Pene troppo piccolo o troppo grande per un rapporto sessuale soddisfacente: quali sono le dimensioni minime e massime del pene?

MEDICINA ONLINE SESSO ANALE ANO RETTO LUBRIFICANTE FECI PAURA CLISTERE COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA JEALOUS LOVE COUPLE FL’articolo sulle dimensioni medie del pene basate su una ricerca dell’università di Belfast mi dà l’occasione di parlare di un concetto che spesso non viene considerato dagli uomini: le dimensioni minime e massime. Molti infatti si preoccupano di rapportare la propria dimensione con quella media senza mai mettere in relazione la lunghezza del pene con la capacità della vagina di “accoglierlo”, concetto che invece è particolarmente sentito dalle donne, soprattutto quando l’atto sessuale risulta per loro doloroso.

E’ indispensabile precisare la motivazione  che è alla base di questo articolo dedicato alle dimensioni del pene: tali dimensioni sono qui analizzate solo in riferimento alla funzione biologica per cui il pene è indispensabile, e cioè la penetrazione in vagina per la fecondazione della donna; pertanto, le parole che seguono si inseriscono nel contesto di una vita sessuale che preveda un partner, e dove il partner sia eterosessuale. In parole povere qui non si parla di estetica ma di vera e propria fisiologia della riproduzione.

Partiamo però dall’inizio. Il pene, quando è eccessivamente grande o eccessivamente piccolo, può ovviamente condizionare alcune modalità di attività sessuale (alcune “posizioni”); tuttavia una vita sessuale soddisfacente può essere del tutto indipendente dalle dimensioni del pene. Le dimensioni del pene sono estremamente variabili. Alcuni autori ritengono che la lunghezza media del pene (con misurazione sul dorso del pene, cioè sulla sua superficie rivolta verso l’addome e stando in piedi) sia circa 10 cm a pene flaccido e circa 15 cm a pene in erezione; la circonferenza media misurata alla base del pene, cioè sulla sua parte più vicina all’addome, sarebbe di 9 cm a pene flaccido e 12 cm in erezione.
Se sulle dimensioni medie non ci sono molti dubbi, c’è ancora molta incertezza su quali possano essere considerate le dimensioni minime e massime del pene, tali da essere considerate ancora nella norma.

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Le dimensioni minime e massime che riporterò sono fondate su tali presupposti:

  1. la lunghezza media della vagina è di circa 7 cm;
  2. le pareti della vagina sono molto elastiche, ma una loro eccessiva distensione può essere dolorosa;
  3. sono più numerose le donne con orgasmo clitorideo (a prescindere dal fatto che la stimolazione del clitoride avvenga con la penetrazione del pene in vagina o con altre modalità) piuttosto che con orgasmo vaginale;
  4. il contatto violento tra glande e collo dell’utero (la parte di utero che é posta al termine del canale vaginale, come a costituirne una sorta di tappo) può determinare dolore per la donna;
  5. un pene con dimensioni ai limiti inferiori di norma può talora impedire di praticare tutta la gamma di posizioni sessuali immaginabili e che prevedano la penetrazione in vagina, ma spesso alcune posizioni sono comunque praticabili;
  6. la lunghezza minima del pene, che sia considerabile nella norma, é senz’altro minore quando entrambi i partner siano magri. Se entrambe i partner sono magri, quindi, anche un pene di modeste dimensioni può essere sufficiente per un rapporto completamente soddisfacente;
  7. si può ipotizzare che le dimensioni medie del pene non siano solo finalizzate all’attività sessuale, ma rispondano in parte anche a canoni estetici. In una certa fase dell’evoluzione dell’uomo, infatti, i suoi antenati avevano già assunto la posizione eretta ma non l’abitudine a vestirsi. Proprio per questo motivo per un lungo arco di tempo il pene potrebbe avere assunto anche il significato di richiamo sessuale, come, ad esempio, la statura, la massa muscolare, la distribuzione dei peli, i lineamenti del volto, il tono della voce. La selezione naturale potrebbe quindi avere favorito dimensioni del pene superiori a quelle strettamente necessarie per l’attività sessuale esclusivamente per motivi estetici.

