Priapus Shot: la nuova tecnica per migliorare l’erezione del pene

MEDICINA ONLINE PENE LUNGHEZZA TEDESCHI ACCUSANO MISURA ACCORCIA DOTTORE AIUTO IL MIO PENE SI STA ACCORCIANDO SPERMA AUMENTO EIACULAZIONE ORGASMO SESSO UOMO DONNADagli Stati Uniti arriva un’interessante novità per tutti gli uomini che vogliono aumentare la qualità dell’erezione del pene e contrastare la disfunzione erettile. Il Priapus Shot – così si chiama la tecnica innovativa – è un trattamento rigenerativo, utilizzato da anni in ortopedia, traumatologia e dermatologia. Esso consiste nel rigenerare il sistema vascolare del pene, migliorando la circolazione sanguigna e quindi l’erezione tramite il “PRP”.

Plasma ricco di piastrine (PRP)

La tecnica PRP usa una piccola quantità di sangue (10-15 cc) che il medico preleva al paziente. Il sangue viene introdotto in apposite provette che vengono centrifugate, fino ad ottenere il plasma, che contiene in alta concentrazione le piastrine che, una volta attivate, produrranno i fattori di crescita. Il composto risultante da questa “scrematura” può essere iniettato sottopelle sia con tecnica mesoterapica, sia con la classica infiltrazione diretta nelle rughe o nelle pieghe cutanee. I fattori di crescita iniettati, stimolano la rigenerazione dei tessuti e la neoangiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni).

Privo di effetti collaterali

Il trattamento è fatto in ambulatorio, non necessita di ricovero ed è privo di effetti collaterali, perché non vengono iniettati nel pene farmaci o altre sostanze estranee al corpo, ma solo materiale biologico prelevato dal paziente stesso, come visto nel paragrafo precedente. Questo vuol dire che non c’è il rischio di avere rigetti o reazioni allergiche. Il Priapus Shot viene consigliato a tutti gli uomini che soffrono di impotenza e non possono ricorrere al Viagra o che non rispondono alla terapia farmacologica. Il Priapus Shot va ripetuto più volte. Si comincia con due sedute a distanza di un mese l’una dall’altra e si continua finché non si ottengono risultati. L’esito può variare da paziente a paziente e non è detto che funzioni.

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