Una volta che l’allergologo abbia individuato la diagnosi specifica di una sindrome allergica, accanto alle eventuali terapie farmacologiche, può istituire un trattamento preventivo specifico, finalizzato ad eliminare il più possibile l’esposizione del paziente all’allergene responsabile. Tale trattamento diminuisce il rischio degli attacchi allergici ma può essere conseguito in maniera completa soltanto in un numero limitato di casi e per alcune categorie di allergeni e non per tutti i tipi di allergene. La prevenzione delle allergopatie rappresenta, ancora prima della terapia farmacologica, la meta da raggiungere per l’allergologo ed i suoi pazienti: consigli comportamentali e disposizioni ambientali sono estremamente utili al paziente allergico e contribuiscono ad elevare la qualità della sua vita.
Nelle allergopatie respiratorie da allergeni da inalazione (da pollini, acari, funghi, derivati di animali domestici…), purtroppo l’eliminazione completa dell’esposizione del paziente agli allergeni responsabili non sempre risulta possibile, ma può essere attuata almeno una bonifica igienico-ambientale. In questo articolo ci occuperemo in particolare della prevenzione delle allergie da inalazione di pollini.
Pollinosi: mare o montagna?
In particolare nella pollinosi, durante il periodo dei massimi sintomi, può essere consigliato il soggiorno in località marine, specie nelle ore in cui il vento spira dal mare, convogliando aria sicuramente libera da pollini. Nelle forme di pollinosi da parietaria può essere indicato, al contrario, il soggiorno in località montane (sopra i 1000 metri), dove generalmente non è presente. Sempre per quanto riguarda l’ambiente esterno, si può suggerire ai pollinosici di evitare di compiere, durante la pollinazione, lunghi viaggi in macchina o in treno con i finestrini e/o con le “bocche” per l’aereazione aperti, poiché l’abitacolo o lo scompartimento diventano vere e proprie trappole per i pollini, le cui concentrazioni possono raggiungere velocemente livelli elevatissimi. Per la ventilazione delle automobili, l’allergico dovrebbe avvalersi di speciali filtri anti-pollini. Coloro che usano moto o motorini dovrebbero sempre indossare un casco munito di visiera e, nel periodo della pollinazione, una apposita mascherina naso-buccale. Si ricorda che l’Associazione Italiana di Aerobiologia diffonde settimanalmente alle farmacie la previsione dell’andamento dei principali pollini per la settimana successiva.
Sport
I pollinosici dovrebbero evitare gli sport (incluso il trekking) da praticare all’aria aperta nel periodo della pollinazione (in genere primavera – estate, vedi paragrafo successivo). Preferibile praticare sport al chiuso; oppure praticare sport all’aperto in periodi diversi da quelli della pollinazione, quindi preferibilmente in autunno – inverno.
Periodo di fioritura
Conoscere i periodi di fioritura delle principali piante responsabili di pollinosi è di grande aiuto per il paziente allergico, che dovrà cercare di evitare ambienti all’aperto e fioriti in particolare durante tali periodi. Il periodo di fioritura di ogni singola pianta può variare molto in base alla regione, in particolare a seconda di clima ed altitudine; come regola generale la fioritura è generalmente ritardata nelle regioni settentrionali e montane, mentre è anticipata nelle regioni meridionali ed in pianura. A tal proposito può essere utile consultare la seguente tabella, che divide le principali piante di interesse allergologico in base a zone italiane ed a mesi dell’anno:
Periodo di fioritura delle graminacee
I pollini delle graminacee rappresentano senza dubbio la principale causa di pollinosi in Italia, in particolare nelle regioni del centro e del nord, pertanto conoscere i periodi di fioritura delle principali graminacee di interesse allergologico è di grande aiuto per il paziente allergico, che dovrà cercare di evitare ambienti fioriti in particolare durante tali periodi. A tal proposito può essere utile consultare la seguente tabella:
Aircap
E’ stata introdotta in commercio una maschera trasparente (Aircap), da indossare con una sorta di berretto da baseball, in cui si trova un microfiltro combinato con una ventola azionata da comuni pile. Il filtro ha un’efficienza di filtrazione del 99% per particolati superiori a 1 μ e del 95% per particolati superiori a 0,3 μ. Questo dispositivo può essere utile per i pollinosici, soprattutto per quelli che svolgono attività lavorative all’aria aperta (agricoltori, giardinieri, etc.).
