In quanto tempo si muore per annegamento? E’ doloroso?

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Stadi che precedono il decesso

Il decesso per annegamento viene preceduto da quattro stadi:

  1. stadio della sorpresa;
  2. stadio della resistenza;
  3. stadio della fase apnoica o “della morte apparente”;
  4. stadio terminale o “del boccheggiamento”.

Per approfondire, leggi questo articolo: Le 4 fasi che precedono la morte per annegamento

In quanto tempo si muore per annegamento?

Il tempo in cui sopraggiunge la morte è estremamente variabile in virtù di svariati fattori come età, stato di salute, stato di forma e modalità di asfissia. Un soggetto anziano, sofferente di diabete, ipertensione arteriosa ed enfisema polmonare, in caso di annegamento e relativo soffocamento, può perdere i sensi e morire in meno di un minuto, così come un bimbo che soffre di asma bronchiale. Un individuo adulto sano, in forma, abituato agli sforzi prolungati (pensiamo ad un atleta professionista o ad un sub) in caso di soffocamento può invece impiegare diversi minuti a perdere i sensi e morire (anche oltre 6 minuti), tuttavia nella maggioranza dei casi, in un adulto medio, il decesso avviene in un tempo variabile che oscilla tra circa 3 e 6 minuti totali, in cui si alternano le 4 fasi descritte nel paragrafo precedente. In genere il soggetto rimane cosciente in apnea circa 2 minuti, successivamente perde coscienza e rimane incosciente altri 3 – 4 minuti prima di morire.

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Cosa prova chi sta annegando?

Quando il soggetto non ha più la forza per tenere la testa fuori dall’acqua, non ha più aria da espirare e cessa il laringospasmo, inizia ad ingoiare acqua e tossire, cosa che lo porta ad ingoiare ancora più acqua che raggiunge i polmoni. Avverte una sensazione di bruciore e peso al petto, mista ovviamente al panico ed ai tentativi di riemergere, che in genere durano circa un paio di minuti. All’inizio gli sforzi per riemergere sono più energici, tuttavia, al diminuire dell’ossigeno disponibile nei tessuti, le forze e le energie vengono meno. Al termine di questa fase, in base ai racconti delle persone sopravvissute ad annegamenti, i sintomi negativi possono lasciare spazio ad una paradossale sensazione di tranquillità, segno che la mancanza di ossigeno a livello cerebrale sta determinando gradatamente la perdita di conoscenza quindi il soggetto comincia a non rendersi più conto di quello che gli sta succedendo. La persona perde successivamente i sensi del tutto e rimane incosciente per i successivi 3 – 4 minuti prima di morire, ed in questa fase non avverte nulla. Segue l’arresto delle funzioni cardiocircolatorie e – successivamente – cerebrali e la morte.

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La morte per annegamento è dolorosa?

Certamente nessuna morte è totalmente indolore, ma sembrerebbe che la morte per annegamento, sia relativamente indolore (nella fase incosciente), tuttavia non possiamo dimenticare i due minuti in cui il soggetto è assalito dal panico e si rende probabilmente conto che la morte si avvicina, fatti che certamente sono estremamente spiacevoli e tragici. Persone che sono sopravvissute all’annegamento raccontano che il momento in cui le forze per riemergere vengono meno e ci si rende conto razionalmente di essere di fronte alla morte, sono talmente drammatici da rimanere scolpiti nella propria memoria: alcuni sopravvissuti hanno in seguito sviluppato disturbi psichiatrici, come fobia per l’acqua o le immersioni e/o un disturbo da stress post traumatico.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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