Gli incidenti aerei appartengono al gruppo delle “catastrofi di massa” (mass disaster), cioè quegli eventi che determinano la morte violenta di numerosi individui, in un arco di tempo più o meno concentrato, a fronte di eventi causali diversi rappresentati prevalentemente da incidenti coinvolgenti mezzi a grande capacità di trasporto (prevalentemente aerei, treni e navi) ovvero da calamità naturali (terremoti, frane, valanghe), nonché da crolli di edifici, da esplosioni e/o incendi. In tale ambito è possibile distinguere disastri cosiddetti a “lista aperta“, quando cioè non siano note le generalità delle vittime coinvolte (ad esempio un incidente ferroviario) oppure a “lista chiusa” nel caso contrario (ad esempio incidente aereo, in cui si conosce nome e cognome di tutte le vittime). Senza dubbio la tipologia più rappresentativa dei mass disaster è costituita dagli incidenti aerei. I quadri lesivi che si osservano in tali ultime evenienze sono vari in quanto legati a differenti momenti traumatici che caratterizzano l’incidente aereo, sicché alle lesioni a genesi contusiva riconducibili alla fase di precipitazione e relativo impatto su superficie solida o liquida, aggravate dall’ancor più brusca decelerazione per improvviso arresto del mezzo dotato di notevole velocità di caduta, possono associarsi lesioni da calore per incendio ovvero lesioni da compressione e/o decompressione per esplosione, incendio o esplosione che peraltro possono precedere la caduta stessa dell’aereo.
L’esame complessivo del quadro lesivo, inoltre, potrà talvolta offrire elementi
utili anche per la ricostruzione dell’evento nelle sue modalità di realizzazione. Ad ogni modo sarà dato osservare escoriazioni, ecchimosi, ferite lacere e/o lacero-contuse, fratture multiple, depezzamenti di segmenti corporei, scoppi organo-viscerali. Peraltro, in conseguenza dell’impatto del velivolo contro superficie solida o liquida, da cui può derivare o meno esplosione del mezzo stesso, possono osservarsi minuta frammentazione dei vari segmenti somatici associata a scoppio e svuotamento delle cavità corporee, unitamente a scuoiamenti e ferite da schegge metalliche derivanti dalla disintegrazione dell’aeromobile, ovvero ustioni più o meno gravi ed estese fino alla carbonizzazione. Inoltre, nel corso di una brusca ed improvvisa decompressione si può anche realizzare asportazione degli indumenti con denudamento dei corpi.
È evidente che la contemporanea presenza di gravi, molteplici ed estese lesioni,
eventualmente anche di varia natura, potrà comportare difficoltà interpretative non solo per la diagnosi causale di morte, ma anche per le prioritarie esigenze identificative. A tale ultimo proposito si raccomanda l’uso di un sistema omogeneo ed univoco nella raccolta dei dati post-mortem ed ante-mortem, fondamentale per la successiva attività comparativa. A tale scopo, di prevalente uso a livello internazionale, è il formulario DVI (Disaster Victim Identification), adottato dall’Interpol. Detto formulario, ideato per i grandi disastri, di fatto può anche essere utilizzato per l’identificazione di singoli cadaveri sconosciuti eventualmente con riferimento alle persone scomparse.
Il protocollo consta di due parti, ciascuna delle quali è suddivisa in ulteriori
sezioni. La prima parte, di colore rosa, riguarda i dati post-mortem, cioè i dati ricavabili dall’esame del cadavere rinvenuto: oltre ovviamente al tipo, luogo e data del disastro, esso conterrà relativamente al cadavere, sito di rinvenimento, descrizione degli indumenti nonché degli effetti personali (orologi, monili, documenti, ecc.), età apparente, statura, peso, razza, stato di conservazione del cadavere, connotati ed impronte digitali, il tutto corredato da documentazione descrittiva e fotografica. In questa parte del documento, oltre a due schede grafiche recanti schemi corporei anatomo-topografici, scheletrici e dentari, sono contenuti i dati necroscopici e quant’altro di interesse identificativo (connotati, contrassegni quali tatuaggi, cicatrici, malformazioni, esiti di fratture, formula dentaria e relative particolarità e cure, ecc.), nonché conclusioni medico-legali.
