Annientamento (2018): spiegazione del finale e significato del film

MEDICINA ONLINE ANNIENTAMENTO 2018 NETFLIX FANTASCIENZA TRAMA TRAILER CINEMA SPOILER SPIEGAZIONE SIGNIFICATO METAFORE SIMBOLI CANCRO MORTE NATURA ANIMALI GEMELLI Annihilationmovie Natalie Portman.jpgAnnientamento (Annihilation), un film di Alex Garland, con Natalie Portman, Jennifer Jason Leigh, Tessa Thompson, Gina Rodriguez, Oscar Isaac. Genere: fantascienza, USA, 2018.

Trama senza spoiler

Un gruppo di soldati viene inviato nella zona disastrata dell’Area X, senza fare ritorno. L’unico sopravvissuto è gravemente malato e non esiste modo di curarlo né di fargli riprendere coscienza. Nel tentativo di salvarlo, la moglie del soldato, una biologa, si avventura nell’Area X con il suo team per scoprire cosa è successo e quali terribili segreti si celino nella misteriosa zona.

Spiegazione con SPOILER

Premettiamo che questo è un film che si presta a numerose interpretazioni, quindi quella che troverete qui è solo una delle tante possibili, elaborata dal sottoscritto, quindi probabilmente “di parte” visto che sono un medico. Cominciamo col chiarire il punto principale: esattamente come il film Madre! non parla di una coppietta di innamorati con la casa invasa da fastidiosi ospiti, questo film NON parla di alieni. Annientamento racchiude in sé un insieme di simbolismi e metafore che se non vengono colti, si rischia di sminuire il film e farlo sembrare un action movie sugli alieni, anche piuttosto lento e malriuscito. Quindi di cosa parla esattamente Annientamento? Secondo me ed altri colleghi del mio Staff, questo è un film che parla del cancro. Per noi è infatti apparso chiaro fin dai primi minuti della pellicola che la domanda chiave che ci pone il regista Alex Garland sia: “cosa accadrebbe se fosse il pianeta Terra ad avere il cancro?“.

Lo sviluppo del cancro

Tanti sono i segnali che lo indicano. Immediatamente cogliamo un indizio dalla prima lezione che la biologa Lena (Natalie Portman) tiene all’università Johns Hopkins, in cui parla ai suoi studenti della divisione cellulare e di come una cellula si divida per dare origine ad una progenie e muti per dare origine alla “struttura di tutto quello che vive”. Lena parlando col marito dice: “secondo la teoria di Hayflick la morte cellulare può essere combattuta, non si invecchia, si può rimanere immortali, si procede ad una divisione, non si muore. Vediamo l’invecchiamento come un processo naturale, ma in realtà è un difetto dei geni”. C’è un flashback tre anni nel passato, quando qualcosa – probabilmente un meteorite – si schianta vicino ad un faro sulla costa degli Stati Uniti e dà origine ad un “qualcosa” che comincia a espandersi, inglobando tutto ciò che trova sulla sua strada. Il fenomeno si sviluppa in modo assai affine a un tumore maligno: un attimo prima tutto è normale, poi improvvisamente tutto cambia ed il fenomeno anomalo turba l’ambiente. Inizialmente è un fenomeno “piccolo”, ristretto ad una zona limitata (esattamente come un tumore parte sempre da una singola cellula mutata ed è nelle fasi precoci limitato al sito primario) ma poi si espande, lentamente ma inesorabilmente, senza fermarsi (esattamente come un cancro).

