Spesso, negli articoli in cui si parla di tumori maligni, per facilitare la comprensione dei concetti al lettore, si parla di “operabilità di un tumore”, anche se – per precisione – spesso si dovrebbe parlare di “resecabilità di un tumore”. I due termini in effetti, pur se spesso usati come sinonimi, in realtà indicano cose diverse, pur se correlate:
- resecabilità: è la caratteristica di un tumore di poter essere “resecato”, cioè eliminato chirurgicamente. Ad esempio un tumore polmonare è “resecabile” quando, in base alla stadiazione TNM, viene definito in stadio I, II, IIIa, mentre lo stadio IIIb e lo stadio IV indicano un tumore non resecabile;
- operabilità: è correlata alle caratteristiche del paziente, ad esempio capacità del paziente di sopportare un intervento chirurgico invasivo con relativa anestesia generale la sua possibile qualità della vita in seguito all’operazione.
Elementi che influenzano la resecabilità di un tumore, sono in particolare l’estensione del tumore, l’infiltrazione degli organi vicini e la presenza di metastasi (in parole semplici, la resecabilità è influenzata fortemente dalla stadiazione TNM). Strumenti utili a valutare la resecabilità, sono:
- TC (tomografia computerizzata);
- PET (tomografia ad emissione di positroni).
Elementi che invece influenzano l’operabilità, sono una serie di fattori che includono età del paziente, parametri vitali e considerazioni soggettive sul paziente. Ad esempio strumenti utili a valutare l’operabilità di un tumore ai polmoni, sono:
- esami del sangue: possono indicare la presenza di comorbidità come il diabete, l’insufficienza respiratoria o l’insufficienza renale;
- spirometria: è in grado di valutare in maniera semplice e rapida la presenza di gravi BPCO, condizione che rappresenta una notevole limitazione alla chirurgia;
- Karnofsky Performance Scale: valuta le condizioni generali del paziente;
- Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) o Zubrod Performance Scale: valuta le condizioni generali del paziente;
- elettrocardiogramma (ECG): valuta la presenza di aritmie o altre patologie cardiache.
E’ importante valutare sia la resecabilità che l’operabilità di un tumore. Un paziente potrebbe essere operabile, ma avere un tumore non resecabile e viceversa. Ad esempio un paziente potrebbe avere un tumore polmonare in stadio II o IIIb (quindi resecabile), ma potrebbe essere inoperabile perché ha 95 anni ed è diabetico. Al contrario un paziente giovane ed in salute potrebbe essere operabile, ma avere un tumore non resecabile perché è in stadio IV (che indica, per definizione, la non resecabilità).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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