può dare un esito falso positivo se:
- le gengive sanguinano, perché si è andati dal dentista o si soffre di gengivite,
- il paziente soffre di sanguinamento gastrico provocato dai FANS (antinfiammatori non steroidei), come l’aspirina, il naprossene e l’ibuprofene,
- (per alcune metodologie) il paziente assume alimenti come la carne rossa, i broccoli, le rape, il cavolfiore, le mele, le arance, i funghi e il rafano, e farmaci come la colchicina, medicinali contenenti ferro e gli ossidanti (come lo iodio e l’acido borico).
- L’esame può dare un esito falso negativo se il paziente assume integratori e alimenti contenenti la vitamina C.
I risultati possono essere falsati se il campione è contaminato da urine contenenti sangue o dal sangue mestruale.
Quando viene richiesto l’esame
L’esame del sangue occulto nelle feci viene quasi sempre eseguito insieme agli altri esami di routine ed è usato principalmente per la diagnosi precoce del tumore al colon. È uno strumento di screening, e non diagnostico. I medici del Ministero della Salute consigliano ai soggetti di età compresa tra i 50 e i 69 anni di sottoporsi all’esame ogni due anni, mentre l’American Cancer Society americana e altre organizzazioni consigliano di eseguirlo una volta all’anno a partire dai 50 anni di età, oppure seguendo la prescrizione medica basata sulla famigliarità del paziente. La maggior parte dei pazienti che si sottopone all’esame è asintomatica. In alcuni casi il medico può prescrivere la ricerca se il paziente soffre di un’anemia inspiegabile che potrebbe essere causata da sanguinamenti occulti nell’apparato digerente, oppure anche solo sintomi correlati: spossatezza, emoglobina ed ematocrito bassi, feci più scure del normale.
Preparazione richiesta
Prima di eseguire l’esame del sangue occulto nelle feci bisogna osservare diverse precauzioni e raccomandiamo di chiedere indicazioni in merito al medico od al laboratorio. Per gli esami eseguiti con i metodi immunochimici, i più recenti, non ci sono particolari necessità di preparazione, perché l’esame usa gli anticorpi che individuano soltanto il sangue proveniente dal colon. In caso di tecnologie meno recenti è invece possibile che vengano suggerite alcune avvertenze prima di sottoporsi al test:
- Farmaci: Alcuni medicinali sono in grado di causare sanguinamenti e/o falsi positivi, verrà quindi valutato con il medico se e come sospenderli. Ricordiamo per esempio l’aspirina e gli antinfiammatori in genere, ma non solo. L’American Cancer Society ne raccomanda la sospensione a partire da una settimana prima.
- Alcuni alimenti (ad esempio la carne rossa, i broccoli, le rape, il cavolfiore, le mele, le arance, i funghi e il rafano, …) possono reagire con il reagente del test ed essere causa di falsi positivi. Utile sospenderne il consumo da 3 giorni prima.
- La vitamina C, al contrario, può inibire la reazione ed essere causa di falsi negativi; andranno quindi evitati gli integratori che la contengono, così come gli alimenti che ne sono ricchi (arance, limoni, kiwi, …) nei 3 giorni precedenti la raccolta.
- La ricerca del sangue occulto potrebbe positivizzarsi anche in caso di sangue proveniente dalla bocca, il paziente deve quindi evitare gli interventi dentistici nei tre giorni precedenti la raccolta del campione perché, se le gengive sanguinano, l’esito dell’esame sarà positivo.
Quale contenitore sterile usare?
