Iperuricemia: significato, cause, valori, sintomi, terapia, dieta

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST ESAME SANGUE ANALISI CLINICHE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI LEUCOCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANEL’acido urico è il prodotto finale del metabolismo delle proteine assunte con la dieta ed un aumento di acido urico nel Continua a leggere

Iperuricemia, iperuricosuria, acido urico nel sangue e nelle urine

MEDICINA ONLINE DIAGNOSI DIFFERENZIALE ESEMPIO DISPNEA MEDICO PAZIENTE ANAMNESI VISITA ESAME OBIETTIVO IDIOPATICO SINTOMI DOLORE STUDIO OSPEDALE AMBULATORIO CONSIGLIO AIUTO DOTTORE INFERMIERE PRESCRIZIONE FARMACOL’acido urico è il prodotto terminale del catabolismo dei nucleotidi purinici, cioè l’acido adenilico (AMP) e l’acido guanilico (GMP) che sono le unità fondamentali degli acidi nucleici (DNA e RNA) e viene eliminato principalmente tramite l’urina, quindi per via Continua a leggere

Differenza tra gotta ed artrite reumatoide

MEDICINA ONLINE GOTTA ALLUCE VALGO ARTRITE ARTROSI ARTRITE REUMATOIDE DIFFERENZA MANO MANI DITA TARSO.jpgL’artrite reumatoide è una poliartrite infiammatoria cronica, anchilosante e progressiva a patogenesi autoimmunitaria e di eziologia sconosciuta, principalmente a carico delle articolazioni sinoviali. Può provocare deformazione e dolore che possono portare fino alla perdita della funzionalità articolare.

La gotta è una malattia del metabolismo caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite infiammatoria acuta con dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni, causati dal deposito di cristalli di acido urico in presenza di iperuricemia. L’articolazione più frequentemente colpita è, in circa il 50% dei casi, la metatarso-falangea dell’alluce, da cui il nome di podagra. L’acido urico può inoltre depositarsi nei tendini e nei tessuti circostanti, generando i cosiddetti tofi, anche a livello renale, inducendo la comparsa di nefropatia gottosa.

Sintomi

L’artrite reumatoide può presentare anche segni e sintomi in organi diversi. Si differenzia dall’osteoartrosi perché interessa inizialmente la membrana sinoviale e non la cartilagine, colpisce con meno frequenza e in età più giovane rispetto all’osteoartrosi; sono più colpite le donne (rapporto 3:1). Interessa l’1-2% della popolazione e il numero dei casi aumenta con l’età, infatti è colpito il 5% delle donne oltre i 55 anni. L’esordio si osserva prevalentemente al termine della adolescenza o tra 4º e 5º decennio di vita; un secondo picco si osserva tra i 60 e 70 anni. Una variante precoce dell’AR è costituita dall’artrite reumatoide dell’infanzia.

La gotta si può presentare in vari modi, anche se il più frequente è l’attacco ricorrente di artrite infiammatoria acuta (con gonfiore, arrossamento e irritazione all’articolare). Più spesso viene colpita la base dell’alluce, rappresentando questa la metà dei casi, altre articolazioni, come il tallone, il ginocchio, il polso e le dita, possono essere colpite. Il dolore articolare inizia solitamente durante la notte e dura da 2 a 4 ore. La spiegazione dell’insorgenza notturna è data dal fatto che la temperatura corporea è più bassa. I primi segni in genere si manifestano in individui maschi fra i 30 e i 60 anni. Nelle donne questa affezione compare di solito più tardi, dopo la menopausa. La comparsa di un accesso di gotta in un paziente più giovane impone la ricerca di un difetto enzimatico. Altri sintomi possono verificarsi raramente insieme con il dolore articolare, tra questi la stanchezza e la febbre elevata. Livelli elevati per lungo tempo di acido urico (iperuricemia) possono provocare altre condizioni, compresi i tofi: depositi duri e dolorosi di cristalli di acido urico. Ampi tofi possono portare ad artrite cronica dovuta a erosione ossea. L’entità della formazione dei tofi dipende dalla durata e dal grado dell’iperuricemia, che è a sua volta effetto della gravità dell’interessamento renale. I tofi possono essere morbidi o duri, solidi o fluttuanti, lisci o ruvidi e in genere si localizzano nelle parti cartilaginee delle articolazioni colpite dalla gotta, o anche in corrispondenza dell’elice del padiglione auricolare. Se i tofi sono superficiali, tendono ad aprirsi liberando un liquido lattiginoso nel quale con l’esame microscopico si possono rilevare i cristalli di urato. Talvolta la perforazione della pelle porta a un’infezione secondaria, che richiede cure attente in quanto i tofi guariscono lentamente.[50] Prima dell’introduzione di trattamenti farmacologici efficaci, i tofi si presentavano nel 60% dei pazienti, percentuale ora ridotta a meno del 25%.