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Il meteorite è il cancro

Il meteorite non rappresenta un alieno, bensì il cancro: come il meteorite colpisce un punto casuale della Terra e da quel punto il fenomeno si espande, allo stesso modo un cancro colpisce un punto del corpo e da li si espande. Perché il meteorite colpisce la Terra? Non c’è un perché preciso, come a volte non esiste un motivo preciso per cui un individuo sano (rappresentato dalla Terra) abbia un cancro. Il tumore al polmone, ad esempio, in ben un caso su cinque si presenta in soggetti non fumatori. Il cancro pancreatico si diagnostica anche a chi è giovane, in forma e mangia bene, come è successo al celebre attore Patrick Swayze, morto nel 2009 proprio per tumore al pancreas, diagnosticato appena un anno prima. In modo “idiopatico“, cioè senza un motivo preciso o, più correttamente, senza un motivo netto che la medicina riesce ad individuare e comprendere, almeno allo stato attuale della ricerca scientifica. Come noi forse non sapremo mai il motivo per cui il meteorite ha colpito la Terra, così un medico a volte non riesce ad individuare il motivo per cui un tumore ha colpito un paziente.
Il faro, essendo il punto che per primo è stato colpito dal meteorite, rappresenta il sito primario del cancro, il punto da cui la massa tumorale maligna ha iniziato ad espandersi.

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Le mutazioni della natura

Una volta che Lena a il suo team si addentrano nell’Area X in direzione del faro, iniziano a notare delle mutazioni, e tali mutazioni possono essere anch’esse leggibili come sintomi del cancro che si è diffuso a partire dal faro. Tutto è distrutto dalle mutazioni e, come la Radek spiega successivamente al gruppo, si trovano all’interno di un prisma, quindi tutto è rifratto. Le menti, i corpi ed ogni essere vivente vengono messi sottosopra, perché questo è ciò che fa il cancro nelle zone che progressivamente raggiunge: sostituisce cellule alterate ed anomale, alle cellule normali, sovverte la normale architettura dei tessuti viventi, altera la circolazione sanguigna, come il meteorite ha cambiato la vegetazione ed i fiumi all’interno dell’Area X. Il cancro, dopo esser partito dal faro, si è quindi propagato mutando ogni essere vivente, dagli animali alla piante: entrambi presentano caratteristiche anomale che indicano una mutazione del DNA, esattamente quello che caratterizza una cellula tumorale.

Disastro nucleare

Le protagoniste si addentrano anche in zone che una volta erano abitate, basti pensare ad esempio alla scena della piscina. Alcuni paesaggi mi hanno ricordato Pripyat, la città fantasma situata a nord dell’Ucraina, abbandonata dopo il disastro nucleare avvenuto nel 1986 alla vicina centrale di Černobyl’. Sarà un caso ma uno dei principali e più gravi effetti dell’esposizione a radiazioni, è proprio lo sviluppo di tumori maligni. La foto che vedete in basso mostra quello che resta della della Azure Swimming Pool, la piscina coperta di Pripyat: somiglia perfettamente a quella vista nel film, perfino nella fitta vegetazione visibile attraverso le ampie finestre.

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Perdere la bussola

Quando scorgiamo il soldato morto nella piscina senz’acqua, il suo corpo si è squarciato ed espanso nel modo in cui una cellula sana sarebbe alterata e distorta da una mutazione cancerogena. Il faro stesso ha al suo esterno ed interno una variegata e scoordinata crescita di esseri viventi che ricorda decisamente quella di un tumore maligno. La cosa interessante è che le protagoniste (tutte donne, forse un riferimento ad uno dei cancri più malvagi al mondo, quello alla mammella?) più si addentrano nell’Area X, rappresentante il cancro, e più sono spaesate: tutto è strano, il tempo si ferma, si “perde la bussola“, non ci si rende conto di come ci si sia ritrovati in quella situazione, un giorno dura un secolo… esattamente come si sente un malato di cancro, almeno ascoltando le confidenze dei nostri pazienti. Anche il riferimento alle viscere che si muovono può essere correlato al cancro, che all’interno del corpo continua ad essere attivo, a crescere ed a muoversi tramite la sua progressione e le metastasi. Curiosamente un nostro paziente dalla prognosi infausta, non troppo tempo fa, prima di morire parlò del proprio cancro allo stomaco descrivendolo esattamente come viene rappresentato nel film: “un mostro che vive nel mio addome, al cui interno si muove senza sosta, alla ricerca di nuove zone sane da divorare“.