Per raccogliere e conservare correttamente il campione di feci da inviare in laboratorio, è necessario usare un contenitore sterile apposito, dotato di spatolina. Il prodotto di maggior qualità, che ci sentiamo di consigliare per raccogliere e conservare le feci, è il seguente: http://amzn.to/2C5kKig
Altre informazioni
Screening del tumore del colon-retto
La ricerca del sangue occulto può essere preceduta o seguita dall’esplorazione digitale del retto, che serve per individuare eventuali polipi rettali. Se la ricerca di sangue occulto dà esito positivo, possono essere seguiti da altri accertamenti, per individuare i polipi, rimuoverli e sottoporli alla biopsia. Questi altri accertamenti possono anche essere svolti in alternativa all’esame delle feci, se il medico lo ritiene opportuno. Tra di essi ricordiamo:
- La rettosigmoidoscopia, che viene talvolta usata anche a livello di screening; è un esame simile alla colonscopia, ma che si limita alla valutazione del tratto terminale dell’intestino e richiede quindi una preparazione meglio tollerata dai pazienti. L’AIRC consiglia di effettuarla un’unica volta se l’obiettivo è lo screening, tra i 58 e i 60 anni.
- La colonscopia è un esame più invasivo: il retto e il colon sono esaminati con un tubicino flessibile. Anche durante la colonscopia possono essere rimossi gli eventuali polipi. Questo esame viene consigliato in caso di precedente diagnosi di polipi (in genere ogni 5 anni) oppure nei soggetti con famigliarità per il tumore al colon. Se usata come screening è sicuramente l’esame più affidabile, la l’invasività la rende un’opzione poco pratica.
- La colonscopia virtuale è un esame meno invasivo che usa la stessa tecnologia della TAC per visualizzare il colon, minimizzando così i disagi per il paziente rispetto all’esame classico. È molto più accurata rispetto alla ricerca del sangue occulto e, essendo meno invasiva, potrebbe permettere un’applicazione su vasta scala per individuare con largo anticipo la presenza di tumore, ma esistono alcuni dubbi che sono ad oggi ancora in fase di valutazione prima che possa essere proposta in sostituzione dell’esame del sangue.
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Feci nere e melena: cause e cure in adulti e neonati
La presenza di sangue nelle feci conferisce loro un colore molto scuro, tendente al nero. È sangue che arriva dalla zona alta dell’apparato gastrointestinale, ovvero dall’esofago, dallo stomaco e dall’intestino tenue: se il sangue derivasse da una zona bassa dell’intestino (più vicino all’ano), il sangue sarebbe di colore rosso vivo e non marrone scuro tendente al nero. Le feci nere dovute a sanguinamento prendono il nome di “melena“. Non tutte le feci nere sono necessariamente dovute a sanguinamento: “false melene” sono quelle feci che risultano scure o nere, ma in realtà non contengono sangue.
Le feci nere possono essere provocate da varie cause, come ad esempio l’ingestione di alcune sostanze o l’assunzione di integratori di ferro. Tuttavia, come prima accennato, le feci nere possono anche essere causate da una grave condizione, ovvero il sanguinamento nel tratto digestivo dovuto ad un’ulcera peptica. Tra le cause più comuni di feci nere spiccano:
- ulcera allo stomaco (ulcera peptica);
- infiammazione del tratto gastrointestinale;
- uso di farmaci anti-infiammatori non steroidei.
Le feci nere potrebbero essere un’abitudine per le persone che hanno subito un intervento di colectomia, perché il cibo non viene digerito nel modo più completo. Tuttavia, se si è presentato un sanguinamento gastrointestinale in passato, le feci hanno un cattivo odore o il problema va avanti per più di un paio di giorni, consultare immediatamente il medico.