Cause

La causa di insorgenza dell’artrite reumatoide non è completamente nota. Vi è una risposta infiammatoria della sinovia con rigonfiamento delle cellule sinoviali, eccesso di liquido sinoviale e sviluppo di tessuto fibroso nella sinovia. Colpisce anche l’osso sottostante e la cartilagine, con assottigliamento e distruzione. La condizione può anche manifestarsi con infiammazioni diffuse nei polmoni, nel pericardio, nella pleura, nella sclera dell’occhio e con lesioni nodulari diffuse nel tessuto sottocutaneo. La diagnosi viene principalmente fatta sulla base dei sintomi e con la radiografia. L’analisi del liquido sinoviale può contribuire alla diagnosi differenziale.

La causa della gotta è l’iperuricemia: la condizione può verificarsi per una serie di motivi, tra cui dieta, predisposizione genetica o la ipoescrezione renale di urato, il sale dell’acido urico.[20] L’ipoescrezione è la causa primaria di iperuricemia, verificandosi in circa il 90% dei casi, mentre la sovrapproduzione è causa nel restante 10%.[5] Circa il 10% delle persone con iperuricemia sviluppano, a un certo punto della vita, la gotta.[27] Il rischio, tuttavia, varia a seconda del grado di iperuricemia. Quando i livelli sono compresi tra 415 e 530 micromol/l (7 e 8,9 mg/dL), il rischio è dello 0,5% all’anno, mentre in quelli con un livello superiore a 535 mmol/l (9 mg/dL), il rischio è di 4,5% all’anno.

Diagnosi

È importante una diagnosi precoce – relativamente all’artrite reumatoide – perché proprio nei primi mesi di malattia si osserva l’insorgenza di danni sostanziali e irreversibili. Inoltre nei primi due anni di malattia successivi alla diagnosi, i danni risultano particolarmente severi. La compromissione delle articolazioni comporta una limitazione della mobilità che può sfociare in invalidità e successiva morte prematura. La diagnosi precoce inoltre permette un efficace e precoce trattamento farmacologico. E’ necessaria la presenza di almeno 4 di questi criteri per poter formulare una diagnosi di probabilità di artrite reumatoide:

  1. rigidità mattutina della durata di almeno 1 ora,
  2. artrite a livello di 3 o più articolazioni,
  3. artrite delle articolazioni della mano,
  4. artrite simmetrica,
  5. noduli reumatoidi cutanei,
  6. positività al test Fattore Reumatoide (FR),
  7. alterazioni radiologiche.

I test più utili per la diagnosi di artrite reumatoide sono: anticorpi anti citrullina (CCP), Fattore reumatoide, Ves, PCR. La ricerca degli anticorpi anticitrullina ha una elevatissima specificità diagnostica.

La diagnosi di gotta può essere confermata dalla rilevazione di caratteristici cristalli aghiformi nel liquido sinoviale. Il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), colchicina o steroidi, è in grado di migliorare i sintomi. Una volta che l’attacco acuto è risolto, i livelli di acido urico vengono generalmente tenuti bassi adottando delle modifiche dello stile di vita e nei pazienti che accusano attacchi frequenti, con l’assunzione di allopurinolo o probenecid, in grado di fornire una profilassi a lungo termine.

Trattamento

Il trattamento dell’artrite reumatoide comprende sia la prescrizione di farmaci sia altre misure al fine di controllare l’infiammazione articolare e prevenire il danno articolare e la conseguente disabilità. Il trattamento non farmacologico consiste nella terapia fisica, nella terapia occupazionale e cambiamenti nell’alimentazione. Farmaci antidolorifici e antinfiammatori, tra cui gli steroidi, sopprimono i sintomi ma non fermano la progressione della condizione. Farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD) possono rallentare o arrestare la progressione della malattia. Il ricorso a tecniche di medicina alternativa non è supportato da alcuna prova scientifica.

Relativamente alla gotta invece, l’obiettivo iniziale del trattamento è quello di risolvere i sintomi dell’attacco acuto. Il ripetersi di tali attacchi può essere prevenuto con l’utilizzo di farmaci che riducono i livelli sierici di acido urico. L’applicazione di ghiaccio, per la durata di 20-30 minuti più volte al giorno, può far diminuire il dolore. Le opzioni per il trattamento acuto comprendono la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), la colchicina e gli steroidi, mentre i farmaci utilizzati a scopo preventivo sono l’allopurinolo, il febuxostat e il probenecid. Il solo abbassamento dei livelli di acido urico è sufficiente a curare la malattia, mentre il trattamento delle comorbidità risulta altrettanto importante.

