Un hamburger creato a partire da cellule staminali bovine sarà presto servito nei ristoranti di Londra: è il risultato di anni di ricerche dirette dal Dott. Mark Post in Olanda, che spera così di mostrare al mondo che la “carne in vitro” può divenire a breve una fonte di nutrimento.
Una “carne in vitro”, per definizione, è una carne artificiale. Nella fattispecie questo hamburger è stato concepito utilizzando cellule del collo di una mucca grazie a tecniche sviluppate per la creazione di organi. Le cellule staminali hanno la capacità di trasformarsi in una moltitudine di altre cellule, comprese quelle muscolari necessarie alla carne di hamburger.
Niente grasso
L’équipe del Dott. Post ha utilizzato alcune decine di miliardi di cellule muscolari per creare 20.000 fibre di tessuti muscolari molto fini. Per cui questo hamburger in vitro non è composto di nessuna materia grassa, assicura il Dott. Post al quotidiano New York Times, precisando che il gusto è ragionevolmente buono.
Lo scienziato stima che il costo della carne in vitro dovrebbe in futuro considerevolmente abbassarsi. Ma precisa che ci sono ostacoli maggiori che dovranno essere risolti dagli scienziati prima che cominci la produzione in massa.
Ostacoli
L’ostacolo principale a cui la comunità scientifica deve far fronte non è tanto scientifico ma culturale: non solo dovrà convincere la società che la carne coltivata in un laboratorio non presenta alcun pericolo, ma dovrà anche persuaderla a cambiare alcune abitudini alimentari, una difficoltà non di poco conto.
Un primo passo per smettere l’allevamento intensivo, che porta anche a danni ecologici ambientali? Come si comporteranno i vegetariani e le persone che preferiscono non mangiare carne o pesce per scopi culturali e religiosi?
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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