L’alluce valgo corrisponde a una deformità ossea che riguarda il primo dito del piede, il quale devia lateralmente in direzione delle altre dita. Tale deformazione comporta anche una sporgenza del primo osso del metatarso, che si accompagna a un’infiammazione, che può essere ripetuta nel tempo o costante, della cosiddetta borsa mucosa, situata alla base dell’impianto del dito.
La gotta è una malattia del metabolismo caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite infiammatoria acuta con dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni, causati dal deposito di cristalli di acido urico in presenza di iperuricemia. L’articolazione più frequentemente colpita è, in circa il 50% dei casi, la metatarso-falangea dell’alluce, da cui il nome di podagra. L’acido urico può inoltre depositarsi nei tendini e nei tessuti circostanti, generando i cosiddetti tofi, anche a livello renale, inducendo la comparsa di nefropatia gottosa.
Sintomi
Il sintomo di alluce valgo è la tipica deformazione del piede ed il dolore. All’inizio il disturbo si manifesta semplicemente con una deviazione del primo dito del piede che si rivolge in direzione del secondo dito, ma con il passare dei mesi si possono notare dei cambiamenti evidenti dal punto di vista dell’allineamento delle ossa del piede.
La gotta si può presentare in vari modi, anche se il più frequente è l’attacco ricorrente di artrite infiammatoria acuta (con gonfiore, arrossamento e irritazione all’articolare). Più spesso viene colpita la base dell’alluce, rappresentando questa la metà dei casi, altre articolazioni, come il tallone, il ginocchio, il polso e le dita, possono essere colpite. Il dolore articolare inizia solitamente durante la notte e dura da 2 a 4 ore. La spiegazione dell’insorgenza notturna è data dal fatto che la temperatura corporea è più bassa. I primi segni in genere si manifestano in individui maschi fra i 30 e i 60 anni. Nelle donne questa affezione compare di solito più tardi, dopo la menopausa. La comparsa di un accesso di gotta in un paziente più giovane impone la ricerca di un difetto enzimatico. Altri sintomi possono verificarsi raramente insieme con il dolore articolare, tra questi la stanchezza e la febbre elevata. Livelli elevati per lungo tempo di acido urico (iperuricemia) possono provocare altre condizioni, compresi i tofi: depositi duri e dolorosi di cristalli di acido urico. Ampi tofi possono portare ad artrite cronica dovuta a erosione ossea. L’entità della formazione dei tofi dipende dalla durata e dal grado dell’iperuricemia, che è a sua volta effetto della gravità dell’interessamento renale. I tofi possono essere morbidi o duri, solidi o fluttuanti, lisci o ruvidi e in genere si localizzano nelle parti cartilaginee delle articolazioni colpite dalla gotta, o anche in corrispondenza dell’elice del padiglione auricolare. Se i tofi sono superficiali, tendono ad aprirsi liberando un liquido lattiginoso nel quale con l’esame microscopico si possono rilevare i cristalli di urato. Talvolta la perforazione della pelle porta a un’infezione secondaria, che richiede cure attente in quanto i tofi guariscono lentamente.[50] Prima dell’introduzione di trattamenti farmacologici efficaci, i tofi si presentavano nel 60% dei pazienti, percentuale ora ridotta a meno del 25%.
Cause
Individuare le cause che portano alla comparsa dell’alluce valgo permette di intervenire sul disturbo in maniera più efficace. Vale la pena di mettere in evidenza, in primo luogo, che tale problema può riguardare chiunque, anche se sono le donne a soffrirne in misura più significativa, soprattutto in età matura. Le cause dell’alluce valgo in molti casi sono congenite: ciò vuol dire che i soggetti che hanno i piedi piatti o comunque altri tipi di alterazioni del piede sin da quando sono bambini hanno una tendenza maggiore a sviluppare l’alluce valgo una volta diventati adulti o che hanno raggiunto l’età senile. Nei casi di alluce valgo giovanile, inoltre, esistono dei fattori predisponenti collegati all’ereditarietà. Oltre alle cause congenite, inoltre, è bene prendere in considerazione le cause secondarie o acquisite: la responsabilità dell’alluce valgo, in molte circostanze, spetta all’abitudine a usare scarpe non adeguate, che non rispettano la fisiologia del piede. Ciò è vero a maggior ragione per le forme infiammatorie, per quelle traumatiche e per quelle rachitiche. Nel mirino finiscono, dunque, le calzature con il tacco alto, ma anche quelle troppo strette e quella con la punta che fa sovrapporre le dita dei piedi.