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Differenza tra gotta ed alluce valgo

MEDICINA ONLINE PIEDE GOTTA ALLUCE VALGO DIFFERENZA SCARPA DEFORMITA OSSO OSSEA METATARSO.jpgL’alluce valgo corrisponde a una deformità ossea che riguarda il primo dito del piede, il quale devia lateralmente in direzione delle altre dita. Tale deformazione comporta anche una sporgenza del primo osso del metatarso, che si accompagna a un’infiammazione, che può essere ripetuta nel tempo o costante, della cosiddetta borsa mucosa, situata alla base dell’impianto del dito.

La gotta è una malattia del metabolismo caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite infiammatoria acuta con dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni, causati dal deposito di cristalli di acido urico in presenza di iperuricemia. L’articolazione più frequentemente colpita è, in circa il 50% dei casi, la metatarso-falangea dell’alluce, da cui il nome di podagra. L’acido urico può inoltre depositarsi nei tendini e nei tessuti circostanti, generando i cosiddetti tofi, anche a livello renale, inducendo la comparsa di nefropatia gottosa.

Sintomi

Il sintomo di alluce valgo è la tipica deformazione del piede ed il dolore. All’inizio il disturbo si manifesta semplicemente con una deviazione del primo dito del piede che si rivolge in direzione del secondo dito, ma con il passare dei mesi si possono notare dei cambiamenti evidenti dal punto di vista dell’allineamento delle ossa del piede.

La gotta si può presentare in vari modi, anche se il più frequente è l’attacco ricorrente di artrite infiammatoria acuta (con gonfiore, arrossamento e irritazione all’articolare). Più spesso viene colpita la base dell’alluce, rappresentando questa la metà dei casi, altre articolazioni, come il tallone, il ginocchio, il polso e le dita, possono essere colpite. Il dolore articolare inizia solitamente durante la notte e dura da 2 a 4 ore. La spiegazione dell’insorgenza notturna è data dal fatto che la temperatura corporea è più bassa. I primi segni in genere si manifestano in individui maschi fra i 30 e i 60 anni. Nelle donne questa affezione compare di solito più tardi, dopo la menopausa. La comparsa di un accesso di gotta in un paziente più giovane impone la ricerca di un difetto enzimatico. Altri sintomi possono verificarsi raramente insieme con il dolore articolare, tra questi la stanchezza e la febbre elevata. Livelli elevati per lungo tempo di acido urico (iperuricemia) possono provocare altre condizioni, compresi i tofi: depositi duri e dolorosi di cristalli di acido urico. Ampi tofi possono portare ad artrite cronica dovuta a erosione ossea. L’entità della formazione dei tofi dipende dalla durata e dal grado dell’iperuricemia, che è a sua volta effetto della gravità dell’interessamento renale. I tofi possono essere morbidi o duri, solidi o fluttuanti, lisci o ruvidi e in genere si localizzano nelle parti cartilaginee delle articolazioni colpite dalla gotta, o anche in corrispondenza dell’elice del padiglione auricolare. Se i tofi sono superficiali, tendono ad aprirsi liberando un liquido lattiginoso nel quale con l’esame microscopico si possono rilevare i cristalli di urato. Talvolta la perforazione della pelle porta a un’infezione secondaria, che richiede cure attente in quanto i tofi guariscono lentamente.[50] Prima dell’introduzione di trattamenti farmacologici efficaci, i tofi si presentavano nel 60% dei pazienti, percentuale ora ridotta a meno del 25%.

Cause

Individuare le cause che portano alla comparsa dell’alluce valgo permette di intervenire sul disturbo in maniera più efficace. Vale la pena di mettere in evidenza, in primo luogo, che tale problema può riguardare chiunque, anche se sono le donne a soffrirne in misura più significativa, soprattutto in età matura. Le cause dell’alluce valgo in molti casi sono congenite: ciò vuol dire che i soggetti che hanno i piedi piatti o comunque altri tipi di alterazioni del piede sin da quando sono bambini hanno una tendenza maggiore a sviluppare l’alluce valgo una volta diventati adulti o che hanno raggiunto l’età senile. Nei casi di alluce valgo giovanile, inoltre, esistono dei fattori predisponenti collegati all’ereditarietà. Oltre alle cause congenite, inoltre, è bene prendere in considerazione le cause secondarie o acquisite: la responsabilità dell’alluce valgo, in molte circostanze, spetta all’abitudine a usare scarpe non adeguate, che non rispettano la fisiologia del piede. Ciò è vero a maggior ragione per le forme infiammatorie, per quelle traumatiche e per quelle rachitiche. Nel mirino finiscono, dunque, le calzature con il tacco alto, ma anche quelle troppo strette e quella con la punta che fa sovrapporre le dita dei piedi.

