Tra gli incidenti del traffico ferroviario, vanno annoverati la prevalente eventualità dell’investimento di un soggetto che, accidentalmente o volontariamente a scopo suicidiario, venga a trovarsi sulla sede di un binario nel momento in cui sopraggiunga un treno, sia l’eventualità della caduta dal treno medesimo, in tal ultimo caso essendo perlopiù di natura accidentale ovvero più raramente suicidiaria od omicidiaria. L’incidente ferroviario accidentale, una volta raro, si sta ultimamente diffondendo a causa della pratica di alcuni giovani di farsi “selfie” e video “pericolosi” in prossimità dei treni in transito, per postarli sui social network come Facebook, Instagram o TikTok. In alcuni casi l’incidente accidentale può essere favorito dall’uso di alcol o droghe o da patologie psichiatriche o ancora da altre situazioni – ad esempio forte stanchezza, scarsa luminosità e notte inoltrata – in cui il soggetto non riesce a ben valutare la pericolosità e la tempistica giusta per poter attraversare a piedi i binari, pratica che comunque non è consentita.
Proiezione, arrotamento e trascinamento
L’investimento di un individuo in posizione eretta al momento dell’impatto da parte di un treno in corsa, comporta sul piano dinamico un urto preliminare, seguito dalla proiezione della vittima in fuori ed a distanza dai binari. Se invece il soggetto si trova disteso o seduto sui binari, avviene invece l’arrotamento e/o il trascinamento del corpo da parte delle ruote del mezzo investitore.
Nell’incidente in posizione eretta deriva un quadro lesivo caratterizzato da un polo d’urto che interessa ampia parte di un versante corporeo, con lesioni essenzialmente contusive tanto più gravi quanto più alta è la velocità del veicolo, osservandosi anche lesività accessoria riconducibile alla fase di abbattimento su asperità della massicciata e/o del terreno circostante.
Nell’incidente in posizione distesa o seduta, a causa dell’azione tagliente delle ruote e del peso del veicolo, si verifica il depezzamento del cadavere (cioè il fatto che il corpo venga “fatto a pezzi”). Il depezzamento è più o meno localizzato, solitamente interessante il capo o il soma con parallelismo lesivo dovute all’azione delle ruote del treno per sormontamento, potendo anche ricorrere trascinamento con subentrante maciullamento, talvolta comportanti addirittura difficoltà nell’identificazione del cadavere, dal momento che i tratti del viso possono essere estremamente danneggiati, specie se le ruote del treno hanno impattato sul capo. Se vengono interessate parti del corpo non vitali, come ad esempio gli arti inferiori, la morte può comunque giungere rapidamente per emorragia da amputazione.
L’omicidio da spinta sotto un treno è possibile ma abbastanza raro, poiché implica non poche difficoltà esecutive, dovendosi presuppore per prima cosa il corretto tempismo e successivamente il fatto che la vittima sia in condizioni di non poter opporre valida resistenza ad una spinta in direzione del treno, perché di fisico esile o perché in stato di intossicazione da alcool e/o droghe o perché stordita da traumi contusivi al capo o altro. Anche l’omicidio con vittima legata ai binari è raro: in questa situazione il cadavere può essere rinvenuto assicurato ai binari con legacci e di detti ultimi, in corso di sopralluogo medico legale, vanno verificati caratteri di incompatibilità con autolegatura.
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Caduta da treno in corsa
Nell’ambito della sinistrosità ferroviaria debbono annoverarsi anche le cadute da treno in corsa, da ritenersi più frequentemente accidentali rispetto alle situazioni illustrate precedentemente, seppur attualmente di minor riscontro in funzione delle misure di sicurezza automatiche applicate alle porte dei convogli, non potendosi tuttavia escludere in senso assoluto ipotetiche fattispecie omicidiarie. In particolare, a seguito di caduta dal treno vengono segnalati quadri lesivi del tutto particolari i quali, non ricorrendo abitualmente in tale evenienza il trascinamento e/o l’arrotamento, sono caratterizzati da lesioni di tipo contusivo interessanti un lato del corpo e localizzate particolarmente a livello del capo, delle spalle e delle regioni laterali del torace, quali espressione di esclusivo impatto sul terreno prossimo alla strada ferrata: tanto può consentire di esprimere giudizi diagnostico-differenziali tra caduta dal treno ed investimento. Quest’ultimo sovente rappresenta eventualità suicidiaria, perlopiù collocandosi il soggetto con il corpo completamente disteso di traverso sui binari, eventualmente assicurandovisi con legacci per evitare un’estremo ed istintivo autosalvataggio; in tal caso è bene comunque in sede di sopralluogo verificare anche la sede, la modalità, la foggia ed il serraggio delle legature onde valutare la possibilità di autoapposizione, così potendosi escludere l’intervento di altri.
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Dissimulazione e altri incidenti
Il medico legale non deve dimenticare la possibilità – non così remota – di una dissimulazione, cioè di investimento di soggetto deceduto per altra causa violenta, segnatamente delittuosa e poi collocato su rotaia, essendo in tal caso dirimente la concomitante presenza di lesioni vitali tipiche del mezzo lesivo utilizzato per commettere l’omicidio (ad esempio arma bianca, arma da fuoco, ecc.) accanto a lesioni post-mortali.
Infine, tra le cause di morte che coinvolgono convogli ferroviari, vanno anche annoverati gli incidenti tra treni e veicoli (automobili, furgoni, moto…) in transito sui binari, che avvengono quasi sempre a livello di un passaggio a livello, oltre ai deragliamenti e le collisioni tra treni, in tali ultime evenienze realizzandosi anche quadri lesivi particolarmente gravi, di varia natura ma prevalentemente contusivi, e coinvolgenti un gran numero di individui.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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