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L’oncologa che osserva la morte dei suoi pazienti

Nonostante tutte le protagoniste siano dottoresse ognuna nel proprio campo, è interessante notare che l’unico personaggio a cui tutti si rivolgono sempre con “dottoressa” è la Ventress (Jennifer Jason Leigh), la quale nel film ha essa stessa un cancro. Nonostante lei sia una psicologa, la sua funzione nella storia ha poco a che vedere con la psicologia e più con l’osservazione dei gruppi di persone che entrano nell’Area X per esplorarla, senza mai farne ritorno. Questo non è molto diverso da quello che accade ad un oncologo che perde alcuni dei suoi pazienti, che – una volta “entrati” nel cancro – non sono più tornati indietro, se non cambiati, come accaduto al marito di Lena; senza considerare che gli oncologi sviluppano nel tempo una grande capacità psicologica, proprio perché spesso sono a contatto con malati terminali dove il lavoro del dottore diventa quasi più quello di psicologo che di medico.

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Il tradimento e l’autodistruzione

Alcuni si chiederanno il perché di tutti i flashback di Lena col marito e con l’amante di lei. Forse perché indicano il modo in cui l’autodistruzione di Lena (a cui tutti gli esseri umani senza accorgersene puntano, come discusso in un punto del film) crea una sorta di cancro all’interno del suo matrimonio. La storia della protagonista è il cuore di Annientamento. La sua tesa relazione con il marito, il suo senso di colpa per averlo tradito e la sua disperata ricerca di qualcosa che possa aiutarlo. Il tradimento stesso potrebbe essere stato l’origine del cancro, che si è poi propagato progressivamente all’interno della storia, distruggendola. E Lena si sente in colpa per aver innescato questo cancro, e vuole cercare la redenzione. Per questo motivo quando parla di andare a salvare suo marito Kane (Oscar Isaac) lei non dice “lo amo”, bensì “glielo devo”. Il tema dell’autodistruzione è inoltre importante nel film: come dice la Ventress, tutti noi non vogliamo suicidarci, ma tendiamo all’autodistruzione costruendo il nostro cancro personale giorno dopo giorno, bevendo alcolici (come dice la psicologa stessa), fumando sigarette, mangiando in modo sbilanciato… La stessa Lena tende ad autodistruggere il proprio matrimonio tradendo il marito col proprio collega. Sono tutti comportamenti con cui ci autodistruggiamo, senza neanche rendercene conto. Il cancro stesso è al contempo eziologia e patologia, cioè causa ed effetto: è effetto di una autodistruzione comportamentale della persona ed è causa dell’autodistruzione materiale del corpo di quella persona. Il cancro è il corpo che distrugge sé stesso.

Leggi anche: Il peggior nemico siamo noi stessi: i segnali che ci stiamo autosabotando

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Combattere il cancro o accettarlo se terminale?

Avvicinandoci al faro, l’origine della malattia, Sheppard e Thorensen muoiono, come ogni giorno purtroppo muoiono molte persone nel mondo a causa del cancro. La Radek fa notare che la Ventress “vuole affrontarla”, mentre Lena “vuole combatterla”, ma lei alla fine sceglie semplicemente di accettarla; allo stesso modo alcuni malati di tumore accettano la malattia terminale mentre altri la combattono, anche in funzione delle fasi dell’elaborazione della notizia di una malattia terminale, a tal proposito leggi anche: Sto per morire: le 7 fasi di elaborazione del dolore e della morte In definitiva non non c’è un solo modo di affrontare un tumore mortale: ognuno trova la sua strada che non è necessariamente più giusta o più sbagliata delle altre. Purtroppo il risultato finale è che molti pazienti con cancro muoiono, come quasi tutte le protagoniste del film che in esso si sono addentrate.

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La materia si converte in energia

La Ventress, l’unico personaggio che viene presentato ufficialmente avere il cancro, nel finale del film, entra in una zona sotterranea (una sorta di “tomba”) dove subisce una serie di trasformazioni, prima di diventare un qualche tipo di “energia”. In pratica, come un essere vivente viene annientato dal cancro (da cui il titolo del film), anche la Ventress viene annientata da esso e, visto che la materia non si può distruggere ma può solo essere convertita in qualcos’altro, anche la materia di cui è fatta la psicologa si trasforma in altro, cioè in energia. Allora perché la stessa cosa non succede a Lena? Forse perché lei – non avendo lo stesso tipo di cancro della Ventress – ha una malattia meno invasiva: il cancro infatti non uccide tutti quelli che lo contraggono. Lena si salva. Ma… come si salva Lena? Con una granata al fosforo.

