Che cos’è la diottria?
La diottria è la unità di misura con cui é possibile stabilire il potere di refrazione di una lente. Questa unità è usata anche per misurare i difetti di refrazione dell’occhio: miopia, ipermetropia e astigmatismo.
In questo caso, le diottrie rappresentano la quantità di correzione che il paziente, affetto da uno o da vari difetti visivi, ha bisogno nelle lenti degli occhiali per normalizzare la vista.
Le lenti per correggere la miopia sono concave e hanno un potere negativo (il suo valore è espresso con il simbolo -), mentre le lenti per correggere l’ipermetropia sono convesse e hanno un potere positivo (il suo valore è espresso dal simbolo +). Per questo motivo, gli occhiali da vista hanno tre valori che li identificano:
- Primo valore: identifica il grado di miopia o l’ipermetropia sofferto dal paziente. Se appare il segno negativo ( – ) , il paziente è miope, mentre se appare il segno più (+) il paziente soffre di ipermetropia.
- Secondo valore: indica il grado di astigmatismo sofferto dal paziente. Il segno può essere negativo ( – ) o positivo ( + ), nel primo caso parleremo di astigmatismo miopico (astigmatismo + miopia) e nel secondo caso, invece, di astigmatismo-ipermetropico (ipermetropia + astigmatismo).
- Terzo valore: indica l’asse di orientamento dell’astigmatismo.
Cosa vuol dire vedere 10/10?
Come per convenzione, le distanze vengono calcolate in metri, così in oculistica la misurazione della vista (detta anche valutazione del visus o acuità visiva) viene espressa in decimi. Un soggetto ha una vista per convenzione “normale” quando la sua visione naturale (cioè senza lenti correttive anteposte all’occhio) è almeno di 10/10 “dieci decimi” .
I decimi (numeri o lettere) di riferimento sul tabellone (ottotipo) che l’oculista ci fa leggere sono infatti sempre ridotti di dimensioni sino a raggiungere il valore “standard” dei più piccoli, che se letti corrispondono appunto ai dieci decimi.
Quindi avere una vista di dieci decimi, significa vedere tutte e dieci le righe del tabellone, 2/10 leggere solo le prime due, 3/10 leggere le prime 3 righe e così via indipendentemente dalla correzione apportata dalle lenti che l’oculista posizione davanti all’occhio (se non vi sono lenti posizionat e davanti all’occhio si parla di visus o acuità visiva naturale, altrimenti visus o acuità visiva corretta).
Un soggetto che vede dieci decimi naturali viene detto “emmetrope”, mentre un soggetto con una lieve miopia, ipermetropia, o astigmatismo (che viene detto ”ametrope”) .
Ci sono persone che riescono a vedere più dei “canonici” 10/10, anche i 12/10, i 14/10 e oltre. Non hanno delle capacità superiori; questi rari soggetti hanno un costruzione anatomica particolarmente precisa della tra le componenti ottiche dei loro occhi (cornea, cristallino e lunghezza dell’occhio) che gli consentono di raggiungere un elevata acuità visiva. L’acuità visiva, misurata con l’ottotipo di SNELLEN (dall’oculista olandese Hermann Snellen che nel 1862 propose per primo questo test per misurare la capacità visiva di un soggetto), in Italia, come detto, viene riferita in decimi perché normalmente la distanza che separa l’ottotipo dall’occhio del paziente è di 5 metri (più raramente 3 metri), perciò, sempre per convenzione, chi ha 10/10 è in grado di distinguere una lettera alta solo 7,3 mm alla distanza di 5 metri (discrimina insomma una lettera che sottende ad un angolo visivo di 5′ di arco dall’occhio). Negli Stati Uniti la lunghezza standard della distanza tra l’occhio del paziente e l’ottotipo è espressa in “piedi” e precisamente “20 feet” ossia (1 foot, plurale feet, = m. 0,3048, cioè 6,096 m), pertanto negli USA una visione normale viene comunemente definita “20/20” anziché “10/10”. In Gran Bretagna, dove è stato introdotto il sistema metrico al posto dei “20/20 feet” americani, l’esame dell’acuità visiva viene tipicamente eseguito a 6 metri dall’ottotipo (ossia 19,685 feet, cioè molto vicino ai 20 feet) e la visione normale è considerata in questo caso “6/6”. Sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna la prima lettera dell’ottotipo corrisponde però a 8,866 mm sempre con un angolo di 5′ d’arco.
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