La causa della gotta è l’iperuricemia: la condizione può verificarsi per una serie di motivi, tra cui dieta, predisposizione genetica o la ipoescrezione renale di urato, il sale dell’acido urico.[20] L’ipoescrezione è la causa primaria di iperuricemia, verificandosi in circa il 90% dei casi, mentre la sovrapproduzione è causa nel restante 10%.[5] Circa il 10% delle persone con iperuricemia sviluppano, a un certo punto della vita, la gotta.[27] Il rischio, tuttavia, varia a seconda del grado di iperuricemia. Quando i livelli sono compresi tra 415 e 530 micromol/l (7 e 8,9 mg/dL), il rischio è dello 0,5% all’anno, mentre in quelli con un livello superiore a 535 mmol/l (9 mg/dL), il rischio è di 4,5% all’anno.
Diagnosi
Riconoscere l’alluce valgo non è difficile, e per la diagnosi è sufficiente, nella maggior parte dei casi, l’osservazione, considerando l’evidenza della deformità in corrispondenza della base dell’alluce o sul lato del piede. Nel caso in cui si debba procedere a una valutazione clinica si procede a un esame denominato baropodometrico, attraverso il quale si ha la possibilità di misurare la distribuzione dei carichi sul piede sia in posizione dinamica che in posizione statica; inoltre, questo strumento diagnostico consente di valutare il livello di compromissione dell’alluce. Nel caso in cui ci si rivolga a uno specialista, non è da escludere una radiografia, da effettuare in posizione sotto carico, utile per accertare i cambiamenti che hanno riguardato il piede e per avere una globale indicazione relativa al grado di deformità. Non solo: un’indagine di questo tipo permette di stabilire l’angolo tra l’alluce e il piede, tenendo conto del fatto che si può parlare di alluce valgo nel momento in cui l’angolo tra il primo e il secondo osso del metatarso non è inferiore agli 8 gradi.
La diagnosi di gotta può essere confermata dalla rilevazione di caratteristici cristalli aghiformi nel liquido sinoviale. Il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), colchicina o steroidi, è in grado di migliorare i sintomi. Una volta che l’attacco acuto è risolto, i livelli di acido urico vengono generalmente tenuti bassi adottando delle modifiche dello stile di vita e nei pazienti che accusano attacchi frequenti, con l’assunzione di allopurinolo o probenecid, in grado di fornire una profilassi a lungo termine.
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Trattamento
Nel caso in cui la deviazione dovuta all’alluce valgo sia ancora modesta e non dolorosa, si procede a un trattamento conservativo, che consente di migliorare la qualità della vita della persona rallentando lo svilupparsi delle deformazioni. Si ricorre, dunque, a cappucci in silicone che servono a tenere le dita del piede separate tra loro, evitando che l’alluce vada a sovrapporsi alle altre, e ad ammortizzare il più possibile il contatto tra l’alluce stesso e la scarpa. Anche i plantari correttivi possono tornare utili da questo punto di vista, dal momento che mettono la testa metatarsale che provoca dolore in scarico, ferma restando l’esigenza di usare delle calzature idonee. Nei casi più gravi, però, la risoluzione del problema prevede un intervento chirurgico, attraverso la cosiddetta tecnica percutanea mininvasiva, in funzione della quale l’articolazione metatarso – falangea deviata viene rimessa in asse.
Relativamente alla gotta invece, l’obiettivo iniziale del trattamento è quello di risolvere i sintomi dell’attacco acuto. Il ripetersi di tali attacchi può essere prevenuto con l’utilizzo di farmaci che riducono i livelli sierici di acido urico. L’applicazione di ghiaccio, per la durata di 20-30 minuti più volte al giorno, può far diminuire il dolore. Le opzioni per il trattamento acuto comprendono la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), la colchicina e gli steroidi, mentre i farmaci utilizzati a scopo preventivo sono l’allopurinolo, il febuxostat e il probenecid. Il solo abbassamento dei livelli di acido urico è sufficiente a curare la malattia, mentre il trattamento delle comorbidità risulta altrettanto importante.
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