La sabbia biliare (anche detta “fango biliare” o “bile densa” o “sludge biliare“) è una miscela di materiale particolato principalmente costituito dal colesterolo presente in eccesso nella bile. La sabbia biliare tende a depositarsi nella cistifellea, in alcuni casi determinando sintomi, inoltre rappresenta un fattore di rischio per la formazione di calcoli biliari (calcolosi della colecisti). La composizione della sabbia biliare può essere molto varia, tuttavia in genere include cristalli di colesterolo, sali di calciol fango e bilirubina.
Cause
La principale causa dei calcoli biliari dipende dal colesterolo: essi si formano quando il livello di colesterolo nella bile supera la capacità solubilizzante dei sali biliari presenti nella bile. Ricordo al lettore che la bile è il liquido secreto dal fegato ed immagazzinato nella cistifellea: subito dopo i pasti, la bile viene rilasciata ed immessa nel duodeno tramite le vie biliari. Nel duodeno la bile è necessaria per digerire i grassi ingeriti col pasto. Quando la concentrazione di colesterolo nella bile è troppo elevata, questo tende a precipitare, ristagnando e formando appunto la sabbia biliare.
Fattori di rischio
La sabbia biliare è favorita da varie condizioni e patologie:
- ipercolesterolemia;
- alimentazione ricca di alimenti che aumentano il colesterolo;
- rapida perdita di peso, specie se avviene in soggetti obesi;
- sovrappeso od obesità;
- digiuno;
- gravidanza;
- trapianto di midollo osseo;
- trapianto di organi;
- nutrizione parenterale totale (per via endovenosa);
- farmaci come ceftriaxone e octreotide;
- chirurgia gastrica.
Decorso clinico
Il decorso clinico della sabbia biliare può prendere tre direzioni distine:
- risoluzione definitiva;
- acquisizione di un andamento cronico altalenante, con recidive e remissioni;
- formazione di calcoli biliari.
Sintomi e segni
La sabbia biliare è generalmente asintomatica, cioè non determina alcun sintomo. Se aumenta in quantità, o diventa calcolosi biliari, può determinare vari sintomi, tra cui:
- nausea;
- vomito biliare;
- colica biliare;
- febbre;
- brividi;
- dolore addominale;
- dolore alla schiena;
- dolore al petto;
- dolore irradiato alla spalla destra
- diarrea;
- feci ipocoliche (chiare);
- feci argillose;
- dispepsia (cattiva digestione);
- ittero (colorazione gialla di pelle e sclere degli occhi).
Complicanze
La sabbia biliare può determinare una serie di complicanze, tra cui:
- formazione di calcoli biliari con coliche;
- colangite acuta (infiammazione dei dotti biliari);
- pancreatite;
- colecistite.
Diagnosi
La diagnosi di sabbia biliare è in genere raggiunta in base ad anamnesi, esame obiettivo ed ecografia addominale e/o TC. Utile, ma più invasiva, la microscopia diretta della bile aspirata direttamente dalla colecisti.
Terapia
In alcuni casi la sabbia biliare si risolve da sola, senza interventi, soprattutto se è legata al periodo della gravidanza. La terapia per la sabbia biliare include consigli alimentari associati all’uso di farmaci a base di acido ursodesossicolico, anche noto come ursodiolo, un acido biliare secondario che deriva dal metabolismo dell’acido colico da parte del microbiota umano intestinale. Il suo nome deriva dal fatto che è il principale acido biliare negli orsi (dal latino ursus). In biologia e biochimica lo si etichetta con l’acronimo UDCA. L’acido ursodesossicolico favorisce la solubilizzazione del colesterolo nella bile. Un farmaco contenente acido ursodesossicolico è il Deursil®.
Cibi sconsigliati
L’assunzione di cibi grassi potrebbe favorire la formazione di sabbia biliare. Per prevenire e curare la sabbia biliare, serve limitare i seguenti cibi:
- fritti;
- burro;
- margarina;
- lardo;
- olio di cottura;
- latte e latticini non scremati;
- carni grasse;
- salumi;
- frattaglie;
- carne affumicata;
- salsicce;
- cioccolata;
- marzapane;
- albume, zucchero, noci;
- salse varie e maionese;
- alcolici.
Cibi consigliati
Cibi consigliati, sono invece:
- frutta;
- verdura;
- cereali;
- carne bianca magra;
- latticini in versione magra.
Per ridurre il rischio di sabbia biliare, serve bere molta acqua ed è importante evitare perdite di peso troppo rapide, soprattutto se ottenuto con digiuni da pazienti obesi.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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