Dimensioni minime del pene:
Sulla base dei punti sopra elencati, in un uomo magro che abbia come partner una donna magra ritengo che un pene lungo 10 cm (ma forse potrebbero essere sufficienti 8 cm) e con una circonferenza in erezione di circa 7 cm permetta, oltre che la penetrazione, anche una ampia gamma di posizioni durante l’attività sessuale ed almeno un minimo grado di soddisfazione nel rapporto.

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Dimensioni massime del pene:
Per quanto riguarda le dimensioni massime del pene eretto, una lunghezza superiore ai 18 cm solitamente impone una certa attenzione durante i rapporti affinché il pene non penetri completamente in vagina o penetri in vagina senza una spinta violenta, evitando quindi movimenti che possono provocare dolore quando si arriva a colpire il collo dell’utero. Invece, una circonferenza superiore ai 15 cm spesso provoca nella donna una sensazione di eccessiva distensione se non vero e proprio dolore. Tutto ciò si accentua con l’avanzare dell’età della donna per via della frequente riduzione di elasticità e lubrificazione delle pareti vaginali.

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Lo Staff di Medicina OnLine

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5 pensieri su “Pene troppo piccolo o troppo grande per un rapporto sessuale soddisfacente: quali sono le dimensioni minime e massime del pene?

  1. Ma con un pene sui 18-20 cm, in caso di gravidanza della partner, bisogna tenere qualche precauzione? C’è rischio di creare danni in caso di sfregamento con l’utero?
    Grazie

    • In genere la penetrazione vaginale di un pene anche di grandi dimensioni non arriva a determinare alcun danno per il feto, tuttavia potrebbe certamente diminuire il rischio di insulti lesivi all’utero, diminuendo lievemente l’intensità della penetrazione.

      Lo Staff di MO

  2. Gentile Dottore Loiacono,

    Le scrivo perchè quando ho rapporti con il mio fidanzato, talvolta, provo dolore … cosa potrebbe essere? Mi capita perlopiù quando sono io sopra di lui; ho letto il suo articolo e ho pensato che possa essere che lui, talvolta, quando spinge in profondità tocchi con il pene il collo dell’utero cosicchè io provi male. Lui è dispiaciuto di farmi male e anche io, a mio modo, lo sono per lui. Cinque anni fa, sempre con lui, ciò non avveniva; così come non avveniva quando mi frequentavo con un’altra persona. Come mai questo cambiamento, secondo Lei?
    Sono andata dalla ginecologa, la quale mi ha detto che ho un intestino che lavora molto e, inoltre, è attaccato alla vagina e questo avrebbe potuto portare un’infiammazione generale.. così come mi ha detto che ho una piccola escrescenza (lo ha chiamato polipetto) che si potrebbe togliere al prossimo pap test direttamente e che potrebbe, anch’essa influenzare il tutto… Lei cosa ne pensa?
    Mi ha fatto l’ecografia interna ed è tutto a posto.

    La ringrazio molto per la risposta che vorrà darmi.

    Cordiali Saluti

    (Il messaggio era firmato ma il nome è stato rimosso per questioni di privacy)

    • Le cause possono essere moltissime, da quelle più legate alla psicologia, fino ad arrivare alle infezioni batteriche. Tuttavia il fatto che l’eco abbia dato esiti negativi e che il dolore sia presente/più presente solo in alcune posizioni e non in altre, mi fanno pensare che la causa sia nello sfregamento (come lei stessa ha ipotizzato) della punta del glande con il collo dell’utero. E’ un problema abbastanza comune, l’ideale sarebbe assumere posizioni che evitino il contatto o una penetrazione meno irruenta da parte del suo partner. Senza avere altri dati e senza visitarla è tutto ciò che posso dirle.

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