Ambienti interni
Per gli ambienti interni, un utile consiglio da dare ai pazienti pollinosici è quello di evitare o di limitare al massimo l’aereazione degli stessi, in particolare nelle ore di massima concentrazione pollinica nell’atmosfera esterna, cioè nelle ore più calde (la temperatura ideale per l’impollinazione è intorno ai 25-30°C); appare dimostrato che, in tal modo, la concentrazione di pollini negli ambienti domestici e di lavoro risulta notevolmente ridotta. Entro certi limiti, inoltre, può risultare vantaggiosa l’installazione di condizionatori d’aria, che sono in grado di ridurre le concentrazioni di pollini
nell’aria filtrata.
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Ambienti urbani
Una prevenzione primaria sarebbe auspicabile anche a livello urbano, ad esempio mediante ristrutturazione di parchi pubblici, con l’impiego di piante scarsamente allergeniche (pratica sperimentata con successo dal Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Torino). Nel nostro Paese sarebbe vantaggiosa anche una campagna di eradicazione dei recenti insediamenti di Ambrosiacee, peraltro già attuata in alcuni comuni della Lombardia. Una campagna di eradicazione della Parietaria è stata avviata in Campania, con problemi molto maggiori, data la diffusione della pianta nel territorio. Per il futuro, c’è da augurarsi che, quanto meno, le amministrazioni comunali, avvalendosi della collaborazione di esperti allergologi, evitino di utilizzare per gli “arredi urbani” piante ornamentali fortemente allergeniche.
Alimentazione
Per quanto concerne l’alimentazione, deve essere sconsigliata l’assunzione di alimenti vegetali cross-reattivi con i pollini cui i pazienti sono sensibili, onde evitare fenomeni della sindrome allergica orale o di altri quadri clinici gravi. Analogamente, deve essere sconsigliata l’assunzione di miele (che può contenere pollini, anche se in genere risulta innocuo per i pollinosici) e, a maggior ragione, di pappe polliniche.
Consigli generali
I seguenti consigli devono essere seguiti, in particolare nel periodi della sintomatologia clinica, dai pazienti affetti da pollinosi:
- Informarsi del periodo di pollinazione delle piante ai cui pollini si è divenuti allergici, seguendo anche i dati aerobiologici relativi alla propria località di residenza (generalmente il periodo di fioritura copre le stagioni primavera – estate, vedi tabella precedentemente raffigurata).
- Evitare, durante il periodo di pollinazione, nei limiti del possibile, viaggi in macchina o in treno con finestrini e “bocche” per l’aereazione aperti, soprattutto nelle ore più calde (in simili condizioni l’abitacolo o lo scompartimento divengono, infatti, vere e proprie “trappole” per i pollini, le cui concentrazioni possono raggiungere livelli assai elevati).
- Evitare gite o passeggiate in campagna, dove maggiore è la concentrazione dei pollini.
- Evitare di sdraiarsi sui prati e, soprattutto, di tagliare l’erba dei prati o di rimanere nelle vicinanze quando altri tagliano l’erba.
- Se possibile, preferire il soggiorno in località marine, in cui il massimo beneficio si ottiene nelle ore in cui il vento spira dal mare, convogliando aria priva di pollini; nelle pollinosi da monosensibilizzazione alla Parietaria può anche essere consigliato un soggiorno in località montane, al di sopra dei 1000 metri, dove questa pianta non è presente.
- Evitare attività sportive in luoghi aperti.
- Evitare, se possibile, di uscire nelle ore centrali della giornata, soprattutto nelle giornate assolate e ventose, preferendo al contrario le ore mattutine o serali, in cui è minore la concentrazione di pollini atmosferici.
- Evitare l’apertura delle finestre nelle ore più calde della giornata, cioè nelle ore di massima concentrazione pollinica nell’aria (l’aereazione degli ambienti domestici dovrebbe essere fatta preferibilmente nelle ore notturne).
- Evitare, durante il periodo della sintomatologia clinica, l’esposizione a polveri o ad altre sostanze irritanti (la mucosa delle vie aeree può reagire a stimoli normalmente innocui).
- Impiegare, se possibile, negli ambienti interni condizionatori d’aria o generatori di anioni, che riducono notevolmente le concentrazioni di pollini in tali ambienti.
- Evitare di ingerire vegetali cross-reattivi con i pollini, miele e pappe polliniche.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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