Come si muore dopo essere stati risucchiati dal motore di un aeroplano?

È di oggi la notizia tragica di un uomo di circa 35 anni, Andrea Russo, che questa mattina intorno alle 10,20 si sarebbe introdotto nell’area dell’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) e si sarebbe gettato (o fatto risucchiare) intenzionalmente nella turbina di un Airbus A319 Volotea in partenza verso la Spagna, rimanendo ucciso. Ma è davvero possibile morire dopo essere risucchiati da un motore aereo o lanciandosi al suo interno come sembra essere accaduto questa mattina? Una evenienza purtroppo possibile, come confermato proprio dalla tragedia odierna.

Come funziona un motore a reazione

I motori a reazione, come quelli montati sugli aerei di linea, funzionano aspirando grandi quantità d’aria attraverso una ventola anteriore, comprimendola, miscelandola con carburante e accendendola. L’aria calda e in espansione viene quindi espulsa ad alta velocità, generando spinta.
Durante questa fase, soprattutto al decollo o in fase di spinta massima, il motore può aspirare centinaia di chilogrammi d’aria al secondo. È proprio questa fase di aspirazione forzata che rappresenta un potenziale pericolo per chi si trovi troppo vicino alla presa d’aria del motore.

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La zona di pericolo: fino a 4 metri dal motore

Ogni motore ha una cosiddetta ingestion danger zone (zona di pericolo per l’aspirazione), che può estendersi fino a 3 o 4 metri davanti alla presa d’aria, a seconda della potenza del motore e del regime operativo. La forza di aspirazione diminuisce con la distanza, ma entro i 2-3 metri da un motore attivo la spinta può essere sufficiente a trascinare una persona adulta, specialmente se colta di sorpresa.

Quali sono le cause della morte se vengo risucchiato?

Le cause della morte, dopo essere stati risucchiati dal motore di un aereo, sono diverse:

  • Traumi meccanici immediati: la ventola anteriore del motore gira a migliaia di giri al minuto con pale in metallo molto resistenti. Se il tuo corpo viene a contatto con le pale, viene istantaneamente distrutto o sezionato, causando traumi cranici, toracici e addominali massivi, sminuzzamento, mutilazioni e/o decapitazione.
  • Decelerazione improvvisa e schiacciamento: anche se pesi 100 kg, il potentissimo risucchio della turbina – che supera i 200 km/h – può imprimere al tuo corpo un’accelerazione violenta e incontrollabile, proiettandoti contro le strutture del motore: questo porta a lesioni interne letali, fratture multiple e schiacciamento toracico/cranico incompatibili con la vita.
  • Calore estremo: nelle camere di combustione del motore (post fan/compressori), le temperature superano i 1000 °C, quindi – anche se il tuo corpo vi arriva integro superando le prime barriere fisiche (evento praticamente impossibile) può carbonizzarsi o vaporizzarsi parzialmente o totalmente quasi all’istante.
  • Asfissia e barotrauma: in caso di sopravvivenza iniziale (estremamente improbabile), l’aria compressa, il rumore estremo e la pressione possono causare rottura dei polmoni, del timpano, embolie gassose e arresto cardiaco riflesso.

Si prova dolore?

Il medico legale in questi casi riscontra: lesioni incompatibili con la vita, mutilazioni gravi e multiple, assenza di segni vitali immediati. Quest’ultima è l’unica cosa “positiva” legata alla morte da risucchio in un motore di un velivolo: si viene spinti al suo interno in un attimo ed il decesso è pressoché istantaneo, tale per cui, nella maggioranza dei casi, non ci si accorge neanche della tragica fatalità di cui si è protagonisti e – almeno teoricamente – non si fa in tempo a provare dolore.

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Si può sopravvivere?

Sopravvivere quando “si ha a che fare con il motore di un aeroplano”, non è del tutto impossibile. Esistono casi documentati in cui persone sono sopravvissute a un contatto ravvicinato con il motore, ma mai a un “risucchio completo” in funzione. Alcuni incidenti hanno coinvolto personale di terra che è stato “parzialmente risucchiato” o investito dall’aria, ma è riuscito a salvarsi perché il motore era al minimo regime o è stato immediatamente spento. Un caso famoso è quello del tecnico John Bridger, che nel 2006 fu risucchiato da un motore GE CF34 ma fu espulso dallo stesso grazie a una rara combinazione di eventi, uscendone miracolosamente vivo con ferite minori.

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Altri casi di cronaca

Purtroppo, casi documentati di morte da risucchio in una turbina di un aereo, esistono, a partire da quanto successo questa mattina. Nel 2006, un tecnico di manutenzione fu risucchiato da un motore di un Boeing 737 a El Paso, Texas, mentre l’aereo era pronto al rullaggio. Il motore era acceso e il tecnico si trovava troppo vicino alla presa d’aria. L’incidente fu fatale. Un caso simile si è verificato nel maggio 2024 all’aeroporto di Schiphol, Amsterdam, dove una persona fu risucchiata da un Embraer in partenza per Billund. Anche lì non era chiaro se fosse suicidio, incidente o dipendente in corso di lavoro.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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