La granata è la cura antitumorale, il fuoco gli effetti collaterali

MEDICINA ONLINE Edvard Munch LA PUBERTA.jpgQuando vediamo Natalie Portman faccia a faccia con la sua immagine speculare aliena, dobbiamo cogliere il fatto che essa è una potente rappresentazione visiva del cancro. La sua gemella oscura è il cancro dentro di lei, che la segue ovunque come un’ombra buia, come un presagio misterioso di morte, che la lascia sbalordita ed impaurita. In questo mi ha fortemente ricordato un quadro dell’espressionista tedesco Edvard Munch chiamato “La Pubertà”, che vedete in foto.

Qualsiasi cosa faccia Lena per sfuggire ad una situazione che sente drammatica, come ad esempio provare a scappare tramite la porta del faro, è inutile a causa della gemella oscura che la blocca. Una volta un paziente terminale mi disse una frase molto significativa, che nel finale del film mi è tornata in mente: “Quando hai un cancro puoi scappare da tutto e tutti: dalla falsa pietà degli amici, dai parenti interessati al tuo testamento, persino dal dolore se ti riempi di morfina, ma qualsiasi cosa tu faccia non puoi scappare da te stesso”.
L’unico modo in cui Lena può provare a distruggere la sua gemella-cancro è con una granata al fosforo, che è secondo noi un richiamo alla chemioterapia ed alla radioterapia. Per attuare questa soluzione-cura è importante proteggersi gli occhi dal flash della granata, come è necessario prendere delle precauzioni quando ci si sottopone ad alcune cure antitumorali invasive. La soluzione-cura è una forza distruttiva utilizzata per uccidere l’essere alieno (il cancro) che è parte di noi, ma al contempo innesca la distruzione non solo delle cellule tumorali, ma anche delle cellule sane, cioè della parte sana di noi. L’incendio distruttivo finale, altri non è che la rappresentazione degli effetti collaterali della granata (la chemio o la radioterapia) che ha distrutto il cancro (la gemella oscura) ma anche le zone apparentemente sane (l’ambiente) attorno al cancro.

Per approfondire:

Sopravvissuti al cancro

Nell’ultima scena Kane, che si è ripreso combattendo il suo cancro grazie alla propria granata-cura, e Lena – anche lei di nuovo sana – si abbracciano. Lei riconosce che questo Kane non è probabilmente il suo Kane, ma quasi sicuramente una sua copia creata all’interno del faro, ed anche lui sa che Lena non è più la stessa Lena di prima. Sono entrambi entrati nell’area X-cancro e ne sono usciti come superstiti e ciò li ha cambiati per sempre, per questo non sono più gli stessi di prima che avessero la malattia. Chiedete ad una persona sopravvissuta ad un tumore maligno invasivo se si sente uguale al giorno precedente alla diagnosi o se è radicalmente mutata nel carattere e nella visione del mondo: capirete cosa intendo. Gli occhi di Kane e Lena hanno un bagliore particolare e ciò potrebbe essere un riferimento alla presenza di metastasi e ricadute che spesso colpiscono chi ha il cancro o è sopravvissuto al cancro. Ad essere un po’ più ottimisti il bagliore è invece un riferimento al fatto che il cancro, una volta avuto e sconfitto, rimane con te, nelle tue paure, nei tuoi pensieri, nei tuoi occhi, per sempre.

L’alieno è dentro di noi

Annientamento è un bellissimo film sull’alieno che è in noi, che ha preso vita quando quella maledetta prima cellula mutata ha dato il via ad una malattia che fa paura, annienta la vita dei pazienti, si cura subendo pesanti effetti collaterali, ti cambia per sempre ed uccide ancora milioni di persone nel mondo che entrano in essa senza più farne ritorno.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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