La causa della gotta è l’iperuricemia: la condizione può verificarsi per una serie di motivi, tra cui dieta, predisposizione genetica o la ipoescrezione renale di urato, il sale dell’acido urico.[20] L’ipoescrezione è la causa primaria di iperuricemia, verificandosi in circa il 90% dei casi, mentre la sovrapproduzione è causa nel restante 10%.[5] Circa il 10% delle persone con iperuricemia sviluppano, a un certo punto della vita, la gotta.[27] Il rischio, tuttavia, varia a seconda del grado di iperuricemia. Quando i livelli sono compresi tra 415 e 530 micromol/l (7 e 8,9 mg/dL), il rischio è dello 0,5% all’anno, mentre in quelli con un livello superiore a 535 mmol/l (9 mg/dL), il rischio è di 4,5% all’anno.

Diagnosi

Riconoscere l’alluce valgo non è difficile, e per la diagnosi è sufficiente, nella maggior parte dei casi, l’osservazione, considerando l’evidenza della deformità in corrispondenza della base dell’alluce o sul lato del piede. Nel caso in cui si debba procedere a una valutazione clinica si procede a un esame denominato baropodometrico, attraverso il quale si ha la possibilità di misurare la distribuzione dei carichi sul piede sia in posizione dinamica che in posizione statica; inoltre, questo strumento diagnostico consente di valutare il livello di compromissione dell’alluce. Nel caso in cui ci si rivolga a uno specialista, non è da escludere una radiografia, da effettuare in posizione sotto carico, utile per accertare i cambiamenti che hanno riguardato il piede e per avere una globale indicazione relativa al grado di deformità. Non solo: un’indagine di questo tipo permette di stabilire l’angolo tra l’alluce e il piede, tenendo conto del fatto che si può parlare di alluce valgo nel momento in cui l’angolo tra il primo e il secondo osso del metatarso non è inferiore agli 8 gradi.

La diagnosi di gotta può essere confermata dalla rilevazione di caratteristici cristalli aghiformi nel liquido sinoviale. Il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), colchicina o steroidi, è in grado di migliorare i sintomi. Una volta che l’attacco acuto è risolto, i livelli di acido urico vengono generalmente tenuti bassi adottando delle modifiche dello stile di vita e nei pazienti che accusano attacchi frequenti, con l’assunzione di allopurinolo o probenecid, in grado di fornire una profilassi a lungo termine.

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Trattamento

Nel caso in cui la deviazione dovuta all’alluce valgo sia ancora modesta e non dolorosa, si procede a un trattamento conservativo, che consente di migliorare la qualità della vita della persona rallentando lo svilupparsi delle deformazioni. Si ricorre, dunque, a cappucci in silicone che servono a tenere le dita del piede separate tra loro, evitando che l’alluce vada a sovrapporsi alle altre, e ad ammortizzare il più possibile il contatto tra l’alluce stesso e la scarpa. Anche i plantari correttivi possono tornare utili da questo punto di vista, dal momento che mettono la testa metatarsale che provoca dolore in scarico, ferma restando l’esigenza di usare delle calzature idonee. Nei casi più gravi, però, la risoluzione del problema prevede un intervento chirurgico, attraverso la cosiddetta tecnica percutanea mininvasiva, in funzione della quale l’articolazione metatarso – falangea deviata viene rimessa in asse.

Relativamente alla gotta invece, l’obiettivo iniziale del trattamento è quello di risolvere i sintomi dell’attacco acuto. Il ripetersi di tali attacchi può essere prevenuto con l’utilizzo di farmaci che riducono i livelli sierici di acido urico. L’applicazione di ghiaccio, per la durata di 20-30 minuti più volte al giorno, può far diminuire il dolore. Le opzioni per il trattamento acuto comprendono la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), la colchicina e gli steroidi, mentre i farmaci utilizzati a scopo preventivo sono l’allopurinolo, il febuxostat e il probenecid. Il solo abbassamento dei livelli di acido urico è sufficiente a curare la malattia, mentre il trattamento delle comorbidità risulta altrettanto importante.

