L’olio di oliva può essere di vari tipi, tra cui i più usati in campo gastronomico sono l’olio di oliva vergine e quello extravergine.
Si definisce olio di oliva vergine l’olio ottenuto dal frutto dell’ulivo soltanto mediante processi meccanici (spremitura meccanica) o altri processi fisici, in condizioni segnatamente termiche, che non causano alterazioni dell’olio, e che non ha subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifuga e dalla filtrazione. La classificazione commerciale degli oli è regolata dal Reg. CEE 2568/91, e dalle successive modificazioni e integrazioni che ai fini della classificazione prevede accertamenti analitici e sensoriali tesi a determinare la qualità dell’olio e la sua genuinità.
L’olio di oliva extravergine è un particolare tipo di olio di oliva senza però difetti organolettici, la cui mediana del fruttato è maggiore di zero e la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 0,8 grammi per 100 grammi; al contrario l’olio di oliva vergine per legge può possedere difetti appena percettibili ed ha una acidità espressa in acido oleico che non può eccedere 2 grammi per 100 grammi. L’olio di oliva extravergine è quindi una qualità di olio migliore e mediamente più costoso rispetto all’olio di oliva vergine.
SEMPLIFICANDO: sia l’olio extravergine che l’olio vergine sono estratti dalla prima spremitura delle olive. La differenza risiede nelle qualità organolettiche e nella percentuale di acidità. L’olio extravergine possiede qualità organolettiche migliori ed il limite è fissato a 0,8 grammi di acido oleico per 100 grammi, per l’olio vergine invece il tetto massimo è di 2 grammi per 100 grammi con minori qualità organolettiche: l’olio di oliva extravergine ha quindi acidità inferiore allo 0.8%, mentre quello vergine ha acidità compresa tra 0.9% e 2% di acidità.
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Altri tipi di olio di oliva
Olio di oliva vergine lampante: come l’olio vergine ed extravergine, si ottiene attraverso spremitura meccanica. Ma a differenza di questi ultimi presenta difetti organolettici e un’elevata acidità, non è commestibile. Il suo indice di acidità supera i 2 grammi per 100 grammi.
Olio di oliva rettificato: è prodotto dalla raffinazione dell’olio lampante. Non ha il sapore e il profumo tipico dell’olio di oliva.
Olio di oliva: è una miscela di oli raffinati e oli di oliva vergini con tasso acidità inferiore all’1%.
Olio di sansa grezzo: è realizzato con i residui della spremitura e viene estratto grazie a solventi chimici. Non è commestibile.
Olio di sansa di oliva: si ottiene aggiungendo una certa quantità di olio extravergine all’olio di sansa grezzo. E’ commestibile. Per approfondire, leggi anche:
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