A seconda delle positività riscontrate nei test cutanei ai vari allergeni, al paziente allergico possono essere dati alcuni suggerimenti per evitare il contatto con le sostanze responsabili della sensibilizzazione. Purtroppo, non sempre è riportata sulle etichette la composizione dei vari prodotti industriali; nei casi dubbi può essere utile rivolgersi direttamente al produttore per conoscere l’esatta composizione di un prodotto.
Nichel
Il nichel solfato si ritrova in vari oggetti metallici, di uso professionale o casalingo (forbici, utensili da cucina, etc.) ed anche di abbigliamento (fibbie, fermagli, bottoni, cerniere, cinture, orologi e relativi cinturini, orecchini, montature per occhiali, articoli di bigiotteria, etc.). Va evitato il contatto con i materiali metallici contenenti nichel (l’alluminio, l’acciaio inossidabile e l’oro giallo sono generalmente sicuri): va consigliato di usare di preferenza utensili con manici in materiali non metallici e di evitare il contatto diretto con diversi materiali metallici (monete, chiavi, forbici, etc.), con cemento, con detersivi e con leghe metalliche. Per quanto riguarda l’abbigliamento, deve essere evitato l’uso di abiti con cerniere metalliche; le chiavi dovrebbero essere ricoperte da strati di smalto o di lacca. Va anche consigliato l’uso di utensili da cucina in alluminio o in altro materiale non contenente nichel. Tracce di nichel si possono trovare nei detersivi, con i quali, pertanto, deve essere evitato il contatto. È necessario astenersi dai lavori che costringono a tenere le mani a bagno senza indossare guanti protettivi, in quanto l’umidità aumenta la penetrazione del nichel attraverso la cute. Deve essere ricordato che il nichel si trova in tracce in numerosi alimenti ittici e vegetali, oltre che nei cibi in scatola in genere, per cui questi alimenti debbono essere evitati dai soggetti sensibilizzati ai sali di nichel. Si ricorda che l’ipersensibilità al nichel non si manifesta esclusivamente con una dermatite ma anche con episodi broncospastici (asma da nichel) dopo assorbimento entero-parenterale di nichel solfato. L’esistenza di un’allergia al nichel va sempre fatta presente ai sanitari nei casi di interventi chirurgici, ortopedici od odontoiatrici, soprattutto quando debbano essere impiantate protesi.
Suggerimenti per i pazienti con allergia al nichel:
1) Usare per alcune attività lavorative guanti di cotone bianco, con all’esterno guanti leggeri in gomma
2) Evitare il contatto diretto con:
- oggetti metallici usati nell’attività professionale;
- bigiotteria;
- accessori metallici per l’abbigliamento (ganci, bottoni, chiusure lampo, montature per occhiali, etc.);
- monete, chiavi, forbici, etc.;
- oggetti metallici per arredamento;
- oggetti di vario tipo contenenti nichel (ad esempio corde per chitarre elettriche o acustiche);
- cosmetici (ad esempio, matite per gli occhi e soluzioni per lenti a contatto).
3) Evitare l’ingestione dei seguenti alimenti contenenti tracce di nichel:
- alimenti in scatola;
- alimenti cucinati in recipienti di acciaio inossidabile;
- aringhe, ostriche;
- asparagi, lenticchie, fagioli, piselli, lattuga, cavoli, pomodori, cipolle, funghi, spinaci, carote;
- noccioline;
- nocciole;
- pere;
- uva passa;
- farina di mais, polenta;
- lievito in polvere;
- vino;
- birra;
- liquirizia;
- cacao;
- cioccolato;
- tè.
4) Far controllare dallo specialista eventuali protesi dentarie
5) Avvertire gli specialisti (odontoiatri, chirurghi, etc.) della propria allergia al nichel prima di:
- interventi dentari;
- interventi chirurgici;
- applicazioni di protesi (artroprotesi, pacemaker, spirali uterine, etc.).
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Cobalto cloruro
Valgono le stesse raccomandazioni riportate per il nichel solfato, cui è spesso associato in molti utensili metallici, in vari accessori di abbigliamento ed in articoli di bigiotteria. Tracce di cobalto possono essere presenti nel cemento, in materiali per pittura (blu cobalto), in creme antitraspiranti ed in tinture per capelli. Anche nei casi di ipersensibilità al cloruro di cobalto vanno evitati i lavori con le mani a bagno senza guanti protettivi, in quanto l’umidità aumenta la penetrazione del cobalto attraverso la cute.