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Gotta: sintomi, cause, dieta e rimedi per la malattia

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La gotta è una patologia infiammatoria caratterizzata dall’innalzamento plasmatico dei livelli di acido urico e dal deposito dei cristalli di questa sostanza a livello delle articolazioni. È una malattia ad esordio acuto, i sintomi cioè compaiono improvvisamente, e ha un decorso di circa una decina di giorni ma, in alcuni casi, può anche diventare cronica o comunque recidiva, difatti oltre il 50% dei soggetti che vengono colpiti da un attacco di gotta sono ad alto rischio di svilupparne un altro nel corso dello stesso anno.Vediamo ora che cosa succede.

La patologia è provocata dall’alterazione dei livelli di acido urico

La fisiopatologia della gotta si basa su un’alterazione del metabolismo dell’acido urico, il prodotto finale della degradazione delle purine (componenti delle basi azotate del DNA), e degli aminoacidi. Normalmente l’acido urico viene eliminato per via renale (si stima che il rene elimini quotidianamente 450 mg di acido urico con le urine).

Vediamo ora quali sono i normali valori nel sangue:

  • Uomo 3,2 – 8,1 mg/dl
  • Donna 2,2 – 7,1 mg/dl

Puoi approfondire cause e sintomi dell’iperuricemia.

Quando vengono superati questi valori il soggetto si troverà in una condizione chiamata iperuricemia, cioè un aumento dei livelli plasmatici di acido urico. Questa sostanza, quando presente in quantità elevate nell’organismo, tende a precipitare, cioè a depositarsi, sottoforma di cristalli a livello delle articolazioni, sotto la cute e a livello renale. Il meccanismo non è ancora conosciuto in maniera precisa ma si pensa che, oltre agli elevati livelli, la deposizione di acido urico sia correlata anche all’abbassamento delle temperature. Quali sono i soggetti colpiti.

I soggetti più colpiti rientrano nella fascia 30 – 60 anni

La gotta è una patologia che può colpire a tutte le età anche se è maggiormente diffusa nei soggetti che rientrano in una fascia compresa tra i 30 e i 60 anni. Può colpire qualsiasi categoria di soggetto ma in alcuni casi vi sono persone più predisposte di altre, per esempio:

  • Negli anziani: è frequente che si verifichino attacchi di gotta a causa dell’assunzione di alcuni farmaci per la pressione.
  • Gli uomini: rappresentano la categoria più colpita, si stima infatti che il 95% dei soggetti colpiti siano maschi.
  • Le donne: sono colpite più frequentemente nel periodo post – menopausale a causa del cambiamento del loro metabolismo dovuto al calo degli estrogeni.
  • Nei bambini: può manifestarsi anche nei bambini ma risulta essere estremamente rara durante l’infanzia.

Le cause e i principali fattori di rischio della gotta

Sappiamo che la gotta è causata dall’iperuricemia ma cosa determina quest’ultima? Le cause che portano ad un aumento dell’acido urico nel sangue sono molteplici e possono essere così schematizzate:

  • Insufficienza renale: quando i reni non funzionano più in maniera corretta non riescono a depurare il sangue da tutte le sostanze di scarto, tra cui anche l’acido urico. Di conseguenza questa sostanza si accumula nel sangue e può determinare la comparsa di gotta.
  • Diabete: alcuni studi mostrano una correlazione tra il diabete mellito e l’insorgenza di gotta. Sebbene il meccanismo non sia ancora ben chiaro, si ipotizza che, sia la condizione di acidosi metabolica causata dal diabete, sia il fatto che entrambe le malattie causino disordini endocrino – metabolici, possano essere alla base della correlazione tra le due patologie.
  • Farmaci: alcuni farmaci possono alzare i livelli di uricemia nel sangue. Tra questi abbiamo i diuretici, che causano una diminuzione della capacità del rene di eliminare l’acido urico, la levodopa (un farmaco che si utilizza nel morbo di Parkinson) e l’aspirina, che hanno la capacità di far aumentare i livelli di acido urico nel sangue, e alcuni immunosoppressori come le ciclosporine.
  • Sindrome metabolica: sembra che un aumento dell’uricemia sia anche correlato alla sindrome metabolica, quella condizione in cui si ha contemporaneamente la presenza di obesità, ipertensione, insulino – resistenza e iperglicemia. Non sono però ancora chiari i meccanismi con cui avviene questa correlazione.
  • Sindrome di Lesch-Nyhan: è una patologia genetica caratterizzata dall’alterazione di un enzima coinvolto nel metabolismo delle purine. Quest’alterazione provoca un’iperuricemia persistente e quindi l’insorgenza di gotta in forma cronica.
  • Tra le altre possibili cause di gotta vi è l’avvelenamento da piombo, alcuni tumori, l’anemia emolitica, patologie della pelle come la psoriasi, e inoltre eccesso di esercizio fisico e traumi.

