Differenza tra apnea ostruttiva, centrale e mista durante il sonno

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PERCHE SI RUSSA SMETTERE APNEA OSTRUTTIVA SONNO Riabilitazione Nutrizionista Dieta Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Pulsata Macchie Capillari Pene AMentre dormiamo, la respirazione è assicurata da due meccanismi principali:

  • la pervietà delle vie aeree: le vie aeree devono essere “aperte” in modo da permettere il passaggio di ossigeno ed anidride carbonica;
  • lo stimolo nervoso: il sistema nervoso deve inviare un impulso ai muscoli respiratori, in modo che questi possano permettere la respirazione.

Se uno o entrambi tali meccanismi sono alterati, si può verificare una interruzione della respirazione anche fatale. In alcuni casi tali meccanismi possono smettere di funzionare in modo temporaneo, per pochi secondi ed in questi casi si verifica una apnea durante il sonno” (in inglese “sleep apnea”). In funzione di quale meccanismo sia alterato, esistono tre diversi tipi di apnea durante il sonno:

  • apnea ostruttiva del sonno o “apnea ostruttiva nel sonno” o “apnea ostruttiva notturna” o “apnea ostruttiva durante il sonno” (“OSA“, acronimo di “Obstructive Sleep Apnea“): è presente quando lo stimolo nervoso respiratorio è intatto, ma si verifica un’ostruzione intermittente delle vie aeree superiori (vedi immagine in alto in questo articolo). Ripetute apnee ostruttive durante il sonno, configurano la “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno” (in inglese “OSAS“, acronimo da “Obstructive Sleep Apnea Syndrome“). In questi casi, per ottenere il passaggio dell’aria, i muscoli della respirazione sono sottoposti ad uno sforzo sempre maggiore. Eventualmente subentra un risveglio parziale e il paziente riprende a respirare. In questa classe si ritrova la maggior parte delle persone affette dalla sindrome, persone che nella maggioranza dei casi risentono di una stenosi strutturale delle vie respiratorie, ad esempio a livello nasale o palatino, o anche di deformazioni mandibolari. Poiché il quadro clinico predominante nelle apnee durante il sonno è quello della OSA, in questo articolo sarà considerata soprattutto questa forma di apnea durante il sonno;
  • apnea centrale del sonno (“CSA“, acronimo di “Central Sleep Apnea“): si verifica una perdita intermittente dello stimolo nervoso respiratorio diretto verso i muscoli respiratori durante il sonno. Mentre nell’apnea ostruttiva c’è una ostruzione intermittente delle vie aeree superiori, nell’apnea centrale tale ostruzione non c’è. Quando il soggetto smette di respirare a causa della perdita temporanea dello stimolo nervoso, i muscoli della respirazione non si contraggono e cessa l’afflusso di aria nei polmoni. Questi casi sono poco frequenti, eccetto che nei bambini prematuri, e di norma sono dovuti a problemi neurologici o neuromuscolari.
  • apnea mista del sonno (“MSA“, acronimo di “Mixed Sleep Apnea“): è una associazione di entrambe le forme precedentemente descritte.

E’ importante sottolineare il fatto che mentre nell’apnea centrale i movimenti respiratori del corpo si arrestano (perché a monte manca l’impulso nervoso), nell’apnea ostruttiva il torace non soltanto continua a esercitare i movimenti necessari all’inspirazione (visto che lo stimolo è presente), ma anzi questi movimenti tipicamente diventano anche più pronunciati fino a diventare spasmodici: ciò accade perché il corpo, “avvertendo” l’ostruzione, cerca di “forzare” il blocco rappresentato dalla ostruzione delle alte vie aeree. Nell’apnea ostruttiva gli sforzi respiratori sono spesso perfino esasperati e somigliano a quelli di una persona che sta affogando: i muscoli del torace si contraggono fortemente e l’intero corpo può agitarsi, come se un cuscino immaginario venisse utilizzato per soffocare il paziente. Al contrario, nell’apnea centrale, il paziente non fa nessuno sforzo per cercare di sopperire all’apnea: non vi sono movimenti inspiratori volontari né del torace né dell’addome, ma soltanto un quieto fermarsi, con torace ed addome che rimangono fermi, anziché modificarsi in modo ritmico come tipicamente avviene quando si respira.

Tutte le apnee notturne, specie se gravi (cioè se si verificano molti episodi di apnea ogni notte), sono accompagnate da una diminuzione della saturazione di ossigeno e può rendere il sonno meno ristoratore, col risultato che il paziente può avere eccessiva sonnolenza diurna ed uno scarso livello di vigilanza, con tutti i rischi che ciò comporta, specie se esso svolge un lavoro pericoloso, dove è necessario mantenere sempre alto il livello di attenzione.

In sintesi:

  • nell’apnea ostruttiva del sonno le pause della respirazione sono dovute all’ostruzione – totale o parziale – delle vie aeree superiori;
  • nell’apnea centrale del sonno le pause della respirazione sono dovute alla mancanza dello stimolo nervoso respiratorio;
  • nell’apnea mista del sonno le pause della respirazione sono dovute sia alla mancanza dello stimolo nervoso respiratorio che all’ostruzione delle vie aeree superiori.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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