La seconda parte del formulario, di colore giallo, riguarda i dati ante-mortem,
cioè i dati inerenti la persona presunta vittima del disastro. Dette informazioni vengono generalmente acquisite da congiunti e/o conoscenti, ovvero dai medici curanti o da strutture ospedaliere ove il soggetto fu eventualmente precedentemente ricoverato, se non dai distretti militari per i soggetti di sesso maschile. I dati riguardano le generalità complete, gli indumenti e gli effetti personali indossati al momento della scomparsa, nonché ovviamente dati analoghi a quelli citati in ordine al post-mortem, a significativa valenza identificativa personale ed informazioni relative a precedenti morbosi, anche estrapolabili da documentazione sanitaria (radiografie scheletriche ed odontoiatriche, cartelle cliniche, ecc.). Le due parti del formulario, contenenti le notizie così acquisite, verranno poi comparate onde verificarne la corrispondenza: a tal riguardo esiste un’ulteriore scheda di rapporto sul confronto (rapporto di identificazione del cadavere) in cui vengono formulate le conclusioni ed il relativo giudizio di identità. Va ricordato che, nell’ambito della Polizia Scientifica, è stato istituito un nucleo di identificazione di vittime di disastri, costituito da medici legali, odontoiatri e da altro personale tecnico della Polizia di Stato, che interviene in tali evenienze sia sul territorio nazionale che all’estero. Dal punto di vista strettamente operativo, in corso di sopralluogo occorre sostanzialmente delimitare 1’area del disastro, allestire una mappa recante l’esatta ubicazione e numerazione di ciascun cadavere o parti di esso, descrivere sommariamente e per quanto possibile il cadavere stesso unitamente agli indumenti indossati ed agli oggetti su esso rinvenuti, corredando ampiamente l’attività svolta con documentazione foto e video grafica. All’atto della rimozione di cadaveri, sulle bare o sui sacchi adibiti al trasporto di essi, saranno riportati numeri con cui sono stati contrassegnati i resti rinvenuti.
Leggi anche:
- Come sopravvivere a un incidente aereo: i 20 consigli che ti salveranno la vita
- Cosa succede quando un aereo precipita? Cosa provano passeggeri e piloti?
- Le cinque ragioni più probabili per cui il tuo aereo può precipitare
- Cosa succede quando l’aereo su cui stai viaggiando viene colpito da un fulmine?
- Ecco le cose che dovresti decisamente evitare di fare per viaggiare sicuro in aereo
- Ecco cosa può succedere se non spegni lo smartphone in aereo
- Morte per incidente ferroviario in medicina legale
- Morte per esplosione o crollo di edifici in medicina legale
- Differenza tra strozzamento, strangolamento, soffocamento, impiccamento
- Differenza tra arma da fuoco ed arma da sparo con esempi
- Differenza tra arma automatica e semiautomatica con esempi
- Elenco di varie tipologie di armi suddivise per tipo
- Differenza tra strozzamento, strangolamento, soffocamento, impiccamento
- Cos’è la modalità aereo, come funziona e quando usarla
- Differenza tra omicidio primo e secondo grado, manslaughter e murder
- Rigor mortis (rigidità cadaverica): perché avviene e dopo quanto tempo dalla morte?
- Differenza tra arma bianca, da fuoco e da taglio
- Differenza tra morte assistita (suicidio assistito), eutanasia e testamento biologico
- Differenza tra morte clinica, biologica, legale, apparente, improvvisa ed istantanea
- Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo e coma
- Asfissia: sintomi, cure ed in quanto tempo si muore
- Soffocamento: definizione, cause, sintomi, morte
- Intossicazione da monossido di carbonio: sintomi, danni permanenti, morte
- Inalazione di cibo e corpi estranei nelle vie aeree: sintomi e cosa fare
- Annegamento in acqua salata o piscina: trattamento e primo soccorso
- Morte per soffocamento: segni, sintomi, fasi e tempi
- Soffocamento da cibo, liquidi, saliva in bimbi e adulti: cosa fare?
- Soffocamento: come fare la manovra di Heimlich in bimbi e adulti
- In quanto tempo si muore per annegamento? E’ doloroso?
- Annegamento a secco e secondario: significato, sintomi e prevenzione
- Laringospasmo: virale, da ansia, da stress, significato
- Malattia da decompressione: terapia e fisiopatologia
- Embolia gassosa arteriosa da immersione: sintomi e cure
- Differenza tra asfissia e soffocamento
- Differenza tra soffocamento e strangolamento
- Differenza tra omicidio volontario, colposo e preterintenzionale
- Differenza tra domicilio, residenza e dimora
- Differenza tra ergastolo e fine pena mai
- Differenza tra ergastolo semplice ed ostativo
- Differenza tra inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione
- Cosa si prova a morire annegati, dissanguati, decapitati… Morti diverse, sensazioni diverse
- Colpo di frusta: sintomi, rimedi e risarcimento in Italia
- Cosa si prova a vivere il proprio funerale?
- Leonarda Cianciulli: la saponificatrice di Correggio ed i suoi omicidi misteriosi
- Che significa malattia terminale?
- Quanto tempo mi rimane da vivere?
- Cure palliative: cosa sono ed a che servono?
- Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi
- Rivivere ogni giorno una esperienza drammatica: il Disturbo post-traumatico da stress
- Mark Sloan e il recupero fittizio: il mistero del cervello pochi attimi prima di morire
- Cosa sente chi è in coma?
- Si può vivere senza bere acqua? Per quanto tempo?
- Si può vivere senza mangiare cibo? Per quanto tempo?
- Si può vivere senza respirare aria? Quanto può durare una apnea?
- La morte per mancanza di sonno è davvero possibile? Per quanto tempo si può restare svegli?
- Dolore: cos’è, da cosa è causato, quanti tipi di dolore esistono?
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!