Tra i fattori di rischio possiamo citare:Accanto alle cause vi sono anche dei fattori di rischio, cioè delle condizioni in cui si trova il soggetto che possono predisporlo alla comparsa della gotta ma che, di per sé, non possono essere considerati una causa.

  • Alimentazione: chi consuma in maniera eccessiva alimenti ricchi di purine può avere un innalzamento dei livelli di acido urico nel sangue che possono portare ad un attacco acuto di gotta. Tra gli alimenti che contengono molte purine vi sono le frattaglie animali (per esempio il fegato e i reni), i crostacei, alcuni pesci come le acciughe e gli sgombri, e alcuni legumi, come i fagioli secchi o i piselli.
  • Abuso di alcol: chi consuma abitualmente grandi quantità di alcol può avere un accumulo di acido urico. Questo è determinato sia dal fatto che in presenza di troppo alcol l’organismo, già impegnato nello smaltimento delle sostanze alcoliche, non riesce ad espellere correttamente la normale quantità giornaliera di acido urico, sia dal fatto che alcuni superalcolici, come la vodka o il whisky, contengono molte purine.
  • Fattori genetici: alcuni studi hanno identificato dei particolari geni (ABCG2 e SLC2A9) che sembrano essere correlati con l’insorgenza della gotta. Infatti piccole modifiche in questi due geni possono portare a variazioni nei livelli di acido urico di un soggetto e quindi al possibile sviluppo di gotta.

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I sintomi: sono correlati alla deposizione dei cristalli di acido urico

I principali sintomi della gotta sono causati dalla deposizione dei cristalli di acido urico. Questi tendono a depositarsi in punti ben precisi dell’organismo come:

  • Articolazioni: rappresentano il punto più colpito dalla gotta, specialmente quelle dei piedi, in particolare quella che si trova tra l’alluce e il metatarso, e quelle delle mani. Altre articolazioni maggiormente colpite sono quelle dei gomiti, del polso, delle ginocchia e delle caviglie. L’articolazione in cui si sono depositati i cristalli di acido urico è rossa, gonfia e dolente al tatto e mostra una superficie lucida, la pelle è screpolata e desquamata e talvolta può comparire anche un fastidioso prurito. Nella maggior parte dei casi la gotta colpisce solo un’articolazione, mentre in un 10% di soggetti colpiti le articolazioni coinvolte sono più di una, si avrà in questo caso una gotta definita poliarticolare.
  • Sottocute: i cristalli di acido urico si possono depositare sotto la superficie cutanea determinando la comparsa di un sintomo noto come “tofo”. I tofi sono delle piccole escrescenze simili a noduli che hanno una consistenza dura, non sono dolenti al tatto e sono di colore giallo – biancastro. Possono comparire sia in zone vicine all’articolazione colpita sia in altre zone corporee come per esempio i padiglioni auricolari. I tofi si formano solitamente quando la gotta inizia a cronicizzare.
  • Reni: i cristalli di acido urico possono accumularsi anche nei reni sotto forma di calcoli i quali provocano sia dolore sia la possibile comparsa di infezione delle alte vie urinarie. I calcoli di acido urico non compaiono sempre, ma soltanto nel 10 – 25% dei casi di gotta.

Attenzione agli attacchi acuti di gotta

Durante un attacco acuto di gotta possono manifestarsi anche dei sintomi sistemici come lieve rialzo termico, astenia, inappetenza e debolezza. Una caratteristica dei sintomi è che si manifestano in maniera più aggressiva durante la sera, mentre durante il giorno appaiono più leggeri, ma non se ne conosce il motivo. Se non curata adeguatamente la gotta può diventare pericolosa e cronicizzare provocando conseguenze molto gravi come danni permanenti alle articolazioni, che compromettono le capacità motorie del soggetto, e danni ai reni tali da determinare insufficienza renale.
Al fine di poter curare in maniera adeguata la gotta è necessario che il medico formuli una corretta diagnosi. Quando si sospetta un attacco di gotta ci si può rivolgere al proprio medico di base, il quale prescriverà degli esami clinici ed eventualmente, se necessario, indirizzerà verso un medico specialista (per esempio un esperto di scienze dell’alimentazione per stilare una dieta adatta o un ortopedico per valutare lo stato delle articolazioni.

La diagnosi: osservazione clinica ed esami.