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Le cause di feci nere
Una delle possibili cause di melena è l’ulcera che sanguina: l’ulcera è una ferita che appare sul rivestimento dello stomaco, può provocare sanguinamento e melena. Contrariamente alla credenza popolare, le ulcere allo stomaco non sono di solito causate da stress o da cibo piccante (anche se questi possono aggravare un’ulcera già esistente). In realtà, esse sono causate da un’infezione dovuta ad un batterio chiamato Helicobacter pylori (H. pylori). Gli antibiotici sono normalmente prescritti per eliminare l’infezione, e talvolta un riduttore acido. Un’altra causa di ulcere allo stomaco è l’uso a lungo termine di farmaci antidolorifici noti come FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei). I FANS possono irritare lo stomaco, indebolendo la capacità del rivestimento di resistere all’acido prodotto nello stomaco. Per questo stesso motivo, i FANS hanno un effetto negativo sulla malattia di Crohn e la colite ulcerosa. I FANS sono farmaci comuni come l’ibuprofene, il naprossene sodico e l’aspirina. Alcuni FANS sono prescritti dai medici. Le ulcere dello stomaco, causate da FANS, di solito guariscono dopo che viene interrota la somministrazione del farmaco incriminato. Anche la gastrite (l’infiammazione del rivestimento dello stomaco) può determinare la comparsa di feci nere. Questa infiammazione può essere causata da troppo alcol o cibo, dal cibo piccante, dal fumo, da infezione da batteri o dall’uso prolungato di FANS. La gastrite si può sviluppare anche dopo un intervento chirurgico o un trauma, oppure può essere associata a condizioni mediche preesistenti. Le varici esofagee sono vene dilatate nella parete dello stomaco, nell’esofago o superiore o inferiore, e possono anch’esse determinare la comparsa di feci nere. Quando queste vene si rompono, possono causare sanguinamento, che può far comparire il sangue nelle feci o nel vomito. Le varici esofagee sono una grave complicanza derivante da ipertensione portale (pressione alta) causata da cirrosi epatica.
Quali sintomi accompagnano la comparsa di feci nere?
Le feci nere possono essere accompagnate da altri sintomi, che variano a seconda della causa principale. I sintomi e segni che possono accompagnare le feci nere includono:
- dolore addominale;
- gonfiore addominale;
- cambiamento delle abitudini intestinali;
- diarrea;
- indigestione;
- sintomi simil-influenzali ;
- feci maleodoranti;
- nausea e vomito;
- scarso appetito;
- malessere generale;
- astenia;
- dolore rettale o sensazione di bruciore;
- perdita di peso imprevisto.
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Come avviene la diagnosi delle feci nere?
La causa a monte delle feci nere generalmente viene diagnosticata dal medico tramite anamnesi, esame oggettivo e vari test di laboratorio e di diagnostica per immagini. Questi test possono includere:
- radiografie;
- ecografie;
- esami del sangue;
- esami delle feci;
- ricerca di sangue nelle feci;
- colonscopia;
- gastroscopia;
- cultura delle feci.
A quali trattamenti si deve ricorrere in caso di feci scure?
La cura varia in base alle cause che hanno generato il problema, quindi può essere farmacologica, chirurgica o di altro genere, a seconda dei casi.
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Feci nere nei bambini e neonati
E’ possibile che le feci assumano questa colorazione per una assunzione eccessiva di ferro, se il bambino si è alimentato con molte verdure. Se la colorazione invece è del tutto nera allora è necessario far visitare subito il bambino dal pediatra perché ciò potrebbe essere sintomo di sanguinamento nel tratto digestivo alto ed il colore scuro essere determinato dalla presenza di sangue digerito. Se insieme alle feci si vedono invece piccole striature di sangue rosso vivo, la causa più frequente risiede in piccole ragadi o escoriazioni della mucosa anale, dovute all’espulsione di feci più dure; la mamma (o il pediatra) se ne accorge perché sono ben visibili attorno all’ano. Per evitarle, basta fare in modo di ammorbidire le feci, curando un’eventuale stitichezza; per lenire il fastidio, si possono applicare pomate cicatrizzanti, ad esempio a base di fitostimoline, oppure un po’ di pomata all’ossido di zinco che ha la funzione di proteggere la pelle al passaggio delle feci.
Quale contenitore sterile usare per l’esame delle feci?
In caso di un eventuale esame delle feci, per raccogliere e conservare correttamente il campione di feci da inviare in laboratorio, è necessario usare un contenitore sterile apposito, dotato di spatolina. Il prodotto di maggior qualità, che ci sentiamo di consigliare per raccogliere e conservare le feci, è il seguente: http://amzn.to/2C5kKig
I migliori prodotti per la salute dell’apparato digerente
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per il benessere del vostro apparato digerente, in grado di combattere stipsi, fecalomi, meteorismo, gonfiore addominale, acidità di stomaco, reflusso, cattiva digestione ed alitosi:
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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