Bicromato di potassio:
E’ un sale di cromo largamente usato nell’edilizia e nella concia del pellame, oltre che presente in vari prodotti chimici. Va evitata l’esposizione al cemento, a pellami conciati (nella concia delle pelli viene spesso usato il cromo), a metalli galvanici o cromati ed a certi prodotti chimici. Pertanto, ci si asterrà dal contatto con guanti di pelle (ed anche, in alcuni casi, scarpe di pelle), alcuni tipi di tessuti (per divise militari, per tavoli da biliardo, etc.), adesivi, vernici, collanti, metalli cromati, nastri magnetici, detersivi, fiammiferi. Esistono attualmente oggetti di abbigliamento in “pelle conciata al vegetale”, del tutto priva di residui di cromo.
Formaldeide
Largamente usata come antisettico ed in vari prodotti industriali. Evitare il contatto con disinfettanti, detergenti (esistono saponi e dentifrici privi di formaldeide), vernici, smacchiatori, inchiostri da stampa, materiale fotografico.
Paraienilendiamina:
E’ consigliabile: usare tinture per capelli e cosmetici privi di questa sostanza, evitare il contatto con coloranti scuri (ed anche con articoli di abbigliamento di colore scuro), gomme scure, inchiostri da stampa. Per il rischio di reazioni crociate, si eviti di assumere farmaci che contengano il gruppo aminico in posizione “para” sull’anello benzenico (sulfamidici, ipoglicemizzanti orali del gruppo delle sulfaniluree, diuretici benzotiazidici, PAS, etc.).
Alcoli della lanolina
E’ consigliabile: usare creme, pomate, lozioni e saponi privi di lanolina; evitare il
contatto con lubrificanti, oli da taglio, scioline.
Resina epossidica
E’ consigliabile: evitare il contatto con resine epossidiche fresche, molto usate nei materiali plastici (adesivi, materiali da rivestimento, etc.) e nelle vernici, oltre che come apprettanti nell’industria tessile e nella concia del pellame. Anche alcuni cementi dentari contengono resina epossidica.
Resina para-ter-butilfenol-formaldeidica
E’ consigliabile: evitare il contatto con colle idroresistenti, usate in pelletteria e nelle lavorazioni dei legno e delle fibre di vetro.
Etilendiamina
E’ consigliabile: evitare l’aminofillina (teofillina-etilendiamina) e le varie preparazioni
farmaceutiche (creme, gocce, fungi ci di topici, etc.), oltre che i prodotti industriali (solventi, anticongelanti, etc.), in cui questa sostanza è presente.
Mercapto (gomma) mix
E’ consigliabile: evitare il contatto con prodotti di gomma, in particolare con
gomme di colore nero (ad esempio, pneumatici delle autovetture).
Tiuram (gomma) mix
E’ consigliabile: evitare il contatto con prodotti di gomma e con oli lubrificanti. Si evitino anche pesticidi, antiparassitari, fungi ci di ed il farmaco Antabuse.
PPD (gomma) mix (cicloesil- fenil- parafenilendiamina, isopropil- fenil- parafenilendiamina, difenil-parafenilendiamina)
E’ consigliabile: evitare il contatto con prodotti di gomma o di resi- ne sintetiche. Per l’eventualità di cross-reazioni (gruppo “para”), si eviti anche il contatto con i materiali indicati a proposito della parafenilendiamina.
Carba (gomma) mix
E’ consigliabile: evitare il contatto con prodotti di gomma, con pesticidi ed insetticidi, con prodotti anti-ruggine.