  • Il medico sottopone il paziente ad un’anamnesi, durante la quale gli pone alcune domande per sapere quando è insorto il dolore, che tipo di dolore è, se si sono manifestati sintomi quali gonfiore e arrossamento e quali parti del corpo o articolazioni sono state colpite.
  • Dopo l’anamnesi il medico, mediante osservazione clinica, guarderà l’articolazione colpita al fine di identificarne i tratti distintivi della gotta.
  • Una volta terminato l’esame obiettivo il medico prescriverà un esame di sangue e delle urine per valutare i livelli di acido urico in questi due liquidi biologici.
  • Infine il medico potrà sottoporre il paziente all’esame del liquido sinoviale, un particolare liquido che si trova all’interno delle articolazioni e che, se vi è in corso un attacco acuto di gotta, mostra la presenza di cristalli di acido urico. Questo esame è quello più sicuro per identificare la gotta ma è anche difficile da eseguire se l’articolazione colpita è piccola perchè risulta difficile eseguire il prelievo del liquido con una siringa.
  • Nei casi più gravi, come per esempio nel caso in cui siano colpite più articolazioni in contemporanea o si è in presenza di gotta cronica, è possibile eseguire delle radiografie che evidenziano sia la deposizione dei cristalli di acido urico sia eventuali danni a carico delle articolazioni.

La dieta è importantissima in coloro che soffrono di iperuricemia e gotta, poichè un’alimentazione scorretta è ritenuta una delle maggiori cause di questa patologia. Chi soffre di gotta deve evitare alcuni alimenti, ricchi in purine responsabili dell’accumulo di acido urico, e prediligerne altri.

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Curare la gotta con l’alimentazione: la dieta corretta

  • Evitare: tutti gli alimenti che hanno un alto contenuto di purine (150 – 180 g in 100 g di alimento). Tra questi alimenti abbiamo frattaglie e interiora come fegato, reni, polmone, cuore, cervello, prodotti conservati come brodi, estratti di carne e salse piccanti, alcune tipologie di pesce come aringhe, sgombri, caviale, triglie, sarago e tonno, i crostacei, le cozze e i molluschi in generale, le carni come la selvaggina, tutti gli alcolici compresi il vino e la birra. Anche alcuni tipi di frutta sono da evitare come cocomero, castagne, nespole, datteri, prugne e mandorle.
  • Limitare: gli alimenti che hanno un contenuto medio di purine (50 – 150 mg per 100 g di prodotto). Tra questi alimenti abbiamo alcuni pesci come spigola, rombo, cernia, trota e nasello, le carni bianche come pollo, coniglio e tacchino, alcune verdure come peperoni, asparagi, melanzane, cavolfiori e funghi e alcuni tipi di legumi come lenticchie e piselli.
  • Preferire: gli alimenti che hanno un basso contenuto di purine (0 – 15 mg per 100 g di prodotto). Tra questi abbiamo pasta, riso, fette biscottate e cereali nel gruppo dei carboidrati, il latte e i suoi derivati (tranne i formaggi grassi e stagionati) come mozzarella, ricotta e scamorza, verdure come barbabietole, pomodori, rape, insalata, cavolini di bruxelles, zucca e indivia, frutta come albicocche mele, pesche, pere e ciliegie, le uova e le patate, e tra i condimenti l’olio di oliva e l’aceto.

Si consiglia inoltre di assumere anche alimenti ad alto contenuto di vitamina C (esempio fragole, arance, kiwi) poichè questa è in grado di abbassare i livelli di acido urico nel sangue.

Dieta per la gotta

La dieta per la gotta deve essere di tipo normocalorico, se il soggetto non ha problemi di sovrappeso, o ipocalorica nel caso in cui il soggetto sia sovrappeso o obeso. Non vi sono particolari indicazioni dietetiche eccetto le limitazioni alimentari già citate, ed un esempio di schema giornaliero per una dieta anti – gotta può essere il seguente:

  • La colazione: deve prevedere una fonte proteica (250 ml di latte parzialmente scremato oppure uno yogurt da 125 g), una fonte di carboidrati (ad esempio tre fette biscottate, oppure 35 g di cereali, o tre biscotti secchi) e una fonte limitata di zuccheri semplici (esempio due cucchiaini di marmellata o 200 ml di succo di frutta).
  • Metà mattina e metà pomeriggio: si consigliano due spuntini a base di frutta.
  • Pranzo e cena: devono prevedere una porzione di carboidrati (pane, pasta, riso) da almeno 60 – 80 g, una porzione di proteine da massimo 100 g (da preferire carni bianche), e una porzione abbondante di verdure. E’ possibile consumare massimo una volta a settimana 50 g di insaccati, ma nel caso di attacco acuto sarebbe bene evitare di consumare questi alimenti.

