Che un aeroplano precipiti, è un evento statisticamente molto poco probabile, tuttavia possibile. Secondo il calcolo delle probabilità, in caso di incidente aereo, quali sono le cinque più frequenti cause del disastro?
1 Condizioni meteorologiche
Cattive condizioni meteo sono spesso causa o concausa di incidente aereo, tuttavia non pensiate che una semplice pioggia possa essere un problema per i moderni aeroplani: bisogna finire in mezzo a una tempesta davvero intensissima per temere per la propria incolumità e le difficoltà vere sorgono in fase di decollo ed atterraggio, non durante il volo vero e proprio. Nemmeno un fulmine che colpisca la fusoliera è una minaccia così disastrosa: è un’eventualità che anzi capita relativamente spesso: circa ogni mille ore di volo e non determina danni praticamente mai.
2 Problema tecnico
Gli aerei sono sottoposti a molti stress meccanici: quando toccano il suolo, quando incontrano stormi di volatili che penetrano nei motori, nei cicli continui di pressurizzazione e depressurizzazione… Sono tutte “fatiche” meccaniche ed idrauliche che – alla lunga e nonostante i test minuziosi e periodici di manutenzione abbiano esito positivo – possono incidere negativamente sulla tenuta complessiva del velivolo ed essere causa o concausa di guasti ad un motore o di altri componenti necessari per rimanere in quota o atterrare. Spesso i problemi tecnici che si verificano in volo sono il risultato di un poco efficiente controllo a terra prima della partenza. Un solo problema tecnico, da solo e qualora colpisca una parte meno importante dell’aereo, è raramente causa di disastro; più probabile invece che più problemi tecnici si verifichino in serie andando a determinare un grave danno al velivolo. L’impatto con volatili, prima citato, è spesso causa di problemi durante il volo, come ad esempio accaduto il 15 gennaio 2009 col volo US Airways 1549 (vedi immagine in alto nell’articolo) costretto ad un ammaraggio di emergenza nel fiume Hudson (USA) subito dopo il decollo, in cui alcuni uccelli danneggiarono entrambi i motori del velivolo. Da questa scampata tragedia è stato tratto il film del 2016 “Sully“, diretto da Clint Eastwood, con Tom Hanks che recita la parte dell’eroico pilota Chesley Sullenberger.
3 Sabotaggio
Se un terrorista è a bordo, oppure se un meccanico a terra ha volutamente determinato danni al velivolo, il volo è certamente a rischio, come dimostrano tanti fatti di cronaca con dirottamenti anche finiti in tragedia, come quello che vedete nella foto in alto: il volo United Airlines 175 l’11 settembre 2001 sta per schiantarsi contro la Torre Sud del World Trade Center di New York (USA). A bordo vi erano 65 persone (compresi i 5 dirottatori e i 9 membri dell’equipaggio), tutti deceduti nell’impatto. Precedentemente la Torre Nord era stata colpita dal volo American Airlines 11, con a bordo 92 persone (compresi i 5 dirottatori e gli 11 membri dell’equipaggio), tutti deceduti.
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4 Errore del pilota
A bordo di un aereo la tecnologia è certamente la protagonista numero uno a bordo, tuttavia non bisogna mai dimenticare che a controllare tutto ci sia una mano umana: un omesso controllo, un malore improvviso, qualsiasi fastidio che impedisca al capitano o a chi lo assiste di fare a dovere il proprio lavoro, specie in fase di decollo o atterraggio, non è sempre privo di conseguenze. A volte l’errore è stato commesso volutamente dal pilota, come forse è il caso del tristemente noto volo Germanwings 9525: il 24 marzo 2015 l’Airbus A320-200 precipitò al suolo con 150 persone a bordo (tutti deceduti) in seguito ad un’azione deliberata del copilota, il tedesco Andreas Lubitz, durante la fase di crociera sulle Alpi di Provenza francesi. Alcune tesi sembrano indicare che Lubitz, che aveva sofferto di depressione, si fosse quel giorno suicidato con l’intero aereo, barricandosi nella cabina di pilotaggio.
5 Combinazione di più fattori
Quasi mai un solo problema tra quelli menzionati è la causa unica di un disastro aereo: più spesso due o più fattori possono concorrere a determinare l’incidente. Ad esempio un piccolo guasto meccanico, unito all’inesperienza del pilota può essere fatale, specie se le condizioni meteo sono proibitive e si è in fasi delicate del volo come il decollo o l’atterraggio. Molti poi dimenticano il ruolo della sfortuna: alcuni incidenti aerei sono causati da una serie di sfortunati ed improbabili eventi, come ad esempio successo il 25 luglio del 2000 nel volo Air France 4590 dove il Concorde F-BTSC (vedi foto in alto) precipitò dopo il decollo schiantandosi sull’hotel Hotelissimo, a Gonesse, a sud-ovest dell’aeroporto di Parigi: vi fu una perdita di pezzi metallici da parte di un altro aereo che, lasciati in pista, determinarono l’esplosione di una gomma del Concorde durante il decollo con seguente incendio al motore. Quel giorno morirono 113 persone.
Quali sono i momenti più a rischio?
Le fasi in cui i passeggeri non dovrebbero distrarsi, ed essere invece pronti a reagire, sono sicuramente decollo o atterraggio: le fasi più delicate. Ad alta quota, durante la crociera, il rischio di incidente è statisticamente più basso.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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