Profumi e cosmetici
Riguardo ai profumi è consigliabile usare cosmetici e prodotti per la casa “fragrance-free”. Nelle dermatiti da contatto da cosmetici si dovrà abolire l’uso di prodotti dei quali sia stata accertata o si sospetti la capacità sensibilizzante, dando la preferenza ai cosiddetti cosmetici “ipoallergenici” (che non sempre, tuttavia, risultano innocui). In particolare, nelle DAC da tinture per capelli vanno evitate le tinture a base di parafenilendiamina o di sostanze analoghe, impiegando invece quelle semipermanenti (antrachinoni, nitroaminofenile, violetto organico, giallo di tartrazina, etc.) ovvero le tinture temporanee a base di sostanze vegetali (henna, camomilla, etc.) o di sostanze
metalliche (acetato di piombo, etc.). Per una vera prevenzione delle DAC da cosmetici è necessaria, in ogni caso, la collaborazione delle industrie cosmetiche, per l’immissione in commercio di sostanze testate per l’allergenicità e, quindi, relativamente innocue. Sempre nelle dermatiti da contatto, può essere consigliato al paziente l’uso di guanti (di cotone bianco, ricoperti poi da guanti di polimeri sintetici ipoallergenici). Di discreta utilità può essere anche l’impiego di creme con “effetto barriera” o di emulsioni schiumogene idrorepellenti, da applicare sulle superfici cutanee da salvaguardare, su cui formano una pellicola protettiva.
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Lattice
Il lattice (gomma naturale, estratta da piante come l’Hevea brasiliensis o il Parthenium argentaturn) è dotato di elevata allergenicità. E’ largamente impiegato per la produzione di guanti (per uso chirurgico o domestico), cateteri, condom, palloni e giocattoli. Oltre alle dermatiti ed alle orticarie da contatto, sono stati riportati alcuni casi di sensibilizzazione al lattice associata a gravi episodi di asma bronchiale ed anche di shock allergico, ad esempio nel corso di interventi chirurgici od odontoiatrici, per contatto con guanti chirurgici. Sono stati identificati quattro gruppi di soggetti a rischio per allergia al lattice:
- lavoratori dell’industria del lattice;
- altri lavoratori, che facciano uso di guanti in gomma naturale;
- bambini con spina bifida o malformazioni uro-genitali;
- pazienti che abbiano subito più interventi chirurgici.
Prima di ogni intervento chirurgico dovrebbero essere effettuate le opportune indagini nei pazienti che riferiscono manifestazioni di iper-sensibilità da contatto al lattice, optando comunque per l’impiego di guanti chirurgici “latex-free” (in neoprene o in polimeri sintetici dello stirene “) ed escludendo l’uso di guanti con polvere lubrificante.
Le stesse precauzioni vanno assunte per quei soggetti che usino guanti di lattice per la loro attività lavorativa. Nei soggetti con ipersensibilità al lattice deve essere tenuta presente la frequente cross-reattività con vegetali, soprattutto con banane, kiwi, avocado e castagne. Le precauzioni da prendere quando debbano essere effettuati interventi chirurgici in soggetti a rischio sono l’uso di:
- siringhe di vetro;
- cateteri ed altri materiali chirurgici privi di lattice;
- palloni “reservoir” in neoprene;
- guanti in neoprene;
- pallone di Ambu con valvola in silicone;
- tubi di raccordo in neoprene.
Parabeni
E’ consigliabile: evitare cosmetici, pomate e creme dermatologiche (anche per protezio-
ne dai raggi solari) contenenti queste sostanze.
Caina
E’ consigliabile: evitare pomate, creme o altri prodotti farmaceutici che contengano anestetici locali derivati dell’acido paraminobenzoico (benzocaina, cincocaina, etc.).
Neomicina solfato
E’ consigliabile: evitare pomate, creme, lozioni, gocce oftalmiche ed altri prodotti farmaceutici che contengano neomicina (da proscrivere anche, per la possibilità di reazioni crociate, prodotti contenenti streptomicina, gentamicina o kanamicina).
Balsamo del Perù
E’ consigliabile: evitare cosmetici contenenti questi oleoresina vegetale profumata e gli alimenti commerciali (bevande, gelati, dolciumi, etc.) in cui essa venga impiegata come aromatizzante.
Vioformio
E’ consigliabile: evitare creme e pomate contenenti vioformio ed altre chinoline, oltre che enterovioformio per uso orale.
Colofonia
E’ consigliabile: evitare cosmetici, prodotti farmaceutici (cerotti) ed altri prodotti industriali (vernici, resine, lacche, lucidi per scarpe, adesivi, collanti, prodotti per la stampa, etc.) che contengano questa resina di pino.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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