Rimedi naturali: le piante da associare  alla terapia farmacologica

E’ possibile fronteggiare un attacco di gotta utilizzando rimedi di tipo naturale, come per esempio alcune erbe. Le piante vengono solitamente utilizzate in combinazione con la terapia farmacologica per aumentarne l’effetto e consentire una guarigione più veloce.

  • Ortica: questa pianta contiene tra i suoi principi attivi mucillagini, xantofilla, flavonoidi, molte vitamine, tra cui la vitamina C e sali minerali, tutte sostanze che aiutano ad abbassare i livelli di acidi (compreso l’acido urico) nell’organismo. Per alleviare i sintomi degli attacchi di gotta si può utilizzare sotto forma di capsule o di tisana. Per preparare una tisana all’ortica anti – gotta è possibile utilizzare sia delle foglie di ortica fresche (in questo caso si mettono in infusione in una tazza d’acqua bollente circa 3 foglie di ortica, si lascia r circa 5 minuti, poi si filtra e si beve) sia foglie di ortica essiccate (in questo caso bastano due cucchiaini di foglie di ortica secche da mettere in infusione per circa dieci minuti in acqua bollente, filtrare poi il tutto e bere).
  • Frassino: utili contro la gotta sono anche le capsule di frassino (due capsule al giorno), questa pianta infatti contiene fraxoside, tannini flavonoidi e cumarine, sostanze che sono state identificate come utili per il trattamento della gotta e dei reumatismi artritici in generale.
  • Ribes nero: anche le capsule contenenti ribes nero (due -tre capsule un paio di volte al giorno) sono utili per il trattamento della gotta. Il ribes nero infatti contiene infatti acido citrico, acido malico e vitamina C, sostanze utili per il trattamento delle artriti in generale, compresa l’artrite gottosa.
  • Ciliegie: è consigliabile il consumo di ciliegie (circa una ventina al giorno) quando si ha un attacco acuto di gotta. Questi frutti infatti contengono antocianine che hanno un’azione antinfiammatoria e aiutano a ridurre il dolore e l’arrossamento alle articolazioni.
  • Caffè non forte: sebbene vi siano pareri contrastanti sembra che assumere il caffè un paio di volte al giorno (a patto che venga utilizzata una miscela leggera e non forte) possa aiutare a ridurre i livelli di acido urico nel sangue e che questo non dipenda dalla caffeina in sè poichè anche il caffè decaffeinato ottiene lo stesso effetto. Tuttavia non sono ancora chiari i meccanismi e gli studi sono ancora in corso.

I rimedi casalinghi

Tra le terapie naturali figurano anche tutti quei rimedi casalinghi che possono aiutare a provare sollievo dal dolore, tra questi un rimedio molto efficace qualora l’articolazione colpita sia quella dei piedi, è fare un pediluvio. Per ottenere un rimedio efficace bisogna riempire una bacinella con acqua calda e sciogliere al suo interno o della polvere di carbone o dei sali di Epsom, sostanze in grado di aiutare a diminuire il dolore e l’infiammazione, e lasciare in acqua i piedi per circa mezz’ora. Il pediluvio può essere ripetuto un paio di volte al giorno.

Farmaci

Per curare la gotta in maniera efficace è probabile che il medico affianchi alla terapia alimentare e a quella naturale anche una terapia farmacologica mirata. I farmaci che si utilizzano genericamente per il trattamento di questa patologia sono:

  • Allopurinolo: è un farmaco che si utilizza in pazienti che hanno la tendenza ad avere attacchi di gotta recidivi (almeno due – tre episodi all’anno) e non è utile durante gli attacchi acuti. La sua azione è quella di abbassare i livelli di acido urico nel sangue inibendone la sintesi endogena. Tuttavia non ha alcun effetto sulla sintomatologia per cui non è utile per diminuire dolore, gonfiore o arrossamento.
  • Colchicina: questo farmaco, al contrario del precedente, si utilizza durante gli attacchi acuti di gotta e ha la capacità di ridurre i livelli di acido urico favorendone l’eliminazione e di ridurre anche la sintomatologia dolorosa.
  • Uricosurici: sono farmaci che favoriscono l’escrezione di acido urico con le urine e vengono impiegati o come alternativa alla colchicina o all’allopurinolo oppure in quei casi difficili da curare. Tra questi abbiamo sulfinpirazone e probenecid.
  • Antidolorifici: vengono utilizzati per il trattamento del dolore e della sintomatologia infiammatoria allo scopo di ridurre i sintomi. Si utilizzano gli antinfiammatori non steroidei (come il ketoprofene) nel caso in cui si abbia un dolore da lieve a moderato, e i corticosteroidi (come il cortisone) quando il grado di infiammazione è severo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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