Oggi mi è morto un uomo tra le mani.
Un giovane era stato appena investito da una macchina. I nostri destini si sono incrociati per puro caso: fossi uscito dal lavoro un minuto prima o dopo, non lo avrei mai incontrato. Era sull’asfalto, bagnato del suo stesso sangue.
L’ho soccorso, ho chiamato un’ambulanza, mentre l’uomo che l’ha investito era seduto sul marciapiede, letteralmente pietrificato, in stato di shock. Anche la sua vita cambierà, da oggi in poi.
Il giovane stava morendo. Aveva il polso debole e respirava, anche se a fatica, ma si vedeva che l’emorragia non gli avrebbe lasciato scampo, nonostante i miei tentativi di compressione. Trent’anni ad ottobre, come abbiamo poi scoperto dai suoi documenti. Mi ha guardato il viso, mentre la luce scompariva dai suoi occhi, nel giro di pochi secondi. Aveva uno sguardo che non potrò dimenticare. Mai più. Non ho fatto in tempo a dirgli praticamente nulla e – in ogni caso – non avrei saputo davvero che dirgli, se non un “Forza, i soccorsi stanno arrivando. Ce la farai!”, che era una bugia e lo sapevo bene. Forse lo sapeva anche lui.
In quei momenti pensavo che ogni giorno ci svegliamo e siamo sicuri di vivere ancora tanto, tantissimo tempo ed invece è incredibile come la vita possa andarsene di colpo, in pochi secondi, senza neanche avvertire. Magari per un evento banale. Per un particolare sfortunato.
Io lo tenevo per le mani che sono diventate bianche e fredde in meno di un minuto.
L’ambulanza è arrivata. In quel momento il battito si è fermato. Lo hanno denudato per tentare di rianimarlo col defibrillatore, ma l’espressione dei paramedici dava poche speranze.
Vedevo quel corpo giovane, curato, in forma. Ho visto i suoi vestiti, strappati, sporchi di terra e sangue: quando li ha comprati, poteva forse pensare che sarebbero stati gli ultimi che avrebbe mai indossato?
Ho pensato a sua madre, alla sua ragazza o al suo ragazzo, o magari a sua moglie ed i suoi figli, che ancora vivevano tranquilli la loro vita, non sapendo che, di lì a poco, una telefonata l’avrebbe cambiata per sempre.
E ho immaginato tutti i sogni che questo giovane aveva fino a pochi secondi prima di imboccare quella maledetta curva. A tutta la fatica che magari aveva fatto per laurearsi, o per trovare lavoro, non lo saprò mai.
Ho pensato al momento in cui si è svegliato questa mattina e magari era indeciso su cosa fare per le vacanze, non sapendo che stava vivendo le ultime ore della sua esistenza in questo mondo. Ho immaginato a quanti abbracci avrebbe voluto dare ai suoi cari, ma ha sempre posticipato contando di farlo “in futuro”.
Ho pensato a quante cose diamo per scontate, ma che scontate non sono. Ho pensato che ogni secondo di vita che ci viene concesso è un regalo inestimabile. Noi lo diamo per scontato, ma è solo un regalo. Noi ci lamentiamo e ci deprimiamo per stupidaggini, per l’ultimo modello di telefonino o di borsa alla moda che non ci possiamo permettere, dimenticandoci che ogni secondo ci viene fatto un regalo inestimabile che noi diamo per scontato. Ma ci sbagliamo.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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